Apri gli
occhi.
L’ambiente profuma
fortemente di legno,vedi i granelli di polvere volteggiare nell’aria illuminati
da un debole fascio di luce proveniente dall’alto.
Con gli occhi cerchi
qualcosa o qualcuno di familiare da poter riconoscere per farti un idea di dove
tu sia,ma la penombra rende particolarmente difficile riconoscere i contorni
degli oggetti,difatti un semplice cappotto appeso al muro prende le sembianze di un uomo che
ti osserva torvo.
{Un illusione ottica è un
errata valutazione della fisionomia degli oggetti osservati ed è perlopiù
determinata dall’errata interpretazione delle sensazioni piuttosto che da un
semplice errore dei sensi. Questo porta a capire perché una mente disturbata
porti ad avere una visione distorta di ciò che la
circonda…}
Sei seduto con la schiena
appoggiata ad un muro Ti scosti dalla parete quanto basta per vedere come
l’intonaco sia scrostato,osservi con attenzione i mattoni dietro lo strato di
stucco,sembrano piuttosto vecchi.
Ti alzi in piedi e inizi a
guardarti attorno,sotto di te senti scricchiolare il pavimento. Ancora non
riesci a realizzare dove tu sia finito{è il nostro sogno,non
è necessario che sia logico anche per te,l’importante è che lo sia per me che lo
sto creando}.
Cammini avanti e indietro
cercando una porta da dove uscire per poter così esplorare anche il resto
dell’ambiente. Raggeli quando ti rendi conto che non ci sono ne porte ne
finestre,nuovamente ripercorri tutta la stanza tastando le pareti alla ricerca
di una qualsiasi irregolarità che possa anche lontanamente far pensare ad una
via d’uscita.
{Come ci si sente ad essere
murati vivi?}
Ignori con tutte le tue
forze l’inquietudine che inizia ad attanagliarti {è un po’ come una corda con
cui venire legati saldamente,ti stritola,ti graffia,ti toglie il respiro,eppure
ti tiene così fermo da darti almeno l’illusione di essere ben saldo sul
terreno,pronto a pensare ad una qualsiasi soluzione per liberartene,…l’ansia
però ti toglie quest’ultima percezione. Non c’è niente che ti possa rassicurare
in un momento come questo… siete solo tu e la corda}.
Un pensiero ti sfiora
improvvisamente,la stanza non è del tutto avvolta dall’oscurità,al contrario in
più punti alcuni raggi di luce illuminano l’ambiente.
Da dove possono provenire
tali spiragli di luce?
Guardi in alto,il tetto è
sfondato,numerosi fori intaccano la stabilità di travi e tegole. Attraverso tali
buchi intravedi minuscole porzioni di un cielo totalmente bianco. Ti urta gli
occhi per quanto è luminoso,distogli lo sguardo. Senti scivolare via il senso di
pesantezza che ti pervadeva fino a pochi istanti prima.
Ti avventi contro il
muro,pienamente convinto di poterlo scalare con la sola forza di braccia e
gambe.
{Quali
braccia?}
Un dolore lancinante ti
colpisce gli avambracci,è come se vi avessero infilato all’interno degli spiedi.
Le ossa si fracassano per la forza di percosse
inesistenti.
Sei costretto a mollare la
presa dalle irregolarità del muro,cadi sulle ginocchia facendoti ancora più
male,ti pieghi su te stesso emettendo sibili di dolorosa incredulità. Senti la
bile risalirti alla gola e la testa girare per la
sofferenza.
Le gambe tremano in maniera
incontrollata,la botta è stata troppo forte e hai paura di essertele fracassate
Ti distendi supino continuando a tenerti le braccia strette contro il
petto,digrigni i denti mentre cerchi di regolarizzare il respiro e di realizzare
con attenzione dove tu ti sia fatto realmente male.
{Il dolore non è altro che
suggestione. Se ci si concentra attentamente su tale sensazione ci si può
rendere conto di quanto possa essere ingannevole. In base alle percezioni e alla
sensibilità da un individuo il dolore può essere più o meno forte. C’è chi
riesce a sopportare la sofferenza di un amputazione con la stessa forza d’animo
di chi invece non riesce neanche a soffrire il dolore per la puntura di un
insetto.
Ti rendi conto di come il
dolore possa rendere debole il tuo corpo? Un corpo che fino a pochi istanti fa
potevi definire perfetto? Un meccanismo inceppato per
una minima disattenzione,un piccolo incidente può bloccare del tutto un sistema
fino a pochi istanti prima funzionante.}
Lentamente il dolore sembra
divenire meno forte,nel mentre continui ad inalare aria a grandi boccate,tenendo
lo sguardo fisso su quel cielo candido che ti urta così fortemente gli
occhi.
