The Mistery of Princess Malika

di Jade Tisdale
(/viewuser.php?uid=428923)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


 


Naomi

 

«Non posso crederci...» sussurrai. «Non è possibile... non ci credo...»
Scoppiai a piangere all'improvviso e nel giro di pochi secondi, iniziai a singhiozzare. Yuma lasciò le valigie a terra e mi abbracciò, stringendomi forte.
«Se questo è un sogno non voglio svegliarmi...» dissi, fra un singhiozzo e l'altro.
Mia sorella strinse la presa su di me. «Non è un sogno. Sono qui Naomi, sono a casa!»
Restammo in quella posizione per chissà quanto, fino a quando Ogai non ci raggiunse sulla porta.
«Signorina Yuma...» disse quest'ultimo, incredulo.
«Sono tornata, Ogai. Per sempre.» proseguì la bionda, scambiandosi un'occhiata d'intesa con il maggiordomo.
Non ci diedi troppa importanza. L'unica cosa che contava in quel momento, era il fatto che mia sorella fosse lì con me.
Quando entrammo in casa, ci dirigemmo in cucina. Hideo era seduto a tavola, intento a mordicchiare un pezzo di mela.
«Hideo.»
Mio fratello si bloccò. Lasciò cadere la mela a terra, dopodiché, con lentezza, si girò verso di noi.
Sul suo volto andò a formarsi un'espressione indecifrabile.
«Tu...» sibilò, stringendo la mani a pugno.
«So che sei arrabbiato con me.» esordì mia sorella, facendo un passo avanti. «Ma ho avuto le mie ragione per andarmene. Se tu mi lasciassi spiegare...»
«Vai al diavolo!» esclamò Hideo, dopodiché corse via.
Sospirai. Sarebbe stata davvero dura farli riappacificare...

 

Yuma

 

Quella notte dormii nella camera degli ospiti. Dopo aver informato zio Daisuke del mio ritorno, malgrado avessi dichiarato che non era necessario, lui mi assicurò che avrebbe fatto trasportare i mobili della mia vecchia camera dagli Stati Uniti.
La mattina seguente, la passai a gironzolare per la casa. Avevo finalmente fatto ritorno e mi stavo preparando per le conseguenze. Avevo già attirato l'attenzione in precedenza e non ci avrebbero messo molto a localizzarmi.
Per scacciare i cattivi pensieri, decisi di passare del tempo con Kumiko. Mia sorella stava sempre peggio: la febbre si era alzata parecchio e non aveva appetito.
«Tesoro, posso entrare?»
Dopo aver ricevuto una risposta positiva, aprii la porta della sua camera.
«Ciao Yuma.» sussurrò, con un filo di voce.
Sorrisi, sedendomi poi accanto a lei.
«Ciao piccola. Ti senti meglio?» domandai, iniziando ad accarezzarle i capelli.
Kumiko annuì. «Adesso che sei qui con me sì!»
Le diedi un buffetto sulla guancia.
«Pensi che Hideo ti perdonerà presto?»
Un brivido mi percosse la schiena. Nemmeno io sapevo rispondere a quella domanda.
«Certo che sì!» mentii. «Non può restare arrabbiato con me per sempre, giusto?»
«Giusto.»
La piccola si accoccolò su di me, dopodiché chiuse gli occhi.
«Sono così contenta che tu sia tornata...»

 

Seira

 

«Sono così contenta di sapere che tua sorella è tornata!» esclamai, abbracciando Naomi.
Quest'ultima rise.
«Lo sono anch'io!»
Proprio in quel momento, una ragazza dai lunghi capelli biondi e due occhi nocciola fece il suo ingresso nella sala.
Naomi si alzò di scatto dal divano. «Yuma!»
La ragazza sorrise. «Buongiorno. Non mi presenti la tua amica?»
Un po' titubante, mi avvicinai alla bionda. «Io sono Seira, piacere di conoscerti!»
«E io sono Yuma. Il piacere è mio!»

 

Fu un pomeriggio molto piacevole. Io e Naomi passammo del tempo a guardare la tv insieme a Yuma, che commentava sarcasticamente ogni pubblicità, facendoci scoppiare a ridere in continuazione. Quella ragazza era davvero simpatica!
Purtroppo, però, ad un certo punto fui chiamata da Nikora: la sirena mi chiese di ritornare al Pearl Piari, visto che quella sera sarebbero venuti molti clienti.
Durante il tragitto di ritorno a casa, inoltre, ricevetti un messaggio da parte di Hiroshi.


 

 

Hiroshi, 17:16
Ciao Seira! Questa sera per caso sei libera?

 

 

 

Il cuore iniziò a battermi forte. Hiroshi mi stava chiedendo di uscire!
Poi, però, dovetti tenere a freno le emozioni.

 

 

 

Seira, 17:17
Ciao! Mi dispiace, ma stasera
sono di turno all'hotel..
.

 


 


Sospirai. Certo, io e Hiroshi ci vedevamo tutti i giorni a scuola, però mi dispiaceva dargli buca in quel modo!
«La principessa dell'Oceano Indiano da sola? Ho le traveggole per caso?»
«Certo che no, sorellina! Ci vedi proprio bene!»
Alzai lo sguardo: davanti a me c'erano Aki e Megumi.
«Voi due...» sussurrai, pronta a trasformarmi.
Ma prima che potessi riuscire nel mio intento, sentii le forze mancarmi e persi i sensi all'improvviso.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3030566