Cap 26
Mi
svegliai, dopo una lunga notte nelle braccia del mio Dimitri, che, in
vano, cercò di farmi addormentare, il senso di colpa era troppo
grande e pesava sempre di più.
M’infilai
silenziosa i vestiti con l’aiuto di Dimitri perchè avevo
l’impressione di non poter neanche stare in piedi.
Tutti
si dirigevano verso la grande sala dove erano posizionate decine
di bare con sopra le foto delle rispettive persone decedute, fiori e
qualche frase incisa.
Cercai con lo sguardo Eleazar e lo vidi a poca distanza da me, in lacrime e sfinito dal dolore.
-Rose, guardiano Belikov, sono felice di rivedervi. - disse lui abbracciandomi e poi stringendo la mano di Dimitri.
-Anche noi siamo felici di vederti. - risposi io per entrambi.
Subito
mi ricordai del signor Dashkov e delle sorelle di Natalie. Cercai i tre
membri della famiglia di Natalie e li vidi vicino al grande palco dove
fece la sua entrata la regina seguita da un ragazzo di circa 20 anni e
una ragazza di circa 15- 16 anni.
Nella sala si parlava molto piano o addirittura per niente ma quest’atmosfera fu interrotta dalla voce della regina.
-Miei cari, mi
rivolgo a tutti quelli che hanno perso un’amico, un figlio, un
fratello, una sorella… so che il vostro dolore e grandissimo, ho
provato anche io il dolore a seguito della scomparsa di una persona
amata e sono vicina a tutti voi.
La
regina continuo con il discorso per ancora un po’, dopo di che le
bare vennero spostate verso il cimitero dell’Accademia dove padre
Andrew aspettava. Seguii la cerimonia religiosa e dopo le bare vennero
seppellite. Dire che il mio viso era coperto da un velo di dolore era
poco. Lissa mi venne accanto ma non ascoltai quello che mi diceva, mi
ero bloccata e non sentivo più niente; stavo in silenzio e
guardavo nel vuoto; mi sentivo come se fossi vuota e volevo solo
addormentarmi per molto tempo, magari avessi avuto la
possibilità di non provare nessun’emozione, sarebbe stato
tutto più semplice.
Camminavo,
con lo sguardo assente e pieno di dolore, quei funerali mi avevano
anche ricordato della morte della mia famiglia, o meglio dire, una
parte di essa.
Si sarebbe tenuto una specie di buffet ma io non mi sentivo di partecipare anche a questa cavolata.
-Rose. - disse Eleazar appoggiando la sua mano sulla mia spalla.
-Scusami se ti sembrerò scortese ma non voglio vedere né sentire nessuno.
-Ti capisco Rose, ma devi ascoltarmi.
-Basta.
Ne ho abbastanza di gente che mi dice cosa devo fare, tutto quello di
cui ho bisogno è dormire! - avevo gli occhi umidi, il dolore era
fuoriuscito e avevo capito cosa voleva dirmi Eleazer...un terremoto
fortissimo scosse la scuola e si sentiva anche da fuori… un
vento che tirava gli alberi con le radici, un temporale che avrebbe
fatto paura a chiunque… il fuoco delle candele che erano state
accese cominciò ad espandersi.
-Rose, fermati. - disse Eleazar.
-Non posso Eleazar. - dissi io. Vedo con i miei occhi il disastro ma mi sentivo libera, il dolore andava via.
-Ok, guardami, concentrati su una cosa che ami o che ti piace. - ed in quel momento vidi Dimitri che correva verso di me.
-Rose, che ci fai fuori?! Entra dentro! - disse Dimitri.
-Ha ragione, Rose, entriamo. - disse Eleazar.
-Come ti ho detto prima, concentrati su una cosa che ami.
-Non
lo dire a nessuno, Eleazar… - e mi girai verso Dimitri e lo
baciai sempre con quell’amore profondo che ci legava. Il rumore
cessò ma i danni erano evidenti.