{Quali
occhi?}
E di nuovo il dolore torna
a colpirti,impietoso giudice delle percezioni che il tuo corpo dovrebbe
controllare. Stavolta è anche peggio di prima,brucianti lacrime salate tentano
di mitigare le ferite che velocemente si stanno formando sulla retina e sugli
iridi fino a poco prima gialli…che ora si stanno tingendo di rosso per il sangue
sgorgato dai capillari rotti all’interno dell’occhio.
Adesso il cielo invece di
essere bianco è diventato di una tonalità tra il carminio e l’arancione,senti
l’odore del ferro pervaderti,facendoti tremare anche più di prima. Le lacrime
scivolano via dagli occhi,rigandoti le guance arrivando fin sulle tue
labbra,obbligandoti ad una macabra penitenza.
{Bevi il tuo
sangue.}
{Ma non gustarne il
sapore.}
Una scarica elettrica si
dirama per tutta la bocca,il tendine al disotto della lingua si riduce ad un
inutile spago,mentre la lingua stessa si spezza come recisa da un
coltello.
Un liquido caldo ti riempie
la bocca scivolando contro il palato,infiltrandosi tra i denti,gonfiandoti le
guance fin quando non inizia ad uscire dalle labbra
dischiuse.
Sputi quel che resta della
lingua rimanendo senza fiato. Chiudi gli occhi tentando di ignorare l’orribile
sensazione provocata dai fiotti di sangue che ormai bagnano buona parte del tuo
petto gonfio d’aria troppo difficile da buttare fuori.
{Dimmi Devit…Cos’è che fa
di te Devit? Qual è la differenza fra te ed un'altra persona? Sta nell’aspetto
tale differenza? O è solo una questione di animo,di
pensiero?
Senza il tuo corpo,i tuoi
modi di fare,la tua voce saresti comunque tu? Secondo questo preconcetto io
potrei estirpare ogni piccola parte del tuo corpo senza che “Devit” ne
risenta…no? Del resto ti rimarrebbe l’animo. Ma se così non fosse?
Insomma,l’animo sarà anche importante…ma senza un involucro serve a ben poco.
Quindi,devo continuare ad eliminare tutto quello che permette al mondo di
confutare la tua esistenza,o mi deve bastare l’averti ridotto ad un corpo inerme
in un ambiente claustrofobico e senza uscita?}
Non rispondi ovviamente,non
hai ne la forza ne i mezzi per farlo. Ti limiti a
rantolare.
Non ti sentivi così
indifeso da tanto tempo,. Ricordi seppelliti dal tempo e dal desiderio di non
ritornarvi mai più con la mente ti si parano davanti con una nitidezza
dolorosa.
E stavolta capisci che
tutto quello che ti ha fatto sopportare fino ad ora Road non sono altro che un
gioco rispetto a quello che ti farà sopportare tra breve.
{E ancora non sai cosa
saranno in grado di farti provare gli altri…Se fino ad ora hai creduto di
poterti difendere dal mondo esterno con un atteggiamento violento e arrogante
non credere di poter andare avanti così ancora per molto. Non puoi sopperire
adesso alle mancanze avute durante un età in cui atteggiamenti del genere te li
potevi permettere,ora è il momento di decidere se vuoi affrontare tutto questo e
crescere in qualche modo,o se vuoi rimanere così e perire sotto la mano di
qualcuno che ti riporterà tutto questo davanti…e non in un sogno creato con
l’intento di farti capire,bensì con l’atrocità e il terrore provocato da colpi
che di reale hanno molto.
L’innocence sarà la vostra
rovina,perché finirà con il profanarvi con tanta violenza da lasciarvi senza
alcuna via d’uscita se non la morte. E sappi che la fine arriverà solo dopo una
lotta disperata contro la verità e contro la crudeltà che abbiamo sempre dovuto
affrontare.
Affrontare tutto questo ora
potrebbe aiutarti molto più di quanto tu non creda.}
Ascolti quello che dice,ma
le sue parole ti toccano ben poco.
[Respiri a fatica,senti lo
sterno compresso dai calci che ti tirano da ogni parte. Ti hanno bendato così da
impedirti di capire dove ti abbiano portato. Continuano a colpirti
inesorabilmente,uomini e donne senza volto e senza identità,che si nascondono
dietro una striscia di stoffa,fieri del loro operato,resi forti dalla sicurezza
che da parte tua non ci sarà alcuna risposta.
Rimani rannicchiato sul
terreno,con il volto affondato nella terra umida,la bocca si riempie di fango
mentre reprimi le urla di dolore,cerchi di respirare più lentamente mentre il
petto sembra scoppiare per la violenza del tuo battito
cardiaco.
Con uno spasmo ti contrai
su te stesso quando senti un colpo più forte degli altri,qualcuno ti prende per
i capelli tirandoli con forza,senti il cuoio capelluto formicolare e la bocca si
contrae in un ghigno involontario probabilmente dovuto all’esasperazione. Non
puoi fare nulla se non subire.
