1PuntataColp
Estate
cittadina, tranquillo pomeriggio di sole, occasionale sfrecciare
di auto e moto che talvolta salta all’orecchio, nel
sottofondo
lontano di qualche, forse, canzone del momento.
C’è
un ragazzo impegnato al computer con un videogioco, che però
non
sembra granché interessato all’ascolto
dell’estate
perché giustamente ha i suonetti della sua operazione a cui
star
dietro! E sembra infatti aver organizzato di isolarsi per bene, con
guanti e visore, dimenticandosi della sua stanza che lo circondava, e
“trasferirsi” quanto più concesso in
quello scenario
che gli stava davanti, quello dove ora…spade si
incrociavano, e
si sfregavano, in un impeto di guerra e violenza! Clima confuso, ma
riportabile forse all’assedio di un castello, un castello in
un’era di tanti secoli antica…
…un’era dove c’erano ancora i cavalieri,
e dove
ancora i vincitori esultavano sfondando i cancelli e travolgendo gli
sconfitti, pronti a prendere tutto!...
…
…di tutto
questo, il giovane giocatore sembrava appieno padrone, e manovrava le
sue pedine tranquillo e preciso. Volle col suo guerriero, tra i
vincenti certamente, accodarsi ad uno fra i tanti inseguimenti
finché non scorse il cavaliere che guidava
l’assalto
puntare deciso contro un avversario in fuga, che ben presto vide ancor
più aggravarsi la sua situazione, restando solo dopo lo
sparpagliarsi dei suoi uomini e trovando le vie di fuga bloccate: nulla
poteva più salvarlo dalla spada del suo inseguitore, che
sembrava a tutto disposto pur di fargliela pagare! Duellarono, ma ben
presto il fuggitivo si ritrovò disarcionato, ferito al
fianco, e
prossimo alla fine. Secondi concitati!...Ma non andò
così: all’ultimo istante, il carnefice non si
dimostrò tale. “E’ solo un
ragazzino!” gli
strillò un collega-cavaliere, e la ragione sembrò
convincerlo a non affondare quel mortale colpo decapitante a due
spade!...
…con un certo
disappunto da parte del videogiocatore, che forse non vedeva veri e
propri estremi per concedere sconti tali…
«…Mi
arrendo…» ansimò tremante il graziato,
caduto a
sedere di fronte all’avversario, poiché le gambe
non
sembravano più reggerlo, tanto il terrore…
…ed un occhio
attento poteva avere conferma della sua giovane età,
nonostante
l’elmo gli nascondesse il viso…in effetti il suo
approccio
alla guerra, e forse alla sconfitta, erano venati di
un’insicurezza discordante con
l’integrità di altri
uomini lì attorno a lui: egli non sapeva ancora di quel
mondo…complimenti al gioco, per una simile accortezza.
…
…seguirono
grida di giubilo, le difese erano state spazzate via, il castello era
stato conquistato…
…
…il
videogiocatore sospirava…il suo guerriero era rimasto
sfaccendato, a giocherellare roteando una
spada…evidentemente
aveva assediato e assediato fino alla noia, e come chi lo pilotava, non
si eccitava ormai più di tanto per le prassi
post-vittoria…
…sembrò
forse riprendere un po’ di spirito quando ci fu da andare a
far
prigioniero quel giovane e maldestro cavaliere…
…
…ma proprio
allora bussarono alla sua stanza, e siccome non udì,
entrarono
«Federico!»…
…Federico si
sfilò il visore «Uhm,
sì?»…doveva
avere sui vent’anni, era altino ed esile, dai capelli castani
molto corti, dagli occhi un po’ sguarniti ma dai tratti
distinti…
«E’
arrivato Bill. Avevi detto che volevi parlargli,
no?»…chiedeva quel ragazzo sui quattordici anni
con gli
occhiali che gli somigliava, sicuramente suo fratello
«Esatto,
digli che arrivo.» Forse la compagnia di soldati e cavalieri
gli
aveva lasciato un tono un po’ autoritario?
Comunque era tempo di
sfilarsi i guanti…e constatare incuriosito che
l’immobilità del suo alter ego virtuale, data da
quella
breve pausa, aveva permesso al giovane sconfitto di
allontanarsi…
…quando
Federico spostò la visuale, egli era già in corsa
ed era
già lontano «Oggi proprio tutte le fortune a te!...
…piccolo
bastardo.» fu l’ironico commento del giocatore
prima di
alzarsi, ed accantonare quel mondo per tornare alla
realtà…
…
…ma
qualcuno prima lo raggiunse in stanza. Si trattava di un ragazzo della
sua età, dai capelli castani e dallo sguardo penetrante,
sguardo
però coperto dagli occhiali. I due si guardarono in modo
eloquente. L’appena entrato chiese «Gli dirai,
dunque?»...«Sì…»…rispose
Federico, sminuendo con l’alzata di spalle la portata
dell’eventuale rivelazione «Perché
dovrei tenerlo
nascosto a lui…è mio amico. E poi, visto che non
potremo
celarlo in eterno…»...«Se ritieni che
sia
meglio…»...
…forse quel ragazzo
era teso, ma cercava di non darlo a vedere e di rimettersi alle
decisioni di Federico. Volle però premurarsi
«Vengo con
te, andiamo insieme?»…«No.»
rispose Federico
«Prima voglio parlarci io, gli spiegherò la
storia.»…l’altro
annuì…
…«Resta qui.
Ok…?» gli propose Federico «Fra un
po’
arriviamo, e te lo faccio conoscere. Lascia fare a
me.»…
…l’altro
annuì ancora, accennando un sorriso, e Federico lo
ricambiò addolcendo appena la serietà del suo
viso…
…sembrava ci fosse
una sorta di intesa significativa fra i due...e intanto, la tv
parlottava nel sottofondo, per lo più ignorata dai due del
tutto
coinvolti in altri pensieri…
…Federico mise una
mano sulla spalla dell’amico, e questo sembrò ben
accettare il gesto di incoraggiamento mentre il tg mormorava “…la
favola dei portali magici è sempre più vicina a
diventare
realtà: state all’erta, voi che praticate i
videogiochi di
ruolo. Sempre più numerose le testimonianze di giocatori che
affermano che per un attimo era il Medioevo vero quello per cui
camminavano, e non soltanto la scrupolosamente dettagliata
riproduzione! Esperti stanno eseguendo studi sulla connessione che
permette a giovani di tutto il mondo di interagire, e intanto abbiamo i
primi casi clinici: lividi veri, ferite! Ed i ragazzi parlano di colpi
di spada e percosse ricevute in battaglia, una
“battaglia”
che almeno in teoria, sarebbe dovuta essere soltanto
VIRTUALE…”
…ma Federico
smentì convinto «Uhm, persino i lividi!! Quante ne
inventano pur di fare un minimo di
notizia…!»…«Non
credi…possa essere in
alcun modo vero? Se ne parla sempre di
più…» gli
chiese l’amico pensieroso…ma
l’espressione
dell’altro fu ben eloquente…
…e terminò
«Magari fosse vero...mi risparmierei la fatica di dover
spiegare
il fatto alla mia famiglia!»…
…
…e lasciò l’amico in camera…
…questi fece un sospiro
profondo…e camminò, oltrepassando la scrivania ed
il
computer fino al balcone, e perdendo i suoi occhi nel cielo
azzurro…
…
…restò immobile per
molto tempo, come se tra i suoi pensieri si celassero dubbi che
soltanto amici come il cielo e le nuvole bianche, così
esperti
della vita poiché nati con questa, lo avrebbero aiutato a
sciogliere…
…
…così non si accorse
del petalo, un petalo rosa che il vento aveva soffiato fin dentro la
stanza…
...quel
giovane doveva pensare, e
quindi non poteva mettersi a rincorrere i petali con lo
sguardo…non voleva farsi distrarre, per cui lo
lasciò
alle spalle non notando che era insolito, non era fra quelli che
potevano cadere dagli alberi di città, un occhio attento
avrebbe
visto che era unico…
…e che il suo movimento
all’apparenza casuale, era forse invece animato da una forte
spinta del destino…
…
…sfiorò il computer
non lasciandolo invariato, per poi perdersi chissà dove
ancora,
visto che non vi era nessuno a seguire il suo viaggio…
…
…eppure passando aveva
cambiato qualcosa, improvvisamente la scena variò sul
display
del computer: vi comparve un fiore, un fiore rosa, un fiore vero,
chissà dove...! Un fiore insolito, un fiore bello…
…un fiore che sembrava
attendere, come circondato da un alone magico, nessuna enciclopedia
botanica di sicuro l’aveva mai avuto tra le sue
pagine…
…ora immaginiamo di
avvicinarci a quel video tanto da…potervi passare al di
là, là nel luogo e nel tempo dove era nato quel
fiore…
…sui cui
petali ad un tratto
caddero gocce di sangue!! Qualcuno cadde a terra lì,
accanto, e
pesantemente! E si aggrappò allo stelo del fiore in una
stretta
disperata! Ma non riusciva a spezzarlo, l’alone rosato di
quell’insolito prodigio sembrava renderlo forte…
…no, chi vi si aggrappava
non riusciva a sradicarlo…e forse non l’avrebbe
voluto…la sua mano era coperta dal guanto, e lui respirava
con
affanno, un affanno spaventoso, un affanno che non riusciva ad
arrestarsi…
…
…provò ad alzarsi, a fatica…
…ma sanguinò ancora,
gemette…! E riprovò! Riprovava a compiere ancora
passi…mentre la sua identità era celata
dall’elmo
che gli copriva il viso…
…e le sue gocce di sangue
dipingevano un cerchio attorno a quel fiore dal capo leggermente
reclinato, in una posizione di attesa e riflessione…
…ed era come se con
la sua immobilità, trattenesse quello sconosciuto
impedendogli
di allontanarsi: era stremato, cadde di nuovo…mentre gemiti
ed
affanni non trovavano requie…
…fece come un cenno
di diniego col capo…forse era rivolto al suo destino, poi
forse
pensò di tentare ancora a rialzarsi ma non gli fu permesso:
cadde! E stavolta il suo respiro si fece più
debole…la
mano posava ancora sul fiore macchiato…
…l’altra
sfiorò il suo fianco destro, ferito…non aveva
forza e
voce per esprimerlo, ma probabilmente provò
dolore…
…
…era il giovane
cavaliere sconfitto e fuggito all’interno del videogioco:
evidentemente c’era un qualche spicchio di realtà
o
finzione che ospitava anche quell’esistenza…
…
…riprovò…
…per gradi…
…
…mettendosi in piedi poco a
poco…cercando di evitare movimenti bruschi e dolore
improvviso e
insopportabile…
…
…ce la fece. Forse non era ferito a morte…
…compì qualche
passo…fino ad appoggiarsi ad un albero vicino, e respirare,
respirare ancora per poi gettare via l’elmo con violenza
quasi
questo gli avesse precluso l’aria! Chi poté dire
se andava
soltanto un po’ meglio dopo quel gesto…il suo
volto era
pallido e sconvolto…
…l’elmo rotolò via, accanto al fiore
rosa…
…
…e lui con paura,
lentamente, mosse la testa indietro…e perdette lo sguardo
diffidente e timoroso tra le profondità del bosco alle sue
spalle, sapendo che tutto sarebbe finito se si fosse visto inseguito da
quel qualcuno che invece non c’era: era solo…
…solo…
…meglio, peggio, chi poteva stabilirlo in un momento di quel
genere…
…
…piuttosto noi,
osservandolo, potevamo stabilire che aveva degli occhi verdi grandi e
belli, persino nella paura e nello sconforto, i capelli
biondi…i
tratti nobili…
…e non più di
quattordici anni, assurdi nell’accoppiata con una tenuta da
cavaliere. Eppure era così: una creatura tanto bella, quanto
collocata in un angolo di esistenza dalla parvenza distruttiva,
un’agghiacciante contraddizione…
…
…forse stupendo se
stesso, riuscì a dire qualcosa «…debbo
scappare,
scappare ancora…»…seppur con un fil di
voce…
…«Se mi trovano è la fine…
…!!...»…e sebbene tremasse tutto, fuori
e dentro…
…
…versò la prima, e
quasi subito dopo la seconda lacrima poco dopo essersi sfiorato di
nuovo la ferita ed essersi guardato la mano, macchiata
certamente…
…
…il suo sguardo fu
eloquente, non servirono le parole “dove posso andare? Non ho
più alcun posto dove andare”…
…in una supplica implicita
e commuovente, che lo fece cadere nuovamente a terra. Nelle sue lacrime
erano visibili con sorprendente chiarezza tutti i luoghi sicuri, i
ricordi pacifici, e le voci affettuose del suo passato. Non dico
qualche prodigio le stesse facendo apparire realmente, ma basta provare
a mettersi nei suoi panni per capire che questa è la via
obbligata e sequenziale per chiunque fra noi uomini: comunque, il suo
sguardo ed ogni suo minimo gesto andavano nettamente in quella
direzione.
…chissà a cosa avrà pensato…
…
…a qualcosa, in ogni caso,
che sentiva perduto per sempre. Secondo dopo secondo, certo
probabilmente che sarebbe stato raggiunto, dagli inseguitori o dalla
morte nella forma in cui si sarebbe presentata nel caso nessuno
l’avesse trovato. In entrambi i casi la via era sbarrata. E
non
si poteva che piangere, provando tutta la paura del mondo. Restando a
terra, con un fiore rosa come fazzoletto, e con l’aggressione
di
quei momenti dolci e tranquilli sempre più feroce.
…mi sembra superfluo dirlo,
ma non vi era la benché minima traccia di
“serenità
nella fine”, “umana rassegnazione” o come
altro
vogliamo chiamarla, né tantomeno, purtroppo, di
“Dio” in qualsiasi sua forma. In realtà
questa
assenza è normale a quattordici anni, comunque ci possono
essere
casi speciali…dunque, questo NON era uno di questi casi.
Paura e
smarrimento, nient’altro.
…ora invece
immaginiamo di fare nuovamente qualche passo indietro rispetto al
fiore, fino a vedere una lastra a cristalli liquidi velarcelo
lievemente, il display di un computer. Siamo di nuovo “al di
qua”, mentre la scena descritta seguita al di là
della
lastra, ma il fatto è che il volume è basso,
perciò quel ragazzo con gli occhiali che guardava le nuvole
non
può udir piangere. Ma poté decidere qualcosa,
qualcosa di
personale, completamente slegato dagli avvenimenti al di là
del
video. Forse l’azzurro o le nuvole glielo suggerirono, e lui
sembrò non voler perdere tempo, e lasciare che i secondi
ledessero quella sua sicurezza da sfruttare finché fresca.
Tornò dentro, prese fiato mentre si guardava attorno, prese
un
foglio, una penna, scrisse rapidamente qualcosa…
…ma si
fermò un attimo! Rifletté, poi respirò
di nuovo
con tensione, agitato per il da farsi, incerto su cosa fosse meglio ma
alla fine…quasi con stizza strappò il foglio da
lui
stesso scritto gettandolo nel cestino, e si avviò fuori
dalla
stanza…
…come
cercando di non far rumore…e di non farsi
scoprire…
…«Avrai pensato ad un disastro internazionale,
quando ti
ho detto che volevo vederti con una certa urgenza! Ma in
realtà
non è nulla di cui realmente preoccuparsi: sediamoci, ti
va?» proponeva Federico a qualcun altro nel corridoio: lui li
intravide mentre andavano in salotto, ed approfittò del
momento
per muoversi…
«E
insomma, qual è la notizia?» chiedeva il ragazzo
appena
arrivato, sfilandosi gli occhiali da sole così da scoprire i
suoi occhi chiari e sottili: coetaneo degli altri due e biondissimo,
dai capelli molto corti e la parvenza spigliata e solare. Ben piazzato
nella corporatura, moderno e sciolto nel look, con predilezione odierna
o forse quotidiana per le tonalità dell’azzurro.
«Ben venga qualcosa di nuovo! Io l’avevo detto: non
c’era da arrendersi a quei periodi bui che sembravano non
aver
mai fine, prima o poi la fortuna avrebbe girato dalla nostra!
Perché…a giudicare da come ti sento credo sia una
cosa
davvero
buona.»…«BUONISSIMA…!»…precisò
Federico con un sorrisetto di marcata soddisfazione, mentre si
concedeva un succo fresco dal frigo «Al di là di
tutti gli
standard…!»...«Ne sono davvero
contento!»…sottolineò
l’altro, che sembrava
sincero…
…poi si
sedettero
«Bill…»…iniziò
Federico…con aria sicura seppur attenta nel misurare le
parole.
Ne trapelava la stessa cautela forse adottata per scegliere il suo
look, molto più rigido se confrontato con quello
dell’amico che invece portava con sé quella
freschezza
tipica della loro età. L’altro era ordinato ma
restio a
concedersi il minimo colore o stravaganza. «Quello
che…volevo raccontarti riguarda Mattia. Tu sai che
l’ho
conosciuto da
poco…»…«Sì...me ne
hai
parlato molto positivamente!» confermò
l’altro,
Bill, manifestando l’attenzione e la presenza che
contraddistinguono un’amicizia seria. «Ecco,
infatti: tu
sai che io e lui abbiamo scoperto di avere molti lati in
comune…per dirne una, la passione per i giochi di ruolo, che
tra
l’altro ci ha fatto incontrare…seppur
“virtualmente” almeno all’inizio! Poi per
fortuna ci
si è potuti incontrare davvero, proprio…pochi
giorni
fa.»…«Sì, in occasione del
tuo
compleanno.»…«Esatto: tu lo sai che ero
un po’
restio…»…si accese una
sigaretta…«Io…il mio compleanno non
l’ho mai
sopportato più di tanto né tantomeno le stupide
festicciole che si è tenuti a fare per forza per non
deludere
gli amici, però in questo caso ho voluto fare
un’eccezione, sapevo che Mattia passava qui a Brume per una
questione di lavoro, visto che non ci si era mai visti ma si era
parlato tanto, anche piuttosto piacevolmente, gli ho proposto di
trascorrere qui il breve periodo, si sarebbe risparmiato le noie ed il
prezzo di un albergo: io ero il solo che conosceva, fra virgolette, da
queste parti. E così è stato, anche i miei
genitori non
si sono mostrati particolarmente
contrari.»…scrollata
della sigaretta, e sospiro…
…l’altro ragazzo sembrava intuire qualcosa
riguardo a come
sarebbe continuato il discorso, si fece ancor più serio ed
attento ma cercò di agevolare al meglio l’amico
nella sua
confidenza «Immagino…è stato bene
così:
forse è potuta essere una buona occasione per approfondire
un
rapporto. Del resto veniamo da periodi di tante difficoltà,
incomprensioni, amicizie che non si sono mai prese, anche a
scuola.»…«Infatti.»…concordò
appieno Federico, che teneva gli occhi bassi mentre parlava. Fece una
breve pausa. Poi «Dunque, la cosa è questa: tu ora
ricordi
quando, al telefono, poco tempo dopo, mi hai chiesto
com’erano
andati questi giorni, io ti ho risposto con fare scherzoso
“ah,
io e Mattia ci siamo messi insieme, abbiamo fatto un po’ di
sesso, eccetera
eccetera”?»…«Sì.»
non si fece attendere l’altro…
…e Federico, con
altrettanta naturalezza «Vedi Bill: non…era
affatto uno
scherzo.»…
…e questa
affermazione fu udita dal ragazzo a cui Federico aveva chiesto di
restare in camera ma che si era allontanato…ed ora poteva
sentirli da dietro la porta, e nell’udire
l’amico…o
meglio colui che ora era più di un amico, qualcosa di molto
violento si mosse in lui e gli fece chiudere gli occhi a forza e
sfregarsi le mani nervosamente. Quel moto interiore improvviso,
però…non sembrava positivo…
…i suoi pensieri
furono però bruscamente interrotti da «Mattia, che
c’è, ti serve lo zaino? Guarda, l’ho
poggiato
lì, sull’attaccapanni dietro la
tenda!»…era
il fratellino di Federico, Mattia trasalì
all’inizio ma
poi rispose prontamente «Ehm…s-sì,
sì grazie
Emilio, effettivamente mi stavo proprio chiedendo dove fosse! Ho
dimenticato la chiavetta USB…» ed
accennò un
sorriso, mentre il ragazzino approfittò per chiedere
«Senti a proposito, un giorno che hai tempo mi dovresti
sistemare
una cosa nel modem, la connessione si interrompe di continuo, non so
più cosa
fare!»…«…sicuro.»…rispose
l’altro piano mentre scostava la tenda e, lentamente,
prendeva il
suo zaino «Grazie, ti farò una statua, tu sei un
genio in
queste cose!!! E sei molto meno scorbutico di mio
fratello…!!!»…«…grazie.»…gli
sorrise tentando di mascherare la tensione…
…poi però Emilio si
allontanò…
…e Mattia non
perdette tempo: prese lo zaino…e attento a non far rumore
alcuno, aprì la porta ed uscì
dall’appartamento.
