Natalie
correva in mezzo a quella
foresta grigia.
Andy
era in fondo al pozzo.
Samara
non sarebbe più uscita.
Era
tutto finito.
Doveva solo tornare nella
realtà.
Cercò
con lo sguardo una via di
fuga, poi notò una figura nera.
Anna
Morgan era di fronte alla
scogliera dalla quale si era suicidata.
-
Anna! – la chiamò Natalie.
La
donna si voltò.
-
Natalie! Vieni qui! – invitò.
La
ragazza la raggiunse.
-
Samara ha scelto Andy, alla
fine. – disse. Natalie abbassò lo sguardo.
-
Il sacrificio del tuo ragazzo
non sarà vano, credimi. - .
-
Come farò a saperlo, Anna? –
chiese Natalie.
-
Samara sarà riconoscente nei
tuoi confronti, come nei suoi. Ti farà sapere come sta il
tuo ragazzo mentre si
trova in fondo al pozzo. Non chiedermi come. Quella bambina
è capace di tutto. –
rispose la donna.
Natalie
sentì salirgli un groppo
alla gola.
Avrebbe
assistito alla lenta morte
del ragazzo, ma almeno poteva sapere che il suo sacrificio era stato
utile.
-
Ma dove ho sbagliato, Anna? –
chiese la ragazza.
-
Non hai sbagliato nulla,
Natalie. – le disse Anna. – Entrambi avete agito
nell’ignoranza di ciò che
sarebbe potuto succedervi. Come chiunque avrebbe visto la
videocassetta. - .
Natalie
guardò l’orizzonte.
-
Mi sento colpevole della sua
morte. – sospirò.
-
Potresti esserlo. Come non.
Dipende dai punti di vista. – disse Anna.
La
donna aveva ragione. Anche lei
per alcuni era colpevole dell’omicidio della figlia ed altri
no.
-
Ed ora, che facciamo? – domandò
la ragazza.
-
Beh…io devo restare. Faccio
parte della videocassetta. Tu invece no. – rispose sorridente
la donna.
-
Ti ricordi come Rachel tornava
alla realtà, nel secondo film? - .
Natalie
ricordò.
La
giornalista si gettava dalla
scogliera come la madre adottiva di Samara.
-
Devo gettarmi da questa
scogliera. – disse.
-
Esatto. – asserì Anna.
Natalie,
insieme alla donna, raggiunse
il ciglio della scogliera. Videro il mare che infrangeva le sue onde
tra gli
scogli. La ragazza sospirò. Un posto così
tranquillo, eppure così carico di
tristezza.
-
Pronta? – domandò la donna.
Natalie
si voltò, e vide tra gli
alberi il pozzo. Una lacrima cadde sul suo volto.
Si
girò verso il mare.
-
Sì. – disse.
Le
due allargarono le braccia, e
si lasciarono cadere nel vuoto.
Il
televisore di casa Walcott
inquadrò quell’orizzonte vuoto.
Dopo
qualche secondo, quando
Natalie ed Anna toccarono l’acqua del mare, lo schermo si
spense.
Fine.
***
Messaggio
dall'autore
Ebbene
sì.
"Il
richiamo di Samara" è finito.
Mi
sono affezionato tanto ad Andy e Natalie, nonostante abbia impiegato
solo un mese e mezzo a scrivere la storia(che dire, quando si ha
l'ispirazione si fanno cose impressionanti).
Vi
dico già
che ci sarà un piccolo sequel, "Sette giorni con Samara",
che parlerà della settimana vissuta da Andy in fondo
al pozzo con la figlia adottiva dei Morgan.
Ringrazio
quei lettori "silenziosi", che hanno seguito la mia storia senza
commentarla.
E
ringrazio anche i
lettori che hanno parlato, che mi hanno sostenuto e fatto trovare
l'ispirazione grazie alle loro recensioni, ovvero:
-
Stella
cadente,
che
posso considerare la mia "ispiratrice" per quanto riguarda le
fanfiction su "The Ring", grazie alle recensioni iniziali che
arrivavano anche nelle ore più disparate ma mi facevano
sentire
ogni volta sempre più orgoglioso di quello che stavo
scrivendo;
-
skyistorn,
che
con recensioni brevi ma dirette mi hanno reso ancora
più felice.
Ringrazio
anche piratessa,
che
grazie alla sua storia "seven days"
mi
ha dato un'idea su in che ordine potessero capitare gli effetti della
videocassetta ai nostri due protagonisti.
Ok.
Ho finito. Il resto è silenzio.
Grazie
a tutti!
Frenz