Come
definirle...
Non ci sono
parole...
Forse sì...
Un giglio...
Un pezzo di
ghiaccio...
La lama di un
pugnale...
Belle come
gigli, fredde come ghiaccio, penetranti come pugnali...
Sì...
Così si può
cominciare...
LE TRE FACCIE
DI UNA STRANA MEDAGLIA
Capitolo 1.
L’inizio o la
fine?
"Ti odio, non farti mai più rivedere! Con me hai
definitivamente chiuso!" Dopo queste parole Rinoa diede uno schiaffone a
Squall e se ne andò piangendo. Il povero ragazzo non sapeva più che fare con la
sua fidanzata, si arrabbiava per un nonnulla, era gelosa da morire persino con
Quistis e Selphie e si lamentava sempre. Certo, lo aveva cambiato. Ora era
molto più aperto e allegro ma in quel momento si sentiva stranamente felice nel
sapere che forse non l'avrebbe più rivista. All'inizio era andato tutto per il
meglio ma da quando aveva cominciato a passare più tempo con lei si era presto
stufato. La sua ossessione per l'apparire e tutto il resto. Aveva un nodo in
meno in gola. Camminava distrattamente per i corridoi del Garden quando sentì
Zell che gli andava incontro e a gran voce urlava "Finalmente ti ho
trovato!!!". Squall non era dell'umore giusto per sentire di nuovo le
fanfaronate del ragazzo ma fu presto costretto a guardare in faccia la realtà
"Dimmi Zell, che vuoi?" Il ragazzo lo guardò con fare interrogativo
"Mi sembri un po' giù, ti è forse successo qualcosa?" Squall voleva
evitare l'argomento Rinoa "Zell, per piacere, non è aria, dimmi che vuoi
prima che me ne vado in camera ok?" L'altro sembrava aver capito "Ok,
ok, calmo. Ho incontrato il preside in mensa (oltretutto mentre mi stavo
ingozz...ehm, mangiando i miei panini preferiti) e mi ha detto di riferirti
questo messaggio *se vedi Squall digli di venire subito in presidenza, so che
gli annunci all'interfono non gli piacciono* hai capito adesso" Il povero
comandante voleva incontrare tutti ma avrebbe evitato volentieri Cid, sempre a
fargli tutte quelle domande su di lui e Rinoa "Ho capito Zell,
grazie...semmai ci si vede dopo" Il ragazzo gli sorrise e se ne andò in biblioteca
farneticando qualcosa di imprecisabile. Squall salì sull'ascensore e appena
varcò la porta notò che il preside era stranamente agitato ma, guardandolo
meglio, sembrava eccitato da qualcosa che doveva accadere. All'improvviso si
voltò e cominciò a parlare "Squall, oh se sapessi cosa succederà domani!
Nemmeno mia moglie Eden ci crede! Come sono felice i nostri problemi sono
finiti!" Al ragazzo spuntarono un miliardo di punti interrogativi sulla
testa " I tre membri della triscele ci aiuteranno a sconfiggere gli ultimi
ribelli!" Ancora un miliardi di punti interrogativi
"Squall...Squall...perché mi guardi così? Ah, forse non sai di cosa sto
parlando non è vero? Beh, mettiti seduto che è una storia lunga, molto
lunga." Il ragazzo fece come gli aveva detto il preside ed era pronto ad
ascoltare un altro aneddoto di Cid "Dunque, tutto ebbe inizio 12 anni fa
quando eravate tutti quanti all'orfanotrofio di pietra. Mia moglie, come sai
già, lo gestiva e in quel periodo aveva molti bambini quindi decise che per un
po' di tempo di non accoglierne più altrimenti non sarebbe stata in grado di
accudirli tutti. Per un po' di tempo non accadde niente di strano finchè, una
notte, non trovò 3 bambine della vostra stessa età che piangevano davanti alla
porta. Edea si svegliò per il baccano e si ritrovò davanti 3 fanciulle molto
strane. Una aveva i capelli rossi come il sangue, un'altra aveva il colore
degli occhi di uno strano colore, tra il viola e il blu e l'ultima aveva gli
occhi color oro. Voi quella sera non vi eravate svegliati e così fece entrare
quelle tre con l'intenzione di accudirle ma decise che voi non dovevate sapere
niente. Il tempo passò e mentre voi ve ne andavate loro restarono lì fino a
che, quattro anni fa, decisero che sarebbero diventate Seed. Partirono una
calda giornata di luglio e noi non ne sapemmo più niente di loro. Pochi mesi fa
abbiamo saputo di tre guerriere mercenarie Seed che avevano ottenuto il diploma
a 14 anni, ancor prima di Quistis. Noi non ci facemmo molto caso finchè non ci
dissero il loro nome. Erano le tre bambine che dodici anni fa bussarono alla
porta dell'orfanotrofio. Avevamo saputo che andavano in missione esclusivamente
a pagamento e così abbiamo deciso di ingaggiarle per aiutarci con i ribelli di
Galbadia. Oggi abbiamo avuto la conferma che ci aiuteranno e domani verranno
qui al Garden quindi tu e gli altri dovrete dare un buon comitato di benvenuto
per non farci sfigurare siamo d'accordo?" Squall era un po' frastornato,
aveva immagazzinato un bel po' di informazioni e sentiva di avere un estremo
bisogno di un'aspirina. Comunque non voleva dimostrarsi disattento e rispose
prontamente "Ricevuto, domani mattina andremo tutti insieme per formare un
buon comitato di benvenuto. Stasera avvertirò gli altri" Il preside era
soddisfatto "Bene Squall, ora puoi congedarti. Ti vedo stanco." Il
ragazzo ringraziò il grande Hyne perchè non gli aveva rivolto nessuna domanda
su di Rinoa così almeno non ci sarebbero state situazioni imbarazzanti. Se ne
andò a letto pensando a quelle tre ragazze e al fatto di non averle mai
incontrate alla casa di pietra.
