PER UN POSTO LETTO
Qualche volta, mentre faceva la ronda o sentiva Luke parlare dei grandi
piani di Crono, Chris si chiedeva se non avesse fatto una cazzata
clamorosa.
In fondo il Campo Mezzosangue in un certo senso l’aveva
accolto, quando si era ritrovato con dei mostri che lo attaccavano e
aveva pensato ok, sono
matto, adesso mi ricoverano e finirò a vagare per le strade
in pigiama, come il signor Mendoza che crede di essere Cristoforo
Colombo.
Poi l’avevano parcheggiato nella casa di Hermes, e lui
ricordava di aver bruciato le sue offerte agli dèi pensando e dai, padre, chiunque tu sia,
non farmi essere un bastardo anche qui, basta solo che mi riconosci,
basta solo quello. E invece niente. Niente, nemmeno un
misero, pidocchioso segno, e intanto sua madre si era presa di
“quella facile” dal giorno della sua nascita, e lui
aveva scoperto di avere dei fratelli solo che non sapeva chi, in tutta
quella massa di gente, fossero questi dannati fratelli. E sarebbe
bastato un piccolo, minuscolo segno, trenta secondi per risolvergli
tredici anni di vita. E invece niente.
Però, qualche volta, pensava anche che, comunque, al Campo
l’avevano addestrato a combattere i mostri, a sopravvivere, a
sfruttare le sue capacità, e adesso lui le avrebbe usate
contro quelli rimasti al Campo stesso e si sentiva stronzo. Non fosse
stato per loro, non avrebbe saputo nemmeno da che lato si tiene, una
lancia, figuriamoci infilzarla in un mostro.
Poi guardava Luke e gli veniva in mente come l’aveva
scoperto, chi era suo padre. L’aveva capito proprio
così, a forza di vedere la faccia di Luke, quella di Connor
e Travis e Cecil e di quelli della cabina di Hermes che erano stati
riconosciuti e si era accorto che avevano il suo stesso muso. E le sue
stesse dita veloci, e la sua stessa capacità di tirare su
soldi, in qualche maniera, in una di quelle maniere che non piacevano
molto a suo zio perché “ti metti su una brutta
strada, così”. E se n’erano accorti
anche loro, e l’avevano trattato come un fratello. Luke per
primo l’aveva trattato come un fratello. Allora aveva
cominciato a pregare direttamente Hermes –suo padre- durante
le offerte. E dai,
padre, lo so che sei tu, cosa ti costa riconoscermi? È come
mettere un timbro, ci vogliono dieci secondi, sei peggio del peggior
burocrate, avanti, poi non ti disturbo più. E
invece niente.
A volte Chris si chiedeva se davvero Crono sarebbe stato meglio degli
dèi. Se non stesse prendendo una cantonata pazzesca
– lui, Luke, e tutti gli altri. Se avrebbe avuto il coraggio
di combattere contro Connor e Travis, contro Lee Fletcher, Drew,
Annabeth, Silena, Beckendorf o, gli dèi (o Crono) non
volessero, contro Clarisse La Rue, che l’avrebbe spaccato a
metà. Luke diceva che li avrebbero convinti a unirsi a loro,
e Chris voleva crederci, ma non si può rubare a casa dei
ladri e nemmeno mentire a casa dei figli di Hermes, che è la
stessa cosa, e Chris sapeva che ci sarebbe stato sangue, e ce ne
sarebbe stato tanto.
Poi andava a letto, nel suo letto matrimoniale, nella sua cabina sulla Principessa Andromeda.
Un letto vero. Non un sacco a pelo buttato per terra, non un mezzo
letto conquistato per anzianità da dividere con qualcuno che
gli metteva i piedi in faccia. Un letto comodo con le sue lenzuola e
tutto lo spazio che voleva per allargare le braccia. Nessuno che aveva
gli incubi, nessuno che scoreggiava di notte e faceva partire un coro
di proteste e “indovina chi è stato”,
nessuno che per andare al gabinetto inciampava sulla gente addormentata
scatenando mezze risse notturne. Ore di sonno filate e in silenzio. E
un bagno tutto per lui, le piccole cose che non ti mancano
finché non te le tolgono, tipo poter cagare in pace, ad
esempio. Lo spazzolino e il dentifricio che, se li lasciava
lì, restavano lì, e gli asciugamani asciutti.
Se Crono vince, ci
sarà un letto per tutti, gli aveva detto Luke.
Chris si sentiva veramente una merda, a volte, ad aver tradito per un
posto letto.
Poi apriva il suo oblò, la mattina, e respirava in pace il
profumo dell’oceano, mentre la brezza rinfrescava la stanza.
E sorrideva.
Fanculo il Campo.
Fanculo gli dèi. Fanculo mio padre.
Note: Si può tradire per
un posto letto? Flash veloce veloce data dal fatto che spiegavo la
questione della cabina di Hermes alla vannagio, e arrivata alla parte in cui
sono tutti ammucchiati a dormire per terra lei mi ha detto
“no, scusa, ma allora Chris ha ragione [a tradire il Campo],
non c'è bisogno di cercare ulteriori motivi”, e
dal delirio che ne è seguito è nata questa
storiella.
Il fatto che Chris
all’inizio fosse un indeterminato è canon, i vaghi
accenni alla sua famiglia umana invece li ho inventati, dato che non se
ne sa nulla.
La chiusa stile
Mastino non è puramente casuale.
Detto
questo… ma davvero avete letto sta cosa? Mi stupite. Vi
offro da bere, tanto io mica ho le restrizioni!
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