fic 1 cap 10
MI spiace di non aver avuto il tempo di lavorarci meglio ma
cercherò di farlo nel prossimo capitolo. Buona lettura.
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"Miss Eris, signori. Scusate l'intrusione ma volevo avvisarvi che gli
addestramenti del giorno sono iniziati. Alcuni uomini hanno richiesto
la presenza degli ospiti. Cosa devo dire?"
Le tre persone all'interno della stanza scrutarono l'uomo di mezza
età con aria interrogativa. Eris alla fine
domandò ai
suoi ospiti se volessero andare e Briareos allungò una mano
su
un ginocchio di Deunan e le disse di andare. Lei protestò un
pò, poi Eris le disse che come ospite non poteva deluderli.
Alla
fine, accettò e si alzò, seguendo l'uomo alla
porta
voltandosi verso Briareos poco prima che il militare chiudesse la porta
alle sue spalle.
Eris si sistemò sulla sedia prima occupata da Deunan e
chiese al
cyborg cosa lo spingesse veramente a quell'avventura che le sembrava
troppo. Gli spiegò che il suo sogno era rivedere la
civiltà che aveva conosciuto dai racconti di tutti. Voleva
vivere in un mondo per come esisteva nel passato.
"Vorrei poterti spiegare ogni cosa ma...sarebbe troppo lungo...troppo
tempo..." poggiando i gomiti sulle ginocchia e ridendo "ma posso dirti
che cerchiamo anche noi di realizzare un sogno."
"hai un sogno così grande da voler rischiare ogni cosa per
realizzarlo?"
"Già...è una delle mie priorità..."
fissando la porta chiusa. Eris rise sistemandosi nella sedia per stare
più comoda.
"Immagino che il tuo sogno sia così grande perchè
centra una giovane ragazza..."
Briareos alzò gli occhi e rise di rimando scuotendo la
testa. Confermò che in parte era così ma le
spiegò che vivendo fin da piccolo a stretto contatto con la
guerra, voleva uscirne e l'unico modo per farlo era trovare un posto
che desse e entrambi il senso di pace che cercavano.
"Il senso di pace?"
"Anche se per sopravvivere, cosa abbiamo fatto fino ad ora e cosa
potrebbe accadere nel futuro. Ci sono cose che non avremmo voluto fare
ma credimi, non saremmo qui ora! Io sono dell'idea che nè il
concetto di sopravvivere, la guerra ne altro può essere una
scusante. Niente scuse per cosa si è fatto e cerco di
tenerlo vivo nella testa di Deunan per non morire nel nostro stesso
senso di colpa. NOn cè peggio che vivere ogni giorno
rimpiangendo una scelta fatta..."
"Mi vorresti dire che qualunque cosa avete affrontato ogni giorno, lo
rimpiangi? Perchè? Non vale la dura legge della giungla? Vivi
o muori?"
"Se fossi uno spietato stronzo si. Ma non lo sono..."
"Ok, nessun problema. Ti rende onore davvero questa filosofia di vita.
Ne sono felice, ce ne sono pochi rimasti al mondo come te.
Bè ora devo mettermi al lavoro. Cè una base con
persone da proteggere! Se avete bisogno, sapete dove trovarmi, per il
resto avete già la missione."
"Certo, grazie mille. Ci vediamo..."
Briareos uscì dall'ufficio e andò direttamente al
piccolo cottage. Ogni volta che lo vedeva gli venivano in mente le
montagne e la neve, portandolo a sorridere. Quel cottage era l'unica
nota stonata di quel posto, eppure non gli dispiaceva. Lo faceva
sentire come un ospite d'onore e nello stesso tempo in vacanza. Si
buttò sul divano e senza accorgersene si
addormentò.
Il sistema svegliò Briareos di colpo, una sensazione orrenda
di nervosismo a pelle. Mise a fuoco le ottiche e quasi
sobbalzò sul posto. Trovò Deunan a cavalcioni su
di lui che teneva le mani sullo schienale del divano. Rise e lo
abbracciò, prendendolo in giro sul fatto che era riuscita a
coglierlo di sorpresa.
"Già, ci sei riuscita..."
"Vuoi fare il broncio? Sei offeso?"
"nah! Tu sicuramente sei l'unica in grado di riuscirci. Se avessi
scommesso avrei perso..."
"Dobbiamo prepararci per quella cosa di Eris..."
"Uff...già..."
"Hai cambiato idea? Possiamo sempre rifiutare..."
"No, voglio farlo. Potrebbe essere un buon modo per entrare a New York!"
"Infatti...allora...andiamo a prepararci?"
Briareos rise e la prese in braccio alzandosi dal divano.
"Allied, la squadra di perlustrazione scomparsa di New York che doveva
fare un controllo ad Arteus.
La
zona di ricerche a nordest di qui. il computer può
collegarsi con new York
e sarà la ricompensa dopo aver trovato informazioni sulla
squadra scomparsa Il tenente Pigal vi seguirà con due uomini
e vi guarderà le spalle. Fate un buon lavoro!"
Eris mise a disposizione una camionetta semi-blindata e armi per tutti.