…anche Bill era
rimasto molto colpito dalla rivelazione, colpito ma forse non
propriamente sorpreso. Fissò il suo amico, e nel silenzio
questo
ricambiava lo sguardo. «…quindi, tu…
…insomma, hai
scoperto
di…»…«Sì.»...ammise
Federico, ed i suoi occhi stavolta riuscirono ad illuminarsi di
emozione…
…tacquero ancora per
qualche secondo, poi Bill confessò «Non ti
nascondo che lo
avevo sospettato. In tutti questi anni…
…se c’è
qualcuno a cui veramente mi è sembrato tenessi, questi
erano…ragazzi.»...e l’altro gli fu forse
in fondo
grato per essersene accorto, precisando «Loro erano le figure
“centrali”…!» anche un
po’ divertito.
Bill però aveva lo sguardo di chi sta soppesando una
complessa
situazione…
…sembrava in qualche modo
in apprensione per l’amico, ed era giustificabile data la
delicatezza di certe scelte di fronte alle quali ci si trova nel
proprio percorso. Volle approfondire «Ed ora...con lui,
quindi.»…«Con
lui.»…di nuovo gli occhi
di quel ragazzo si accesero di profondo affetto «Lui mi ha
colpito come mai nessuno prima d’ora. Ed anche lui
è come
me, e tutto è avvenuto con molta gradualità e
delicatezza, sebbene fin da subito avessimo intuito, io credo, dove il
sentiero ci avrebbe condotto. Ed eccomi qui…
…»…ed
alzando lo sguardo verso l’alto, svelò
«Ho ritrovato
il sorriso. Finalmente. Ho trovato me stesso. Ora so qual è
la
mia strada.» e sembrava convinto. «Sì,
questa
è una svolta significativa.» disse Bill armato
della
decisione con cui voleva affiancare l’amico, nonostante un
celato
turbamento «Credo che ora quello che stai provando sia
speciale.
E cambieranno molte
cose.»…«Sì,
cambieranno…
…puoi
giurarci.»…Federico era saldamente ancorato ad una
forte,
radicata convinzione…e sembrava porre tutto se stesso in
quella
promessa…
...
…l’altro alla fine
gli sorrise, e gli andò vicino ponendogli una mano sulla
spalla,
come incoraggiamento «Non me l’hai detto subito,
perché? Saranno stati giorni di riflessioni, e magari anche
di
conflitti, perché non mi hai permesso di starti
vicino?»…e l’altro fu sincero
«Tu puoi capire
quante paure si possano frapporre tra noi e la verità da
confessare, in situazioni simili: prima fra tutte indubbiamente quella
di essere giudicati.»…«Ma io non
l’avrei mai
fatto! E non lo faccio: io non ti giudico. E comprendo quanto
ciò che ora stai vivendo sia da affrontare, e approfondire.
E’ una nuova tappa della crescita…la
attraverseremo
assieme.»…«…
…ti
ringrazio.»…disse l’altro a cuore
aperto…«Di che, questo è essere amici:
quando non
si è soli tutto cambia! L’ho sempre detto in tanti
anni di
giochi e sciocchezze. Ora è giustamente il momento di
confrontarci con qualcosa di serio, non ti pare?»…
…Federico tacque, ed annuì fissando avanti a
sé…
…per poi guardare ancora
l’amico, e sorridere, ripetendo «”Quando
non si
è soli”…» incuriosito, e
certamente memore di
tanti reciproci incoraggiamenti passati. Bill affermò dunque
«Già! Una volta non più
soli…la vita si
ribalta! E anche le difficoltà più nere si
rivoltano in
qualcosa di infine buono! Molto buono. E torna il sole!»
forte
anche di fronte ai timori di una convinzione che doveva averlo
accompagnato da sempre, e da sempre avergli filtrato la vita.
…
…e intanto quanto il sole
sembrava lontano da quel bosco in cui non era neanche estate, anzi!
Sembrava pieno inverno, ed alberi e fiori restavano sfogliati dal vento
gelido che sibilava tra loro, per questo era così inconsueto
quello, nel pieno di vita e bellezza nonostante la cattiva stagione,
nonché…isolato, completamente inspiegabile in
quello
scenario, non ve n’era neanche uno simile, e quel giovane vi
era
ancora aggrappato e non si poneva domande in proposito, forse ponendolo
già inconsciamente tra le immagini confuse che si dice
precedano
la morte…
…egli era…terribilmente solo…
…ed ora, cosciente a
sufficienza per poter udire delle presenze in
avvicinamento…e
poté solo sgranare gli occhi, e dire
«…questi sono
loro…
…!!...»…
…sentiva la fine
avvicinarsi…era disarmato ormai…nulla
più in lui
si muoveva per suggerirgli un’ipotesi di fuga, un
nascondiglio…no, la speranza lo aveva abbandonato da molto,
era
in lui scontato che non vi fosse più scampo.
Tremante, prese fiato
più che poteva non senza difficoltà, invocando
con gli
occhi qualcosa di non meglio identificato per lui stesso, che potesse
magari essere chissà, predisposto dalla vita, dal destino o
dal
Dio di cui si parlava per intervenire e salvare in momenti come
questi…gli venne spontaneo, per quanto era terribile
l’idea di quella fine…
…si strinse a sé come per scaldarsi…
…e alle immagini
confuse di quell’istante si aggiunse il petalo rosa che si
ritrovò nella mano sporca di sangue…
…tanto chiaramente
riconducibile a quel fiore da permettere anche a lui di realizzarlo,
nonostante in quel momento si realizzasse poco…
…di nuovo le
forze venivano meno…si piegò lentamente, ma
questa volta
non sarebbe svenuto…
…poiché quando chiuse gli occhi…
…accadde un
miracolo: qualcosa liberò luce, in un bagliore pazzesco e
accecante!!! Che gli era vicino, vicinissimo…e nonostante
fosse
tanto forte, lo era ancor più la sorpresa che gli permise di
spalancare lo sguardo…
…
…veniva da quel petalo nella sua mano…
…e forse dal fiore, sentì che lo
ingoiava…
…
…si
piegò sul fiore, poiché ora distingueva solo
quello ed il
gelido bosco era sparito, divorato in pochi minuti dalla luce
liberata…
…
…”cos’era mai?” chiedevano
sbalorditi i suoi
grandi occhi…
…tanto il
prodigio lo aveva colpito che si muoveva pochissimo, non gridava
né si dimenava, semplicemente tratteneva il
respiro…
…cercò di guardare ancora il petalo nella sua
mano, ma il
bagliore fu troppo forte…
…
…molti
altri forse, in quella situazione avrebbero toccato il fiore rimasto in
controluce ma lui no, era troppo impaurito…
…fu
l’energia liberata dal prodigio a spingerlo a forza a terra,
e a
risucchiarlo mentre l’immagine del fiore stesso andava ad
infrangersi, tutto il visibile in quei concitati istanti si crepava e
si confondeva come un vetro rotto da una tromba
d’aria…
…il
ragazzo pensò alla
morte…all’aldilà di cui
aveva udito parlare…
…forse
l’Inferno, forse il Paradiso…o forse
chissà
cos’altro, la sua mano si aprì lasciando forse il
petalo…
…ed il
display di quel computer ora sembrava il sole stesso…
…ma con
degli occhiali scuri adeguati, forse si sarebbe potuta veder
fuoriuscire una mano aperta allo stesso modo…
…una mano che cerca un appiglio…
…ma non
c’era nessuno in quella stanza da ragazzo, ordinata e
sofisticata, ad assistere a quella scena: peccato, poiché
cose
del genere poche volte accadono…
…ben
presto furono entrambe le mani, fuoriuscite ancor prima della persona
stessa, e se prima immobili, ora già spaventate eccome se si
dimenavano, alla ricerca di un punto di appoggio…tanto da
scaraventare via un portapenne nelle vicinanze con violenza paurosa,
prima ancora che il resto del corpo fosse emerso…
...i fasci
luminosi proruppero fin fuori dal balcone, ma Mattia non li vide
poiché impegnato a non perdere un istante: mise in moto la
sua
auto, e sfrecciò…
…
…così come probabilmente per strade diverse,
volava
ancora quel petalo lasciando la casa, e perdendosi tra i palazzi verso
chissà dove il vento o il destino l’avrebbero
soffiato…
…
…Mattia
sembrava scappare, il petalo invece andare sicuro, come chi ha fatto il
suo dovere…
…e se ora
noi, silenziosamente, immaginassimo di rientrare dal balcone…
…potremmo
vederlo…il ragazzo magicamente teletrasportato ora
lì a
terra, sconvolto ma non del tutto svenuto, poiché i suoi
occhi
sbattevano ancora…e le sue mani ancora alla ricerca di
qualcosa,
ricerca che però smise non appena il tocco fece rotolare via
una
penna: lì si rese conto di non avere le forze per inseguirla
sotto al letto…qualsiasi cosa fosse la penna e ammesso che
quello fosse un letto…
…al di
là dello schermo, di lui era rimasto un elmo a
terra…e
non vi era più alcun fiore…
…
…«Mattia
è una persona…talmente allegra, capace di
spezzare con lo
scherzo ed il buonumore anche la più tetra delle situazioni!
Credimi, il suo arrivo nella mia vita è stato come una
ventata
fresca, e nuova…ed ora so che non potrò farne a
meno. Ha
spazzato le nubi…
…ci
voleva lui per ripescarmi dal baratro in cui mi aveva spinto questa
vita schifosa. Tra rapportini insulsi e da due soldi che devi chiamare
“amicizie”…gente che non ti conosce, e
di quello che
sei non gliene frega niente! In un eterno giro di
pantomime…feste, sorrisi…
…il
niente trasformato in niente! E poi la propria famiglia…i
propri
genitori…! Pfff…»…molta
l’asperità con cui Federico apostrofava il suo
contesto
«Loro mi hanno portato a fondo: osserva tu stesso!
E’ un
castello d’aria, la mia casa! Mobili raffinati, strumenti
tecnologici…tutto quello che può permetter loro
di
dormire sonni tranquilli, inebriati dell’illusione di non
essere
gli ultimi fra tutti! D’aver raggiunto lo status appena
sufficiente per camminare a testa alta nella società!
Uhmf!...»…e rivolse un sorriso ironico al passato,
nonché al suo amico «Tu stesso ne sei stato il
primo e
più affezionato spettatore! Quale preferivi di
più tra
tutte le nostre più macabre recite? Quella del bravo
figliolo
che deve necessariamente lavarsi dal fango degli insuccessi scolastici
facendo ripetizioni a tutte le ore del giorno e della notte?! O quella
del disinibito quasi-diciottenne che permette ai suoi di tacitarsi la
coscienza coi ben attesi “mio figlio esce! Mio figlio non
è anormale! Mio figlio si vede con gli amici”,
girellando
sugli autobus la notte e ripiegandosi sui libri-test della patente di
giorno, in attesa della domenica per sedersi accanto al papà
che
vuole insegnargli a guidare prima della scuola-guida stessa!
Anzi-anzi-anzi no! So io qual è la più graziosa!
Il
quadro estivo vacanziero e marittimo tra un aperitivo ed una partitella
in spiaggia con la “comitiva del mare”, istituzione
da non
profanare mai! I miei avevano un moto di giubilo quando mi vedevano
tornare a tarda notte ancora con gli occhiali da sole in faccia, non so
quali di queste sensazioni sia più realizzante! Avanti!
Dimmi
quale ti diverte di più!»…e Bill
rispose deciso
«Nessuna di queste, sono una più aberrante
dell’altra!! Nessuno di queste maschere sei
tu!»…cosa che doveva pensare da molto, molto tempo
«Ahimè! Lo so meglio io, ma cosa vuoi farci? Ben
comprendo
ora quanto bello sia far ciò che si vuole, tuttavia a volte,
nella vita, bisogna fingere.»…«Io non
sono
d’accordo. Fingere…
…non ci aiuta mai.»…
…Federico
sospirò un po’ ansiosamente, sentendosi ingabbiato
da quel
discorso che non gli permise di guardare negli occhi
l’amico…
…come non
riuscisse a credere che realmente si potesse andare avanti senza
recitare parti ingrate come quelle…
…Bill gli si
avvicinò e gli parlò pacatamente «Tante
volte ne
abbiamo parlato. Io credo tu avresti dovuto…parlare con i
tuoi
genitori.»…«Cosa mai avrebbero capito?!
O
ascoltato…»…«Non avendoci mai
provato non
possiamo dirlo.»…«Ti sbagli, ci ho
provato molte
volte, ma senza successo!»…«In ogni
caso…hai
passato tutti questi anni muovendo la marionetta di un bravo giovinetto
obbediente: “sì, mammina, mi metterò in
giacca
& cravatta per i miei diciotto anni!”,
“sì,
papino, guarda come sono bravo e diligente! Si fa
così-così & così per guidare
l’automobile, quando avrò la patente la
utilizzerò
per dare un passaggio a tutte quelle oche odiose delle mie amiche!
Vedi, ho la borsa del mare, vado in spiaggia con la mia comitiva del
mare! Vedi, ho gli sci! Porto sulla neve tutti quelli della montagna,
se avessi anche due stivaloni per il fango della palude avrei anche la
comitiva della palude!”»…e
l’altro rise un
po’, accettando di buon grado la forse meritata parodia
«…e hai finito per nauseare te stesso, basta
recitare
personaggi, Federico! Non dovevi farlo comunque, anche se loro non
capivano!...
…non hai avuto rispetto nei tuoi stessi confronti.
Ora…»…
…e cercò di
non farsi trascinare dalla foga, di non aggravare l’amico con
ansia bensì di offrirgli fermezza «Ora hai
un’esperienza delicata nel tuo presente. Cosa pensi di
fare…vuoi tenerglielo
nascosto?»…«No.»…rispose
il giovane,
stupendolo «E’ impossibile occultare per
più di
tanto tempo una cosa simile. Glielo dirò. Gradualmente, ma
lo
farò…
…e come vedi
l’ho detto a te, poco a poco mi farò conoscere in
questa
mia nuova…realtà di cui vado più che
orgoglioso.
Tutte quelle…maschere, come le chiami tu, hanno rischiato di
rendermi odiosa la mia stessa immagine riflessa allo specchio, ma
ora…»…e terminò con gusto
«Quando mi
vedo riflesso mi faccio un sorrisone! E mi dico:
“Federico…tu sei quello che senti
dentro!” E ti
assicuro…
…che è
la cosa più bella che mi sia mai
capitata.»…rivelò con viva, seppur
composta,
emozione. Bill invece tacque, serio in volto…
…c’era qualcosa in quelle parole che tanto lo
preoccupava…
…forse la
difficoltà che si presenta nella strada che segue una
decisione
come questa…
…o forse
temeva che quelle sicurezze ora tanto ostentate dall’amico
sarebbero potute crollare da un momento all’altro, ferendolo
senz’altro…
…o magari
chissà…temeva che non fossero sicurezze,
bensì
disperate autoconvinzioni di una persona che non sa rendere vera la
vita che vive…e in questo caso, la messa in pratica di
autoconvinzioni in realtà non stabilmente maturate dentro
può un giorno portare a pentirsi di tanto…di
troppo…
…«E…comunque, proprio per dimostrarti
che stavolta
non voglio agire nell’ombra, ti propongo una cosa.»
disse
Federico, e Bill «Che
cosa?»…«Mattia è
qui. E desidero che tu faccia la sua conoscenza. E’ in camera
mia…gli ho detto di
aspettare.»…«…
…
…d’accordo.
Andrò.»…Federico
accennò un sorriso rapido, e poi spiegò
«Non…vengo con te perché non voglio che
suoni
troppo innaturale, avrai capito che ne ho abbastanza di scene leziose,
presentazioni ufficiali, eccetera! Lui è il mio ragazzo, io
te
ne ho parlato, ora scambiate due parole fra voi e se simpatizzerete, se
vi stimerete, sarà cosa vostra, io non ho allestito niente!