-Adesso che sai cosa ti aiuta a controllare i tuoi poteri, usalo o magari esercitati insieme a lui.
-Mi aspettavo dicessi tutto tranne che di passare del tempo con Dimitri.
-Rose,
non tutti i moroi hanno un parere negativo sulle relazioni tra dhampir
e moroi. Ah, e prima di andare via, ti consiglio una vacanza, ne hai
bisogno.
-Sicuro di non poter rimanere ancora? Ho ancora bisogno di te con i miei poteri.
-Rose,
hai vicino a te tutto quello che ti serve, non hai bisogno di me. -
disse lui indicando Dimitri dopo di che se ne andò.
-Ti
aiuterò e starò accanto come sempre. - disse Dimitri
prendendomi il viso tra le sue mani. Non dissi niente e mi abbandonai
nelle su braccia che mi diedero tranquillità.
Era
incredibile come mi faceva stare bene. Alzai lo sguardo e gli sorrisi e
lui non potette resistere e mi regalò uno dei quei sorrisi a
trentadue denti che automaticamente mi indussero a baciarlo. Questa
volta il bacio fu lento, volevo assaporare tutte le emozioni al meglio,
gustare le sue labbra di più e mi accorsi che il mio cuore stava
quasi per uscire dal petto per le troppe emozioni che lui mi regalava.
Mi avvicino di più a lui e potei sentire come anche il suo cuore
reagiva allo stesso modo. Potevo sentire che lo stesso brivido di
felicità attraversava il suo corpo.
Dimitri POV
E’
strano come l’amore ti trova nelle situazioni più strane.
Non avrei mai iniziato una relazione con una moroi reale, ne tantomeno
con la moroi che sto proteggendo, ma è successo ed è la
cosa migliore che mi sia mai successa. Amo Rose e l’amerò
per sempre.
Cercavo
di avere sempre cura che la nostra relazione non sia scoperta fino al
momento opportuno ma troppe persone lo avevano saputo e anche se la
cosa mi pesava, dovevo passare meno tempo con Rose.
Questa
volta non potei staccarmi da lei e le mie mani andarono a sbottonare
piano la sua maglietta, poi i suoi jeans… Alla fine mi trovai a
guardarla negli occhi mentre il desiderio di me si leggeva nei suoi
occhi da angelo, anche io la volevo.
Questa
volta prese lei l’iniziativa e iniziò a muovere le sue
mani sulla mia schiena seguiti da lenti movimenti che mi fecero
impazzire. All’apice del piacere lei mi rigirò ed era
sopra di me: la guardavo in tutta la sua bellezza, era meravigliosa.
Cominciò
con baci lenti dalle mie labbra verso la pancia e si fermò
lì, poi cominciò di nuovo, aveva un modo di fare che mi
eccitava e lei sapeva benissimo come farmi impazzire in questi momenti.
Il mio respiro diventava sempre più stanco ed anche il suo:
finimmo con un grido che cercammo di limitare per non farci sentire.
Si accasciò vicino a me, stanca, ma finalmente sembrava più sollevata.
-Sei un dio in tutto. - mi sussurrò lei. Le sue parole mi misero lievemente in imbarazzo.
-Ci serve veramente una vacanza, e so chi potrebbe aiutarci. - disse lei.
-Chi? - chiesi io baciandola.
-Adrian.
-Adrian Ivashkov? - chiesi io.
-Si. Mi aveva proposto di lasciare l’Accademia per un po’ e andare in vacanza ma momentaneamente avevo rifiutato.
Lasciarla
da sola con Adrian Ivashkov non mi andava tanto a genio ma era il
meglio per lei e come suo guardiano e fidanzato dovevo pensare al suo
bene.
-Dove vorresti andare? - le chiesi io.
-Dimitri, non sono stupida, so che non vuoi che rimanga da sola con Adrian, verrai con me. - disse lei.
Ormai mi leggeva dentro, ero come un libro aperto davanti a lei.