Armati, vestiti e con l'adrenalina a mille, i tre uomini che li
accompagnavano era pronti sul mezzo. BRiareos e Deunan salirono e si
sistemarono sui sedili interni. Scomodi per il cyborg che si
ritrovò seduto a metà per la mancanza di
sostegno, creando ilarità generale. Dopo un'ora, erano quasi
sul posto e Pigal ordinò di scendere dopo che il mezzo era
nascosto all'interno di un e dificio per non attirare l'attenzione, cosa
che destò nervosismo in Briareos. Pigal gli
spiegò che i sistemi di sicurezza rilevavano
attività vitale e il mezzo era una protezione. Nascosti in
uno degli edifici era più semplice penetrare nel piano dei
computer.
Briareos si voltò verso Deunan, non aggiunse altro
e impugnò le armi per essere pronto.
Quando si fermarono, Pigal urlò una serie di ordini che
furono eseguiti all'istante. Scesero tutti ma Deunan e Briareos si
fermarono a osservare il posto e il mezzo fece retromarcia e
andò via. Si voltarono e non fecero in tempo a raggiungerlo,
vedendolo sparire fuori dalla porta divelta. Deunan cercò di
calmare Briareos che imprecava con rabbia e gli disse di vedere il
posto per capire cosa fare.
"Ci hanno lasciati qui, cazzo! Cosa cè da vedere...."
"Non lo so, dimmelo tu..."
Deunan si voltò e gli indicò il posto. Fissarono
lo squallore in cui erano. Davanti a loro vi era una vasca da bagno
piena d'acqua da un tubo caduto dentro. Sotto di essa fogli di giornali
e altro sparsi. A destra un mobile basso con due cassetti e una vecchia
tv forse rotta, appoggiata a una parete in legno a pezzi di un metro e
mezzo messa lì come per caso con un volantino di ricercati
appeso e con macchie di venice ovunque. Più vicino una massa
di pattume ammucchiato. Dietro a queste cose una scala in ferro
sicuramente impraticabile a pezzi e arrugginita, cavi e tubi intorno
sparsi per terra. Dietro la parete a pezzi il pavimento aveva una
voragine che seguiva fino in fondo, dove si vedeva no i vari strati che
lo componevano. La parete dell'edificio aveva due porte e tre
finestre uno consecutivo all'altro. mattonelle bianche ricoprivano il
muro, sporcato da graffiti e cose appese da secoli. Bottiglie e casse
con bottiglie ingombravano le porte. Prima di giungere in fondo
all'edificio, travi di sostegno per il tetto si ergevano ma non avevano
più stabilità per se stessi, barre di ferro e
altra spazzatura per la decadenza del posto non davano
possibilità di proseguire se non con gli occhi aperti.
Videro solo sulla parete di fronte a loro un lavandino solitario. La
scala di ferro, la videro portare a una specie di piano superiore.
Briareos mise a fuoco un corrimano abbattuto, parti del piano perso e
cosa rimaneva sosteneva, anche grazie ai pilastri messi per aiutare,
dei barili blu e rossi a destra, una macchina a metà
dell'edificio e dei macchinari che non conosceva che si posizionavano
tutti alla destra e sembrava che, a discapito del piano inferiore,
quello continuasse dove non sapeva. Sopra la scala di ferro, oltre
immondizia varia, notò un'altra scala messa non meglio delle
altre che conduceva chissà dove. Altre travi
sostenevano forse altri piani ma per vedere meglio doveva avventurarsi
più avanti. ma fu quando alzò totalmente la testa
che vide sopra le loro teste e più in fondo dei container
mal messi sospesi non si sa ancora come. POi notò che alcuni
non erano container, ma stanze che restavano in bilico per miracolo.
Alle finestre vi erano ancora le persiane di legno e scalette di
emergenza rotte.
"NOn possiamo restare qui, bimba. Andiamocene. NOn è sicuro."
"perchè secondo te ci hanno lasciati qui?"
Non lo so ma se cadono quei cosi finiamo male."
"Dove andiamo? Ci sono là due porte" indicando alla loro
destra la parete con porte e finestre piene di piastrelle" oppure
andiamo infondo per vedere cosa cè?"
"A che ci siamo caliamoci per il pavimento che vedo un bello
strapiombo..."
"Calmati. Ci sarà un motivo per cui siamo qui e..."
"E' stata una presa per il culo. Oppure quello stronzo a cui eravamo
accorpati non aveva le palle per fare il lavoro. NOn lo so bimba, ma
dobbiamo andare via!"
"Allora muoviamoci...andiamo a destra, vediamo cosa troviamo..."
Briareos la seguì fin alla prima porta e controllarono
fuori. Notarono che realmente il piano superiore continuava ben oltre
cosa vedevano dall'ingresso. Notarono all'esterno, più
infondo, altri edifici e decisero insieme di raggiungerli per andar
via. Briareos rimase in retrovia per coprire le spalle di Deunan e
insieme corsero all'esterno dove il tetto era caduto e poi si usciva
per un viale per raggiungere altri posti. Quando misero piede sul
vialetto pieno di calcinacci e erbacce, Deunan si fermò
improvvisamente tanto che Briareos sbattè contro la sua
schiena e per evitare che cadesse la prese con un braccio.
Alzò gli occhi e si vide attorniato da cyborg completi
armati fino ai denti che li puntavano. Deunan si rimise in piedi
stringendo il braccio del compagno mentre lui chiedeva chi fossero.
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