Il fato, il
destino, chi lo sa.
L'unica cosa
certa è che quelle tre arrivarono all'improvviso.
Tutti pensavano
che se ne sarebbero andate allo stesso modo.
Qualcosa andò
storto.
Non doveva nascere
nulla tra di loro.
Invece
l'amicizia nacque e cos'altro? Non sta a noi deciderlo.
Fatto sta che
fecero breccia nei loro cuori.
Una breccia che
non si chiuderà mai.
Capitolo 2.
L’arrivo.
L’indomani mattina i nostri amici dovettero svegliarsi
molto presto perché l’arrivo delle tre fantomatiche ragazze era stato fissato
alle 6.30 di mattina e tutti, compreso Squall non riuscivano a tenere gli occhi
aperti. Zell poi non faceva altro che lamentarsi “Accidenti a loro! Ma non
potevano arrivare ad un orario un po’ più decente!” Selphie gli lanciò
un’occhiata omicida nel sentire quelle parole; per colpa di Irvine aveva
fatto…ehm…le ore piccole. Rinoa non era venuta perché non voleva incontrare il
suo ex ragazzo. Squall si sentì incredibilmente sollevato nel constatare che
non c’era ma Quistis, con le sue domande sempre poste nel momento sbagliato, se
ne era accorta “Ehi comandante, la tua ragazza non c’è?” In effetti anche gli
altri se ne erano accorti e Irvine si era persino svegliato del tutto
“Veramente la mia ex ragazza…mi ha lasciato ieri” in quel momento a Quistis
venne la brillante idea di scavarsi un buca, di andarci dentro, e di rimanerci
per il resto dei suoi giorni “Scusami tantissimo, se avessi saputo…”. Con sua
grande sorpresa, però, Squall si mise a ridere e disse “Non importa, tanto lo
avrei fatto anche io, non siamo fatti per stare insieme…” Selphie intervenne,
puntuale come al solito “Devi ringraziarla però! E’ merito suo se tu sei
cambiato! Questo devi riconoscerlo!” Il ragazzo dovette ammettere “Selphie, tu
hai perfettamente ragione, ma i nostri caratteri sono completamente opposti
quindi…” Per un momento si interruppe e guardò l’entrata stupefatto “…sono
arrivate, guardate.” . In effetti tre ragazze avevano appena varcato il
cancello d’entrata e si stavano dirigendo verso il gruppetto dei nostri amici.
La prima aveva un andamento molto allegro. I suoi capelli castani ondeggiavano
al vento e i suoi meravigliosi occhi dorati risplendevano alla luce del sole da
poco sorto. Era molto magrolina e non molto alta, aveva una fascia bianca tra i
capelli e un vestitino molto corto e succinto e sorrideva allegramente.
Un’altra aveva i capelli biondi e gli occhi blu profondi come un pozzo senza
fine. Indossava un basco rosso e una tenuta da combattimento da uomo, non
sorrideva, aveva una sigaretta in mano e il suo sguardo era perso nel vuoto.
L’ultima aveva i capelli rossi come il sangue e sotto al sole assumevano una
tinta color fuoco, i suoi occhi come smeraldi fissavano i cinque ragazzi.
Indossava un completo molto sensuale e aderente che lasciava intravedere tutte
le sue generose forme e il suo viso era inespressivo e freddo come quello del
comandante molto tempo fa, aveva una sigaretta in bocca sostenuta da un
elegante bocchino di legno nero. Si avvicinarono silenziosamente e quando
furono arrivate davanti a loro la prima a parlare fu quella con gli occhi
dorati “Siete voi il nostro comitato di benvenuto?” Gli altri annuirono con la
testa “Bene, il mio nome è Laila, quella con il basco è Mariko e infine quella
con i capelli rossi è Dominique. Piacere di conoscervi” Le altre due fecero un
cenno con la testa e buttarono entrambe le sigarette per terra incamminandosi
per i corridoi del Garden. L’altra ragazzina era visibilmente vergognata e
salutando gli altri con la mano disse “Scusatele, sono fatte così. Mi dispiace
di non potermi fermare a parlare un po’ di più con voi ma ora andiamo a fare un
giretto! Ci si vede dopo in presidenza!” I cinque ragazzi erano rimasti un po’
scioccati. Si erano dovuti alzare presto per aspettarle e tutto quello che
aveva ricevuto in cambio era stato un movimento della testa e due cicche per
terra. Zell a quel punto esplose “Ma chi si credono di essere quelle tre?
