Elski ouat_ita
Nelle strade della piccola cittadina nel Maine ovunque le persone
stavano ridendo o scusandosi sotto la neve che cadeva placidamente dal
cielo, ora libera da minacciose nuvole viola.
In mezzo alla strada innevata, non lontano da dove la città si
separava dalla foresta, tre giovani donne camminavano a braccetto,
sorridendo nel vedere la situazione restaurato sotto i puri fiocchi
candidi.
Anna, Elsa e Emma in quel momento erano la rappresentazione vivente di
come un'avventura di un breve lasso di tempo può formare un
legame di amicizia e di fiducia che di solito richiede anni.
«Questa è stata la cosa più pazza di sempre! Voglio
dire, non sono pazza come pazza, più come pazza da non
crederci» disse Anna allegramente.
«Più di un intero regno congelato?» domandò
Emma. Elsa arrossì alla menzione, ma il suo viso si fece
pensieroso tutto ad un tratto.
«Elsa, che cosa c'è che non va?» chiese Anna, un po
'preoccupata per la mancanza di entusiasmo della sorella «Abbiamo
risolto tutto, non c'è nulla di cui preoccuparsi. Beh, non
esattamente nulla, ma abbiamo risolto il principale... »
Elsa scosse la testa «Non è questo» disse lei, gli
occhi bassi, come se la neve al suolo fosse stata in grado di aiutarla
«Sento che c'è qualcosa di più»
«Cosa vuoi dire?» Emma inquisì, alcuni dei suoi stessi dubbi ancora inespressi.
«I miei ricordi» precisò Elsa «Ora ricordo
cose non legate solo ad Ingrid, ma anche cose successe quando lei non
c'era»
«È lo stesso per me» affermò Emma,
riflettendo su alcuni dei suoi ricordi «Non ricordavo la
casa-famiglia dove ho vissuto con lei, né le persone che ho
incontrato durante quel periodo, ma adesso è tutto chiaro. Credo
che sia... beh, normale è una parola grossa quando è
coinvolta la magia, ma non riesco a pensare ad una risposta
migliore» cercò di rassicurarla e Elsa annuì,
ancora poco convinta.
In effetti questo non era quello che la giovane regina intendeva: i
ricordi non più sfocati che aveva ritrovato dentro di sé
appartenevano ad un momento nel tempo precedente all'incontro con
Ingrid, ma non aggiunse altro. Era possibile che la sua mente stesse
solo tirando fuori ricordi a cui non pensava da un po' solo
perché percepiva il ritorno di quelli rubati.
Sorrise debolmente e annuì, così le tre ripresero a
camminare, indicando tutti gli oggetti bizzarri nel loro campo visivo
che per un soffio non erano state usate come armi: c'era una pala qui,
un rastrello là, alcuni bidoni e un manichino completamente
vestito, ma c'erano anche una donna che fissava la teiera che aveva in
mano e un ragazzo con un mattarello, un paio di ragazze che avevano
gettato l'un l'altro il contenuto delle loro borsette e ora ridevano
sul marciapiedi cercando di raccogliere tutto... e così molte
altre scenette che le tre giovani donne non potevano nemmeno iniziare
ad elencare.
Erano ormai al centro della città, dove i nani stavano
scusandosi l'un l'altro, quando la voce di Biancaneve le raggiunse.
«Emma!»
Lei, David, Regina e il piccolo Neal nella carrozzina erano tutti
lì, a camminare verso di loro con un sorriso di sollievo.
Immediatamente, Emma lasciò il braccio dell'amica e corse verso
il padre che la stava già aspettando a braccia aperte.
Elsa e Anna guardarono la riunione sorridendo, anche se, una piccola
parte di loro, entrambe avrebbero voluto poterne avere una simile con i
loro genitori. Ciononostante, entrambe erano genuinamente felici per
lei.
Anche Henry fece la sua comparsa e quando tutti si voltarono a guardare
il bacio di riconciliazione tra Biancaneve e David, non potendo fare a
meno di chiedersi cosa una tale coppia potesse avere da rimproverarsi a
vicenda, Elsa vide qualcosa sopra la spalla di Emma.
Un uomo alto e pallido, dai capelli neri e penetranti occhi verdi stava
osservando la scena dal marciapiede, la sua figura ben vestita in
giacca e cravatta e una sciarpa d'oro e verde sopra il cappotto, stava
in piedi quasi inosservato in mezzo alla folla, sotto la neve che
ancora cadeva.
«Loki ...» sussurrò suo malgrado. Aveva sognato di
lui durante la sua prigionia nel Urna, ma si era ormai convinta che
fosse solo un prodotto della sua mente solitaria fino a quel giorno,
quando gli strani ma solidi ricordi era riaffiorati in lei dopo il
sacrificio di Ingrid, e ora lui era lì, a non più di una
manciata di passi. Adesso, Elsa ricordava tutto il tempo trascorso con
lui, la sua flemma quasi snervante, il suo insolito corteggiamento e
tutti i sorrisi scambiati mentre rivelavano la reciproca magia e il
loro breve ballo nel mezzo di una tempesta di neve di cui nessuno dei
due si era preoccupato... e un bacio, solo un bacio, ma uno che portava
il peso e l'intensità di mille parole non dette.
