Goodbye Bren
L’ennesima
notte brava fra Dylan e Valerie era giunta al termine. Adesso, lui la
stava riportando a casa Walsh.
Alla fine
aveva deciso semplicemente di non pensare. In un altro momento della
sua vita, Dylan Mackay avrebbe cercato di riflettere su tutto quello
che gli stava succedendo e sulla relazione con Valerie, che, e questo
gli era evidente anche attraverso i fumi dell’alcool, voleva
prendere il posto di Brenda in tutto e con tutti. Ma ora non era
più tempo di pensare. Era il tempo di lasciarsi guidare
dall’alcool, senza pensare alle conseguenze. Tanto, della sua
vita, non era più rimasto niente comunque.
Valerie
sorrise internamente. Beverly Hills, decisamente, le piaceva. Bastava
fare l’angioletto con i Walsh per ottenere fiducia. E poi
riusciva sempre ad ottenere quello che voleva. Come Dylan Mackay, ad
esempio.
Svoltando
l’angolo, la Porsche arrivò sul viale del 90210.
Mentre i due si avvicinavano all’abitazione di Brandon e
famiglia, notarono qualcosa di strano. Le luci di un’auto
della polizia, parcheggiata nel vialetto, attirarono la loro
attenzione. Dylan fermò l’auto poco più
indietro, come al solito, con lo sguardo accigliato.
-
Chissà che cosa è successo?
-
Beh, non voglio avere più niente a che fare con
ciò che riguarda quella casa. Presenti esclusi,
naturalmente.
-
Beh, è meglio che vada. Ci vediamo domani sera.
Stesso posto, stessa ora, ok?
-
Come sempre.
Valerie
decise di entrare dalla porta della cucina. Aveva una sensazione
strana. Uno strano groppo alla gola, che non sentiva da quando era
partita da Buffalo. Uno strano presentimento stava prendendo corpo in
lei. Quando arrivò nell’ingresso, vide che in
salotto, Cindy stava piangendo fra le braccia di Jim,
anch’esso disperato. Brandon aveva una faccia sconvolta e fu
il primo ad accorgersi della sua presenza. Si avvicinò a lei
e la costrinse a retrocedere in cucina.
-
Brandon, ma cosa succede?
Lei
notò come lui facesse fatica a rispondere alla domanda,
stava quasi annaspando alla ricerca di aria.
-
Brenda...
-
E’ successo qualcosa a Brenda?
Lui
abbassò il capo, mettendosi una mano sugli occhi.
-
Brandon? Rispondi!
-
Lei... Lei è...
-
Cosa Brandon? Cosa?
Fu allora che
Brandon alzò la testa, con gli occhi pieni di lacrime.
-
Lei è morta. E’ morta, Valerie...
La notizia
gelò Valerie, che si trovò abbracciata al
ragazzo.
-
C- come? Quando?
-
In un incidente stradale, a Londra, mentre tornava a casa
dalla Royal Accademy...
Le prime
lacrime iniziarono a scendere sulle gote della ragazza. Era molto
affezionata a Brenda. Non poteva credere che fosse accaduta una cosa
del genere. La prima cosa che le venne in mente fu Dylan. Lui doveva
sapere assolutamente.
Si
staccò da Brandon, con l’intenzione di andare da
Dylan, ma lui la fermò.
-
Ti posso chiedere un favore? Solo se te la senti... Potresti
avvertire gli altri? Andrea,Donna, David, Steve... Kelly... Io non ci
riesco.
Valerie si
asciugò le lacrime e guardò il volto distrutto
del ragazzo che aveva di fronte e sapeva che non gli avrebbe potuto dir
di no.
-
Certo. Anzi, se mi presti la macchina, vado subito alla beach
house.
-
Grazie Valerie.
-
Non preoccuparti. Ci vediamo più tardi.
Donna e Clare
stavano guardando il loro telefilm preferito alla tv, mentre Kelly
faceva avanti e indietro dai vetri della finestra. Alla fine Clare,
stufa di vederla così, sbottò.
-
Kelly, si può sapere che cos’hai?
-
Brandon doveva passare almeno mezz’ora fa, invece
non si è ancora fatto vivo. sto iniziando a preoccuparmi.
-
Perché non lo chiami, allora?
-
Si, giusto.
Kelly si
diresse verso il telefono, ma sentì bussare.
-
Eccolo!