Insomma noi siamo dei Seed mica dei bambocci da prender in giro! Ma se adesso
le prendo…” Detto questo fece per rincorrerle ma si trovò ben presto la mano di
Squall sulla spalla per bloccarlo “Fermati. Forse è meglio lasciarle stare. Tu
non ci hai fatto caso ma avevano uno sguardo così freddo che avrebbe
paralizzato chiunque, per non parlare delle loro armi. Zell, come sai ormai il
mio Gunblade è diventato un LionHeart ma la spada di quella con i capelli rossi
era almeno due volte più grande. La biondina avrà avuto almeno un centinaio di
pugnali nascosti e persino la morettina aveva una lancia enorme. Qualcosa mi
dice che è meglio se le lasciamo stare finchè non incontriamo il preside. Ora
sarà meglio andare, sono le 7.30 e tra poco cominceranno a gironzolare le
matricole appena alzate che si chiederanno il perché noi siamo già svegli.
Andiamo subito in presidenza”.
Capitolo 3.
Le spiegazioni.
I cinque ragazzi mentre correvano per arrivare in
presidenza pensarono a quello che aveva detto Squall. In effetti non ci avevano
fatto proprio caso ma avevano davvero un aspetto inquietante. Appena entrarono
le videro tutte e tre appoggiate ad un muro che discutevano e Cid, insieme a
sua moglie Edea che non facevano altro che porre delle domande a volte stupide
del tipo: dove hai comprato i vestiti? Che bel taglio di capelli!. Da far
veramente accapponare la pelle. Dominique si guardava un po’ intorno e sembrava
in qualche modo stupita della grandezza del Garden. Mariko cercava di essere
gentile con la Madre e qualche volta accennava ad un sorriso anche se si capiva
bene che non era abituata a stare al centro dell’attenzione. Laila non appena
vide i nostri amici gli corse incontro e cominciò subito a parlare “Scusatemi
per prima, abbiamo potuto solo parlare di sfuggita ma vorrei dirvi che vi
ringraziamo molto per averci aspettato. Lo dico anche a nome di quelle due
scorbuticone laggiù, sono gentili ma non lo danno a vedere. Tra un po’
comincerà la nostra, se si può dire, riunione, e così vi spiegheremo tutto.“
Zell era decisamente contento, finalmente trovava qualcuno che era d’accordo
con lui “Grazie per averci capito ehm…ti posso chiamare Laila?” Non c’era
niente da dire, la bocca degli altri si spalancò fino a quando non toccò per
terra. Era incredibile pensare che il gallinaccio sembrava imbarazzato di
fronte ad una ragazza. Il primo che cominciò a sfottere fu Irvine che
appoggiandosi alla sua spalla gli sussurrò “E bravo il nostro Zell! Ricordati
che ti piace la ragazza della biblioteca! Comunque io adesso vado a provarci
con quella pollastra della biondina…tanto questa ormai te la sei presa
tu…eh…eh…” La reazione fu istantanea, il ragazzo sferrò un pugno in pieno
stomaco al povero cow boy che si accasciò dolorante. Il primo a mostrarsi un
po’ più serio degli altri fu Squall che con fare autoritario disse “Bene,
Selphie, Irvine, Zell, Quistis, Laila,
Mariko, Dominique, Preside, Madre, penso che sia ora delle spiegazioni no?” In
effetti era vero e sembrava che tutti lo avessero capito finchè la ragazza dai
capelli di fuoco si avvicino al comandante e gli sussurrò in fare minaccioso
“Non provare più a chiamarmi per nome. Per voi esiste solo il mio cognome, Finn
e per ora non azzardarti a fare altro siamo intesi?” Silenzio dall’altra parte.
Nel frattempo il dongiovanni si diede da fare con Mariko e tutto quello che
ricevette in risposta fu un pugno in pieno addome *così siamo a due oggi...* ma
intanto un pensierino poco rassicurante si fece strada sulla sua testa “Ti
conquisterò bella guerriera, non importa come o quando ma una donna non mi ha
mai detto di no!” Squall invece pensava a tutt’altra persona “Quella Finn
sembra essere il mio specchio….solo di qualche tempo fa….bene, ora tocca a me
farla diventare aperta e gentile, è una promessa e un obbligo” Zell invece
“Com’è carina! Molto di più di Lilu, chissà se le piaccio? Se non mi
vergognassi così tanto le chiederei di uscire con me! Forse un giorno o l’altro
ce la farò…” Cid notò subito che i tre ragazzi erano stranamente pensosi e
guardavano le tre nuove arrivate quasi con aria di sfida. Così cercò di rompere
il ghiaccio prima che la situazione diventasse più pesante e soffocante. “Bene
miei cari Seed, cercherò di essere breve. Il motivo per cui loro tre sono qui
al Garden è uno solo, distruggere il gruppo di ribelli di Galbadia che stanno
letteralmente saccheggiando la loro città. Secondo voci indiscrete ora Rinoa
Hearthilly si sarebbe unita al gruppetto perché prova un profondo rancore nel
confronto di tutti noi e sfrutta i suoi poteri di strega per spaventare gli
abitanti. Voi dovrete andare in missione tra due mesi, per dargli il tempo di
pensare che noi non ci interessiamo alla faccenda. Dominique, Laila e Mariko
resteranno qui e pregherei a voi cinque di dar loro tutti i confort e la
gentilezza che possedete. Visto che non amano molto la compagnia femminile
staranno rispettivamente in queste stanze: Squall – Laila camera 117, Irvine –
Dominique camera 129, Zell – Mariko camera 12. Bene ora potete congedarvi ma
prima un’altra cosa, domani sera ci sarà il festival per le nuove matricole e
vorrei che loro tre vi partecipassero quindi cercate di farle ambientare ok?