-Dove vorresti andare? - le chiesi io.
-Non lo so, in un bel posto. - era così bella. Mi sembrava quasi che eravamo una normale coppia.
-Dovresti
andare da Adrian domani, così organizza tutto ed anche io mi
metterò d’accordo sul da fare con gli altri guardiani. -
le dissi io.
-C’è
tempo. - disse lei baciandomi. Adoravo i suoi baci, mi baciava in un
modo che diceva “Ho paura di perderti” e “Ti amo alla
follia”, anche io provavo lo stesso.
-E quando te l’ha chiesto? - le chiesi io, curioso di sapere di più.
-Qualche giorno fa. - rispose lei.
-Volevo farti una domanda. - disse lei.
-Dimmi. - dissi io accarezzandole le spalle nude.
-Quei due ragazzi che erano sul palco vicino alla regina, chi erano?
-I suoi figli. Ivan e Jillian Ivashkov.
-Lei ha dei figli… non l’avrei mai creduto.
-E perchè ti viene così difficile credere che lei abbia dei figli? - le chiesi io.
-E’ così insopportabile. Chi la potrebbe mai sposare, figurati avere dei figli con lei.
-Forse
perchè non hai mai incontrato una regina prima d’ora,
forse per questo ti sembra così ma in fondo è una brava
persona. - le dissi io.
-E tu come lo sai? - mi chiese lei.
-E’ solo intuizione. - le dissi io.
Rose POV
Senza
nessuna voglia mi alzai e mi vestii quando sentì il cellulare:
“So che sono una persona orribile, non mi sono fatta più
sentire. Ho una buona notizia: TORNO ALL’ACCADEMIA!” era
Liz, tornava… cominciai a piangere per la felicità.
-Rose, che succede?! - chiese Dimitri spaventato.
-Liz torna! - dissi io saltellando per la gioia.
La
chiamai immediatamente per chiederle i dettagli: “Dimmi subito
quando arrivi così preparo tutto!” le dissi io neanche
dandole il tempo di dire ‘Pronto’. “Mi uccideresti se
ti dicessi che già sono qui, nella mia vecchia
stanza…?” “Brutta stronza!” e schioccai un
bacio veloce a Dimitri dopodiché corsi subito nella stanza di
Liz.
Aprii la porta e la trovai che già mi aspettava; come mi vide cominciò a piangere e ad abbracciarmi.
-Spero siano lacrime di felicità. - le dissi io sorridendole.
La tranquillizzai e finalmente potemmo cominciare a parlare.
-Raccontami tutto! - le dissi io entusiasta.
-Non hai idea quante cose sono successe. - disse lei.
-Significa che avremmo parecchio di cui parlare. - dissi io.
-Da quando sono l’addetto alle valigie? - chiese un ragazzo che entrò nella stanza di Liz.
-Gentile come sempre. - disse Liz.
-Rose lui è Damon. - disse Liz.
-Lieto
di conoscerti. - disse lui baciandomi la mano e guardandomi in modo
troppo sexy… aveva degli occhi azzurri stupendi che
s’intonavano perfettamente con i suoi capelli neri.
Subito entrò nella stanza un’altro ragazzo.
-Stefan. - disse Liz al secondo ragazzo che entrò nella stanza.
-Siamo decisamente troppi qua dentro. - disse Damon. -Fratello, perché non esci?
-Simpatico. - disse Stefan.
-Ehm, Liz, non mi avevi detto che ti sei portata pure degli amici. - dissi io.
-Scusa, staranno qui per un po’. - disse lei.
-Sto cominciando a pensare che questo sia un hotel non una scuola. - dissi io.
-Simpatica la tua amica. - disse Damon.
-L’unica e innegalabile. - disse Liz abbracciandomi.
-Ciao,
io sono Stefan. - aveva degli occhi verdi ed era molto bello, ma non
come il fratello, una bellezza… adorabile direi.
-Ed io Damon, Damon Salvatore. - disse lui prendendomi la mano e baciandola.
