A Kiss of true love
Il bacio del principe non aveva funzionato e le tre
fatine lo avevano cacciato malamente dalla stanza, sbattendo le porte.
Malefica
si era afflosciata ai piedi del paravento dietro la quale era nascosta
e sul
suo volto si leggeva la disperazione. Fosco era rimasto a guardare il
volto
della principessa ancora addormentata. L'espressione impassibile e gli
occhi
fissi sulla figura pallida e immobile della ragazza.
Aveva
passato sedici anni a vegliare su di lei, a giocare
e a proteggerla; e ora non poteva fare nulla per aiutarla.
«Oh
Aurora»
mormorò
Fosco, con dolore. Dietro di lui poteva sentire i singhiozzi sommessi
di
Malefica e lui per la prima volta ebbe l'impulso di scuoterla e urlarle
contro.
Poco importava che lo avesse salvato da morte certa o se, in fondo,
quel
maleficio lo avesse scagliato per errore, un gesto dettato dalla
disperazione,
dalla rabbia e dal dolore provocati da un'azione sconsiderata di un
uomo. La
colpa era sua e non avrebbe dovuto prendersela con una bambina
innocente il cui
unico errore era essere figlia di un codardo.
Eppure
Fosco rimase fermo, in piedi davanti alla
fanciulla a udire quei lamenti provenienti dalla strega. Gli occhi neri
fissi
su quelle labbra rosse come boccioli di rosa, che lo chiamavano. Molte
notti le
aveva passate a sognare di loro, di poter confessare il suo amore -
cresciuto
giorni dopo giorno in silenzio - a quella ragazza dolce e gentile che
giocava
con le creature fatate ed era stata capace di far battere nuovamente il
cuore
di Malefica e anche il suo.
Senza
pensare si avvicinò alla ragazza, dall’altra parte
del letto, con Malefica che continuava a fissarla, e le prese una mano,
con
delicatezza, e
osservandola fra le sue.
Era così delicata e pallida che in confronto si sentiva un
gigante, ma non alla
sua altezza. Era una donna ormai, con un cuore grande, dolce e
formidabile.
«Mi
dispiace, Fosco» era la
prima volta che Malefica si rivolgeva a lui da quando era incominciato
il loro
viaggio suicida, perché entrambi sapevano che era una
trappola e non sarebbe
finita molto bene. Fosco non alzò nemmeno lo sguardo, non
voleva sapere che
cosa pensava del suo gesto e non gli importava nemmeno. Rimasero in
silenzio ed
entrambi rimasero a guardare ancora la fanciulla, prima che Malefica
pronunciasse le sue scuse, più sentite, e poi si
chinò per baciarle la fronte.
Fosco sperò che quel gesto riuscisse in qualche modo a
spezzare l’incantesimo,
ci sperava davvero molto, ma non successe nulla.
«Dobbiamo
andare Fosco,
prima che arrivino le guardie» sospirò poi la
fata, con gli occhi lucidi, pieni
di lacrime trattenute.
E
fu in quel momento che
Fosco si rese conto che Malefica aveva ragione: l’amore vero
non esisteva,
anche se era convinto del contrario fino al giorno prima. Per tutto il
regno
aveva visto persone innamorarsi e scambiarsi dolci baci, scambiarsi
dolci baci
e abbracci, giurandosi amore eterno; in qualche modo sperava che
toccasse anche
a lui. Da quando era stato trasformato in un essere umano aveva
incominciato a
provare strani sentimenti, a lui estranei, che gli confondevano le idee
ma nel
momento in cui aveva visto quel principe fare il baciamano con Aurora
aveva
capito tutto. E aveva visto anche lo sguardo che la ragazza gli aveva
rivolto.
Lui
amava Aurora, ma non
c’era nulla che sarebbe riuscito a spezzare
quell’incantesimo.
«Mi
dispiace Aurora»
sussurrò Fosco, chinandosi su di lei, con le lor mani ancora
intrecciate, e con
delicatezza poggiò le sue labbra su quelle della ragazza.
Sentì il fruscio
delle vesti di Malefica e ritornò in piedi, prima di
lasciarla andare, forse,
per sempre. La sua vista si offuscò e Fosco chiuse con
forza gli occhi, cercando di trattenere le lacrime e si accinse a
raggiungere
la donna.
«Fosco»
Fu
un mormorio, a mala pena
udibile e sia Malefica che Fosco credettero quasi di averlo immaginato,
per il
dolore di quella perdita.
«Fosco,
Fata Madrina?» di
nuovo fu un bisbiglio ma questa volta più udibile,
più forte ed entrambi si
voltarono verso il letto baldacchino, con il cuore che batteva
più veloce del
solito e il fiato trattenuto. Quando videro le
ciglia
della ragazza frullare e poi aprirsi sembrò che il tempo
si fosse fermato, in quell’attimo eterno e perfetto. Il
risveglio della
principessa sembrava un miracolo, un sogno e ancora non credevano che
fosse
vero. Fu Fosco il primo a reagire, avvicinando in fretta al letto e
riprendendo
fra le sue la mano di Aurora portandola alle labbra e depositandovi un
dolce
bacio e fu così che fu certo che non si trattava di un
sogno: Aurora era viva.
«Aurora!»
e Fosco si lasciò
andare, col volto rigato dalle calde lacrime che trovarono finalmente
liberazione.
Aurora
gli sorrise e Fosco
fece altrettanto. Non c’erano bisogno di parole, quel momento
bastava.
Si
avvicinò a lei e si inginocchiò afferrandole una
mano e stringendola con
delicatezza. Continuava a guardarla, come se si trattasse di un sogno e
presto
tutto sarebbe sparito. Aurora continuava a guardarlo, rassicurandolo e
fece
qualcosa di cui entrambi si sorpresero. Le labbra di Fosco erano calde
e
morbide, invitanti, e sapevano di fragole fresche. Automaticamente la
ragazza
sollevò l'altra mano e la infilò fra i suoi
capelli neri come la pece. Le loro
bocche si aprirono e approfondirono quel bacio tanto desiderato da
entrambi.
AngolinoAutrice
Salve, sono nuova di queste parti! Ma ci tenevo tanto tanto scrivere
qualcosa su questo fandom e, tralasciando il titolo, la storia mi
piace. Il personaggio di Fosco lo adoro alla follia, perché
sembra essere l'unico ad avere la giusta prospettiva di
realtà. Riguardo al pairing non ne ho uno preciso; Fosco mi
piace sia con Aurora che con Malefica. Prendete questa OS come una
spece di What if..? riguardante il bacio che risveglia l'Addormentata e
poi si ricollega al film, anche se il finale, ovvero se Aurore scelga
il principe o Fosco, è aperto.
Non c'è molto altro da dire.
I hope you
enjoy it.
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