Tanto più per lui, è sensibile e lo inibiscono
del tutto
le rigide architetture di conoscenza! Come lo
capisco!»…
…un
«Bene.» deciso ottenne in risposta…e poi
scherzò appena «PERO’…! Bada,
lui è
una persona speciale: questa volta cala il divieto sulle nostre
consuete parodie spietate sugli aspetti fisici! Niente facce troppo
grasse, niente aria da secchione, niente sproporzioni di vario
genere…sono stato
chiaro?!»…«Puoi stare
tranquillo, capisco.»…lo rassicurò
l’altro,
visibilmente non in vena di parodie. Federico aggiunse in ultimo
«Tanto più se…lo conoscerai! Senti, ha
un vizio, un
po’ strano che però io apprezzo molto! Lo dico
adesso
così chiudiamo la
questione!»…«Cosa
sarà mai…?»…fece Bill con
tono giocosamente
enfatico, ed ottenne in risposta dal suo amico…un
po’
arrossito ed interdetto «Ti ho detto che…ama molto
i
giochi di ruolo. Bene, questo amore, spero non superiore a quello che
prova per me, è comunque tale da spingerlo ad organizzare
eventi…estremamente suggestivi e distinti, in cui si
accantona
il computer per simulare il vero contesto del gioco: ergo…ci
si
traveste. E si gioca recitando, mascherati da veri
personaggi.»…e aprendo il suo cellulare,
mostrò
all’amico una foto: un primo piano di Mattia con il viso
completamente dipinto, di bianco e di nero. I suoi tratti certamente
non si definivano appieno…ed assomigliava realmente al
personaggio di un videogioco. Come appunto già detto, nella
mente di Bill si scontravano troppi pensieri a seguito di quel dialogo,
perché fosse nello spirito giusto per fare
dell’ironia. Si
limitò ad un semplice sorriso, in risposta a quella
singolare
abitudine. Federico sembrò gradire, e fornì
dettagli
ulteriori «E’ una delle sue foto a me
più care, gli
dona questo look atipico. Ma lui preferisce lo stile medievale, del
resto quest’epoca è uno degli scenari
più consueti
nei giochi di ruolo attuali.»…e si
affrettò a
metter via il telefono «Bene. Ok. Fine delle raccomandazioni:
via
libera!» ed accompagnò per metà del
corridoio
l’amico, mentre anche questo accantonava
l’argomento
“travestimenti” per tornare alla serietà
«Sai,
sono d’accordo con quanto hai deciso, non è giusto
che ci
nascondiamo, siamo adulti ormai.» seguitando
«Dimostriamo
di valere qualcosa. Tu hai un fratello, potrebbe servire un giorno per
dargli una mano nelle sue esperienze.»…ma Federico
sembrò ignorare questo risvolto «Uhmf,
quell’idiota
di Emilio! Figurati se vivrà mai esperienze a cui
varrà
la pena offrire un minimo d’interesse! Ragazzino vuoto e
senza
spessore…»…sicché era tempo
per Bill di
avventurarsi alla scoperta, ma prima disse «…non
è
giusto che tu parli così. Crescerà e
maturerà. Ed
è tuo fratello.»…«Per mia
somma
sfortuna…
…SI’!»…troncò
scetticamente il
ragazzo, allontanandosi e lasciando l’amico con la mano sulla
maniglia…
…
…Bill, solo per qualche
istante, respirò profondamente, guardando verso
l’alto e
passandosi la mano tra i capelli di fronte a quella complicata
situazione…
…non sarebbe stato semplice
per il suo amico viverla e per lui sostenerlo, ma che
l’avrebbe
fatto era certo…
...dunque…
…non restava che avventurarsi…
…«…Mattia…»…si
ripeté Bill…
…dopodiché, si decise a spalancare la porta, con
cordiale sorriso.
...e l’altro si volse di scatto, non fece parola, ma
trasalì…
..!!!...
…il quattordicenne
fece qualche passo indietro, calpestando una penna e stando per
inciampare, ma riuscì ad evitare la caduta appoggiandosi al
tavolo. Le cordiali intenzioni di Bill furono ostacolate
dall’impaccio del…constatare, osservando meglio,
quel
vestiario decisamente medievale di cui Federico gli aveva parlato ma
che non si aspettava di trovare…ora! Questo
irrigidì le
espressioni e fece tortuoso lo scavo per le prime parole, che comunque
Bill cercò impegnandosi a mantenersi calmo e a non sembrare
respingente…
...
…ricerca che solo in
ritardo gli permise di accorgersi che l’altro ragazzo lo
guardava
come fosse un leone pronto a sbranarlo, con gli occhi pieni di terrore,
e tremando…ma non indietreggiando più,
poiché il
letto gli bloccava le vie di fuga…
…poi quel sorriso
rompi-ghiaccio uscì, finalmente
«E-Ehhh…che colpo,
scusa sono entrato di…improvviso…
…u-uno spavento,
immagino! Fe-Federico mi ha de…i-…i-o
so-…
…sono…»…ma il fluire delle
parole era
ostacolato dalla graduale presa di coscienza di quella reazione
impaurita quanto assurda, ed inconsueta da parte dell’altro,
sicché l’ultimo “sono”
suonò basso e
fievole…
…
…«T-Tu sei Ma…
…
…Mattia…»…altrettanto
smorzato…vedendo quelle penne a terra…
…
…qualcosa non
quadrava, tanto che Bill fu portato finalmente a staccarsi dalla porta
ed avvicinarsi…
…e passo dopo passo,
tutto era sempre più chiaro nella sua
assurdità…
…quello era veramente
uno sguardo di terrore!! Quel ragazzo realmente sembrava voler
scappare, e realmente tremava!! E nello scenario della stanza
c’era qualcosa di strano, quegli oggetti a terra, e delle
mac…ma no, non vi fu tempo di osservare quelle
poiché
Bill, sempre più vicino e con gli occhi sempre
più
sgranati, notò il particolare…
…forse più
significativo in tutto quel bizzarro miscuglio «…O
Dio mio
Santi del Paradiso aiutateci voi…
…»…e
finalmente, gli venne il coraggio di chiedergli
«Qua…
…s-scusa…ma quanti anni
hai?»…
…
…non vi fu risposta…
…il ragazzo si
ritirava sul letto, proteggendosi come se l’altro avesse
voluto
picchiarlo…
…di questo Bill se ne accorse e
sbiancò…
…
…e la sua mano fu
portata a sfiorarlo appena, ma quando lo fece, l’altro
iniziò a respirare affannosamente come in preda ad una vera
crisi di panico «Tr…sta tranquillo, che hai?!
N-Non voglio
farti del male!!»…
…ma fu come aver
parlato al vento, l’altro ansimava e gemeva tanto che Bill di
nuovo si passò la mano tra i capelli
«Per…
…la miseria…
…!!!»…e
senza attendere un istante in più, si fiondò
fuori dalla
stanza, ripetendosi piano ma eloquentemente
«…ahhh…Federico, Dio mio…
…ecco, “la
prima volta”, fantastico!!!...Un vero
capolavoro…»…
…
…ed ignaro del fatto
che quel giovane medievaleggiante ora si rialzava timidamente
riprendendo fiato a poco a poco, col cuore che gli batteva a mille ed
incapace di credere di essere ancora tutto intero…
…
…si precipitò
dall’amico che stava ancora bevendo del succo
«Beh?!
Già fatto, e lui dov’è?!» ma
Bill gli
strappò la bottiglia di mano posandola pesantemente, e
precisando
«Lui…E’…!!!»…con
sguardo eloquente «BEEH?!
Cosa?!?!»…«F…! Federico,
ma…!!!»…e fece sforzo su se stesso per
cercare di
abbassare il tono e frenare l’impeto
«…come
“cosa”…ma…ma…!!!»…«”Ma”
cheee?! Calmati, ti prego, sei sconvolto! Che ti è
successo?!»…«MA…!!!»…e
cercava
di spiegarlo con gesti espressivi, facendo cenno alla
“piccolezza” e…sperando che
l’amico gli
venisse incontro a metà strada «Non capisco. Non
capisco
un’acca.»...e a Bill non restò che
affondare in una
pesante espirazione con sguardo di fuoco «Cos’hai,
Mattia
è stato un po’ sulle sue? Te l’ho detto,
lui
è molto sensibile, lì per lì sembra
timido quando
si tratta di fare conoscenza, qualche giorno fa gli ho presentato
alcuni miei amici e lui era tutto “una parola è
poco e due
sono troppe”…ah, ma è solo
un’apparenza,
dovresti vedere quanto si scioglie nelle nostre notti di
passione!!!»…terminò in una soave
celebrazione
della loro intesa, ma questo Bill lo visse come un improvviso conato di
vomito «AH!! QUELLO!! QUELLO
SAREBBE…”ESSERE SULLE
SUE”, “ESSERE DI POCHE PAROLE”?! Oh,
CERTO!! E’
solo un cattivo umore momentaneo che può ben sciogliersi con
le
mature deduzioni di una PERSONA
ADULTA!!»…«E’
esattamente quello che fa. E non capisco perché ti agiti
tanto,
Mattia è maturo, molto maturo, più maturo di me,
più maturo di…più maturo di molti che
conosco. E
non è solo questo: è riflessivo, è
intelligente,
è…bello, va beh, ma questo non
c’è bisogno
di dirlo lo si sapeva
già.»…«BELLO. Bello,
sì…è senz’altro bello!!
Diciamo una
bellezza…”SENZA
TEMPO”…!!»…«Statuario,
infatti. Ho
sempre trovato anch’io
che…»…«Federico:
piantala di scherzare!!»…
…Bill sembrava
aggressivo da far paura, e Federico si fece più serio, e
chiese
seccamente «CHE-ti
succede?»…«Ma è
possibile che non te ne sia accorto, che non ci abbia fatto caso?!
Debbo pensarti stupido?! Mi rifiuto di crederlo!! E’ la prima
volta, ok, ma questo non può averti bendato gli occhi
addirittura sul fatto che
lui…!!!»…«”Lui”
cosaaa?! Non ho
idea di cosa MAI possa impedirgli di essere il MIO
RAGAZZO!!!»…«QUELLO NON PUO’
ESSERE IL RAGAZZO
DI NESSUNO!!!»…
…e Federico gli
mormorò tra i denti «Bill…abbassa la
voce...
…!!...Potrebbe
sentir…»…e non a caso dovettero
entrambi mascherare
l’atteggiamento poiché il giovane Emilio
entrò
subito dopo, con aria tranquilla «Ciao ragazzi, ciao
Bill!»…«…ciao
Emilio…»…«Ffff…!
Vengo a prendere un
po’ d’acqua, fa un caldo!! La Wii è
stupenda, ma
obbligandoti a simulare tutti i veri movimenti del gioco, ti porta a
scioglierti come un budino nel deserto, in giorni come
questi!»…
…i due interlocutori non
erano in vena di commenti…Bill inceneriva ancora
l’altro
con lo sguardo, e Federico, infastidito, si limitò ad
ordinare
«Ricordati di rimetterla in frigorifero, non
c’è
volta che non la ritrovi calda come la
lava…»…«Sì,
sì,
d’accordo!»…commentò un
po’ annoiato il
fratellino…comunque, era evidente che non aveva prestato
ascolto
al dialogo…
…che Federico cercò
di accantonare «…toh, guarda, Emilio ha anche il
coraggio
di lamentarsi dei regali di cui lo ricoprono mamma &
papà!»…«Federico:
Mattia…NON
PUO’ ESSERE IL TUO “RAGAZZO”! Semmai
è una
persona con cui hai avuto…
…»…e gli
veniva difficile trovare il termine, così si
limitò al
generico «…UN’ESPERIENZA. Ma non ti sei
mai
domandato da dove potesse venire?»…«Lo
so da dove
viene, dal nord del nostro
paese!»…«Certo. Ed
è qui per…
…LAVORARE, no?! Su quello
siamo d’accordo, un LAVORO di sicuro ce
l’ha!!»…
…i due ignoravano
però che intanto quel ragazzo, quella creatura inseguita e
spaventata, ora perdeva per la prima volta i suoi occhi attraverso un
mondo che non aveva mai visto…
…
…quello che gli appariva
davanti gli sembrava impossibile, lo stupiva quasi che la sua mano lo
toccasse…
…gli scaffali…
…il tavolo di vetro…
…
…il computer…di
quella forma così strana e dalla funzione
indefinibile…ora il video era oscurato…
…
…lo stereo, le casse, altri
oggetti incomprensibili…sembrava quasi temere che questi
stessi
avrebbero avuto una reazione violenta, se li avesse toccati…
…
…si muoveva poco, temendo
la fine ad ogni minimo volgersi, troppo era successo…che
ora,
qualsiasi cosa sarebbe potuta accadere…
…vide la finestra, che dava sul balcone…
…inarcò lo sguardo,
intravedendo uno scenario talmente strano…forse altri al suo
posto avrebbero varcato quella soglia, mossi dalla curiosità
dell’assurdo, ma lui fece cenno di no con la testa, e
lasciò il mistero al di là del balcone ad altri
con
più coraggio…
…era vicino alla porta…
…quando questa fu
spalancata…!!! Ed Emilio fece ingresso nella stanza gettando
a
terra con rabbia un joypad «…maledetto comando!!!
E’
completamente andato…
…!! Vediamo se qui
Federico ne tiene qualcuno in più...»…e
si mise a
frugare negli scaffali…
…naturalmente non
aveva visto il “clandestino”, poiché
questi era
rimasto casualmente dietro la porta «…dove
sarà
finito Mattia? Era qui fino poco fa…boh…!...
…qui non
c’è niente, CHE
CAZZO!!!»…chiuse
violentemente il cassetto, spaventando involontariamente
l’altro
ragazzo con quel gesto aggressivo: questi non resistette
più, ed
approfittò di Emilio che gli dava le spalle per
sgattaiolare…anche un po’ malamente, fuori dalla
porta…
…lo accolse un
corridoio piuttosto buio! Dove andare?! Si guardava attorno
appenato…
…quella gente era
troppo diversa da lui per fidarsi, no, sarebbe stata una follia! Doveva
fuggire! Chissà dov’era?! Doveva non farsi
vedere!!...
…perciò col
cuore in gola ed il fiato corto si addentrò in quella casa
moderna ed accessoriata, tipico riflesso di una famiglia con ben altri
problemi rispetto a quelli economici…
…mentre qualcuno, in
quel bosco lasciato senza apparente spiegazione, raccoglieva
l’elmo rimasto a terra…
…facendo spallucce
agli altri suoi due compagni: sembravano cavalieri, esattamente come
quelli del videogioco…armati dalla testa ai piedi
«Miei
signori…questo è tutto quello che posso dirvi! E
vi
confesso che sono stupito: il panico ha forse reso Murrow
più
intelligente?!»…
…e gli altri due ne
convenivano, bisbigliando «…non è da
nessuna parte:
è strano! Fra tutti i nostri avversari mai avrei detto
né
pensato che proprio quel buffone sarebbe riuscito a farcela sotto il
naso!»…«Quanto vuoi che duri,
avrà avuto
fortuna! La fortuna del principiante…la fortuna dello
stupido!»…«Ahahahaha!!!»…risata
collettiva «Tranquilli, sono due le possibilità: o
esce
allo scoperto nel giro di poco, oppure resta dov’è
immobilizzato e qualche belva viene a divorarlo! Sempre che non si sia
già buttato da una rupe in preda alla disperazione e al
disonore!»…«In quel caso li avremmo
trovati, i suoi
resti!!»…«Ahahahah!!!»…«Allora
dev’essere in mare, in bocca già ai pesci, ce lo
vedo!!»…«Ahahahahah!!!»…«Quella
è la fine per quelli come lui!! Ahahahaha!!!...»
…e scaraventando
l’elmo con disprezzo, spronarono i cavalli nel continuare la
ricerca…
…«Lavora come
tecnico dei computer!»…«Oh, naturale!!!
Chi te
l’ha detto?! Era scritto sul suo profilo di Facebook?! E
magari
anche che aveva
trent’anni!!»…«Non trenta:
cinque in meno!!!»…«AH SI’?!?!
CINQUE…?!»…«E QUANTI
ALTRI?!»
esclamò Federico, ma a quel punto Bill lo afferrò
per il
polso per trascinarlo da Mattia «…te li faccio
vedere io
“quanti altri”, mi rifiuto di credere che
l’estasi
della “prima volta” ti abbia bendato gli occhi ed
il
buonsenso!! Federico, questo è un ragazzo di al
massimo…!!!»…ma appena ebbe spalancato
la
porta…
…
…sorsero
perplessità
«…dov’è…?»…fece
Bill…e Federico, altrettanto ignaro, cominciò a
chiamare
«Mattia!!»…e ancora
«Mattia!!!»…
…guardando in
cagnesco l’amico, che però non era certo meno
preoccupato…ricordando perfettamente il ragazzo sconvolto
visto
poco prima…ed ora, quell’improvvisa sparizione era
inquietante quanto il suo comportamento…
...ignoravano che
Mattia, il vero Mattia, stesse andando via il più lontano
possibile, con la sua automobile…
…ripetendo «Perdonami…ti prego.
Perdonami Federico…
…
…è troppo presto. Io ti voglio bene…
…ma noi siamo
andati troppo oltre. Ci siamo lasciati trasportare da un impeto che
né tu né io conosciamo a
sufficienza…dovevamo
riflettere…
…dobbiamo
riflettere, non possiamo rischiare che questo sentimento indecifrabile
comprometta le nostre vite, e forse il nostro stesso
rapporto…
…!!...
…
…è meglio per tutti ora restare divisi…
…il tempo ci aiuterà a comprendere…
…ci aiuterà…
…!!!...»…
…
…e
correva, nella fretta forse di portar via, il più lontano
possibile dalla vita dell’altro, quella che poteva rivelarsi
una
minaccia…
…«MATTIA!!!»…gridava
Federico, agitatissimo,
volgendosi poi con sguardo recriminatorio verso Bill «Che
cosa
gli hai detto?!» «NIENTE!! Lo vuoi capire?!
Soltanto
che…non volevo fargli del male, che non doveva avere paura!!
Quando mi sono avvicinato
lui…»…«Ahhh,
l’avrai mortificato!! Io ti avevo detto che dovevi stare
attento
a non urtare la sua
suscettibilità!»…«Ma…tremava,
boccheggiava!! E io non dovevo
“mortificarlo”?!»…ma in quel
momento Emilio
passò di lì e Federico lo afferrò per
il braccio
«Emilio: dov’è Mattia, è
lì in camera
con te?!»…«Ehi-Ehi, che sta succedendo?!
No, Mattia
non è con me, ma perché voi non sapete
dov’è?!»…«No!»…rispose
Bill, ed Emilio «L’ho visto prima, è
venuto a
cercare…o almeno mi ha detto, nel suo zaino, qualcosa, la
chiavetta USB! A dire il vero mi è sembrato…come
un
po’ nervoso!»…e Bill, ironico
«Ah, “un
po’ nervoso”?! Oh, ma giusto un tantino, per
carità!»…
…Federico non si
guardò indietro ed uscì dalla stanza
«Ma…Fede?!»…chiamò
Emilio, mentre Bill
seguiva il suo amico…
…quando
attraversarono il corridoio, non si accorsero che dei grandi occhi
verdi facevano capolino da dietro una porta che si richiuse subito al
loro passaggio…
…Federico
scostò la tenda quasi rompendola, e guardò
l’attaccapanni…
…«Il suo zaino non
c’è…»…
…e dedusse
«…è andato
via…»…sconcertato…
…
…Bill gli si
fece vicino, parlandogli con decisione «Federico: fidati,
l’ho visto, era in preda ad una vera e propria crisi di
panico,
non so perché, l’ho trovato così! O
meglio,
intuisco…il
“perché”!»…Federico
si volse, indignato, ma Bill gli parlò ugualmente
«Quello
è un ragazzo giovane!!! Non ha la nostra età!!!