-Italiani quindi? - chiesi io.
-Abbiamo origini italiane. - disse Stefan.
-Se pensate che resterò con voi qui, vi sbagliate. - disse Damon.
-Damon… hai promesso… - dissero Liz e Stefan.
-Io
ho detto, non ho promesso niente. Posso almeno andarmene in
città? - Liz e Stefan lo guardarono in un modo accusatorio.
-Non “mangerò” nessuno… beh, non totalmente… - disse lui.
-Ok, la cosa si fa strana e a me non interessa cosa intendete. - dissi io.
-Elizaveta Ozera? - disse una voce fuori dalla porta.
-Chi è? - chiese Liz.
-La regina la vuole vedere lei e la principessa Rosemarie.
-Arriviamo. - risposi io.
-Quindi, abbiamo una principessa. - disse Damon.
-Il tuo amico già non mi piace. - dissi io a Liz.
-Dai, muoviti. Finiamo presto ed io me ne vado a dormire. - disse Liz.
Una
donna guardiano ci condusse dalla regina e osservai che Stefan e Damon
si guardavano in giro peggio di un guardiano, Liz cominciava a
preoccuparmi.
All porta vidi Dimitri e ripensai a come pochi minuti fa stavo con lui nel letto,nudi…
Passai per ultima vicino a lui e ci sfiorammo le mani per poi sorriderci furtivamente.
-Elizaveta,
Rosemarie! Quanto siete cresciute. - disse Tatiana abbracciandoci.
Nella stanza c’erano ancora quel ragazzo e quella ragazza che
stavano con lei sul palco.
-Questi sono gli amici di cui mi avevi parlato? - chiese lei.
-Si, siamo Stefan e Damon Salvatore. - disse Stefan.
-I guardiani vi condurranno alle vostre stanze.
-Ah,
signor Damon, potrebbe passare prima nell’ufficio della preside
Kirova, lei gli dirà quando comincerà le lezioni e il
programma. - disse Tatiana.
-Ok. - rispose lui. Fu una risposta tanto banale ma detta da lui sembrava tremendamente sexy.
-Accompagnate il signor Stefan nella sua stanza. - disse lei.
Stefan si allontanò insieme a suo fratello e ai guardiani ed io e Liz stavamo per seguirli ma Tatiana ci fermò.
-Aspettate ragazze.
-Ci dica? - rispose Liz.
-Se non vi da peso, vorrei che tu, Rosemarie insieme a Elizaveta mostrasse la scuola ai miei figli. Jillian e Ivan.
-Chiamatemi
Jill. - rispose la ragazza con un sorriso gentile e tenendo la mano
tesa verso di noi. Aveva i capelli biondi e meravigliosi occhi azzurri
che facevano perfettamente copia con il suo viso da angelo, somigliava
tanto a Tatiana.
-Ivan. - rispose il ragazzo con un sorriso educato. Lui aveva occhi color cioccolato e capelli castani.
-Certo. - risposi io.
Uscimmo
dalla stanza insieme a Jill e a Ivan seguiti da Dimitri. Gli lanciai un
sorriso ma lui mantenne il suo attegiamento da guardiano.
Volevo
parlare con Liz, farmi raccontare quello che aveva fatto mentre era via
ma dovevo fare il giro turistico di questa specie di carcere…
-E quindi… frequenterete questa scuola?
-Solo Jill, io sono qui come insegnante. - rispose Ivan.
-Già insegni? Quanti anni hai?
-20. - rispose lui.
-Ne dimostri di più. - dissi io.
-Rose! - mi rimprovera Liz.
-Tranquilla, me lo dicono sempre. - disse lui.
-E tu, Jill, quanti anni hai? - le chiese Liz.
-15. -rispose lei gentilmente.
-Allora, questo è il campus. - dissi io.
-E’ enorme! - esultò Jill.
