If he's the one I love.

di Riseha
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❝a child with a mole in the path of their tears is going to have a sorrowful life.
Un bambino con un neo che incontra il percorso delle sue lacrime avrà una vita piena d'angoscia.
Proverbio giapponese.

 

« Sai? Io potrei salvarti. »

Queste quattro parole furono abbastanza da piantare un seme di inquietudine nel cuore di Kashuu Kiyomitsu.
Nella sordida bellezza del giardino interno e della fioritura delle sue piante, l'espressione di Yasusada non sarebbe stata certo fuori posto; il viso di chi ha trovato un attimo di preziosa pace interiore, di chi si ritrova immerso nella perfezione di un singolo attimo.
In un altro contesto, senza quella dichiarazione portatrice di così tanta oppressione ad aleggiare su di loro, Kiyomitsu avrebbe sicuramente notato di più come l'aranciata luce del sole ormai morente riflettesse splendidamente sulla stoffa dell'haori azzurro, una volta onorato simbolo della Shinsengumi. 

Guardò il profilo altrui.
Quel mento alzato verso il cielo, il colore dei suoi occhi mischiato delicatamente a quello del tramonto, lo sguardo che punta a qualcosa che Kashuu non è mai stato in grado di scorgere.
Cosa vedeva Yamatonokami, in quelle nuvole cariche di tempesta?

 « L'abitudine di quella persona di dire sciocchezze non ti abbandona mai. »
Un brivido corse lungo la sua schiena.
Cosa gli impediva di captare ciò che correva nella mente del suo più fidato compagno?
Perché Kiyomitsu non trovava più consolazione nel suo sorriso e redenzione nelle sue iridi, ma solo un terribile senso di solitudine?
Il filo rosso fra i loro cuori stava perdendo il suo colore, e ciò spaventava Kashuu molto più di quanto lui stesso potesse concepire.

« Potrei farlo davvero. Ikedaya potrebbe non accadere mai, se solo... »

Fino a quale punto l'ignoranza può essere benedizione?
L'ex prima lama di Okita Souji aveva sempre ponderato su tale domanda, ma mai una risposta completa era lui giunta.
Il vento si alzò, il fruscio dell'haori si confuse con il rumore dell'acqua placida del ruscello.

E quanto tempo può passare prima che la speranza si trasformi in ostinata disperazione?
La sua voce si incrinò, e la pelle d'oca ebbe nulla a che fare con l'avvicinarsi della notte.

« Ciò che è inciso nella storia non può essere cambiato. »

Tutto ciò che udì in risposta fu il lamento di una cicala.
Le assi di legno del ballatoio scrocchiarono sotto i passi di Yasusada, e Kashuu non ebbe la forza necessaria a fermarlo prima che scomparisse dietro gli shoji.
Il luccichio della luna crescente rifletté il percorso di una lacrima, una scia di luce sul suo viso pallido.

 

Talvolta, non sapere è la soluzione migliore per mantenere la purezza del proprio animo.


___

Una figura nel buio.
Lontano da tutto, lontano da fiamme calde.
Impantanato nell'oscurità e nel freddo.
Il respiro affannato è sicuramente l'ultimo dei suoi problemi.

« Mi chiedo se arriverò un po' più vicino ad Okita-kun, così... »
Barcolla, cadendo sulle proprie ginocchia.
Il desiderio di cambiare la storia, di salvare, di avere una possibilità, desideri penetrati troppo in profondità, l'hanno corrotto.

Troppo tardi Yamatonokami Yasusada ha compreso che amore e devozione sono i veleni peggiori per un'anima che vede la speranza.
Con un ultimo, doloroso sforzo, riesce a girare il proprio volto verso il cielo notturno.

Avrebbe visto per l'ultima volta la luna.
Il rosso che offusca la sua vista ricorda lui, ancor prima del sangue che in battaglia anelava così tanto, una sciarpa che sventola al vento primaverile.

Speranza.
E' ciò che lo ha rovinato definitivamente.

Kashuu Kiyomitsu.
La scintilla di quella pazzia.

La sua risata riecheggia, la sua mano tenta di agguantare inutilmente l'ultimo bagliore di luce che riesce a vedere davanti a sé.

« Mi chiedo chi sia...la persona che mi ama di più.
Mi chiedo...chi sia colui che io amo di più.»

Ma non ha davvero bisogno di una risposta.
Ha già dato via la sua anima in cambio di una possibilità di cambiare ciò che è stato inciso nella storia.


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Notes.
Diciamo che più che una cosa programmata come si deve, è stato un mezzo esperimento, ugh. Non scrivevo da secoli, e mi hanno costretto a pubblicarla. Non l'ho riletta troppo, proprio perché non pensavo di farla leggere a più persone ugh, quindi mi dispiace per eventuali scorrettezze o illogicità.
Basata (vagamente) sulla teoria secondo la quale i nemici del gioco non siano altro che le anime corrotte delle spade che hanno ceduto al desiderio di vendetta e alla speranza di salvezza per i loro padroni, e che tentano di cambiare la storia per prevenire il destino dei loro amati.





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