So, this is Christmas di H1Corona213 (/viewuser.php?uid=70050)
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So,
this is Christmas
"Miya-chan, mi passeresti quel fiocco azzurro?"
Prima ancora di poter finire la frase, l'oggetto in questione le è già
atterrato sul naso, ed è l'ennesimo sbuffo un po'sconsolato ed un
po'divertito quello che si lascia sfuggire, mentre la risata allegra
dell'altra ragazza risuona fra le pareti del salotto.
Sin dal momento in cui hanno iniziato ad addobbare la casa, e Miyako è
stata relegata al compito di passarle di volta in volta i festoni
richiesti, in modo da evitare l'incomprensibile decorazione cubista
dell'anno prima che solo dopo notevoli pause di riflessione si è
dimostrato essere un'artistica rappresentazione di un gatto, la
compagna ha trovato una nuova fonte di divertimento nel lanciarle con
notevole abilità ogni cosa che le capiti sottomano, incurante che lei
possa trovarsi in bilico su una sedia o pericolosamente abbracciata
allo stipite della porta.
Palline, fili di luci, fiocchi e altre decorazioni meno raffinate ma
certamente più personali sono state sparate a missile con millimetrica
precisione l'una dopo l'altra, usando il suo naso come pista di
atterraggio.
E' una fortuna che per recuperare il puntale abbia deciso di scendere
lei stessa dalla sedia ed andare a prenderlo di persona, o non ha dubbi
che con tutta probabilità l'oggetto avrebbe trovato con notevole
facilità la direzione del suo occhio.
Non che in realtà la cosa possa farla arrabbiare: la felicità di Miyako
è contagiosa, e nelle giornate che precedono il Natale sfiora livelli
di euforia tali che si stupisce come nessuno per strada, dopo averla
incrociata, non senta nascere in sé l'egual bisogno di sorridere.
Ma se deve essere sincera, non riesce ad immaginare un motivo per cui
la ragazza non dovrebbe essere tanto felice, quando lei stessa sente
crescere a poco a poco nel petto una bolla di tale smisurata gioia da
non riuscire neppure a quantificarla.
E come potrebbe non esserlo?
Il loro appartamento, salvo pochi ritocchi ancora da sistemare, è più
addobbato che mai, il tavolo è pronto per ospitare una cena in cui ha
messo tutto il suo impegno, e sotto l'albero sono pronti pacchi e
pacchetti che aspettano solo di essere scartati dalla persona designata.
Tra pochi minuti qualcuno busserà alla porta, ed andando ad aprire si
ritroverà sicuramente di fronte al viso sorridente di Sae e Hiro,
strette l'una contro l'altra con le guance rosse nonostante i pochi
metri e la singola rampa di scale che separa i loro appartamenti,
mentre le augurano Buon Natale e le chiedono con lo sguardo di poter
entrare. E mentre sono sedute tutte e quattro intorno al tavolo,
organizzando i doni ora accresciuti di numero in modo che occupino il
minor spazio possibile, non è difficile immaginare il campanello
suonare di nuovo prima che Nori, le braccia cariche all'inverosimile di
scatole colorate, spinga dentro una infreddolita Nazuna e chieda
disperatamente aiuto prima che qualcosa di fragile possa sfracellarsi a
terra.
Riesce già ad immaginare Miyako alzarsi con la sua solita aria
baldanzosa ed avvicinarsi con passo molleggiato all'amica, mentre una
Sae più computa la imita lasciando le altre tre ragazze a scaldarsi
sotto il tepore del kotatsu.
Non aspettano Matsuri, non quando la ragazza ha già inviato loro gli
auguri con una mail spiegando di come purtroppo non abbia potuto
lasciare gli Hidamari-sou per quell'anno, ma promettendo di inviare
loro le foto del party organizzato con le sue coinquiline, a patto che
loro facciano lo stesso.
E per la prima volta dopo tanto tempo, si ritroverebbero nuovamente
solo loro sei, a festeggiare il loro Natale insieme, riunite sotto lo
stesso tetto, incredibilmente di nuovo inquiline nello stesso palazzo.
Qualcuno potrebbe chiamarlo caso e qualcun altro destino, ma se anche
Nori aveva detto, molti anni prima, che una famiglia rimane tale anche
se i suoi membri sono separati, non è molto meglio quando invece
possono restare tutti insieme?