Avrà quattordici anni o poco più, ma come hai
fatto a non
vederlo?!»…«…
…cosa…?!»…l’altro
lo guardava
costernato, come se stesse dicendo delle assurdità
«L’hai conosciuto su Internet, d’accordo,
non potevi
vedere il suo viso ma poi l’hai incontrato!! Possibile che
non
capisci, una persona dell’età di tuo fratello non
può avere la consapevolezza
di…!!!...»…«…che
stai dicendo…
…?!»…«Sì,
esattamente questo!! Lui…
…»…gli era difficile parlare, era teso
e temeva di
ferire l’amico, ma sentiva che doveva farlo «Quello
è di sicuro un ragazzo che sta in un giro di
prostituzione!!»…
…Federico
restò agghiacciato da quella affermazione
«…bada a
come parli…»…
…ma lo sguardo di Bill non lasciava possibilità
al dubbio…
…«Ma chi hai visto,
per l’amor del Cielo, un fantasma?!
Mattia…quattordici
anni, ma sei impazzito, Mattia ha la mia
età!!!»…«Se parli di quella
cerebrale temo
proprio di
sì!!!»…«…e non vi
è
macchia di alcun sudiciume nella sua
vita…»…«E allora come spieghi
il fatto che
appena mi sono avvicinato ha iniziato a tremare e a proteggersi come se
avessi voluto pistarlo di botte?!»…
…Federico
restò di sasso…guardava l’amico come
fosse un
folle, sentiva umiliato e svilito se stesso ed il suo sentimento,
nonché il ragazzo amato…«Quello
è un
RAGAZZINO. Fidati Federico. Un ragazzino...
…che ha agito in modo
inconsapevole, che girava su Internet per ordine di chi gli commissiona
il “lavoro”!!!»…
…
…Federico non gli
rispose, e si attaccò al cellulare nella speranza di
rintracciare Mattia. I secondi trascorrevano…
…«E’
assurdo…è assolutamente
ridicolo!»...sogghignava
Federico, certo che avrebbe provato di aver ragione «Io credo
sinceramente lo stress ti faccia brutti scherzi: il troppo studio,
forse!»…«Certo, come
no!»…«O devi
avere qualcosa agli occhi che non va, credi non sia
meglio…una
visita oculistica?!»…«Ah, certo, una
visita
oculistica!»…«Ringiovanisci la gente in
un modo del
tutto…bislacco!...
…accidenti, questo
stupido telefono risulta spento, non ho idea di dove diavolo sia andato
ma non finisce qui. Giuro che non finisce
qui…»…
…si innervosiva ogni secondo di più…
…e sembrava non aver
intenzione di mollare col telefono: avrebbe richiamato. Fino al momento
in cui Mattia non gli avrebbe risposto…
...Bill
attendeva…
...
…provò a suggerire
«Non sarebbe il caso…»…e
quando l’altro
si volse, terminò «…di avvertire la
polizia?»…ma ottenne in risposta soltanto un
asperrimo
sorriso…«La
POLIZIA…?»…seguito dal
sarcastico commento «Perdonami, ho sufficienti problemi per
dovermi inguaiare con la legge a causa delle dichiarazioni di un
visionario.»...al che a Bill caddero le braccia
amaramente…capiva che non avrebbe infranto quel muro di
testardaggine…
…Federico insisteva ancora
con le telefonate, e tagliò corto con l’amico
«Vedi
quel che devi fare, potrei averne ancora per molto: per
l’esattezza, finché non sarò giunto a
capo di
questa storia.»…«Afferrato, non
preoccuparti!»…disse l’altro, con la
mano già
sulla maniglia poiché aveva intuito di doversene andare
«Ti auguro di non “inguaiarti” affatto
con la
legge...! Ma ho come idea che non sarà
così!»…
…l’altro non rispose,
e Bill se ne andò…e come spesso in questi casi,
la porta
sbatté in modo più sonoro del solito.
Tant’è
che…al ragazzo nascosto nello sgabuzzino cadde qualcosa
addosso
«Ah…!»…
…gli occhi di Federico
erano pieni di rabbia e di sconcerto…quando suo fratello gli
si
accostò «Fede, ma che
succ…»…«SONO
OCCUPATO!!!...non
vedi?!»…gli gridò lasciandolo di
sasso…
…il ragazzo nascosto si rannicchiò…nel
buio…
…i suoi occhi
cercavano uno spiraglio che gli svelasse dove fosse, uno spiraglio di
risposta…
…questa non
giunse…e spettò a lui interpretare,
pronunciandolo con
voce agghiacciata, in una lingua diversa da chi viveva lì
«...così è questo…
…l’Inferno…
…
...!!!»…mentre
sentiva gocce di sudore scendergli sul collo
«L-L’inverno…è diventato
caldo…»…diceva…dove si
trovava prima era
inverno…
…e ricordò la
scena…il fiore…il petalo…la luce, e
poi
l’infrangersi di ogni forma distinta «L-La
morte…io…i-io
sono…?!?!»…e provava a
toccare le sue stesse mani, il suo viso, come per accertarsi di essere
vivo ma…
…«Sono morto...!!...
…sono morto, l’ho
vista, quella era la morte!! Dio mi ha…Dio mi
ha…condannato all’Inferno per quello
che…
…!!! Per quello che ho fatto…
…!!!»…e forse
il ricordo di qualcosa del suo passato non faceva che deformargli la
realtà per rendergli sempre più credibile
quell’astrusa tesi «Sì…!!
Sì, ho
tradito, e ora sono…
…!!!...
…»…e
scandì «…in un luogo…il cui
cancello
è simile all’esplodere…
…di una stregoneria
orribile…»…
…
…ed altre lacrime gli
salivano agli occhi, che sentiva bruciare di pianto e di
stanchezza…
…
…quasi ormai rassegnato a
dover “bruciare” per
l’eternità…
…
…ignorava che
l’inverno era sempre inverno, quando c’era. Ora
faceva
caldo in quanto era semplicemente estate…
…
…Altrove: «Scusa, no!
Una cosa!! Ma a te pare…il vestito che portavo oggi! Quello
che…!...sì, sì, quello
cheee… l’hai
visto, insomma!! Ma era trasparente?! No, dico: era-trasparente?!
Perché a me hanno detto…
…! Eh?! Sì,
sì, sì, quello là, a me coso
m’ha detto che
era trasparente!!...
…
…oddio…
…pure te l’hai visto?
T’è parso così?! Oddio, allora sembravo
una
mignotta!!»…una biondina dalla voce scattante
parlottava
al telefono
«Sììì…!
…sììì…!!!...Dio
Mio…che
tragedia…!!! Era trasparente…veramente!! Ma
perché
non me l’hai detto subito, scusa?!»…
…ed era intenta a
sciogliere problemi di portata cosmica «Oddio sarò
sembrata una mignotta…cosmica!!»…per
l’appunto «Me l’ha detto quello che si
veste fashion,
sì, hai presente?! Quello del…che c’ha
il conto del
sexy shop, sì, quello là che mi sa che mi batte i
pezzi,
ma io figurati, uno che si veste così l’ho
inquadrato in
cinque minuti e me lo sono messo a cinque palmi, figurati, tutta
roba…che ti costa un occhio della testa, dal cappello fino
alle
scarpe, io so’ de sinistra, a me ‘sti tipi qua che
non
badano a spese e si riprogettano dall’alto in basso li
squalifico…così, di netto, colpito e affondato!
Però mica gli ho dato retta quando m’ha detto che
sembrava
trasparente il vestito, mo’ tu mi
confermiii?!»…e ne
sembrava afflitta…
…«Oddio…che
incubo…»…in effetti
“incubo” era più in voga di altri
termini, meglio
arricchiva quello slang all’ultimo grido che caratterizza i
ragazzi di oggi. Ragazzi anagraficamente…o quando non si
può, ragazzi umanamente, spiritualmente,
politicamente…come lei, che con l’aiuto del suo
look
sbarazzino fronteggiava audacemente i suoi quarant’anni alle
porte, ed il suo profilo un po’ angoloso che le precludeva
l’eventualmente sognato volto da bella principessa. Ma dopo
tutto
le belle sono insipide, e le principesse sono…fasciste e
consumiste, sicché meglio essere giovane (dentro) e
grintosa. E
politicizzata…dedicandosi corpo ed anima al sociale, ai
valori,
ai problemi concreti «Oddio sarò sembrata una
mignotta a
tutti!!! Però tu me lo potevi pure dire che era
trasparente!!...
…EH?! CHEEE?! NON TI
SENTO!!! ODDIO!!...cacchio di
telefono…!!»…rianimato forse dopo
qualche sberla
«Eh mi senti?! Adesso meglio, no è
che…se mia
sorella non si decide a cambiarli ‘sti cacchio di cosi, ogni
tanto si atrofizzano! Aspetta-ASPETTA un attimo che sta arrivando
mio…aspetta un attimo!!! Gli devo chiede ‘na
cosa!!»…
…aveva udito
“schiavettare” alla porta, e infatti
arrivò Bill
«…ciao zia.»…«Oh
Billy Billy
senti!!»…«Che c’è,
zia?»…«Senti-senti-senti: guardami! No,
ma
guardami!!!»…«E mi sei
davanti!!»…«E’ trasparente il
vestito?!
Secondo
te?»…«…uhm?»…«Ti
sembra trasparente? Eh? Secondo te è
trasparente?»…«Eh?
Perché…? No...non
è trasparente, è leggermente
velato.»…«Allora è
trasparente!»…«No!
“Velato” non è
la stessa cosa di “trasparente”, esistono gli abiti
velati,
guarda come sei carina, stai benissimo!»…ma lei
scettica
«No no va beh, ho capito comunque, è trasparente,
sembravo
una mignotta, sembro una mignotta,
no?!»…«Ma
che…?!»…«No è che
a voi uomini vi
piace il trasparente in una donna quindi non le notate o meglio le
accettate ben volentieri ‘ste sfumature! Io lascia perdere,
di
mio ho capito, ho fatto una cavolata a comprarlo questo: è
trasparente e mi ha fatto sembrare una mignotta di fronte a tutta la
Banca!!»…
…e al
povero ragazzo caddero le braccia «Ahhh…zia!! Di
nuovo una
delle tue paranoie!» esclamava
sconfitto…probabilmente per
l’ennesima volta dall’ennesima di quelle che
dovevano
essere paranoie giornaliere. Ma lei non era di certo arrabbiata con
lui, bensì se ne interessò «Che
c’hai Billy?
C’hai fatto, c’hai una faccia strana, che hai
discusso
co’…col tuo amico, come si
chiama…Fe…Fi…Filippo!»…«Federico!»…la
corresse lui, e fece cenno con gli occhi dandole parziale conferma per
quella intuizione…ma lei si occupò anche di
seguitare a
gestire la telefonata «No ecco scusa è che
è
arrivato mio nipote: comunque abbiamo appurato ed è stato
lui
stesso a dirmelo! E’ trasparente, ho fatto una cavolata a
comprarmelo: ecco, guarda chi è uscita fuori! Una
mignotta!»…
…Bill si resse la testa come avesse una forte
emicrania…
…e si accinse a
tornare in camera sua, senza prima aver chiesto
«…mamma?!»…e la zia
«…no,
perché quello che c’ha provat-scusa un attimo,
eh?! Non
è ancora tornata!! Che ne so, s’è
sprofondata
assieme a Pierpaola, l’ho chiamata mi ha detto che
c’avevano un sacco di lavoro, un altro po’ mi
richiudeva il
telefono, oggi sta ‘n
po’…!»…”girata”,
fece cenno, ma
il ragazzo le sorrise «Ma perché tu
l’avrai chiamata
per chiederle del vestito trasparente!»…
…ma lei
seguitò beatamente la sua conversazione inoltrandosi in
gente
che ci prova con altra gente, che batte i pezzi (= corteggia) a sua
volta ancora altra gente…contraddizioni negli stili
d’abbigliamento citati col loro nome scientifico, tutto
questo
arricchito da aneddoti e riferimenti al suo lavoro e ai suoi
colleghi…
…che Bill
sentì scemare dietro di sé mentre andava in
camera
sua…con espressione eloquente riferita ai temi trattati
dalla
zia «…vestito trasparente…sembra una
mignotta, oggi
siamo a questa…» a prima vista alquanto
stravagante,
ma…a prima vista anche affezionata a lui e
ricambiata…
…
…il ragazzo si
distese un po’ sul letto, e guardò verso
l’alto…poi si dovette alzare «Oh, scusa
Stellina!»…perché stava quasi per
schiacciare la
sua cagnetta nera…che emise un debole
«…bau…»…e si
limitò a scendere
dal letto per ristendersi per terra.
«BILLY!!!»…ancora lo chiamò
la zia «Che
c’è, zia
Sabry?!»…«HA MANGIATO
STELLINA?!»…«Eh…non lo so!!
Io non lo so, ero
fuori, lo chiedo a te! Ha
mangiato?»…«BOH!!!»…
…sicché non
restò che prendere fiato ed accogliere con un umile sorriso
la
coscienza che la casa si era paralizzata in ogni sua faccenda in quelle
sue poche ore d’assenza. «…ora si
mangia, eh
piccola…»…accennò lui per
tranquillizzare la
cagnetta, ma si concesse qualche altro minuto…
…per ricapitolare i
pensieri…le cose che aveva sentito, le cose che aveva
visto…
…e massaggiarsi gli occhi…
…mentre gli tornavano in mente le parole di
Federico…
…
…e quel ragazzino
oppresso dall’affanno, terrorizzato dal suo
avvicinarsi…(mentre nel sottofondo della sua casa,
più
piccola e semplice di quella di Federico e genuinamente disordinata,
udiva la zia «Io mi sa che lo regalo a qualche amica di mia
sorella!...eh!...sì!
…eh, appunto,
perché è da mignotta! E quelle so’
tutte mignotte!
Una manica…’na serie infinita di mignotte, tutte
in fila!
Devi vedere: chi le capisce è bravo, io infatti non le posso
soffrire, io so’ proprio…contro la
“donna
mignotta”, a me non te dico certi nervi a vedermi pure
camminare
per casa certe…tizie senza un minimo proprio
di…valori
umani, un minimo di principi, amor proprio, tutte rifatte, io le odio,
infatti mia sorella non so come faccia a frequentare certa gente! Io
glielo regalo questo, tanto è per la specie loro!»)
…
…”chi poteva
essere”…e “cosa mai avrebbe potuto
ridurlo
così”, si domandava però il
ragazzo…ancora
col pensiero a “Mattia” ed egoisticamente non
coinvolto nel
problema delle amiche della madre…
…
…il suo pensiero
certamente andò poi a Federico, e alla discussione che si
era
scatenata dopo la sparizione di “Mattia”
...quanto accaduto gli
dispiaceva, proprio nel momento in cui il suo amico gli aveva confidato
una cosa tanto importante, e lui gli aveva offerto
aiuto…tutto
era sfuggito loro di mano, sarebbe stata da risolvere quella
questione…
…una cosa alla volta,
a partire dal pasto per la sua cagnetta (poco interessata
poiché
sprofondata nel sonno) avrebbe pensato a tutto…
…
…Federico intanto si
lasciava cadere sulla sedia, spingendo via con tristezza il suo
cellulare che non gli era d’aiuto…
…e versava lacrime, guardando verso l’alto e
chiedendosi «…
…
…che cosa significa questo…?!...
…
…”sparito”…come un sogno,
come un qualcosa di
solo immaginato…e mai esistito…
…!!...»…
…
…mentre una voce maschile lo chiamava
«Federico!»…
…e prima vi fu
un’espressione paurosamente contratta, poi questa fu
assorbita da
un forzato, vispo sorriso «Arrivo, papà!
Bentornati!»…
…e si asciugò le lacrime, alzandosi a
forza…
…mentre il vero Mattia
guardava la città farsi più piccola davanti ai
suoi occhi
seri e assorti, al decollare del suo aereo…
…e le stesse parole
di Federico venivano pronunciate da qualche parte…tanto
distante…
…in un luogo buio e
fondo, simile alle segrete di un castello che nel nostro tempo,
mantiene quell’aspetto e quell’atmosfera solo nei
videogiochi…
…
…vi erano celle, e prigionieri…
…
…e alcuni soldati,
sì, proprio come quelli coinvolti nel gioco di
ruolo…
…ma nel gioco le voci
sono impetuose, e lanciano gridi di battaglia. Raramente puoi
ascoltarle anche quando sono tristi, sommesse…
…incredibilmente vere
«Sparito…come un sogno, come un qualcosa di solo
immaginato e mai esistito…
…
…sono costernato,
Sir, non avrei voluto darvi questa notizia. Lo stanno ancora cercando,
ma…»…quel soldato scosse la
testa…
…«Se ne parla
già…vero?»…chiedeva
l’uomo a cui erano
state portate le notizie…
…un uomo ora prigioniero, un uomo ancora possente, sebbene
anziano…
…immagine integra e forte, penetranti occhi
chiari…
...«Cosa si dice…?»…
…
…il soldato esitò…
...
…ma poi capì
che non l’avrebbe rispettato, con il silenzio…
…«…
…che Sir Murrow non
abbia sopportato il disonore. Ed il timore della prigionia. Dicono che
era…
…
…nella sua indole.
Sono smentiti soltanto da chi crede che egli non avrebbe avuto il
coraggio necessario per…
…
…gettarsi in mare
dalla rupe. Ma costoro non credono sopravviverà a
lungo…in pochi hanno fiducia in lui.»…
…
…«…
…non lo hanno mai
conosciuto…»…
…
…disse con la
sicurezza che contraddistingue il tono di un padre, un padre che stima
suo figlio…
…
…e quel soldato, mite
e rispettoso, volle sapere «…era diverso, Sir
Murrow,
dall’immagine che…forse superficialmente, si
poteva
definire di lui…?...
…ditemelo, io vi
credo, la mia amicizia e fiducia in voi non sono mutate nonostante
l’avervi trovato dall’altra parte della barricata,
per
questo non ho esitato un attimo quando ci avete chiesto di darvi
notizie.»…
…
…ma poi si accorse di
aver forse commesso un errore, e si corresse «P-Perdonatemi.
Sir
Murrow…E’ forse diverso dall’immagine
che dà
di sé…?»…
…
…«…
…egli non dà
nessuna immagine. Ed un’ “immagine” non
“è” niente. Egli è
“qualcuno”…
…! Sapete quanti anni ha Sir Nigel
Murrow…?»…
…
…«Ha…quattordici anni, non è
così…?»…
…
…«…
…esatto. E un ragazzo
a quell’età non può essere, mai,
soltanto,
un’…immagine…squallida. Egli ha
“la forza
della vita di fronte a sé”. Una forza che non ti
abbandona
mai, qualsiasi sia il tuo carattere…
…
…e qualsiasi siano i
tuoi ideali. Puoi scegliere una via sbagliata, che non ti
porterà mai a farla affiorare…
…
…ma essa paziente
aspetterà sempre che tu la raccolga, poiché
esiste solo
per te. Lui…
…
…vi…è…vi è molto
vicino…
…
…egli non è
quel “niente” che tutti
credono…»…
…
…entrambi tacquero…
…
…e poi questo stesso
uomo seguitò «…vi ringrazio per la
vostra premura.