Ora potete andare, avete la giornata libera.” Detto questo tutti si alzarono e
le nuove arrivate dissero che sarebbero andate a far compere a Balamb perché
dovevano comprare dei vestiti per il festival e poi si sarebbero fermate in
pizzeria perché volevano stare un po’ da sole. Gli altri non avevano avuto
niente da dire ma Selphie come al solito volle puntualizzare con Dominique sul
fatto che stava di camera con il suo, diciamo, ragazzo “Senti Finn, tu puoi
stare in camera con lui ma se fate le cosacce non ti assicuro che riuscirai a
vivere per raccontarlo” Dominique fu colta un po’ alla sprovvista ma con fare
sensuale e un po’ stuzzicante disse ad Irvine “Senti cow boy, chiariamo subito
che con me non si fa niente e comunque ti dico subito che di sicuro di
divertiresti molto di più con me che
con una mocciosetta come lei, io sono cresciuta, non ho più bisogno del ciuccio
come questa qui. Ah, ah, andiamo ragazze” Le tre si incamminarono e Selphie era
diventata viola per la rabbia tanto che non riuscì a dire niente e se ne andò
via con un diavolo per capello. Squall sconsolato disse agli altri
“Sinceramente la rossina non mi sembrava il tipo per queste cose ma se continua
così finisce male, molto male”.
Capitolo 4.
Parlare fa bene.
Le tre ragazze tornarono che saranno state più o meno le
due di notte e, inutile cercare di nasconderlo, avevano svegliato i loro
coinquilini di camera. Irvine fece finta di non averla sentita anche perché per
colpa sua aveva litigato con Selphie e lei era diventata letteralmente una
iena. Zell si limitò a dire un semplice “Bentornata” alzando il braccio in
senso di saluto. Squall invece era ancora sveglio e vestito perché era rimasto
fino a notte fonda ad allenarsi con i Grat nel centro d’Addestramento così
quando Laila rientrò lui con un sorriso la salutò. Lei non se l’aspettava di
trovarlo sveglio a quell’ora e così decise di fare un po’ di ironia “Ehi
comandante, mi hai aspettato? Dì la verità, sei innamorato di me non è vero?”
Lui sorrise un poco e disse “Laila, mi fa piacere che ti preoccupi della mia
situazione sentimentale ma sono stato semplicemente ad allenarmi…voi invece che
avete fatto?” La ragazza aveva già intuito che la discussione sarebbe stata
lunga e inoltre aveva già capito dove Squall voleva andare a parare e così si
mise seduta sul letto di fianco al comandante “Beh, siamo uscite dalla pizzeria
che saranno state le 10 e poi siamo andate un po’ in giro…ad un certo punto una
banda di teppistelli ci ha importunato e…” non fece in tempo a finire la frase
che lui intervenne subito “E’ successo qualcosa di grave? Se è così domani vado
a dargli una sistemata!” Laila sorrise un poco e continuò a parlare “Se proprio
lo vuoi sapere non è successo niente a Dominique! Comunque alla fine siamo
ritornate qui al Garden. E’ inutile che cerchi di nasconderlo, la mia compagna
dai capelli fulvi ti interessa vero?” Squall rimase un momento confuso ma poi,
abbassando la testa e incupendo i suoi begli occhi rispose alla domanda “Beh,
dire che mi interessa non è proprio la parola giusta. Diciamo che mi
incuriosisce molto. Vedi, io fino a ieri ero fidanzato con Rinoa, quella che
adesso si è schierata con i ribelli di Galbadia. Era una ragazza molto solare e
ottimista, più o meno come te. Io invece ero freddo, schivo e sempre chiuso in
me stesso. Lei riuscì a farmi diventare quello che sono ora. Ma ben presto
capii che lei non era fatta per me, ero diverso ma i nostri caratteri non erano
comunque conciliabili. Dominique è più meno come me un anno fa. E così vorrei
riuscire a cambiarla come Rinoa ha fatto con me. Mi capisci?” Nel frattempo gli
occhi di Liala si erano gonfiati di lacrime e lei riuscì a rispondere a fatica.
“Ammiro molto quello che vuoi fare ma la nostra situazione è molto particolare,
vedi, noi siamo tutto ciò che la gente non vorrebbe mai diventare perché ne
soffrirebbe troppo. Non potevamo impedirlo e abbiamo accettato con filosofia.
