Il destino degli uomini

di flatwhat
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Quel lembo di terra potrebbe non sembrare diverso dalla superficie circostante, agli occhi di un passante occasionale.
La terra è stata evidentemente spostata recentemente, ma ad un estraneo non vorrebbe dire nulla.
Ma del resto, chi dovrebbe passare lì, proprio ora? Chi, a parte loro?
Il Persiano osserva, muto, quel lembo di terra, sotto il quale è sepolto Erik. Le sue mani sono giunte, ma non sta pregando.
I suoi occhi si posano sulle figure accanto a lui.

Chi non conosce Christine Daaé, potrebbe scambiarla facilmente per una donna più anziana di quello che è. 
Il cuore del Persiano si stringe nell'osservare le pieghe attorno ai suoi occhi, che non hanno mai smesso di fissare la tomba di Erik, quasi come se il legame ipnotico che l'aveva legata al defunto Fantasma non fosse ceduto nemmeno davanti all'oltretomba. Le sue labbra si muovono in una silenziosa preghiera.

Il consorte di lei, Raoul de Chagny, non è meno provato.
Il Persiano ricorda- non potrà mai veramente dimenticarlo- l'incubo della Camera dei Supplizi, dove è quasi morto in compagnia del giovane visconte.
Lo stato in cui si trova il visconte in questo momento è anche dovuto allo stare di fronte alla tomba sbagliata? Il conte Philippe ha ricevuto una degna sepoltura? Il Persiano non lo sa.

Non sa quanti minuti, o quante ore, siano passati, quando Christine parla.
"Sono stata io ad ucciderlo?".
La domanda è sussurrata, balbettata, ma il Persiano sente lo stesso. E il cuore è di nuovo stretto in una morsa.
Non potrebbe mai odiare quella ragazza.
Non sa se Christine lo stia osservando, quando scuote la testa, ma spera che la ragazza lo noti.
"Madame, il destino degli uomini è la morte".
Come a confermare queste parole, gli scappa un colpo di tosse.

Il destino degli uomini è la morte.
Chissà se Erik sta sorridendo, ora, da qualche parte.
Non sono più un mostro, eh, Daroga?
"No".
Il Persiano sorride a sua volta, nonostante tutto.

 

Non lo so neanche io. Scritta soprattutto perché avevo voglia di tornare a scrivere dopo un po' che non lo facevo.
E avevo voglia di un po' di angst.




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