Seguitate ad informarmi. E pregate…
…se potete, se ve la sentite…
…per il mio Signore,
affinché torni, non è giusto che una storia come
la sua
finisca così.»…
…
…l’altro gli fece cenno che l’avrebbe
fatto…
…
…«Il
“signore di casa” è
tornato…!!»…esclamava Federico, con uno
scherzoso
inchino, ma suo padre, nonostante il suo «…vedi se
non la
finisci di dire stupidaggini!...»...mormorato a bassa voce,
sembrava divertito e soddisfatto del “titolo
conquistato”,
glielo si leggeva in quegli occhi chiari dal lampo scaltro e scrutatore
travestito da sguardo bonario.
Padre e figlio ignoravano di
essere osservati…dallo spiraglio della porta dietro di loro
spuntava un occhio, un occhietto di qualcuno che è disteso a
terra, un occhio che si teneva aperto a fatica e prossimo al cadere
addormentato…
Il padre di
Federico non aveva dalla sua parte la bellezza…non era alto,
era
piuttosto appesantito, e non più giovane nonostante
l’età dei figli, probabilmente il suo matrimonio
era
giunto tardi. Con i suoi pochi capelli e la sua stazza sembrava una
sorta di “Buddha invecchiato”, ed il suo timbro di
voce era
sommesso ed agile, forse fatto ad arte per insinuarsi nei sottintesi
dei discorsi. «Non sono stupidaggini, e lo sai…
…! Tu sei
il “padrone” qui, il “signore del nostro
feudo”, come dicono nell’ormai polveroso contesto
dei miei
giochi di ruolo.»…scherzava ancora il ragazzo, ma
senza
palesare asperità, bensì il suo sembrava un tono
molto
confidenziale, sembrava affezionato a suo padre, sembrava stimarlo ed
aver grande scioltezza in sua presenza. Sorrideva, come per ostentare
buon umore. «Come è
andata?»…chiese Federico,
accomodando la cravatta del padre, che alzò le spalle
«Che
vuoi, da queste riunioni di lavoro non si riesce mai a tornare
puntuali: qualcosa non va bene all’uno, qualcosa fa discutere
altri…
…e alla fine
non ci si mette mai d’accordo, è sempre
snervante.»…«Ma tu sei il capo! La tua
opinione
dovrebbe contare più delle
altre…no?»…«Il
“capo”…ma
il mondo sanitario è un nido di serpi e forse ancor
più
se lo osservi da un po’ più in alto. Ti devi
difendere da
tutti i…morsi, e forse sì, il tuo curioso
paragone con i
potenti del passato non è così sviante.
Poveretti, mi
fanno pena, chissà quanti squali avranno avuto
attorno…beh ma loro erano molto più potenti di
me. Ma
lasciamo stare, tu piuttosto. Come va, è venuto il tuo
amico?
Che si è
detto…?»…«Mah, il solito,
cose della vita…giornate un po’ morte queste, non
è
che ci sia tanto da dire.»…«Uhm, non mi
fa
piacere.»…
…anche
quell’uomo sembrava osservare con soddisfazione suo
figlio…sul suo viso era sempre disegnato un lieve sorriso
sornione…
…Federico
d’altro canto sembrava disinvolto e
frizzante…niente
trapelava di quanto, poche ore prima, aveva pensato e
detto…in
tutti i sensi, riguardo ogni ambito…
…suo padre poi
chiese «Ah…poi, senti un po’, ma
invece…
…quell’altro ragazzo…come si chiama,
aiutami…
…
…Mattia.»…
…Federico ebbe
un brivido…ma mascherò abilmente con uno sciolto
«Sì?»…«Ecco
che…fine ha fatto
poi, da qualche tempo fa, quando…ha pernottato qui,
poi…non mi hai detto più niente, che ha fatto,
è
tornato su? Come gli va il
lavoro…?»…«Oh,
papà, sì, lo so, infatti! No, ma non puoi
immaginare
quanto sia impegnato, me lo diceva proprio oggi, è un
periodo
stressantissimo per lui, sì, è dovuto tornare
su!»…«Se tu lo senti,
salutamelo.»…«Sì,
sì, certo, noi ci
sentiamo, certo senz’altro te lo
saluterò!»…
…il padre gli
mise una mano sulla spalla, con un risolino «…e
bravo. Eh,
i tempi bui sono passati a quanto pare…
…sei tutto…
…ben organizzato: computer, indirizzi, contatti…
…mi pare
che…insomma, questi un tempo “tanto
sofferti”
rapporti sociali ora siano cosa a portata di mano per te. Quanto eri
chiuso. Però ti sei sciolto molto, è tempo ormai
che ti
trovo più...molto più padrone, e con quello ti
senti, e
quello lo raggiungi…ahahah, sei diventato una rete di
comunicazione, forse sarà anche grazie ai potenti mezzi di
casa!»…«No: non è grazie ai
mezzi. E’
grazie a voi.»…rispose il ragazzo…
…nei suoi occhi
sembrava luccicare gratitudine e fiducia «Mi avete seguito,
spronato, insegnato a crescere. Ho avuto la migliore famiglia che
potessi desiderare…»…
…e si scambiarono un gesto d’affetto…
…mentre
l’occhietto socchiuso luccicava ancora…e ripeteva
un nome
«…
…Sir…Vincent…»…
…sembrava
un nome caro…chissà se glielo riportava alla
mente quella
scena…la scena di un padre con suo figlio…scena
di cui
lui forse non comprendeva le parole, ma i gesti…quelli erano
universali…
…
…ed
intanto, altrove, una cagnetta mangiava di buon appetito
«…ecco qua: avevi fame, eh
piccolina?...»…le
parlava Bill con affetto, mormorandole «Se ti lascio con zia
Sabrina ti faccio morire di fame, lei ogni giorno ha una fissazione
diversa e tutto il resto va a
rotoloni…!»…«…bau,
bau…»…
…
…e intanto si
udiva schiavettare di nuovo alla porta, ed entrare qualcuno annunciato
da deciso e guerresco tamburellare di…tacchi femminili: Bill
sorrise e fece cenno eloquente, e poi «Ciao,
mamma!!»…
…ed ecco sua
madre! Con un gran sorrisone «Ciao tesorino!!» con
tre baci
a distanza a seguito! Beh, non era proprio la classica e un
po’
spoetizzante mamma: alta e slanciata e con un corpicino in forma e di
tutto rispetto! E attillata, intacchettata, leopardata, insomma del
tutto sulla breccia! Un viso sebbene forse non freschissimo e dai
lineamenti piuttosto marcati, tanto abbronzato quanto sincero e
simpatico! Lunghi capelli castani e lisci ed occhietti sottili
«Aspetta un attimino solo, eh!»…disse a
suo figlio
andando a sbrigare una faccenda-lampo in un'altra stanza, e poi si
precipitò da lui «Eccomi.»…e
ne seguirono i
bacetti non più a distanza. «Bentornata. Sembri
contenta!»…e lei
«Uhmuhmuhm…!! E come potrei
non esserlo…!» rispose tutta moine, con la sua
voce
sinuosa e vellutata…e sfoderò dalla sua (!)
scollatura
qualche banconota in più
«Caspita!»…apprezzò suo
figlio, e lei
«Sì sì, questi ciccini sono un piccolo
extra!»…si riferiva alle banconote, e
precisò
«La società ha dato i suoi
frutti!»…«Ne
sono veramente fiero mamma, ma posso solo…
…chiederti da
dove vengono?»…e la mamma rispose «La
magica
Pierpaola: è una favola, lei i soldi li estrapola pure dal
niente, pure dalla roccia! Certo non è molto ma…
…ce li possiamo
spartire! Solo fra me e te però intendiamoci amore,
perché se…»…e lui rise
sinceramente
«Vuoi forse tenerti tutto
per…?!»…«No,
no, ma guarda davvero sai! Parlo seriamente!!»…ma
veniva
da ridere anche a lei, e svelò dunque «Piuttosto
dimmi un
po’, ‘ndo' sta tua zia, che mo’ la
scucio? Gli avevo
detto se me ricaricava la scheda del telefono mica l’ha
fatto,
o’…!»…domandò con
cadenza che
però non le faceva troppo ruvido il tono, aiutato da un
timbro
gentile «Ah, mamma, devi perdonarla! Zia ha un problema
grosso
oggi, una questione di vita o di morte: qualcuno di quei delinquenti
che hanno il conto in Banca è passato e le ha detto che il
suo
vestito è trasparente, ed ora è del tutto in
balia di
crisi di identità e di principi
morali!»…«E
niente è sempre la stessa storia: io le ho detto che lei
è scema a comprarsi le cose senza pensare che parte
lì
sparata, va e poi ce so’ cento-centoundici cose che non le
stanno
bene ma qui mica se sta’ a scherza’, qui
già…rattoppiamo un po’ a destra un
po’ a
sinistra, che anzi cose come queste oggi so’ ‘na
mano
santa, lei non si può mettere a comprare e poi non essere
manco
contenta adesso quello se lo tiene, a me non me ne frega niente. Lei
l’ha voluto così e ha pure
insistito!»…«Ahahaha! Ma dice che sembra
una
m…»…«Oddiiiiiiio, quando
comincia, con questa
storia…!! A ‘sto punto se lo andasse a rivendere,
se si sa
giostrare visto che ‘sta robba della bancarella chi te la
ricompra!»…«Infatti mamma, credo che zia
dovrà sopportare di farsi passare per quella che non
è!»…«Sempre che non lo sia
veramente!!
Aggiungo io!»…«Ahhh, sei
perfida!!»…e
risero entrambi…
…per Sabrina, per il vestito, per le paranoie…
…per
tutte quelle che dovevano essere le cose buffe della loro vita, della
loro consuetudine…«Senti un po’, bello,
ma…»…esordì la
madre…che poi si
trovò vicino ai piedi la cagnetta «Oddio, amore,
amore mio
scusa non ti avevo vista! Ciao…! Smack
smack!»…
…partì la presa in braccio della cagnetta con
sdilinquimento totale «Ti sono mancata oggi che non ci sono
stata? Eh? Eh, ti sono mancata…? Mamma mia Stellina quanto
sei
magra e patita, però, oggi hai
mangiato?»…«Eh!!! Te lo puoi
immaginare!!!»
rispose Bill «Stavamo recuperando
adesso!!»…«Eh no però a me
non mi sta bene e
io non sto scherzando: adesso vado lì e le faccio un pezzo
che
non finisce mai. Perché siamo in tre e tutti dobbiamo
collaborare per portare avanti la baracca, non è che
lei…perché,
mo’…s’è…laureata,
adesso è la
principessa sul pisello, che tutti gli devono fare
tutto…magari
l’avessi potuto fa’ io! Bei tempi erano i suoi
quando
ancora ce stavano i soldi! Mamma e papà i…nonni
tuoi,
buone anime sante in cielo smack smack a tutti e due…! Con
loro
era un'altra cosa, mo’…cioè pure per
rispetto a
loro!!»…e lasciò intendere con lo
sguardo che
toccava ad arrangiarsi…
…il
ragazzo sapeva…alzò le spalle e scosse la
testa…
…madri e
figli…rapporto che regge il mondo e che si srotola nelle
case
più “accatastate”, ma anche in quelle
più
precise, pregiate ed ordinate, tant’è che anche
qualche
innocua macchia rossa sul pavimento viene sfiorata e guardata con
sospetto…
…questa madre
ha un viso distinto ed un paio di graziosi occhi verdi, ora
insospettiti da quel rosso, che non era lo stesso del suo smalto
«Emilio…scusa, ma cos’è
questo? Sembra
sangue, ma vi siete feriti, tu o tuo
fratello…?»…
…aveva una voce
delicata, quella signora moretta e dai capelli legati.
Un’espressione un po’ stanca, ma non del tutto
priva di
dolcezza «Ciao ma’!»…
…disse il
ragazzino che passava di sfuggita come una meteora «Non mi
hai
risposto!»…puntualizzò lei, ma
poi…«…!!!»…ebbe
paura poiché
invece che la risposta le stava arrivando un joypad in faccia, che la
mancò solo per miracolo «MALEDETTI COMANDI-CATORCI
DI
QUESTA CASA!!! E’ UN MEGA-SCASSONE QUESTA
CASA!!!»…era il dolce saluto di suo figlio Emilio
«Emi-…!!!»…lei lo
afferrò per il
braccio e poco mancò che gli allungasse una sberla
«Guarda
che non ci metto niente pure che sei diventato più alto di
me!»…«Oh scusa-scusa-scusa mamma, non
avevo
calcolato che ti sarebbe finito in faccia!»…si
scusò lui come meglio poteva «Ah, non avevi
“calcolato”…?! E se invece rigava un
mobile, o un
oggetto di valore?!»…«Beh, intanto
accontentati che
non abbia rigato la tua faccia, adesso il
mobile…»...provò a segnalare lui il
lato
ottimistico, e lei di nuovo fu sul punto sferrargli un colpo ma poi
«…guarda-guarda se non ti dò uno
schiaffo è
solo-è solo
perché…!!»…«Uhmmmmmmmmm!»…lui
sfoderò un lezioso sorrisone per farsi perdonare
«Eh no,
piantala eh!!»…
…tentava lei di
fare la dura e di non guardarlo in faccia, ma lui le si parò
di
nuovo davanti, sbatté gli occhi facendo
un’espressione da
animalino contrito, e alla fine lei, che sapeva di essere stata
smascherata nel suo sorriso celato, dovette dichiararsi sconfitta
«Sei…
…un autentico
disgraziato, un approfittatore di primo
ordine.»…«Uhmmmmmmm, mammina
mammina!»…e ci furono i bacetti
d’occasione che lei
tentò di scansare ma alla fine non ci riuscì
«E
vedi che ho ragione!»…
…e si sorrisero…
…lasciando trapelare quell’affetto che fra loro
doveva esserci…
…«Ma
perché sei così antipatico, oggi? Che un altro
po’
volevi uccidermi con quella bomba?»…e lui si
giustificò «Ma perché questa casa fa
schifo,
mamma!!! E’ un trogolo dei
maiali!!»…«Ehi!!»…di
nuovo lei con i
suoi schiaffetti scherzosi, e lui seguitò «Mah
sì,
non mi piace, non mi soddisfa perché è troppo
poco piena
di oggetti elettronici efficienti!!»…«Ma
se questo
è un tempio della tecnologia, per favore, Emilio!! Non vi
basta
già tutto quello che
avete?!»…«Ma se abbiamo
mille cose e ne funziona una soltanto è come se ne avessimo
una
soltanto!»…
…al che lei «Emilio…
…»…prendendogli la testa tra le mani
come fosse un
bambino…
…con affetto,
ma anche con supplica
«…quand’è che crescerai
un po’…? E dedicherai anche un pezzettino
minuscolo
così della tua giornata a cose un po’
più…»…«…eh?...»…«Cose
un po’
più…»…«…
…eh?»…«Eh
“EH”….!! Cose UN
PO’ PIU’…!!!»…
…”corpose”,
“consistenti”, “meno
infantili”…era la richiesta della madre…
…«Ma mamma,
sono un martire, sono un santo martire che sopporta in silenzio il suo
flagello!»…«E lascia stare le cose
sacre,
adesso!!»…«Sono un martire: sopporto di
essere il
fratello più piccolo-inutile-scarto e che in questa casa si
stia
dietro-si lodi & si premi tutto ciò che fa mio
fratello
grande solo & soltanto! Non ho un lavoro! Non ho indipendenza
economica! Debbo solo studiare!»…«PER
COSTRUIRTI UN
FUTURO…!»…ripeteva lei sembrando stanca
di farlo
chissà da quanti anni…ed aggiunse
«…e non
è un po’ presto per l’indipendenza
economica?
Intanto hai i tuoi genitori…ringrazia
Dio…»…«Ma perché
dei vostri soldi non
me ne faccio niente, voi li usate tutti per imbellettare mio
fratello!»…«Ma non è affatto
vero, vi
imbellettiamo entram…!
…cioè…
…vi trattiamo
in maniera equa.»…«Papà,
no!!»…«Beh IO
sì!!»…«Va
beh, tu sì
perché…però…»…ed
i suoi gesti
sminuivano quanto più lo si può fare con i gesti
l’operato della madre, e lei scherzò «Va
beh, io
sì, però…tanto…una madre in
più, una
madre in meno…!»…«No, non
è questo,
mammina, cerca di capire! Ma io mi sento un nulla, sono un volgare
pezzente, non esiste 1 centesimo dentro questa casa che sia mio
veramente e che mi consenta di fare ciò che
voglio!»…«E la tua paghetta,
delinquente?!»…ma l’espressione era ben
lontana
dall’apprezzare «…? La paghetta?
Arriveremo ad 1
centesimo quando risparmierò anche sul mio
cibo!»…
…ma lei gli
spettinò i capelli, a metà tra lo scherzo e la
serietà «…disgraziato…
…sei la
negazione in terra del valore del
denaro…»…«Ma lo credo bene,
io esco di qui,
entro dentro la mia scuola e chiedo l’elemosina ai miei
compagni!»…«Che fai,
tu?!?!»…«Quello che la mia natura
impone: sono un
pezzente, uno straccione, vado in giro con la roba
rattoppata…»…«Con le firme
rattoppate…!»…«Io tra i
rattoppi non faccio
distinzioni!!...
…non è
questo il concetto di soldi che mi è stato
insegnato…»…«Ah di sicuro
no!!!»…«O meglio, non è
questo il concetto di
soldi che sento di aver appreso, e maturato con la mia
crescita!»…«Se mai
c’è stata una
crescita!»…
…«Io
voglio soldi miei. Voglio la totale indipendenza
economica!»…«TOTALE...?! Dio ce ne
scampi!!! Ti
trascineresti alla rovina, sia ringraziato il Cielo che debbono passare
ancora molti, MOOOLTI anni!! Senti ma…?!...
…!!!»…ed avanzando nel corridoio, la
signora
trovò un’altra macchia sul pavimento «Ma
che
è successo, PARLANDO DI COSE SERIE!!
Cos’è questo,
che avete fatto?!»...
…risposta
del ragazzino «Sangue: sono un pezzente e ho pure la gamba
cionca! Mi tiro il carrettino da solo e chiedo l’elemosina,
perché questo è quello che farò
finché non
avrò una solida indipendenza economica! Solo che la gamba
perde
sangue!»…lei lo afferrò di nuovo per il
braccio ma
lui dichiarò con aria disfatta «Non ho altre
spiegazioni
da offrire, chiudo.»…
…e a lei
non restò che reggersi la testa, e sospirare
«…se
non lo adorassi lo strozzerei…»…
…
…torniamo da zia Sabrina, ancora al telefono
«Eh!...
…sì!...
…
…cioè ma si vedeva pro- …da dove si
vedeva?! Dalla
scollatu-sotto la scollatura?! Mi si vedeva il seno?!...
