La sua presenza, percepibile fra mille...

di FrostyDark
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Titolo: La sua presenza, percepibile fra mille…
Raiting: Verde
Genere: Slince of Life, Generale.
Coppia: Lipton/Speirs (o il contrario a seconda)
Note: Mi è venuta in mente qualche settimana fa, mentre mi allenavo, ditemi voi se vale la pena che resti dov’è.
 
Quel suo sguardo vago, pieno di vuoto, che ti guarda con attenzione fin dentro l’anima ma non si fa osservare, quel suo sorriso sghembo da predatore infallibile, che mira alla preda e la ottiene, quei suoi modi di fare sempre seri e composti, ma quella sua pettinatura sempre ribelle.
Ogni volta che mi muovo, ogni volta che sposto anche un solo muscolo, sento che il suo sguardo si posa su di me, si posa su di me come un’ape fa con un fiore, ma a me riesce a dare un senso d’imbarazzo e d’angoscia infinito, non riesco mai a sopportare il suo sguardo, devo togliermi dalla sua traiettoria o spostare la sua attenzione su altro.
A volte però sembra più insistente del solito, e non c’è verso che io riesca a fargli cambiare oggetto della sua attenzione, è allora che l’imbarazzo mi coglie e per quanto possa far freddo riesco sempre a morire di caldo, un calore strano, perché appena riesco a non essere sotto il suo sguardo mi passa, mi passa e lascia spazio ad un freddo incolmabile ed incontrollabile.
Quelle volte poi che sono solo, ad esempio nella mia buca, quando il sonno mi coglie alla sprovvista e non riesco a sopprimere la voglia di chiudere gli occhi e allora è lì che compare il suo volto, con quel solito sorriso sghembo e pronto a rapirti per il minimo errore di concentrazione.
Poi sento la tua presenza farsi viva, sento un calore incontrollabile farsi strada vicino al mio corpo, impadronirsi e scacciare quel freddo spaventoso, poi sento il SUO profumo, profumo che non dimenticherei per nulla al mondo.
Di colpo apro gli occhi, non ci credo, sono in una stanza.
-Si sente meglio Tenente Lipton?- Sento una voce, la sua voce, però c’è una nota di felicità che non ho mai sentito prima.
-Si, la ringrazio, Signore.- Rispondo tentando di alzarmi, ma vengo bloccato prima da una presa ferrea sul mio braccio.
-Lei non può alzarsi.- Mi dice con sguardo severo, io non riesco a ribattere, mi ritrovo a balbettare.
Dopo poco si sposta e solo quando ha scostato tutto il corpo lascia la presa al mio braccio, come se non lo volesse lasciare, come se volesse preservare quel tocco il più a lungo possibile.

 




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