Se davvero persisterai in questa impresa forse non caverai un ragno dal buco
perché Dominique è quella che ci sta più male, è per questo che si è creata un scorza di indifferenza. Se
vuoi ti aiuterò ma probabilmente quello che scoprirai non ti rendere affatto
felice e forse ti inquieterà…io ora vado a letto, mi dispiace ma non posso
continuare più questo discorso, con il tempo, forse, ci riuscirò, buonanotte
Squall.” Detto questo se ne andò in bagno, si cambiò, e si infilò subito sotto
le coperte addormentandosi quasi subito. Il comandante non capiva le sue parole
ma sapeva che par far piangere una ragazza così allegra ci voleva qualcosa di
molto grave. In un certo senso è come se Laila avesse capito appieno il suo
passato quasi rivivendolo. Ma ormai era tardi per pensare, era stanco e aveva
bisogno di dormire, erano quasi le 2.30 e la mattina dopo doveva svegliarsi al
solito alle 8 in punto; così decise di cambiarsi e di andare a letto. Avrebbe
avuto più occasioni per cercare di capire quelle sconosciute.
Capitolo 5.
La serata del festival
La mattina dopo, quando Squall si alzò, trovò molto strano
il fatto che Laila si fosse già alzata, avesse rifatto il letto e avesse
portato con se la sua lancia. Si fece
una doccia fresca per svegliarsi, si cambiò e si diresse verso la mensa per
mangiare qualcosa sapendo già che, probabilmente i panini se li era divorati
Zell. Mentre girava distrattamente per i corridoi sentì Lilu che stava
discutendo con il suddetto gallinaccio ma non ne capiva il motivo così, per
poter ascoltare meglio, si sedette in una panchina lì vicino “Senti Zell, io
proprio non ti capisco. Un mese fa sei venuto da me e mi ha detto che ti
piacevo da un sacco di tempo. Siamo stati insieme tutta la sera del festival,
siamo usciti insieme tante volte e, anche se non mi hai mai baciata credevo che
ormai ti potevo considerare il mio ragazzo. Invece ora spunti fuori con questa
storia della missione. Non posso stare con te, devo lavorare bla bla bla…ma
mica sono un giocattolo! Mi vuoi dire qual è il vero motivo di tutta questa
pagliacciata? Avanti, mi aspetto una risposta, fosse l’ultima cosa che faccio!”
Zell, dal canto suo, non sapeva più che pesci pigliare *non gli posso mica dire
che adesso ho un po’ di confusione a causa di Laila, dopotutto non so nemmeno
cosa provo per lei! Le dirò che devo pensare un po’ di più al nostro rapporto
perché non sono ancora sicuro di quello che devo fare…sì, farò così!* Il
ragazzo si schiarì la voce e cominciò a parlare “Non mi fraintendere Lilu, tu
mi piaci molto ma in questo momento voglio un po’ di tempo per riflettere sul
nostro rapporto. Quando avrò le idee chiare stai tranquilla che tu sarai la
prima a saperlo, va bene?” La ragazza lo guardò con fare un po’ interrogativo
ma alla fine fece cenno di sì con la testa e disse “Mi raccomando, ci conto!”.
Non appena finito di pronunciare queste parole corse via e Squall decise di
andare vicino al suo amico per dargli un po’ di conforto “Ehilà amico, tutto a
posto? Non mi sembri messo un granchè in amore, proprio come me!” Il povero
Zell non fece in tempo a rispondere che Laila, seguita dalle altre due amiche,
corse da loro ad una velocità impressionante “Guardate qua! Non è un amore? E’
il mio vestito per il festival, carino vero?” I due ragazzi dovevano darle
proprio ragione. Era veramente un vestito da sera molto bello: aveva il colore
identico a quello che indossò Rinoa la prima volta che Squall la vide, aveva
inoltre una fascia blu da avvolgere intorno la vita e aveva una scollatura
abbastanza ampia sostenuta da una sola spallina. Corredato c’era un bracciale
stile schiava da mettere sull’avambraccio e una elegante molletta d’oro per
tirare su i capelli. Zell pensò subito quanto dovesse essere bella Laila con
quel vestito. Lei continuava a saltellare da tutte le parti quando,
d’improvviso, si rattristò e fissò il comandante dicendo “Forse non dovevo
essere così allegra e precipitosa. Magari il festival non è un’occasione molto
felice da ricordare…” Squall rimase un po’ sorpreso ma poi, con il sorriso in
volto si rivolse con dolcezza alla ragazza “Non devi preoccuparti, non fa
niente! Ora va tutto bene! Piuttosto, anche le altre hanno comprato qualcosa?
In caso contrario potete prendere una macchina dal garage. Per i Seed è gratis
lo sapete no? Qui non si fanno eccezioni!” Mariko lo guardò un po’ sorpresa,
non si aspettava una simile gentilezza da parte di qualcuno che non la
conosceva e così, con un flebile sorriso disse “Grazie, se non ti dispiace
Leonhart, prendiamo una macchina visto che io e Finn non abbiamo ancora trovato
un vestito adeguato.” Zell dovette ammettere che nemmeno la biondina era molto
scontrosa e così, con gentilezza disse “Vi accompagno al garage…il nostro
garden è molto grande! Seguitemi” Le tre seguirono il gallinaccio a ruota ma
prima che sparissero dal corridoio la faccia di Squall si dipinse di un sorriso
un po’ ironico *Chissà che comprerà Dominique? Sono proprio curioso di saperlo*
Mentre pensava questo si incamminò di nuovo verso la sua camera perché non si
era ricordato di portare a lavare la sua divisa di Seed pur sapendo quando il
preside Cid ci tenesse ad essere sempre perfetti in ogni occasione. Mentre
sfogliava un giornale nella lavanderia a gettoni si accorse che Irvine era appena entrato per portare a lavare,
pure lui, la divisa. Si fece sfuggire un piccolo sorriso, non se l’aspettava che
quel cow boy così dongiovanni ora era in lavanderia come una massaia. Per
scherzo, cercò di apparire arrabbiato mentre disse “Seed n°1526 Irvine Kinneas.