Si
affrettò ad aprire, pronta a rimproverarlo del ritardo, ma
rimase senza parole, trovandosi Valerie, in lacrime.
-
Valerie...
-
Kelly... Posso entrare? E’ una cosa importante.
-
Si... E’successo qualcosa a Brandon?
-
...No.
Donna e Clare
spensero la tv e si alzarono, raggiungendo le altre due.
-
Valerie! Che cosa c’è?
-
Perché stai piangendo?
-
Ragazze ho una bruttissima notizia... Non so come dirvelo,
ma... Brenda è rimasta vittima di un incidente stradale...
-
Che vuol dire? Lei...
-
E’ morta.
Le tre
ragazze, soprattutto Donna e Kelly, rimasero pietrificate, incredule.
-
Oh mio Dio...
-
No, dimmi che è uno scherzo, ti prego... Lei...
Oh, no...
Valerie
abbassò lo sguardo.
-
Purtroppo è tutto più che reale,
anch’io stento ancora a crederci.
Kelly prese
la giacca.
-
Dove vai?
-
Da Brandon, deve essere sconvolto e io ho bisogno di vederlo.
Kelly
uscì, mentre Donna si era rifugiata fra le braccia di Clare.
Valerie si
passò una mano fra i capelli.
-
Sentite, potete avvertire Steve e gli altri?
Donna si
staccò.
-
E adesso chi lo dice a Dylan? E’ già
fuori di testa così... Sapere di Brenda sarà il
colpo di grazia.
-
A lui penserò io. Voi pensate al resto.
Valerie
bussò insistentemente alla porta di casa di Dylan. Era
sicura che lui ci fosse, aveva solo il sonno pesante a causa
dell’alcool, che sicuramente aveva bevuto prima di andare a
letto. Continuò a bussare, finché, finalmente,
una voce assonnata rispose.
-
Arrivo! Calma, calma!!
Due secondi
dopo la porta fu spalancata e uno scocciato Dylan la stava fissando
interrogativamente.
-
Valerie, ma tu non ti stanchi mai? Dai, entra!
Lei
entrò, e lui provò ad abbracciarla. Lei si
districò.
-
Dylan, no! non sono qui per questo!
-
E allora non potevi aspettare a domani? Ti avverto che
se sei qui per dirmi cosa è successo ai Walsh,
puoi anche fare dietro-front. Come ti ho detto prima, ne voglio restare
fuori.
-
Dylan, ascoltami. Sei sobrio?
-
Che razza di domanda è? Che ti interessa?
-
Devo saperlo. Si tratta di qualcosa di molto importante,
voglio sapere se sei sobrio.
-
Si, perfettamente lucido, perché?
-
Allora siediti, perché quello che sto per dirti,
ti sconvolgerà.
Dylan, un po'
perplesso, si sedette sul divano.
-
Ti ascolto.
-
Dylan, riguarda Brenda.
Lui
alzò di scatto lo sguardo per incontrare il suo.
-
E’ tornata?
-
No... Purtroppo no... Non lo farà mai
più...
-
Nel senso che ha deciso di restare per sempre a Londra?
Spiacente di rovinarti l’effetto sorpresa, ma lo sapevo
già.
-
No, Dylan. Non è così... Lei... Oh,
Dio, come posso dirtelo? … Dylan, è una cosa
terribile, ma... Brenda...
Valerie prese
un profondo sospiro, prima di continuare.
-
Brenda ha avuto un incidente stradale, a Londra... E lei...
Beh, lei, purtroppo, è morta.
Dylan
cercò di assorbire il peso di quelle parole e di riprendere
fiato. Ma non era facile, visto che aveva quel senso di schiacciamento
sul petto. Provò ad aprire bocca, ma non ne uscì
niente.
-
Dylan...
Il ragazzo si
prese la testa fra le mani, disperato.
-
Brenda... La mia Bren... No... Non può essere
veramente così... Brenda... No...
-
Dylan...
Valerie gli
mise una mano dal ginocchio, ma lui si scansò bruscamente,
alzandosi.
Senza dire
nient’altro, prese la prima bottiglia che si trovò
davanti e si chiuse nella sua stanza.
Un’ora
dopo, Steve e David bussarono alla porta di Dylan. Valerie, seduta sul
divano, da quando Dylan si era rinchiuso nella stanza, si
alzò e andò ad aprire loro. Le loro facce erano
sconvolte, almeno quanto la sua.