Gentilmente, Elsa si liberò dalla presa della sorella e si
diresse verso di lui. Anna quasi non se ne accorse perché aveva
appena ricordato di aver lasciato Kristoff incosciente sulla spiaggia e
stava dicendo ad Emma che era necessario andare a vedere come stava.
Elsa si fermò davanti a lui ben prima di raggiungerlo, non
sapendo esattamente cosa dire. Era davvero la stessa persona? Che cosa
aveva fatto in quei trenta, lunghi anni? E ancora, nella sua vita quasi
immortale, si era forse già dimenticato di lei?
Aveva ora chiaro il ricordo del loro addio, quello che non doveva essere tale, ma che lo era stato.
Lui la guardò direttamente e Elsa pensò che era
impossibile confonderlo con qualcun altro, quegli occhi, quello sguardo
gelido ma familiare, la sua compostezza e anche la sua scelta di
colori, era Loki, ne era sicura, comunque non sapeva cosa dire.
Alla fine, fu lui a parlare per primo «Avete bisogno di
aiuto?» le chiese con fredda cortesia. Ironia della sorte, un po'
troppo fredda per il cuore di Elsa, che affondò un po'.
Aveva dimenticato.
Ma questo non significava certo che non poteva parlare con lui un po',
solo per il ricordo dei tempi perduti. Giusto per sapere che cosa
avesse fatto in quegli anni, per sapere se era più felice ora,
se aveva raggiunto i suoi obiettivi... se era vissuto meglio senza di
lei. D'altronde, quei pochi mesi potevano anche essere importanti nella
sua limitata vita, ma in quella quasi immortale di cui lui godeva.
«Mi stavo... solo chiedendo se siete mai stato ad
Arendelle» provò a rispondergli «Provengo da
lì e voi somigliate molto a qualcuno che conoscevo» "O
così mi piace pensare", aggiunse tra sé.
Lui annuì e un sorriso malizioso e un guizzo di luce passarono
sul suo volto, così rapidamente sostituiti da un sorriso calmo
che la giovane donna credette quasi d'averlo immaginato, poi rispose
«Sono stato ad Arendelle in effetti, ma diversi anni fa. Ci siamo
incontrati, forse?»
Prima che le speranze di Elsa potrebbero risorgere, egli aggiunse
«Probabilmente no, sembrate troppo giovane per avermi incontrato
allora. Sono stato in quel regno oltre un secolo fa, forse di
più se la memoria non m'inganna»
Elsa ricordava quella conversazione, quando le aveva raccontato dei
danni che Thor aveva causato quando erano stati in visita per la prima
volta ad una certa Skadi, che si era poi rivelata essere la regina
Brighid, bisnonna di Elsa. Elsa era poi riuscita a far ammettere a Loki
la sua parte di colpa, ma era stata una piacevole discussione, persino
divertente a un certo punto. Bizzarro che un così bel ricordo
potesse essersi tramutato in una fonte di angoscia.
«Capisco» si sforzò di dire, raccogliendo le forze
per un sorriso che era tutto fuorché sincero. Stava per scusarsi
ed andarsene, ma non fece in tempo.
«È inusuale» la precedette lui, un sorriso sornione
che la giovane regina poteva giurare precedesse un guaio, o quantomeno
un'osservazione che l'avrebbe messa sulle spine «Di solito ad un
commento sulla mia età ottengo reazioni ben diverse. Sembra
quasi che ve lo aspettaste»
Elsa rimase stranita per un frangente, aveva dato per scontato chi lui
fosse al punto di non fare caso a quanto strana potesse apparire la sua
assenza di sorpresa. Come avrebbe potuto, d'altronde, sorprendersi per
ciò che già sapeva?
«Ho visto molte cose bizzarre negli ultimi tempi» rispose
in fretta «Forse mi sono abituata alle stranezze»
Loki inclinò il capo, quasi stesse riflettendo sulla sua
affermazione «Siete certa che non ci siamo incontrati
altrove?»
Lei strinse le labbra. Cosa avrebbe potuto rispondere? "Siete voi a non
ricordare" suonava un po' tragico e "Vi sognavo mentre ero prigioniera"
decisamente melenso.
Infine si decise per una risposta più neutra «Temo che
ciò sia impossibile. Questo è in assoluto il mio primo
viaggio ed è stato quasi del tutto involontario»
Era delusione quella negli occhi di questo sconosciuto tale e quale al
principe di cui Elsa si era scoperta innamorata dopo appena poche
settimane di conoscenza? C'era forse qualcosa che stava riaffiorando
nella sua memoria?
«Credo che vi stiano cercando» osservò ad un tratto
lui, indicando con un cenno il gruppo poco più in là.