Adesso è diventato una casalinga?” non c’è che dire. Gli aveva proprio fatto
venire un soffio al cuore tanto che quando si girò cercò di sembrare
mortificato “Ehm, io veramente…ma…ma sei tu Squall! Brutto pezzo di…non mi far
più prendere questi colpi! A momenti ci restavo secco!” Il comandante cominciò
a ridere di gusto “Dì la verità, sei venuto a lavare la tua divisa solo per far
bella figura con Selphie non è vero? Vuoi che lei ti perdoni per ieri mattina.
Sei talmente prevedibile!” Irvine si impermalosì un pochino “Ehi! Potrei dire
la stessa cosa di te! Sei qui solo per Dominique eh? Su avanti, confessalo! Tu
non ci vieni mai ai festival! Per un play boy come me è deprimente farsi vedere
in una lavanderia a gettoni…mi raccomando, che non si sparga la voce!” Squall
rise un poco e disse “Certo, è un segreto! Anche io perderei la mia fama di
uomo duro! Oh…il lavaggio e l’asciugaggio sono finiti. Io me ne vado…devo
cercare di essere almeno un poco presentabile non ti pare? Ci si vede stasera!”
Irvine fece il cenno della vittoria quando il comandante se ne andò dalla porta
automatica. La sera era finalmente arrivata e Squall,con indosso la divisa da
Seed era veramente un schianto. Si era persino messo un po’ di gel sui capelli
per renderli più spettinati e aveva messo il suo orecchino preferito, quello
con il piccolo brillantino. Anche Zell e Irvine si erano vestiti per bene e si
può dire che erano i ragazzi più affascinanti di tutta la sala. Con quell’aria
da uomini maturi e con lo sfoggio delle loro bellissime e lucenti armi. C’era
una grande confusione ma si arrestò completamente
quando tre ragazze fecero la loro comparsa nella sala. Laila indossava il
vestito che aveva comprato quella mattina e aveva portato indietro tutti i
capelli con il fermaglio per poi farli ricadere lisci e luminosi sulle spalle e
sulla schiena. Mariko per l’occasione si era fatta i capelli un po’ ondulati
dove aveva aggiunto una specie di diadema che aveva una perla che le ricadeva
sulla fronte. Indossava un vestito composto da due parti: la parte superiore
era blu oltremare e l’unica spallina era divisa in tre parti che venivano sostenute
da una elegante spilla ed indossava dei guanti bianchi fino ai polsi. La parte
sotto era celeste e la gonna aveva una specie di strascico per terra. Dominique
aveva i capelli raccolti in un’elegante crocchia fermata da una rosa bianca da
dove ricadevano, fino alle spalle, i suoi ricchi infuocati. Indossava un
vestito bianco composto da un bustino e da un’ampia gonna molto lunga che le
copriva anche i piedi ed indossava, inoltre, dei guanti fin sopra il gomito.
Non c’è che dire, erano tutte e tre talmente splendide che sembravano dee. Si
avvicinarono ai tre amici e li guardarono per un istante prima di sedersi lì
vicino. Il primo a farsi coraggio fu Zell che si avvicinò a Laila e le chiese
se voleva ballare con lui. Lei fu molto contenta e con il sorriso sulle labbra
andò nel centro della sala. Irvine fu il secondo a farsi coraggio. Si avvicinò
a Mariko e con fare molto gentile le tese una mano e disse “forse non sono la
compagnia maschile migliore ma vorrei chiedervi di venire a ballare con me.”
