Nina

di Alfred il sanguinario
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Il sole primaverile continuava a battere sul delizioso negozietto di abiti usati, quel pomeriggio. Era l’inizio di marzo, ma quell’anno la primavera pareva essere iniziata molto presto, nonostante il rigido inverno.
Nina sedeva su una vecchia sedia girevole, con un grazioso sorriso stampato in faccia, mentre mostrava alcuni capi d’abbigliamento a due anziane signore, terribilmente indecise sul colore dei pantaloni da regalare alla nipote.
“Avete deciso?” cinguettò Nina, mascherando la sua impazienza.
Una delle due anziane sospirò. “Sì, prendiamo quelli turchesi.” esclamò.
Nina non se lo fece ripetere due volte. Afferrò il paio di pantaloni e li impacchettò fulmineamente. “Era ora…” borbottò, mentre legava il nastro attorno alla carta da regalo.
“Quanto ti devo?” chiese l’anziana, estraendo un portafogli di cuoio e frugando con fare assorto.
“Dodici sterline.” Rispose Nina, porgendo il pacchetto regalo all’altra, che lo infilò avidamente nella borsa di pitone.
Estraendo le monetine una ad una, la cliente riuscì infine a raccogliere dodici sterline sul bancone. Nina lasciò loro lo scontrino e le salutò con un sorriso a trentadue denti.
“Che ragazza perbene!” trillò una delle due, mentre apriva faticosamente la porta del negozietto, facendo trillare il consueto campanellino.
Non appena si allontanarono, Nina sbuffò sonoramente.
Prese poi il telefono e compose un numero che si era segnata su un post-it appeso al muro. Squillò.
“Pronto? Chi parla?” disse una voce dall’altro capo del telefono. Era di un anziano, probabilmente.
“Salve, sono Nina Anderson, del negozio di abiti usati di Portobello Road.”
“E che cosa vuole?”
“Credo che qualcuno mi abbia consegnato dei suoi oggetti di valore. È stato forse derubato?”
A Belgravia, nella sua villa, l’altro interlocutore sgranò gli occhi.
“Sì, mi hanno derubato! Ha lei i miei oggetti?” domandò.
Nina sorrise. “Sì, non si preoccupi. Vediamoci a Green Park domani pomeriggio alle quattro.”
“Perfetto, la ringrazio infinitamente!” disse l’uomo. Poi attaccò. Tirò un sospiro di sollievo.
Quell’uomo non era una persona a caso. Era un settantatreenne, di nome Colin Hill, che a suo tempo era stato considerato un uomo dal fascino raro e ammaliante. Ora, al tramonto della sua vita, era un anziano come tanti altri. Non esattamente, in effetti aveva un patrimonio non da poco, in banca, frutto del suo lontano successo come attore televisivo. Una fama tramontata.
Ma ora Colin, contro il parere dei suoi parenti, desiderava continuare a divertirsi come avrebbe potuto fare trent’anni prima. E Nina questo lo sapeva bene.
Nina si sedette nuovamente. Sospirò. Tutto quello che doveva fare quel giorno, l’aveva fatto. Ora doveva nuovamente fare pacchetti per anziane signore e bambini che sgocciolavano gelato e merende varie nel suo negozio.
Forse era per questo che voleva diventare ricca. Perché almeno nessuno avrebbe più sporcato il suo negozio. 

Angolo autore: Rieccomi con un nuovo capitolo di Nina. Questo è molto statico, come il precedente, ma nel prossimo introdurrò un nuovo personaggio, e cominceranno un po' di avvenimenti. Alla prossima

 




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