…eh?! Il
sede-il sedere?! Pure sul sedere era trasparente?! Sul seno e sul
sedere?! Ma davanti pure?! Ma ero nuda, praticamente! E non mi hai
detto niente?! Cioè, ma nel senso, io, quando mi piegavo, mi
si
vedeva tutto il sedere come se fossi stata nuda! Mi si
vedeva…»…
…ma da
dietro le sbucò qualcuno che le mormorò
«…meglio che domani non te lo rimetti
sennò te se
vedono i lividi che mo’
t’acconcio…»…e
Sabrina sobbalzò «Oddio ODDIO è
arrivato il boia!!
Scusa-scusa ti devo salutare
ciao!!»…«…
…mo’ te lo do io il boia, veramente, te e le
tue…”trasparenze”..!»…«E
scusa,
Ba’! Me so’ dimenticata quella cosa del cellulare
che mi
avevi chiesto!»…sdrammatizzò lei con la
schiettezza
più autentica «E ma va! Non me n’ero
accorta,
guarda! Io chiamavo, chiamavo, quello m’era morto, ho detto:
eccola là, che je n’è passata
‘n’artra
delle sue per quel suo cervello un po’ fumatello…!
Io
l’ho detto che te c’hai solo un neurone,
Sabri’, e
manco quello fai
funzionare…!»…«E lo so,
Ba’, lascia che…so’sconvolta!
O’, ma lo sai
che è passato uno in banca e m’ha detto che
‘sto
vestito è trasparente: te guardalo un secondo scusa, per te
è trasparente?! E’ trasparente per
te?!»…
…e
alla sorella, come sempre, veniva da ridere «E io te
l’ho
detto che lo è e che quindi domani se vedranno tutti i segni
del
pestaggio…!»…avanzando scherzosamente
una gomitata
«No-no-no-no-DAI!! Dai, veramente, parlo sul serio per te
è trasparente?! Eh?! BARBARA, dai!!!»…
…ma
Barbara aveva di meglio da fare che analizzare la trasparenza del
vestito, quella casa era sempre generosa nell’offrire
lavandini
da asciugare, spesa ancora da smistare dalla busta, latte da dichiarare
ormai scaduto e sostituire nel pentolino…
…«E dai,
Sabri’, che schifo però!!! Almeno il latte, ma non
lo
senti che puzza quanto mai, io pensavo fosse Stellina che aveva fatto i
suoi bisogni! Buttalo quand’è
scaduto…»…«Stelli…ODDIO,
STELLINA!!!
Ma ha mangiato?! Billy gli ha dato da mangiare?!»…
…«…’scia perde,
Sabri’, che se fosse
per te…! Stellina la faranno santa per merito tuo, la prima
santa cagna...! Se dice de comprare un cagnolino ai pischelli
così se responsabilizzano, ma invece grazie a te che sei
‘na pischella intramontabile, se so’
responsabilizzati
tutti gli animali lungo la cronistoria della nostra
famiglia!»…«Va beh, perché io
so’ come
‘na bambina!»…dopo tutto ammetteva pure
un po’
divertita Sabrina, come qualcosa che poi non è una
così
grossa colpa…«Eh noooo!
Mica!»…
…ammetteva
Barbara…dopo tutto d’accordo con lei sul fatto che
non
fosse una colpa, mentre si rendeva conto che uno dei tanti manichetti
delle credenze si era staccato…e mormorava
«…qui
tocca rimettere un po’ di
attack…»…
…una alta ed
una bassa, una responsabile e l’altra…preposta a
responsabilizzare i cuccioli, ma in fondo forse entrambe simpatiche e
mattacchione, Barbara e Sabrina erano l’anima della casa. La
prima era più grande di qualche anno,
l’altra…era
“pischella” anche dentro, oltre che fuori.
Quest’ultima fece «Dai però, tu fai
sempre
così, sei antipatica!!! Io ti sto parlando delle cose mie e
tu
fai altro, dai, lascia quel coso!!»…«Eh
Sabri’, ma l’attack non si mette da solo e non
glielo metti
tu di certo!» «Dai, ce lo metti dopo! Vieni-vieni
qua che
te devo di’ ‘na cosa!! Dai!! Dai che te devo
fa’
vede’ ‘na cosa, dai, su!! Sei stata fuori tutto il
giorno,
mo’ dammi un po’ di retta,
no?!»…
…«…
…io te lego, Sabri’…
…
…’n
giorno de questi te lego e te imbavaglio e ti piazzo in cantina,
così respiro,
finalmente…!»…«E dai,
quanto sei antipatica!!! Ma è trasparente o no,
‘sto
coso!! ‘sto cacchio di coso, è stata la mia
ossessione
oggi…!»…«Ma te
perché sei proprio
ossessionata de cervello, è ‘n’altra
cosa!»…
…e Barbara in
corridoio quasi si scontrò con Bill «Oh, scusa
mamma!»…«Bill tesoro, scusa: senti, te
ricordi dove
sta l’attack, che io figurati l’ultima volta che
l’ho
preso per rimettermi il tacco alle scarpe avevo idea di averlo rimesso
là vicino, dico tanto me servirà uguale tra
qualche
giorno…»…ma il ragazzo si fece trovare
pronto
«…te lo stavo venendo a portare: vi ho sentite! E
non era
vicino alle tue scarpe, era tra il mangiare di Stellina! Ci sono andato
proprio…mirato, tanto lo sapevo: in questa casa tutto sta
dove
non deve stare!»…«Ma io un giorno lo
faccio bere a
tua zia, questo…!»…intendeva
l’attack
«Sì, voglio vedere se poi non te lo sputo in
faccia!!» ribatté decisa Sabrina…
…e Bill
«Dai, non litigate!! E povera zia, fammi andare a darle un
bacino!!»…e la zia ammollò tutta la sua
grinta in
un mare di tenerezza «Billy-Billino mio, lo vedi che ce
l’hanno tutti con me!!»…«Te
sta zitta, che
mo’ te incollo…!»…la
minacciava ancora
Barbara, ma poi Bill addolcì anche lei «Ed un
bacino anche
a te!»…prendendosele tutte e due per mano e
dichiarando
«Certo che…con voi in casa uno ci deve mettere la
croce
sul riflettere…tranquilli, in
silenzio…!»…
…«…lo vedi,
Sabri’…! Lo stiamo a
manda’ ai matti ‘sto poveraccio…! Certo
che da una
parte c’ha pure ragione!»…ne convenne
bonariamente
Barbara, e Sabrina anche «Te credo! Con due matte come
noi!»…e Bill «Però vi
adoro!...
…mi siete indispensabili come l’aria che
respiro!»…
…«Pure
te, tesorino.»…ricambiò la madre,
aggiungendo
«Sei il reuccio di casa, il nostro
cavaliere.»…«Però Billy
è
cattivo!!»…ebbe da contestare Sabrina…e
Barbara
chiese scherzosa «…che le hai fatto?
J’hai detto che
è nient’altro che ‘na brutta zitella?
Hai fatto
bene.»…«No, dai, quanto sei stronza!!!
No io dicevo
che è cattivo perché quando è tornato
a casa aveva
una faccia triste e io gli ho chiesto perché e non me
l’ha
voluto dire!!»…ma il ragazzo ebbe da obiettare
«No
zia ma non è andata così, perché devi
raccontare
le cose travisate?! Tu eri al telefono, mi hai chiesto che avevo e se
avevo discusso con Federico, e io ti ho fatto cenno che…
…sì, purtroppo c’erano stati dei
problemi,
però poi hai seguitato a parlare del tuo vestito trasparente
e
io non volevo disturbarti!»…«Ah
perché allora
è trasparente, lo vedi pure te!»…ma
Barbara fu
subito distratta dal problema vero «No no aspetta come, cosa?
Eh,
che ti hanno fatto amore di mamma? Perché hai discusso con
Federico, eh? Che ti ha detto, che ti ha fatto…? Se vuoi ci
parlo io con lui, eh…?»…
…Bill svelò «…
…sono successi degli
imprevisti…»…
…
…sospirando…Barbara intanto fece
«Sabri’, te
invece renditi un minimo utile al mondo: va a riattaccare
‘sto
manico co’
l’attack.»…«Agli ordini,
padrona!»…brontolò lei, ma chiaramente
poteva
sentire quanto diceva suo nipote.
…Bill
iniziò dunque il racconto di ciò che
l’aveva reso
un po’ triste e preoccupato «Mamma…sai,
avevi
ragione su quanto hai detto. Riguardo al fatto che Federico aveva
comportamenti strani…
…e che…
…
…insomma…
…aveva altro genere di interessi!»…
…Barbara
sgranò gli occhi «…!!! Veramente?!
L’ha
ammesso…?! Che ti ha detto
esattamente?»…e intanto
Sabrina faceva eco «Che è gay?! EH?! E’
gay?! E
vabbe', allora?! Se questa è la sua
natura!!!»…
…«Sì…
…pare abbia
avuto una storia…proprio con quel ragazzo che era venuto per
il
suo compleanno, Mattia.»…
…
…«E va
beh allora scusa che c’è di
male?!»…seguitava
a fare eco Sabrina, maledicendo al contempo il manico che non si
attaccava «Oddio, ‘sto
coso…»…«Lo
devi tene’ spinto, Sabri’!! Eh! Sennò
non si
attacca!!»...le spiegò Barbara, ma al contempo
disse a
Bill «…io me lo sentivo, io avevo notato che lui
in tanti
anni non aveva mai mostrato un tanto così di interesse per
una
donna, ma quello comunque non vuol dire perché anche tu non
ti
sei mai veramente innamorato e d’accordo, lo capisco
perché può capitare che un ragazzo più
sensibile
come sei tu magari non si accontenta della prima pischella pure un
po’ stupida che gli viene a fare quattro
moine.»…e
Sabrina «Ecco!! Perché le amiche tue so’
intelligenti!!»…«E zitta,
Sabri’, dai, due
secondi!!!»…la supplicò
Barbara…e poi
riprese «Capito? Quello non sarebbe niente però
lui
c’aveva pure un’altra cosa: lui c’aveva
quegli…quelle forme là di…lui diceva
“amicizie” che però scusami abbi
pazienza tutto
quello che vuoi, però andavano fuori dal seminato, lui se la
prendeva in un modo come ci se la prende per le cose d’amore,
e
io capisco…! Capisco che pure per cose d’amicizia
ci puoi
tenere più della vita tua e ti disperi se una persona a cui
hai
voluto bene a un certo punto…rompe con te, ti respinge, per
carità io so’ la prima: però lui scusa
non era
questo…
…lui si vedeva
proprio che ci stava attaccato! E la telefonata, non la telefonata,
Messenger, Facebook: io…calcola, ho visto certe volte che su
Facebook metteva delle scritte…
…cioè, proprio
equivoche! Tipo “ti odio perché mi manchi e non so
perché”, e poi tu mi dicevi che al telefono con te
lui
c’aveva problemi con dei suoi amici ma quelle so’
frasi che
si mettono quando c’hai…qualche storia
d’amore sulle
spine, capisci? Eh…! Io lo dicevo che qualcosa non
quadrava…»…
…«Avevi
ragione…»…ammetteva Bill, di fronte a
quell’impegno analitico e approfondente della madre, che
nonostante la sua semplicità, cercava di non fermarsi alla
superficie. Barbara aggiunse «E a te questa cosa, tesorino,
immagino…che ti abbia comunque un po’ spiazzato
perché era un tuo amico e non te
l’aspettavi.»…«E va beh, ma se
è gay
scusa dopo tutto che ha fatto di male, è la sua natura!!!
Mo’ se si vuo’ scopare gli
uomini!!»…«Oddio, Sabri’!!! Ma
vuoi
approfondirle le cose, invece subito di dire “e va
beh”
questo, “e va beh” quell’altro!! Lui
giustamente
c’è cresciuto insieme e un po’
chiaramente si
preoccupa, pure che rispetta la sua scelta, che da questo momento in
poi per il suo amico tutto si complichi! Guarda che mica è
facile affrontare il mondo intero contro, quando pigli una decisione
del genere!»…«Va beh, ma che
c’entra!!! Che
vuol dire che tutto si complica, perché non è
facile?!»…
…Barbara
si scambiò uno sguardo d’intesa con Bill, ma poi
Sabrina
fu risucchiata da altri pensieri «ODDIO QUESTO COSO, CHE
CAZZO!!!
PORCA MISERIA MO’ LO SPACCO,
BARBARAAA!!!»…«EHHH!!!
SABRI’!!!
Sììì, lo devi tene’
SPIN-TOOO!!»…«MA CHE CAZZO,
L’HO TENUTO
SPINTO!! Non me se attacca, viello a fa’
te!!!»…«Sabri’,
c’è poco da fare:
quello tu c’hai messo l’attack e mo’ lo
devi SPINGERE
là, così, e tenerlo con la mano!! No che lo
sbatacchi
là sbammete sbammete sbammete che lo sfasci e
nient’altro,
ferma, così! La mano! Prendi, tienilo per di qua, spingilo
così!»…Barbara caritatevolmente
andò ad
aiutarla, mentre Sabrina si asciugava il sudore dalla fronte
«…che cazzo ‘sto coso, me sta a
fa’
usci’ il
cervello!»…«Sabri’…tu
però ti devi stare calma quando fai le
cose.»…«E lo so,
c’ho…il
nervoso!»…«Adesso, prendilo: tienilo
così e
faccelo stare un po’. Che l’attack fa
presto.»…
…e lo spettacolo era
stato seguito da Bill con espressione tra l’incerto ed il
divertito…
…«Ahhhhhhhhhhhh…!»…la
madre
tornò da lui dopo un grosso sospirone «E
quindi…capito? Io me lo sentivo questa cosa di Federico,
guarda
tesoro, me l’aspettavo da un momento all’altro. Ma
tu che
cosa ne pensi cioè, ti sembra che lui…abbia
ponderato
bene questa scelta, oppure magari hai l’impressione
che…si
sia
affrett…»…«No!...»…rispose
deciso Bill «Non ha ponderato bene un
accidenti!»…
…e poi cercò di
respirare per calmarsi e spiegare con ordine «Ci sono una
serie
di cose…
…
…tanto per cominciare, appena me l’ha
detto…
…io mi sono subito chiesto
se fosse stata una scelta davvero sentita oppure semplicemente un moto
di fretta per appiccicarsi addosso quell’identità
che
sente di non aver ricevuto dalla sua
famiglia!»…«In
che senso la…l’identità che non ha
ricevuto?!» fu la domanda di Sabrina.
Bill…realmente
sembrava privo di qualsiasi pregiudizio, e per niente desideroso di
condannare il suo amico. Quando invece si vedeva che si impegnava a
capire quanto gli stesse accadendo. Suo malgrado, però, non
riusciva a vedere in questa faccenda alcun barlume di scelta
consapevole, di ascolto concentrato ed onesto alla voce dei propri
sentimenti. Svelò «Lui vuole farla in barba alla
sua
famiglia. Loro lo hanno sempre…
…ignorato in ogni suo
risvolto, e problema! Lo hanno voluto costruire pezzo per pezzo
affinché fosse il “figlio
ideale”…aggravandolo con mille preoccupazioni, e
responsabilità, e non prestandogli mai il minimo ascolto
quando
aveva bisogno. Federico ha una sensibilità invece molto
complessa, secondo me…
…
…tante cose sarebbero
dovute essere diverse in questi anni! I suoi voti a scuola erano
“sempre troppo bassi, e tragicamente da
recuperare!”…
…il suo carattere era
“timido, impacciato…e non andava bene per niente
ad un
ragazzo della sua età che legge vuole che sia infarcito di
amici!”…
…chi si è mai
interessato magari di quanta fragilità si celava dietro i
suoi
silenzi, le sue timidezze, le sue reticenze. Non si sono mai messi
lì una volta, per bene, ad ascoltarlo e aiutarlo a tirar
fuori i
problemi, vicenda per vicenda! Anno per anno…situazione per
situazione! Si sono susseguiti anni di vuoto, di supplizi ridicoli,
hanno smosso interi eserciti di insegnanti di ripetizioni per farlo
recuperare a scuola e lo hanno messo a vagare per palestre,
locali…!»…(intanto Sabrina brontolava
«…che cazzo, ‘sto
coso…dddiavolo…!
Manco a farlo apposta, ad
attaccarsi…!»)…
…e Bill ancora
«E lui non ha mai avuto il coraggio di controbattere,
figuriamoci, erano i suoi genitori! Ha sempre piegato la testa a dire
“sì” di qua,
“sì” di
là…e ne ha inscenate una marea di finte recite di
obbedienza, le sa solo Dio le volte in cui è andato a fare
cose
che gli davano il disgusto! Feste, cene
d’occasione…!»…«…perché
dici che faceva delle recite? Cioè perché
lui…non
le voleva fare veramente, quelle cose?»…chiedeva
Sabrina,
e suo nipote
«Tutt’altro!»…sprezzante nei
confronti di quella famiglia verso la quale non doveva provare stima
«Si è annullato da solo, ha passato la
gioventù in
un’eterna mortificazione, chiuso nella sua stanza di fronte a
quel computer maledetto! Ah, ma non è certo colpa del
computer!
Ridotto così non è stato più neanche
capace di
apprezzare i videogiochi più belli…
…e non ha mai
imparato ad autoanalizzarsi, a capire realmente di cosa avrebbe avuto
bisogno! Tantomeno a lottare per ottenerlo!...e adesso ne ha concluso
che sono gli “uomini”, quelli di cui ha
bisogno!»…«Perché lo dici
così?
Perché tu pensi che…non è vero che
realmente a lui
piacciono gli uomini?!»…ma a questo punto
intervenne
Barbara «Eh, forse no, Sabri’: non è che
sempre
tutto è così…ovvio, sequenziale, delle
volte si
prendono pure delle cantonate!»…
…e Bill «Infatti! Ora dovrei dire…su
due piedi…
…”Ok,
Federico! Sei gay, tante felicitazioni! Auguri & figli maschi
per
quando legalizzeranno anche l’adozione, ti auguro di trovare
un
uomo che veramente realizzi i tuoi sogni!” …eppure
non ci
riesco! Secondo me ha riflettuto troppo poco, ed ha interpretato male i
suoi…
…grandi affetti per i ragazzi…
…
…che forse ha sempre
vissuto perché è stato tanto solo! E si
è
attaccato così a…persone con cui ora rischia di
rovinare
ogni rapporto, se lo interpreta così! Avrebbe avuto bisogno
di
qualcuno che l’avesse seguito anche in questo…
…qualcuno più adulto, e con più
esperienza…
…nessuno, anche stavolta,
gli si è interessato!»…ma Barbara
questa volta
obiettò «…ti sei tu interessato a
lui.»…
…e lui fece trapelare frustrazione «Ma non mi ha
mai…!!...
…non si è mai fidato
realmente di me! Lui non dà ascolto più a niente
e a
nessuno…
…è testardo…
…ma io perché dovrei pensare che il mio amico
non…
…!! Non può ancora
optare per cose che credo siano tanto belle come il calore di una
famiglia!!...