Lei esitò un attimo ma poi si alzò in piedi, prese la sua mano e lo portò in
mezzo alla sala. Dominique rimase da sola con la sua solita faccia inespressiva
ma Squall vide un velo di malinconia nei suoi occhi e decise di sedersi vicino
a lei. “Finn…credo che sia inutile che te lo chieda…non vuoi venire a ballare
vero?” La ragazza, senza guardarlo, fece cenno di no con la testa così lui le
prese una mano e, sorprendendola la portò nel balcone dove lui e Rinoa si erano
scambiati il loro primo bacio. All’inizio lei rimase un po’ interdetta ma poi
riassunse la sua solita inespressività dicendo “Perché mi hai portata qui? Che
vuoi dirmi?” Lui la guardò negli occhi e tristemente disse “Senti, voglio
parlarti chiaramente Finn. Una volta ero come te, freddo e distaccato perché
avevo paura che gli altri mi potessero ferire in qualche modo…ti prego solo di
una cosa, non dire che i problemi degli altri non ti interessano, la conosco
troppo bene quella frase e so che non è vera. Io ora sono cambiato e ora tu
puoi vedermi. Sono allegro e cerco sempre di essere ottimista. Nella tua
condizione non si sta bene…te lo dice uno che ci è passato e…” Si interruppe
subito quando vide Dominique con gli occhi gonfi di lacrime. Guardava nel vuoto
ma si vedeva benissimo che aveva ascoltato tutto il discorso. Quando si accorse
che Squall aveva finito di parlare lo guardò con una tristezza infinita e gli
disse “Tu…Nemmeno tu…per gli altri è lo stesso…anche Mariko e Laila non
dovevano avvicinarsi a me…l’hanno fatto ed ecco il risultato…se vi avvicinerete
a me ne pagherete le conseguenze…so quello che potrebbe succedere e non
voglio…stando da sola non faccio del male a nessuno…lasciami in pace…lasciatemi
tutti quanti in pace…non voglio farvi del male…” Squall la prese per un braccio
e cominciò a scuoterla “Non dire più queste sciocchezze…ti ho già detto che
avvicinarti agli altri non fa male, né a te né agli altri…devi smetterla di
pensarla così Finn!” La ragazza ora aveva il volto rigato dalle lacrime
“Eh…Eh…sai una cosa? Finn è un brutto modo di essere chiamati…chiamami
Dominique ma ti prego, devi lasciarmi andare, per il bene mio, di Laila e di
Mariko. Anche loro ora stanno piangendo per il mio stesso motivo. Da un certo
punto di vista sono più fortunate di me…non hanno così tante responsabilità sulle
loro spalle. Ti prego…non ti chiedo altro…lasciami andare per stasera…ti giuro
che valuterò a lungo le tue parole ma ora non sono ancora pronta…in cuor mio ho
visto troppo anche se il futuro si può cambiare. Mi dispiace, sarà per un’altra
volta.” Detto questo se ne andò via a testa bassa per non farsi vedere dagli
altri. Squall ritornò nella sala del ricevimento e vide Laila e Mariko che
stavano piangendo, senza nessun motivo da quello che Irvine e Zell gli avevano
detto. Il comandante ci capiva sempre di meno. Sentiva che c’era qualcosa di
importante che gli sfuggiva. Inoltre aveva avuto la brutta sensazione che Rinoa
c’entrasse in qualche modo, anche se non sapeva quale. Forse doveva dare tempo
al tempo e tutto si sarebbe chiarito.
Capitolo 6.
L’amicizia va guadagnata.
La mattina dopo Squall si alzò molto tardi perché aveva
passato la notte in bianco pensando a tutto ciò che era successo la sera prima.
In un certo senso era come se una vocina si era risvegliata nella sua mente e
ora, insistentemente, lo pregava di fare attenzione. Come se non bastasse gli
si erano rotte le tubature dell’acqua e girava imprecando per il Garden perché
puzzava e aveva bisogno di una doccia, unica cosa che lo svegliasse veramente
la mattina. Alle 11.00 riuscì finalmente a portarsi, a stento, nel Centro
Addestramento. Di solito a quell’ora non c’era nessuno perché gli altri
preferivano starsene seduti tranquillamente ma, con suo grande stupore, non
appena entrò vide una lunga fila di Grat morti sotto i colpi, a prima vista, di
un coltello da cucina. All’inizio fece finta di niente fino a che non sentì le
urla infuriate di una persona di sua conoscenza “Ora basta! Tu e lui mi avete
stufato! L’ho visto come ti guardava la sera del festival! E come se non bastasse
ti ha invitata pure a ballare! Ditemelo, no ditemelo se vi divertite a
prendermi per i fondelli! Io mi sono stufata d’essere uno zerbino per voi due!”
Eh sì, quella voce non poteva che essere di Selphie e non si sorprese più di
tanto non vedere che stava alzando la voce con la povera Mariko. Sapeva che se
avrebbero continuato forse si sarebbero scannate vive e così decise di
intervenire “Ragazze! Mi volete spiegare che ci fate voi due qui a litigare? Vi
sembra il posto adatto? No, ditelo, così almeno fuori della porta mettiamo
questo cartello *Attenzione agli schiamazzi di una ragazzina impazzita*! Forza,
esigo sapere perché vi state uccidendo a parole…” La biondina aveva uno sguardo
leggermente perso nel vuoto, si vedeva benissimo che non sapeva cosa rispondere,
l’unica cosa che si notava è che sembrava un po’ dispiaciuta “Senti Tilmitt, mi
dispiace che tu te la sei presa così tanto ma hai frainteso tutto! Io non provo
assolutamente niente per Kinneas! La sera del festival ho accettato di ballare
con lui perché dovevo parlargli di te e…” Non fece in tempo a finire che
Selphie stava per lanciarle il suo Nunchaku dalla rabbia “Di me eh? Magari per
dirgli di lasciarmi perdere non è vero? Su confessalo altrimenti…” Mariko non
si era scomposta nemmeno un po’ e aveva continuato a parlare “…dovevo dirgli
che la smettesse di prendere in giro una ragazza come te. Lo confesso, in
realtà lui ci ha provato con me ma, devi ammetterlo, lui ci prova con ogni
gonna che passa no? Eppure tu sei l’unica che lo accetta anche per questa parte
del suo carattere. Io ti ammiro, mi piacerebbe avere il tuo carattere. Tu sei
incredibile sotto i punti di vista, ma non ti preoccupare, non è un’offesa.