-
Dov’è?
-
Si è chiuso in camera con la bottiglia del whisky.
Steve e David
si diressero in quella direzione.
Steve non
provò neanche a bussare, spalancando direttamente
l’uscio.
-
Dylan!
La stanza era
immersa nell’oscurità. Quando David accese
l’interruttore, videro Dylan rannicchiato in posizione
fetale, con una foto di Brenda e Lui assieme, stretta al
petto. Sul comodino, la bottiglia del whisky vuota.
-
Dylan.
-
Lasciatemi in pace.
-
Hey, tirati su, dai.
-
No! lasciami in pace!! Lei è morta, Sanders!!!
Capisci? Bren è morta...
-
Lo so, ed è terribile. E’ una cosa che
sta distruggendo anche me, così come distrugge David,
Valerie e tutti gli altri. Ma devi farti coraggio. Non serve a niente
l’alcool...
-
Rende meno forte il dolore...
-
No, è solo un’impressione. Pensa se ti
vedesse adesso! Pensa se vedesse in che condizioni sei ridotto? Secondo
te sarebbe felice? La risposta la conosci già.
Perciò alzati immediatamente da quel letto che ti prepariamo
un secchio di caffè.
Dylan parve
rifletterci un attimo. Steve non era sicuro che l’avrebbe
ascoltato, ma tirò un sospiro di sollievo, quando lo vide
alzarsi.
A casa Walsh,
l’atmosfera era irrespirabile. I poliziotti erano andati via,
mentre Donna, Clare e Andrea erano giunte da poco. Jesse era rimasto a
casa a badare alla piccola Hannah. Cindy non la smetteva di piangere.
Kelly teneva le mani sule spalle di Brandon, seduto su una delle sedie
della cucina. Il telefono squillò e fu Donna ad andare a
rispondere.
-
Si, pronto, casa Walsh. David! Dimmi.
-
Siamo da Dylan.
-
Come l’ha presa?
-
Puoi immaginare. Ma almeno siamo riusciti a non farlo bere
ancora. Lì come va?
-
Malissimo. Ma non potrebbe essere altrimenti.
-
Senti, noi restiamo qui, per il momento. Salutami Brandon. E
i suoi genitori.
Un’insolita
giornata di pioggia accompagnava l’ultimo saluto a Brenda
Walsh. Il breve rito si tenne all’aperto. Un piccolo gazebo
riparava i partecipanti dall’acqua. Seduti in prima fila,
stavano Jim e Cindy, accanto a loro Brandon e Kelly. La ragazza teneva
una mano di Brandon fra le sue.
Dietro, tutti
gli amici di quella dolce ragazza che, ormai se n’era andata
per sempre: Nat, David, Donna, Steve e Andrea. Nella fila dietro,
Clare, Jesse, Ray e Valerie. Dylan era in piedi. Gli occhi lucidi e,
nella mano sinistra, stringeva il ciondolo che lei gli aveva portato da
Parigi, con dietro scritto “Je t’aime”. E
dio solo sapeva quanto lui l’aveva ricambiata. Un amore
troppo intenso per le loro giovani età. Ma
l’avrebbe portata nel cuore per sempre. Perché lei
l’aveva salvato da se stesso. Gli errori più
madornali degli ultimi tre anni, li aveva compiuti sempre durante la
sua assenza. Se non fosse partita per Parigi, non l’avrebbe
tradita con Kelly. Se non fosse partita per Londra, non si sarebbe
ridato all’alcool e, soprattutto, sarebbe stata ancora viva.
Una lacrima scese sulle sue guance. Lui non tentò neanche di
asciugarla. Ad esse ne seguirono della altre. Il suo volto era bagnato,
come quello di tutti gli altri.
Brenda era
morta. Un tragico incidente l’aveva strappata dai suoi
affetti. Niente sarebbe mai più stato come prima. Un vuoto
incolmabile era andato a formarsi in tutti i loro cuori.
Si sarebbero
ricordati per sempre della figlia ribelle, della sorella dolce,
dell’amica fidata e dell’amata appassionata. Tutti
avrebbero riservato per sempre, nei loro cuori, un posto speciale, per
una ragazza altrettanto speciale.
Fatemi
sapere quali sono le vostre impressioni, belle o brutte che siano
**Nella
versione originale, Dylan chiama spesso Brenda con il diminutivo Bren**
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