…
…e l’amore di una
donna…»…«Che palle,
‘sto
coso!!...»…inveiva Sabrina, ma invece Barbara
annuiva
convinta «Certo. Certo, tesoro. Hai pienamente
ragione.»…e sembrava realmente aver capito
quell’incertezza «E fai bene a dire
così, sei tanto
buono, e altruista.»…e gli fece una carezza, ma
lui
«No, forse non è così! Anzi, avrei
dovuto…comprenderlo meglio oggi, stargli più
vicino! Ma
poi è successa una cosa
che…!!»…
…«Che cosa
è
successo…?!»…«Che
è successo,
Billy?!»…
…e Bill «Mi
sono saltate le staffe quando ho visto questo Mattia!! Ed ho avuto
conferma di tutti i miei sospetti!! E cioè che Federico,
talmente ansioso di…si può dire?! SCOPARE per la
prima
volta e per di più con un uomo tanto da conquistare il primo
traguardo della sua vita e compiere la sua prima scelta, ha del tutto
azzerato il cervello e…
…!! Ed il buonsenso!!»…
…ed
esclamò «Era...un quattordicenne mezzo
scioccato!!!
Sicuramente uno che sta in un giro!!»…
«Ih…!!!»…Barbara si
portò le mani alla
bocca, e Sabrina «Ih…!!!
CACCHIO!!!»…e tanto
lo scatto, le schizzò via persino il manichetto dopo tanto
impegno nel tenerlo fermo…
…
…quello stesso
quattordicenne che, mentre si cenava nella casa in cui era nascosto,
sullo sfondo delle esclamazioni di Emilio «Ahhhhhh!!! Che
profumo!!! Che nessuno osi avventarsi sullo sformato e rubarmi il primo
boccone, potrei compiere un eccidio!!!»…e dei
richiami di
sua madre «Oggi Emilio ci becca uno schiaffo! Proprio
lo…sento nell’aria, lo avverto! Ci becca uno
schiaffo.»…
…si agitava in un sofferto dormiveglia…
…là, a
terra, nel buio sgabuzzino, rigirandosi e come tentando di afferrare
qualcosa…
…
…ma era
così debole, le sue mani non si aggrappavano mai a niente, e
cadevano…
…
…«…c-casa…
…!!...»…mormorò…e
veniva da chiedersi
se quel “profumo” menzionato da Emilio si
mischiasse alle
immagini deformate del suo sonno-non sonno d’angoscia,
deformandosi a loro volta ma nel fondo ricordando il calore della
casa…
…della cena, forse della famiglia…
…
…rendendo
ancora più duro il suo “Inferno”, ed
accompagnando
ogni secondo con dolorose coltellate all’anima…
…«Federico, hai parlato molto poco da quando siamo
arrivati, c’è qualcosa che ti
preoccupa?» chiedeva
sua madre: Federico, perso nei pensieri, si destò
improvvisamente «Uh?!...
…no! No, mamma,
niente di preoccupante! Sono solo soprappensiero: dev’essere
per
via di Bill, di alcune cose che mi ha raccontato, mi sono dispiaciute
molto.»…«Che genere di
cose...?»…domandò lei incuriosita, e
Federico, che
celava il nervosismo con apparente sicurezza e padronanza di
sé
«Mah, sai, ha parecchi problemi...i soldi, la casa, le solite
cose. Tirano avanti quanto meglio possono, ma ogni tanto lui ha dei
forti momenti di sconforto, oggi per
esempio.»…«…uhm…»…
…fece
lei, con sguardo lievemente allusivo a certe questioni che poi furono
non molto delicatamente tradotte da suo marito «Che dire in
proposito: non potrebbe che essere così. Là hanno
un modo
di condurre le cose…
…sui
generis. La madre…io stesso non ho ancora capito cosa faccia
nella vita!»…(poco dopo aggiunse
«Grazie,
Flavia.»…quando la cameriera gli servì
la cena
«Prego, signore.» Lei era una ragazza circa
ventenne dai
capelli neri e ricci, graziosa anche se con il mento lievemente
pronunciato, e con un’aria curiosetta che zampillava da
dietro i
suoi occhiali, e sembrava amplificarle vista e udito, ma ben si celava
tra la sua voce anche troppo dolce…)
…Federico
lasciò cadere «…mah, dice di avere una
catena di
società…»…e suo padre
«Ecco appunto,
niente di più vago! E a giudicare da…
…molti fattori
anche discretamente visibili ad occhio nudo, io sinceramente vado a
pensare che…se la prendano comoda con certe tecniche di
guadagno
che qualcuno definirebbe…
…”antiche, le più antiche del
mondo”.»…e Federico rise un
po’, mentre Emilio
si incuriosì subito «Quali sarebbero?!»
Suo fratello
ribatté «Non fare il finto stupido: come se non lo
sapessi!»…«Infatti ho capito
benissimo!»
replicò il giovane con la consueta aria saputella
«Volevo
solo vedere se papà aveva il coraggio di dirlo a
tavola!»…«E non l’avrei
fatto…?»...volle sapere suo padre, aggiungendo poi
«Ci sono modi e modi di dire le cose: io non uso i tuoi
stessi.» (e si premurò di dire «Flavia
puoi andare,
eh!»…«Sì,
signore!»…visto che la
cameriera era rimasta nei dintorni a carpire
“casualmente”
informazioni)…«Sempre a sbattermi in faccia quanto
vado a
scadere!»…si lamentò Emilio, e suo
padre rise
«Non è mica colpa mia!»…con
Federico che si
accodò prontamente «Sei troppo...spedito nel dire
le cose:
parti in quarta senza prendere le dovute cautele. Troppo
“ragazzo”, troppo stupidamente “della tua
età”. Papà ha ragione, esistono modi e
modi.»…«Ohhh, e tu invece avresti infuso
lo scibile
del “saper
parlare”…?»…chiedeva la
madre, che sembrava un minimo intenzionata a far scendere suo figlio da
piedistalli che però, a quanto sembrava, erano ben saldi
sotto
di lui che neanche la guardò «Non ho detto questo.
Parlavo
di lui, e comunque si fa quel che si può,
mamma.»…e
costei sospirò «…Federico, poniti
sempre giusto un
po’ più in alto nei discorsi, ti prego, quel poco
così che non guasta: sei talmente umile…guarda,
mi fai
preoccupare per te.»…lui in risposta
«Seguirò
scrupolosamente i tuoi consigli.» e suo padre
«Lascia
perdere, Nadia, credo che dovremmo ritenerci soddisfatti per aver avuto
risposta dai nostri sforzi! Se dovrà farsi strada nella vita
quel “poco più in alto” ti assicuro io
che a volte
non lo svantaggerà.» Nadia però
specificò
«Dovrebbe essere argomentato dai fatti, non semplicemente
adagiato con “parole di
velluto”…!»…«Lo
sarà.»…ammise sicuro il
marito…il cui
sorriso sembrava serpeggiare tra i piatti e le posate…
…vedendoli assieme, si notava che lui doveva essere molto
più adulto di sua moglie…
…a
Federico sembrò luccicare lo sguardo
«…hai tanta
fiducia in me, papi, come fai dopo quello che ti ho fatto
passare…?»…«Eh, dopo tutto
non lo so, sai!
Però finché c’è è
meglio
approfittarne…!»…«…grazie.»…mormorò
il giovane con una dolcezza che forse non era
sincera…«Ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh…!!!»…ironizzò
Emilio riguardo quella che a lui sembrava l’eccessiva
dolcezza
del discorso, e suo padre «Non sfottere. E pensa a te, ora
che
hai ereditato la facoltà di farci
penare.»…«E’
l’unica…l’UNICA cosa al mondo che sia
mia veramente,
e me la tengo stretta!»…
…il padre lo fulminò con lo sguardo…
…
…«Quel ragazzo stava male, ne sono certo!! Era
sconvolto…
…non si può confondere uno sguardo come quello,
debbono
avergli fatto del male! Temeva la mia presenza, quando mi sono
avvicinato lui boccheggiava!!»…
…le
parole concitate di Bill si mescolavano al fumo della cena, per la
quale si alzavano e andavano avanti e indietro tutti e tre, ma forse
già qualcosa bruciava «Oddio, ma ti rendi conto,
Sabri’?!!! Questo s’è fumato proprio il
cervello, ha
preso su Internet un pischello che si prostituisce per averce
“l’illusione della prima
volta”!!!»…«Ma non gli hai
spaccato la faccia,
Billy?!?! Cioè ma te rendi conto, è ‘na
cosa
grave!!! Cioè questi non c’hanno proprio un minimo
di…senso morale, se non altro un po’ di
compassione per
quel povero ragazzino
che…!!!»…«Stavo per
farlo, zia Sabrina, ti assicuro che stavo per farlo!! Però
poi
sono rimasto…
…come
senza parole, come paralizzato!! Non riuscivo…a capacitarmi
che
Federico fosse stato capace di una cosa
simile!!»…«Federico è matto:
Federico
s’è proprio bevuto il cervello, te lo dico
io!»…disse Barbara, aggiungendo «Questo
non sta
bene, c’avevi ragione te: cioè un pischello di
quattordici
anni!!! Sabrina: cioè dico ma tu ti rendi conto che
questo…ci si è pure illuso che è
andato con lui
per “amore”!! Già…questo
s’è
fatto “gay” così, da un giorno
all’altro!! Poi
per accreditare la sua alquanto bizzarra tesi s’è
fatto
tutti schemi dentro la testa e s’è pensato che
questo
è andato con lui per amore! Cioè ma
manco…ti viene
da pensare quando lo vedi, poveraccio, che questo è uno che
non
può far funzionare il cervello perché sta
sconvolto,
è un povero SEVIZIATO e costretto alla sua età
povero
pulcino, ad andarsi a PROSTITUIRE per SOLDI e lo vedi SCONVOLTO,
perché hai sentito quello che ha detto Billy, di come ha
reagito!!»…«No, ma questi li devi
denunciare: Billy!
Tocca che qui chiami i carabinieri, questi li devi denunciare
perché non si possono rendere complici di una simile
infamia!
Acc…!!!»…si era scottata, ma
ciò nonostante
seguitò «Cioè rendersi complici dei
giri di
pedo-prostituzione!! Cioè…Barbara!!
Cioè te rendi
conto che questo criminale qua ce l’abbiamo avuto pure dentro
casa?!! Cioè, te rendi con-TE RENDI CONTO che questo faceva
avanti e indietro qua per il corridoio e pure con quell’aria
tutta da damerino indisposto, come che qui…fosse una casa
troppo
livellata per le sue ben più alte ambizioni! Cioè
io non
lo posso permettere! Cioè…io adesso alzo il
telefono e
chiamo i carabinieri, se non lo fai te prima! Io t’avverto,
io li
chiamo!»…«No, li chiamo io prima,
Sabri’,
lascia fare che li chiamo prima io!! Cioè…questi
ci fanno
pure i moralisti-attenta Sabri’, il
sugo…!»…e
l’andirivieni nell’angusta cucina si faceva ancora
più serrato «Ah—ia!!! Porca
putt…!!!»…stavolta fu il turno di
Barbara
«O’, attenta
Ba’!!»…«E lo
so!!»…fece lei…
…ed
infatti alle due famiglie sarebbero dovute fischiare reciprocamente le
orecchie! Emilio ritornò sul discorso «E
così gli
va male a Bill, strano, di solito è allegro e ottimista!
Avessi
guardato la sua faccia, oggi: non ho potuto, la Wii mi ha liquefatto.
Però sì, ora che ricordo l’ho sentito
alzare la
voce, credevo fossero i cavalieri di quel tuo penoso gioco medievale,
Fede!»…gioco che sembrò divenire
emicrania per la
povera Nadia «…mamma mia, non mi ci far
pensare…è
fastidiosissimo…»…e di
nuovo Emilio «Però poi ho realizzato: era Bill!
Diavolo,
oggi tutti nervosi, lui, Mattia…Mattia!! Ma che fine ha
fatto
poi, l’hai rintracciato?!»…
…il nervosismo per Federico salì alle
stelle…
…ma
si dibatté soltanto nella sua anima, poiché
all’esterno rimase impassibile…
…«Ah ma perché, era qui? Mi hai detto
che era
partito…!»…notò il padre, ma
suo figlio
precisò «…
…sì era qui, appunto, è dovuto
ripartire
d’urgenza.»…«E non ti ha
nemmeno
avvertito?!»…era sorpreso Emilio «Fa il
tecnico di
computer, mica lavora al pronto soccorso!! Oh mio Dio che ho detto,
ritiro, ritiro: ha fatto bene. Meglio i computer degli esseri umani,
Mattia sì…che ha il senso del dovere! Ben
giustifica il
suo essere scappato come un ladro.»…
…momenti di tensione lacerante per Federico, che avrebbe
fulminato Emilio se avesse potuto…ed ora effettivamente
anche i
suoi genitori erano rimasti sorpresi «Ma come, è
andato
via di qui senza nemmeno avvisarti…? E’ strano
quel
ragazzo…»…commentò
Nadia…e suo figlio
di nuovo invocò falsa naturalezza «Non realmente!
E’
solo molto scrupoloso: mi ha…avvertito, poco dopo, col
cellulare
ma purtroppo c’è stato un problema di linea ed io
ho
ricevuto il messaggio molto dopo. Tutto qui, non ha voluto disturbarmi
mentre parlavo con Bill ed è uscito, sapeva che…
…che mi
stava parlando di suoi problemi, ha avuto molta
discrezione.»…
…«Sarà, io lo trovo strano!
E’ un ragazzo
enigmatico.»…replicò Nadia, ma Emilio
si
accodò «Lo credo mammina: lavora. E’
indipendente
economicamente…
…
…è
l’esatto opposto dei tuoi figli, un
alieno…»…«Non dire
sciocchezze, dai…!
E’ che…parla molto poco. Non so quasi niente di
lui.»…«Dev’essere una bella
testa, come si
suol dire.»…commentò il marito
«Ha uno
sguardo di sfida, deve avere carattere.»…
…Federico
tacque…mentre molti pensieri si agitavano in lui…
…Nadia si
lasciò scappare «…di sicuro
sarà meglio di
Bill: non mi piace affatto. Almeno è un po’ meno
rustico,
si vede che è un ragazzo di una certa educazione, una certa
classe, l’altro…
…secondo me proprio non vale un soldo.
Presuntuoso…
…poco
aperto mentalmente, non puoi fare un discorso…un pochino
più costituito, Mattia almeno ha una certa preparazione
anche a
livello artistico, culturale…l’altro non so come
faccia a
studiare Psicologia, sia economicamente sia intellettivamente, secondo
me non è affatto pertinente in quell’ambito, non
ha
elasticità.» …ed il marito
«Ma in fondo
questo non ha importanza, non è a noi che debbono piacere,
ma ai
nostri figli, sono i loro amici.»…(intanto la
tenda della
cucina si muoveva impercettibilmente svelando ancora, quando nessuno se
ne accorgeva, il visetto della cameriera)…«Sono
contento
che ci siano.»…terminò il
capo-famiglia…
…
…e
nell’altra casa «Billy ma poi che m’hai
detto?! Che
non s’è trovato più, il
pulcino?!»…e
Bill «No!...
…io
sono stato l’ultimo a vederlo, a quanto sembra!!...Anzi no,
aspetta, forse il fratello di Federico…ora non mi ricordo
bene,
ha mormorato qualcosa come a proposito di una chiavetta USB che gli
aveva chiesto, non so perché quando mi stava davanti non era
in
condizioni di chiedere di nessuna chiavetta USB! Però Emilio
sostiene il contrario, pure lui ha detto che era “un
po’
nervoso”!! Che “gli sembrava un po’
nervoso”!!»…«Cioè
ma dico ma Federico
nun se vergogna de anda’ co’ uno che c’ha
l’età del fratello?!»…chiese
Barbara,
aggiungendo «Nun gli viene in men…gli piacerebbe
che
pigliassero Emilio e lo mettessero a prostituirsi?! E magari che poi
uno s’azzardasse pure a dire che c’è
andato
“per amore”, ma ti prego, ma fammi il
favore!!»…e Sabrina «Mamma mia quello
c’ha
l’età del fratello ma è una cosa
orribile, una cosa
tribale! Cioè è come se andasse…col
fratello
stesso!»…ma Barbara la corresse «Non
è che
è proprio come andare col fratello: PERO’ IL
PENSIERO CE
LO FAI, dico!!»…«Niente, niente di
niente, mamma!
Niente pensieri: Federico sostiene che va bene così, e dice
inoltre che Mattia ha la sua età come se quello che ho visto
fosse stata una
visione!»…«IH!!!»…«AHHH!!!»…da
parte di entrambe e quasi-ribaltamento della pentola col sugo
«LA
SUA ETA’?! C’HA PURE IL
CORAGGIO…?!»…esclamò
Barbara, e Sabrina
«Va beh ma allora sta prendendo per il culo!! Te, la
famiglia,
noi tutti, tutti quanti!!»…sicché sua
sorella si
decise «Billy: vai a guardare il sugo, io chiamo la polizia,
io
telefono ai carabinieri perché non è
possibile!»…«Sì sì
Barbara chiama,
chiama!!! Chiama i carabinieri,
forza!!»…«No va beh
aspettate un attimo, non possiamo agire
così-ACC!!!»…
…ed
anche Bill si scottò lì in cucina
«Perché
scusa, tesorino…?» chiese Barbara, e Sabrina
«Eh
perché, Billy?! Federico ha commesso un’azione da
bestia!»…«Questo lo
so!!»…ammise il
ragazzo, però continuando «Però
è anche vero
che è molto confuso: quel ragazzo sta male…
…sicuramente è vittima di un trauma, ma Federico?
Non gli
dice meglio! Se realizzate che non ha persino tenuto conto di Mattia,
potete capire che gli dice la testa ora io non...!...