Fecimo un giro del campus e non mancò la domanda tanto non voluta da me:
-Perché
c’è così tanto disordine qui, la mamma mi aveva
detto che è sempre ordinata questa scuola.
-Beh,
ad un’alunna sono sono sfugiti un po’ i poteri dalla mano e
questo è il risultato. - Liz mi lanciò un’occhiata
come se sapeva che sono stata io.
-Da quella parte del campus che c’è? - chiese lei.
-Lì è dove si allenano i dhampir.
-Possiamo andare a vedere? - chiese lei.
-Visto che è un giro turistico perché no.
Ci dirigemo verso il campo di allenamento dei dhampir e Dimitri gentilmente le spiegò come funzionavano le cose.
Feci
vedere a Ivan e a Jill il resto della scuola poi li accompagnai alle
loro stanza perchè le lezioni iniziavano tra due ore.
Tirai con la forza Liz nella mia stanza.
-Dai, voglio sapere tutto e non devono mancare i dettagli. - le dissi io.
-Bhe, all’inizio fu dura ma poi con l’inizio della scuola è diventata più lieve la cosa. - disse lei.
-Allora perché non hai chiamata più spesso’ - le chiesi io.
-Non volevo darti fastidio, immagino che per te sia ancora dura. Lissa?
-Lissa sta bene, se la vedessi, è uguale a me solo più alta…
-Ma
non era bionda l’ultima volta e totalmente diversa da te? O mio
Dio, un’altra Rose… - disse lei scherzando.
-No,
io sono unica. - dissi io pavoneggiando per la stanza. No, è
rimasta la solita Lissa ma solo con un aspetto diverso. E quindi,
niente di particolare da raccontarmi… come per esempio quali di
quei due fighi è il tuo ragazzo?... E non dirmi quello con gli
occhi azzurri, già mi sta antipatico…
-Damon? Un rompi…
-Oh, vedo che parlate bene di me. - disse lui aprendo la porta.
-Potresti bussare. - dissi io.
-Posso entrare, devo parlare con Liz? - chiese lui.
-No, verrò io fuori e parliamo. - disse Liz un po’ allarmata.
-Dobbiamo finire la chiaccherata, Liz. - dissi io.
-Senza dubbio. - disse lei abbracciandomi.
Aspettai
che si allontanassero e vidi che andarono verso la stanza di Liz. Andai
piano verso la sua stanza e avvicinai l’orecchio alla porta, Liz
mi nascondeva qualcosa e volevo saperlo, non ero una che
s’immischiava negli affari degli altri ma Liz mi stava davvero
preoccupando.
-Qui sarai al sicuro per un po’. - disse Stefan.
-E per quanto? E Elena? - chiese Liz. Ma chi era Elena?
-Lei sta bene. - disse Damon. -Ho parlato con lei prima.
Mi spostai per sentire meglio ma feci un po’ di rumore e non sentì più niente.
Mi senti prendere da dietro:
-Non
dire niente. - sentì la voce di Amelié Szelsky. Sentivo
che ci stavamo sollevando da terra velocemente e cominciai a panicarmi.
Amelié mi portò nella chiesa dove cominciò a dirmi:
-Ti piace proprio metterti dei guai, eh?
-Ho un talento naturale per questo. E come hai fatto quella cosa?
-Il
volo intendi? L’elemento aria. Se venissi a fare pratica con me e
con mia sorella anche tu potresti imparare queste cose e controllarti
invece di distruggere quasi mezza scuola.
-D’accordo. - dissi io.
-Ti
consiglio di stare alla larga dai nuovi “amici” della tua
amica. E non ti preoccupare, tu non la potresti aiutare con il suo
problema. - e se ne andò lasciandomi lì con ancora
più dubbi di quanti non ne avessi già.
Chi
era Elena? Chi erano Damon e Stefan veramente? Che cosa era successo
alla mia amica Liz mentre era via? Avevo tanti dubbi ma anche delle
certezze: dovevo riprendere i miei allenamenti con Dimitri e tenere a
bada i miei poteri.
|