Recinti
Città
Mondi
Tutto quello che si immaginavano diventava realtà
Si erano persi
Ma persi per davvero
Un giorno erano in una scuola
Il giorno dopo in una nave
E il giorno dopo ancora si ritrovarono in mezzo al deserto.
"Siamo come due
insetti!" urlò lei
Lui cercò di gridare al mondo tutto quello che aveva
accumulato, ma la sua bocca si rifiutò di aprirsi. Troppa
malvagità
"La malvagità fa bene" affermò lui
Era una frase corretta, vero?
"Vero!"
Ah, è vero?
"Già, è proprio vero"
Lei iniziò a costruire la città
Enormi palazzi di cartapesta uscirono dal suo cervello
Lui provò a starle dietro, ma non ci riuscì
Allora cercò un metodo per far uscire dalla sua testa il
mare, la sabbia, le onde...
Creò la prima parte del suo mondo
Lei lo scoprì e non ne fu contenta
Occhi di fuoco e fili d'argento penetrarono la sua anima
Disegnò persone aberranti e mangiò tutta la
sabbia che lui aveva creato
Erano due teste di vetro in un mare d'argento.
Lei fece una magia ed iniziò a piovere
Tutto il loro mondo si stava sciogliendo
Lui piangeva
Voleva andare in America
Voleva far nascere una civiltà
Voleva un diario che si scrivesse da solo
Lei era totalmente fuori controllo e le sue mani si stavano sgretolando
Avevano perso il loro mondo
Non l'avevano nemmeno costruito
La pioggia distrusse tutta l'impalcatura
Lei urlò contro di lui
Lui prese a pugni lei
"Dove hai messo le mie ambizioni?" chiese lei
"Non esistono più" rispose lui
Lei si morse la mano e scrisse poesie assurde
"Dove sono i miei sogni?" chiese lui
"Sono finiti in fondo al lago" rispose lei
Lui chiuse gli occhi ed iniziò a dire frasi senza senso
Poi guardarono le macerie
Capirono tutto
Ed iniziarono a piangere...
Piangere...
Piangere...
Erano solo due vermi persi nel deserto.