Forse avrai saputo che al festival, all’improvviso, mi sono messa a piangere ma
non era per niente che riguarda tutta questa storia…comunque volevo cercare di
diventare sua amica e anche TUA amica solo che, evidentemente, non sono
gradita…” Squall era rimasto molto stupito dalle parole della Seed. Si
aspettava che fosse come Dominique, schiva, silenziosa, fredda e scontrosa ma
non sembrava così. Eppure, qualcosa nel suo sguardo non gli piaceva. Aveva lo
stesso alone di tristezza delle sue due compagne, come se stessero sopportando
gli stessi ingombranti fardelli sull’anima. Selphie rimase stupita
dell’intervento finale della ragazza a tal punto che rimase zitta per un paio
di minuti, aveva creato un’atmosfera di tensione, tutti aspettavano la sua
risposta e, doveva ammetterlo, era stata colta alla sprovvista. Non la
conosceva eppure, sembrava che lei comprendesse ogni più piccola parte del suo
cuore. Prendendo il coraggio tra i denti rispose “Senti…non so come ce la fai
però…sembra che tu hai capito le mie sensazioni attuali” Mariko rise amaramente
“E’ naturale per me…è un dono che il grande Hyne mi ha voluto dare!
Naturalmente sto scherzando!” Selphie invece sembrava intenzionata a finire la
frase che aveva cominciato “Mi fa molto piacere sapere che hai fatto tutto
quello potevi per farmi riappacificare con Irvine. In fondo è un bravo ragazzo…molto
in fondo…comunque è bello sapere che al mondo c’è una persona così corretta nei
confronti degli altri. Perciò, se è la mia amicizia che volevi guadagnarti per
me va bene, stamattina mi hai dimostrato che ne sei degna. Poi, ehm, scusami
per le urla di poco fa…ero un po’ arrabbiata…mi capisci vero?” La biondina
sembrava molto contenta del fatto che la ragazza aveva capito il suo piano e
così le disse un’ultima cosa “Senti, adesso vai immediatamente da Irvine e fate
pace. Non è bello vedere una coppia così affiatata rovinata per così poco! E
poi non scusarti per prima…ti capisco sai…anche io so cosa vuol dire essere
arrabbiati o tristi…dopotutto sono un essere umano anch’io…o almeno…così voglio
credere” Le ultime parole le aveva pronunciate con un filo di voce come un
pensiero detto ad alta voce. Selphie non se lo fece certo ripetere due volte e
corse via in cerca del ragazzo cha amava. In questo modo Mariko e Squall erano
rimasti da soli e il comandante sfruttò questa occasione “Senti, forse tu mi potrai
dare una spiegazione un po’ più convincente di quella che mi ha dato Dominique
ieri sera. Io ti ho sentita quando hai detto di credere di essere umana. Perché
hai fatto quell’affermazione? La tua amica dice che nessuno si deve avvicinare
a lei perché è peggio…sai, ultimamente avrei bisogno più spesso di un’aspirina
invece di lambiccarmi il cervello sulla vostra situazione…aiutami a capire…” La
biondina, per niente colta alla sprovvista rispose immediatamente “Sai Squall,
in cuor mio ti direi volentieri tutto quanto ma, se lo facessi, tradirei un
patto che noi tre abbiamo firmato tempo fa, qualcosa di indissolubile. Forse
tra breve tempo saprai il perché delle mie parole ma ora non hai i mezzi
necessari e se non li hai, non capiresti nulla di noi….anzi…faresti ancora più
confusione. Dominique dice di non volere nessuno intorno a lei e infondo la
capisco, l’unica cosa che mi duole ammettere è che non ha ragione. Squall, tu
sei l’unico che può fare qualcosa per aiutarla ad aprirsi e devi mettercela
tutta anche se, un grande passo l’hai già fatto ieri sera. Però, se vieni a
dire queste cose a me, evidentemente, hai già parlato con Laila e non ti ha
detto niente che ti possa aiutare…sai, potresti fregare tutti ma credo sia
difficile fregare me sotto questo punto di vista. Modestia a parte. Dominique è
l’unica che può darti i possibilità di capire ma se lei non vuole, da noi due
non saprai niente, mi spiace. Senti, avrei un’idea, perché non ci alleniamo un
po’ insieme? Sono curiosa di vedere la tua abilità con il Gunblade. Ti va?” Il
povero ragazzo rimase un po’ stordito, le frasi della ragazza lo avevano reso
ancora più confuso di prima. Adesso sembrava che lei leggesse nei suoi pensieri
ma che significava? Perché lei e Laila si ostinavano al mutismo su ogni argomento
che riguardava Dominique? Non capiva, non capiva. Solo dopo alcuni secondi si
rese conto che Mariko gli aveva fatto una proposta e, dopo averla guardata in
quegli occhi profondi come pozzi, fece cenno di sì con la testa. Abbatterono
una decina di Grat e riuscirono perfino a far fuori un’Archeosaurus. Squall
dovette ammettere che lei non se la cavava per niente male in combattimento.
Lanciava i suoi pugnali ad una velocità impressionante e con la sua Limit
riusciva a scagliarne 100 in un minuto. Ben presto si fece buio e si resero
conto di aver passato quasi 7 ore al centro addestramento, senza aver mangiato
oltretutto! Verso le 18.00 uscirono e tornarono nelle rispettive camere,
stanchi ma contenti, entrambi avevano dimenticato per un attimo i loro trambusti
mentali.