Taci e continua a
sorridere.]
{Sono i ricordi a fare di
te Devit?}
[L’aria fredda della notte
ti pervade congelando le tue membra massacrate,il respiro viene mozzato dai
singulti,hai appena smesso di piangere e il tuo corpo ancora non riesce ad
abituarsi a ciò che ha dovuto sopportare nel corso delle ultime
ore.
Nel frattempo dal fianco si
dirama un dolore allucinante,riesci quasi ad immaginare le sfere di siero e le
croste di sangue raggrumato che ormai ti ornano il costato. Ti mordi un labbro
per poi rabbrividire e smettere quando vai a sfiorare un taglio con i denti,ti
chiedi perché tutto questo debba capitare a te,ti chiedi come tu possa fare a
far terminare questa situazione insostenibile,vorresti sfuggirvi ma sai che è
impossibile…per ora.
Se almeno non fossi
solo…Oh,se avessi qualcun altro a cui appoggiarti con cui poter condividere
dubbi,timori e debolezze,qualcuno dietro al quale poter celare le tue
insicurezze.
Non hai neanche un nome…non
sarebbe bello poterne avere uno? O avere qualcuno che te lo
dia?]
{E’ il tuo nome a fare di
te Devit? La tua identità si basa solo su un ammasso di
lettere?}
[Avere una famiglia. Del
resto è quello che desiderano un po’ tutti. La solitudine è una cosa così
orrenda…Almeno lo è per te.]
{Esisti solo grazie agli
altri. Se non fosse stato per l’uomo e la donna che ti hanno generato,per le
persone che ti hanno impartito questo tipo di educazione,per le persone che ora
cercano di farti pensare ed esistere secondo principi ben precisi,per tuo
“fratello” che in questo momento ti osserva con tanta apprensione…se non fosse
per tali persone tu non saresti qui. Non ti potresti neanche definire come un
idea astratta,in quanto anche un idea ha bisogno di essere concepita da un
essere senziente per essere definita tale.
D e v i t
La tua esistenza si basa
sulle persone che pensano a te o parlano di te o più semplicemente si ricordano
di te nell’arco della tua vita.}
{Perché vi sto facendo
tutto questo? Solo per farti sapere qualcosa che nessun altro verrà mai a
spiegarvi. Terminato questo sogno tornerai alla vita reale,uscirai fuori dal
ristorante con Jasdero accanto,percorrerete nuovamente la strada di campagna
dove ci siamo incontrati,vi immergerete nell’odore d’umido che pervade ormai da
ore i campi qui attorno,nel mondo reale.
Camminerete per un po’,fin
quando esausti non vi addormenterete da qualche parte,per poi riprendere il
cammino una volta svegli. Arriverete alla città portuale dove il conte vi aveva
detto di recarvi,vi imbarcherete su una nave qualsiasi diretta verso Edo.
Alla fine andrete incontro
a qualcosa che potrà rivelarsi anche peggiore di quello che vi ho fatto patire
in questi cinquanta secondi di sonno.}
Ti appare davanti,si china
su di te guardandoti con un sorriso dolce. Ti prende la testa tra le
mani.
R e s p i r
a
A p r i g l
i o c c h i.
Ich habe Pläne große Pläne Ich baue dir ein
Haus Jeder Stein ist eine Träne Und du ziehst nie wieder
aus Ja ich baue ein Häuschen dir Hat keine Fenster keine
Tür Innen wird es dunkel sein Dringt überhaupt kein Licht
hinein
Ja ich schaffe dir ein Heim Und du sollst Teil des
Ganzen sein
Stein um Stein mauer ich dich ein Stein um
Stein Ich werde immer bei dir sein
Ho dei piani
grandi piani Sto per costruirti una casa Ogni pietra sarà una lacrima E
tu non uscirai più Sì sto per costruire una piccola casa per te Senza
finestre senza porta Ci sarà buio dentro La luce non entrerà per
niente
Sì ti farò una casa E tu sarai una parte di
essa
“Stein um stein”
Rammstein
Presunzione,
owari.
Tobichan dice:
Conclusione secca per una fic che mi trascinavo dietro da
troppo tempo ormai.
Non vuol dire niente,non ha una morale,un significato ne
una spiegazione. E’ solo una fanfic che mi sono divertita a
scrivere.
Buon natale e felice anno nuovo cari lettori!
Desidero ringraziarvi per le letture e per i giudizi,è
bello rendersi conto di aver finito una fanfic dopo avervi lavorato con un
minimo di applicazione.
Mi sento felice sapete?
Un saluto da tobichan,che ascolta Obscure dei Dir en
Grey,beve un bicchiere di vino bianco e guarda il pacchetto di sigarette che
sbuca fuori dalla tasca della giacca.
P.S Buon natale anche a lei
signorino!
Non devi uccidere per poter
scrivere di omicidio.
Karl
May
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