Non è solo il desiderio di poter diventare un'artista conosciuta, di
guadagnarsi la fama con il prodotto delle sue opere, ma è il poter
condividere questa vita insieme che
è diventato il suo più grande sogno, e sa con certezza che ciascuna
delle altre prova lo stesso.
Una pallina più dispettosa delle altre, o forse è solo per il fatto che
Miyako abbia deciso di aumentare la difficoltà ed iniziare a tirarle in
maniera acrobatica, la spinge a sporgersi in avanti più del dovuto, e
con un gemito di sorpresa che le sfugge dalle labbra si rende conto di
stare candendo senza possibilità di scampo in direzione del pavimento.
Ha già stretto gli occhi con forza, preparandosi mentalmente al dolore
della caduta, quando sente due braccia che conosce bene stringersi con
decisione ma con delicatezza intorno ai suoi fianchi, raddrizzandola
prima che possa ritrovarsi con la faccia dolorosamente schiacciata
contro il parquet.
E' un sospiro di sollievo quello che si lascia sfuggire subito dopo,
mentre approfitta dell'improvvisa accresciuta stabilità per posizionare
l'ultima pallina, dalla brillante colorazione giallo sole, di fianco ad
una rossa che troneggia poco sotto la cima dell'albero.
"Mou, Miya-chan! Cerca di fare più attenzione"
Ma non c'è una vera traccia di rimprovero nella sua voce, ed è un
sorriso quello che le spunta sulle labbra quando Miyako la fa girare
lentamente fra le sue braccia sino a che i suoi occhi ambrati non
possono incrociare quelli castani della ragazza più bassa ma che per
una volta, complice la situazione, si trova più in alto di lei.
"Gome-ne Yunocchi… non volevo farlo apposta"
Tanto che, quando le rivolge il suo sguardo segreto da cucciolo
speranzoso, per Yuno è semplicemente impossibile non scoppiare a
ridere: il modo in cui l'orlo delle labbra di Miyako si piega verso
l'alto, mentre con un dito asciuga la singola lacrima che le troppe
risate hanno fatto scendere sulla guancia della compagna, è qualcosa di
completamente diverso da qualunque altro il resto del mondo le abbia
mai visto fare.
E Yuno lo sa, lo sa che quel modo quasi impossibile in cui la bionda
riesce a mischiare un ghigno con un sorriso, e riuscire a cancellare
ogni traccia di malizia dal primo in modo che tutto ciò che risulti sia
solo un innegabile traccia di affetto, è qualcosa di speciale riservato
solo a lei.
Ma quella non è l'unica cosa di Miyako su cui può vantare l'esclusivo
possesso, pensa, mentre sfruttando la sua nuova e temporanea altezza
china il capo per appoggiare le labbra su quelle della ragazza con cui
convive ormai ufficialmente da più di un anno.
La risposta che ottiene è esattamente quella che si aspetta ogni volta,
mentre sente il naso della compagna sfiorare giocosamente il suo, prima
che le loro labbra trovino di nuovo la strada per incontrarsi.
Fra pochi minuti, il campanello del loro appartamento, della loro casa, suonerà, e la
porta si aprirà per accogliere al suo interno i membri della loro
famiglia.
Ma fino ad allora, può continuare ad approfittare dell'entusiasmo
sempre inesauribile di Miyako.
E poco importa, se alla fine mancheranno una pallina o due all'albero
di Natale.
Note
dell'autrice:
Fanfic scritta addirittura la
sera di Natale (e dimenticata poi di pubblicare), sfruttando quel
grande miracolo che è il mio tablet seduta alle tre di notte sul divano
di mia nonna, nel buio più assoluto. In effetti il periodo natalizio è
stato per me un'esplosione di ispirazione nei confronti di Hidamari
Sketch, quindi sicuramente in futuro arriveranno altre fanfic su questa
serie. Perchè io amo Hidamari Sketch: è e rimarrà il mio slice-of-life
preferito di sempre, ed i disegni di Ume Aoki non fanno altro che
renderlo ancora più bello. E divertente!
Che poi sia tanto yureggiante (anche se in alcuni casi direi che lascia
proprio ben poco spazio a dubbi!) beh, lo rende ancora migliore!
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