Elsa vi gettò un'occhiata e vide Emma che si preparava ad
avvicinarsi dopo averla vista, così le fece cenno di aspettare.
Anna non la imitò, o forse non aveva notato il segnale
perché la chiamò a gran voce.
«Stiamo andando a prendere Kristoff» le disse,
avvicinandosi con un mezzo saltello «L'ho lasciato tramortito
sulla spiaggia» aggiunse con aria colpevole.
La maggiore alzò gli occhi al cielo e sorrise suo malgrado
«Sto arrivando» rispose subito «Cominciate ad andare,
conosco la strada» aggiunse poi.
Anna fece per ribattere, ma Emma, fosse lodata la sua perspicacia, fu svelta a chiamarla indietro.
Elsa si rivolse di nuovo a Loki e si sforzò di sorridere,
raccolse per come poteva tutto il suo contegno regale e si scusò
con garbo «Temo di dover andare»
Non sapeva se era pronta a tornare da sua sorella e rinunciare a quel
barlume di speranza, ma era la cosa giusta da fare e certo le avrebbe
raccontato ogni cosa. Anna - e Emma - erano le sue uniche amiche
dopotutto.
Si voltò così in fretta che non si rese conto del
cambiamento di espressione sul volto di Loki, il cipiglio deluso per un
gioco finito troppo presto, né notò la sua mano cercare
la sua fino a quando non sentì il tocco fermo intorno al polso.
«Suvvia, fiocco di neve» fu il suo commento, mentre lei si voltava «Rinunci davvero facilmente»
Elsa non riusciva a crederci, quel sorriso, quel nomignolo e anche il modo in cui la stava guardando...
E il modo in cui si chinò a baciarla, con
amore, passione e con tutta la nostalgia per il tempo perso. Un
bacio che Elsa fu ridicolmente felice di ricambiare.
«Mi hai ingannato!» esclamò lei non appena si
separarono, indecisa essere arrabbiata o felice «Tu sapevi
benissimo chi sono e... Sei un tale bugiardo!»
«Uno dei miei tratti migliori» lui ammise con un sorriso
sornione che Elsa neppure sapeva le fosse mancato così tanto.
Non poteva essere arrabbiata per quella piccola bugia, prese atto.
Sapeva chi lui fosse fin dall'inizio e non avrebbe dovuto essere
sorpresa dal suo giochetto.
E anche se non sapeva se Loki era a Storybrooke per lei o per uno
schema tutto suo, anche se non aveva la più pallida idea se lui
avesse intenzione di ricostruire ciò che avevano lasciato nel
passato o anche se l'avrebbe ingannata di nuovo in futuro, non le
importava.
L'avrebbe ascoltato, avrebbe raccontato a sua volta ciò che le era successo e dopo, solo dopo, avrebbe deciso.
In quel momento, l'unica cosa che contava era la promessa di un nuovo inizio.
Non avevano che da lavorarci sopra.
Fine
Loki e Elsa sono il mio più grande e catastrofico OTP, specie se
si considera la carenza e di fanfic e di fanart su di loro che mi sta
portando sull'orlo della follia (come se non fossi messa male
già di mio...) XD.
Personalmente, considero questo lavoro una piccola One-shot senza
pretese in attesa che io riesca a finire la mia sempre più
corposa long in tre parti (sulla quale lavoro da quasi un anno, per
inciso). L'idea originale era la particina finale in una mia
risposta di Tumblr sull'argomento "Loki compare in OuaT durante
l'incantesimo degli Sguardi Infranti", se vi interessa la trovate qui
(in inglese ovviamente), è un'idea che mi piaceva troppo e ho
dovuto scriverla. Si, lo so, ho fatto passare mesi, ma volevo uscisse una cosa quantomeno
accettabile, abbiate pazienza.
Noticina: la Skadi a cui accenno è una figura della mitologia
nordica piuttosto controversa (qualcuno ritiene fosse in origine
maschile), legata all'inverno, per alcuni la prima idea di Regina delle Nevi. In questo caso l'idea è che
abbia deciso, dopo burrascosi trascorsi con gli asgardiani, di vivere
sulla Terra e abbia sposato il bisnonno di Elsa, da qui l'origine dei
poteri di Ingrid ed Elsa stessa.
Quanto alla memoria cancellata di Elsa per quel che riguarda
Loki, è una storia che potete guardare nel mio blog di Tumblr o, se non vi va,
usate la vostra immaginazione.
Un'altra cosa: ho una copia in inglese di questa stessa shot sul mio account di
fanfiction.net. In effetti questa storia è stata scritta un
pezzo alla volta alternando le due lingue, a seconda della giornata e
traducendo nell'altra man mano. È un po' intricato, ma io sono
fatta così.
Detto questo, spero che vi sia piaciuta, se volete lasciare un commento
lo spazio recensioni è lì apposta. In ogni caso grazie
comunque per essere arrivati fin qui.
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