…non voglio metterlo nei guai con i carabinieri…
…né tantomeno con la sua
famiglia!»…
…
…«Fede, quando ti sposi e te ne sloggi
misericordiosamente
da questa casa?»…e questa domanda di Emilio fu un
sobbalzo
per tutti: celato con uno stile diverso per ciascuno…ma
appena
fu chiesto questo, Flavia la cameriera col grembiule rosa non
poté restarsene nascosta, sbucò fuori
«…e-ehm…
…!!»…e l’intera famiglia la
guardò con
dubbio…
…«…p-posso servire il
dolce?»…e la
signora, con la sua voce serafica e sempre un po’ annoiata
«…magari ci sarebbe più gradito del tuo
continuo
origliare…»…«Oh, ma io non
stavo origliando,
signora! Mi accertavo che i signori avessero finito per evitar loro il
disturbo di venirmi a chiamare: è mio
dovere.»…batté quasi la signora quanto
ad aria
serafica da rasentare quasi lo smielato…
…dunque si preparò a servire il dolce, mentre
Emilio si
preoccupò, nonostante l’occhiataccia del fratello,
di
recuperare l’argomento «Quando ti sposi e te ne
sgommi?!»...aggiungendo poi «Traduzione giovanile
di quel:
“manca solo…” che va sfumando, e che
contraddistingue i raffinati come
papà.»…«Ti
ho detto di non sfottere, è la seconda
volta.»…ribatté il padre, ma
Federico…
…approfittò del tempo perso nel botta-risposta
per metter
su il sorriso anche stavolta, ed affermare «Presto! Si ha
più tempo per godersi la famiglia se la si crea il prima
possibile, no? Io vi avverto, non avrò tanta voglia di
aspettare.»…«Ti stai arrangiando al
riguardo…?» domandò il padre sorpreso,
ed il
ragazzo «Ma naturalmente.»…per la gioia
di Emilio
«Ah! Preghiere esaudite, meno male!»…
…«…non me lo aspettavo. Sei cambiato
tanto in poco
tempo…»…disse il padre, e sua moglie
«Non
guardare me, Mimmo. Io è ovvio che non sapevo
niente…»…dichiarò con ironia
non del tutto
sgravata…
…e
intanto Flavia serviva il dolce a Federico «…il
suo dolce,
signore…»…con un certo impercettibile
velo nella
voce…
…«Non immaginate nemmeno quanto vi
stupirò: presto
io…
…avrò messo su due cuori ed una
capanna!»…e
la sua voce sembrava aver acquistato una certa incisività, e
determinazione. Emilio non faceva che espressioni di lieta conferma,
mentre suo fratello versava del vino «Facciamo un brindisi
affinché possa essere: alla famiglia.»…
…
…«Va beh
ma scusa!!»…stava obiettando Barbara, e Sabrina
«Cioè ma così ti fai complice pure tu
del suo
reato! Cioè questa è complicità in
reato,
oltretutto un reato di
pedo-prostituzione!»…«Non
fraintendetemi!...
…io
non voglio permettere che questa follia continui. Che ci vada di mezzo
un…
…povero innocente come quello, Federico imparerà!
Ma ci
penserò io a stappargli orecchie E OCCHI: quando tutto
questo
sarà finito. Quando…Mattia sarà al
sicuro.»…
…
…seguì un istante di silenzio…
…Barbara era rimasta con il telefono in mano…
…Sabrina con in
mano una mollica di pane inzuppato nel sugo…ed entrambe
guardavano il giovane…nei cui occhi ora luccicava
determinazione…
…
…«Tocca
scoprire dov’è.»…disse Bill
«Se
n’è andato senza lasciar traccia…
…ma non può essere andato
lontano.»…
…e queste
parole subito convinsero Barbara, che risistemò la cornetta
«Sì è vero…dopo tutto
c’hai ragione, i
carabinieri semmai li possiamo chiamare
dop…»…«DOPO! Ecco, esatto,
dopo li chiamiamo,
dopo che l’abbiamo trovato, per denunciargli la sua
situazione!!»…«Giusto…!
Esatto…!»…sua madre era convinta, ma
Sabrina un
po’ scettica «Sì va beh ma noi come
facciamo a
sapere dove sta?! Cioè…in teoria potrebbe essere
dovunque!»…«A casa di Federico
dev’esserci
pure qualcosa, qualche recapito, qualche straccio di indirizzo che ci
faccia sapere un po’ quali sono i suoi luoghi! Lui lo sta
cercando con maggiore accanimento di noi ma di certo se Mattia ha preso
il fugone con Federico adotterà le dovute precauzioni! E poi
Fede va nel panico in queste cacchio di situazioni, gli si annebbia la
testa e non lo troverebbe neanche se l’avesse nascosto nello
sgabuzzino!! Sono certo che là da qualche parte ci sono
informazioni utili, nel cellulare di Federico, oppure nel computer! Io
domani posso provare a…»…«No,
non
domani.»…
…puntualizzò Barbara con aria seria ma decisa
«Adesso.»…«…?!
Adesso?! Come
“adesso”, in che senso?!»
esclamò Sabrina
«Adesso…adesso! “In che
senso”, Sabri’!
Ci andiamo e cerchiamo!»…«Eh ma
è
notte!» obiettò la sorella, eppure
l’altra insisteva
«Meglio ancora, così tutti dormono e noi cerchiamo
le
informazioni! Non possiamo aspettare fino a domani, Billy,
perché quel povero pulcino, piccolino di mamma, se mi hai
detto
che sta in quello stato, corna facendo tutte quelle del mondo potrebbe
pure fare la pensata di non arrivacce, a domani eh!
C’è
pure da tener conto questa
eventualità.»…«Hai
ragione, mamma…»…ne convenne il
ragazzo…ed
anche Sabrina si era allarmata e si alzò di scatto
«Cioè in che senso che non ci arriva a domani?!
Che si
suicida?!»…e Barbara «Eh…! E
che ne puoi
sapere: la sorella della ex di quello che c’ha la
società
con Pierpaola e con cui mo’ ha rotto stava credimi uguale
sintomo
per sintomo a come ha descritto Billy quando l’ha mollata il
compagno, stava così che respirava affannata tipo crisi di
panico, coi gemiti e anzi alla fine sembrava che stava pure meglio ed
è riuscita pure a dire “buonanotte
mamma”, la
mattina dopo hanno trovato il sangue che usciva fuori dalla fessura
sotto la porta s’era tagliata le vene, meno male che ci aveva
aspettato fino alla mattina, l’hanno ripescata per miracolo
c’aveva tutti tagli per tutto il corpo quella aveva scelto di
morire e chi la fermava più! Anzi poi meno male che
l’hanno fermata ma per
dirte…!»…«Oddio
allora tocca anda’ adesso! Ma non è che se
sarà
già ammazzato?! Per te s’è ammazzato,
Ba’?»…«M-Ma…!!! Dio
Santo prega che no:
PREGA! Prega! Fai una preghierina alla Madonnina de facce
arriva’
in tempo!»…e le metteva le mani giunte a forza,
seguitando
«La faccio pure io: Madonnina, smack smack, aiutaci, facci
arrivare in tempo per salvare il piccolo Mattia. Te intanto che
arriviamo noi proteggilo come fosse il Tuo bambino e non gli fare
accadere niente di male. Tu che sei buona e ami e proteggi tutti.
Bacio.»…e subito dopo aggiunse «Pure
tu!»…assicurandosi che Sabrina pregasse, e Sabrina
si
scosse e subito obbedì «Sì!
Allora…Ave
Maria…
…va beh
sì insomma, tutto quello che ha detto
lei.»…
…ed
intanto Bill, le guardava con sincero affetto e gratitudine
«Grazie mamma. Grazie zia.»…
…sentendo
come spesso nella vita che tutto ciò che per lui era
importante,
lo era anche per loro. Rivolse anche lui uno sguardo con la stessa
preghiera interiore alla piccola statuetta della Madonnina che avevano
in cucina…
…poi Sabrina tornò al concreto «Ma
allora poi i
carabinieri li devo chiamare? Adesso?! Dopo?! Che gli devo dire e ah!
Senti, Ba’! Barbara! Ma noi dobbiamo andare là e
intrufolarci di nascosto?! Oddio c’ho paura!! E se poi ci
mettono
dentro a noi?!»…«Non ce la fanno,
Sabri’!! Noi
andiamo lì senza farci vedere, che tutti dormono, e ci
portiamo
una scorta di incantesimi del sonno per precauzione e ah!! Ah! Mi
è venuta un’idea: tracce
psichiche!!»…«Tracce
psichiche?!»…chiesero assieme Bill e Sabrina, e la
super-accessoriata Barbara rivelò «Sì!!
Un
po’ noi rovistiamo nell’archivio e nel cellulare
come ha
detto Billy, un po’…arzigogoliamo una magia visto
che
stiamo proprio per altro in una casa dove è stato Mattia,
prendiamo una cosa che lui ha toccato e seguiamo le sue tracce
psichiche!»…«E come si
fa?!»…chiese
Sabrina «Pierpaola lo sa fare!! Lei lo sa fare, debbo
chiamare
Pierpaola!»…
…ma mentre si
accingeva ad usare il telefono, Sabrina ancora «Oddio
c’ho
paura, Ba’!!! Oddio, ma noi non l’abbiamo mai fatta
una
cosa simile!!»…e Bill le andò vicino
«Tranquilla zia: andrà tutto bene!! Andiamo avanti
io e
mamma, e poi con la magia di Pierpaola saremo in una botte di ferro, ne
sono sicuro, sarà una missione di successo!! Però
non
voglio costringerti, l’idea l’ho lanciata io, se tu
vuoi
restare a casa…»…«No no no no
che scherzi, io
vengo!! Perché non si può accettare una cosa del
genere,
è vero che non si può perdonare?! Non si
può
perdonare chi fa prostituire i ragazzini di
quell’età!»…«Sì
è vero,
è una cosa terribile!»...
…mentre
si udiva dietro di loro «Ehm…pronto sono Barbara
che posso
parlare con Pierpaola, per favore?
Grazie…»…e fece
cenno a figlio e sorella con le labbra “il
compagno”…con alzata di occhi al cielo che
sembrava
alludere ad un uomo noioso…«Eh Pierpaola ciao,
scu-…! Eh?...Eh giusto, “quanto tempo è
che non ci
vediamo”, da circa due minuti fa: senti a
noi…c’è successo un casino
improvviso…tanto
per cambiare! Eheheh! Avremmo bisogno di un favore dal tuo tocco
magico!»…pronunciato con allettata
fiducia…
…ben presto, ai trepidanti Bill e Sabrina giunse da parte di
Barbara il ben atteso annuire con occhiata luccicante: li avrebbe
aiutati…
…
Le ore trascorrevano…le luci si spegnevano man
mano…
…sulla città di Brume scese la notte
d’estate.
Un’automobile sbucò dalle parti di casa di
Federico.
Andava un po’ avanti, un po’
indietro…non si capiva
bene quello che doveva fare, per fortuna non vi era quasi nessuno in
giro…
…al
suo interno, bisbigli «Vai avanti nasconditi
infrattati…!!
O’…!
Ba’!!»…«Ehhhh!!!
Sabri’!!! Ho capito ma lì me vedono!! Ce stanno
due in
macchina, li vedo fin da qui!!»…«Che te
frega, vacci
lo stesso!! Ma che stanno a fa’ l’amore?! Eh?!
Stanno a
fa’ l’amore?!»…«Che
ne so, no!! Magari,
almeno starebbero occupati, macché ho visto una sigaretta
accesa, mannaggia c’ho una voglia pure io de
fuma’!»…«Ma l’hai
già fatto
prima!»…«E me rivie’!!
Sarà…l’eccitazione, tum-tu-tu-tum,
senti
così mi fa il cuore!»…«Tutto
a posto, mamma?
Tutto a posto, zia? Non è che avete dei ripensamenti per
questo
imbucaggio improvvisato?»…«Non dirlo
neanche per
idea, biscottino mio: è l’ebrezza
dell’avventura!!!
In missione per l’impegno sociale e la giustizia!!...
…mannaggia alla miseria, o’, dove mi
metto…porco
cane, se quel cornuto non si leva! Oh, dai che ha messo in moto?
Lì vi pare abbastanza
infrattato?»…«Non
dovrebbero vederci!»…osservò ottimista
Bill,
aggiungendo «E poi adesso non credo che i nostri siano
affacciati
alla finestra coi fucili puntati né tantomeno coi rilevatori
di
movimento per le auto! Noi siamo alcuni fra i tantissimi girandoloni
cittadini della notte…finché siamo in
macchina!»…«Hai ragione, amore di mamma:
adesso gli
frego il posto a quello…! E
spostate…!»…
…ce
l’avrebbe mai fatta quell’automobile a
parcheggiarsi un
po’ distante dal luogo del misfatto?...
...
…nel frattempo, il signor Mimmo e sua moglie Nadia stavano
per
andare a dormire. Lui sembrava soddisfatto della giornata e della cena
«Sentito nostro figlio, cara? Federico ha parlato di
“sposarsi”: uhm, chi se lo sarebbe aspettato da uno
che
fino a pochi anni fa doveva essere spinto a forza fuori dalla sua
stanza per un banale incontro al cinema? Sono contento, alla fine
è vero che prima o poi arriva per tutti il momento di
crescere.
Se parla così deve già avere adocchiato una
qualche
ragazzetta, è logico, ce ne sono molte in giro che non sono
per
niente male. Però…sinceramente, ti
dirò che sono
stupito perché non mi aspettavo che saltasse direttamente
all’accenno di una famiglia!»…
…«Ci sono rimasta come una stupida
anch’io!...»…rispose lei, sempre con un
qualche
sottinteso accusatorio nel tono…
…«Uh? Ti dispiace?»…chiese
lui con una punta
d’ironia, aggiungendo «Prima o poi debbono andare,
non
possiamo tenerli tutta la vita qui: ci siamo impegnati tanto, non puoi
rovinare tutto ora facendo la più che classica
madre.»…
…«Altro che “classica madre”,
Mimmo: sono una
madre del tutto controcorrente, perché ho dei figli che sono
tali! Pronti a sorprendere me ed il mondo con idee bizzarre: a quei due
non si può star dietro, non fanno che
meditare…follie un
tantino allarmanti! Già Emilio che si mette in testa di
avere
una sua indipendenza economica a soli quattordici anni! Ora poi ci si
mette Federico con questo fulmine a ciel sereno di lui che vuole una
famiglia! Chissà cosa ha in mente, ti dico solo questo. Loro
pur
di differenziarsi e non seguire mai la via
prestabilita…»…«Beh, non
arriverai a
paragonare il discorso di Federico alle insane farneticazioni del
piccolo! Il suo è un discorso sensato: ai nostri tempi a
quell’età si metteva su
famiglia.»…«Non
venirlo a dire a me: l’ho
fatto!»…«Appunto!»…«Ma
non ero
come tuo figlio: ho semplicemente valutato le situazioni e compiuto la
scelta più opportuna. Non volevo stupire nessuno, agivo alla
luce del sole.»…«E lui invece? A tuo
parere si muove
nell’ombra?»...«Mah…!...
…lui per me è un mistero. Con me è
stato sempre
molto chiuso, non mi ha raccontato quasi mai niente di sé.
Cosa
gli piace…
…come trascorre il tempo…
…chi veramente considera suo amico, o sua amica, e quale
tipo di
unione li lega. Lui “non c’è
mai”…
…
…non è mai
“presente”…»…svelava
lei, forse assieme
ad un’impercettibile malinconia, o preoccupazione
«…io da tanti anni lo ravvicino ad una specie di
macchina,
che si aziona fornendo lo spettacolo automatico a cui ci siamo tutti
abituati. Ma se si sposerà…
…io
potrò dire di essere stata sua madre senza averlo mai
realmente
conosciuto. Sì, forse è vero…si
sposerà. Se
lo ha detto…deve aver espresso letteralmente quanto sta
progettando. Così sarà…e poi non
sarà
più competenza nostra, toccherà alla sua
eventuale moglie
riuscire o meno a conoscerlo. Ce la farà. Non vedo
perché
dovrei pensare il contrario…
…»
…Mimmo sembrò intuire il celato dispiacere di sua
moglie
nel sentire che ormai era troppo tardi per abbattere la barriera che la
separava dal figlio, e dopo un po’ di silenzio,
domandò
«…
…beh dimmi solo se hai sentito una sola altra madre
affermare di
conoscere suo figlio, e dire che questo non ha segreti con lei. Oh
beh…intendo dirlo con consapevolezza, ed un minimo di
credibilità: qualcuna lo afferma ma da lontano un miglio si
capisce che è una vanteria infondata. Dimmi
dunque…se ne
conosci una che sembra sincera quando lo dice.»…
…Nadia sedette sul letto…
…e sbuffò con un po’ di fastidio,
mentre rispondeva
«…
…quella cretina di Barbara, la madre di Bill. Lei ne sembra
super-convinta, uhhh, dovresti
vedere!»…«Ti ho
appena detto di non lasciarti
infinocchiare.»…«Mah,
probabilmente sarà come dici tu, sì,
sarà vanteria
la sua, quella donna non la sopporto…!
Presuntuosa…quanto
il figlio, con quell’aria…volgare, e
sgradevolmente
fanatica!»…«…e infatti tu mi
vieni a portare
proprio il suo esempio, per favore Nadia! Quella non è degna
neanche di farsi chiamare famiglia…
…è una gabbia di
matti…!»…e lei fece
espressione eloquente, mentre Mimmo specificava «E anche lei,
credi davvero che conosca suo figlio? Ahhh…
…a
quell’età e con quel suo look sicuramente si
mangia
ragazze una dietro l’altra, e credi che di tutte queste tenga
un
diario che fa leggere alla mammina prima di dormire? Beh, anche se lo
vedessi non ci crederei!»...e poi spiegò ancora
«Le
famiglie vanno così, Nadia: tra genitori e figli…
…non vi sarà mai una totale confidenza, pensa
allora a
te! Puoi dire di essere stata una figlia aperta? Hai reso il tuo mondo
cosa accessibile ai tuoi, di genitori?»…
…lei, seria, non poté che
smentire…«E
allora, cosa ti sto dicendo? Non devi prendertela, devi accettare. Va
– così. E chi ha detto che sia sbagliato, nessuno
di noi
quando è stato figlio ha mai voluto l’intrusione
dei suoi
nelle proprie cose, e ora dobbiamo rassegnarci che il ciclo continua.
Per questo ti dico fin da adesso di non…
…puntare troppo sul piccolo, con lui sarà lo
stesso,
è inevitabile.»…
…e
in Nadia irruppe un sorriso spontaneo al pensiero di Emilio, che
però cercò di ritirare come meglio poteva
«…Emilio è diverso da
Federico.»…«Sì, ha preso
tutti i difetti che
suo fratello ora sta perdendo.»…«Non
è vero:
Emilio è solare! E’ un mattacchione, ma non
è di
ghiaccio come il suo fratello maggiore. E’ pieno
di…vita,
in un impeto anche un po’ incontrollato che però
io
preferisco rispetto al gelo e al distacco
che…»…«Sì
è vero: è
anche più
arrogante.»…«…
…tu sembri non apprezzarlo
affatto.»…«…è come
hai detto tu:
è “incontrollato”, non va bene. Ha
bisogno di polso,
tu non ne hai abbastanza con lui.»…
…«…e tu ti lasci troppo ingannare da
Federico.
Sì, ingannare. Credi a tutto ciò che ti dice,
attenzione.
Forse io sbaglio, forse tu hai con lui la confidenza che io purtroppo
non ho potuto instaurare e allora se così fosse io non debbo
altro che indietreggiare ed ammettere la mia sconfitta. Però
ho
anche dei dubbi: lui secondo me…è molto furbo.
Soltanto
lui sa cosa pensa e soltanto lui sceglie cosa dire e come dirlo. Forse
con te è un libro aperto…o forse
no.»…
…disse pacatamente, ma con una decisione sottile che si
insinuava sotto le sue parole. Mimmo però non raccolse
alcuna
sfida «Ma io come ti ho detto non ho alcun interesse nel
ficcare
il naso nella sua vita. Mi basta che sia responsabile delle sue
azioni.»…«SPERO vivamente che sia
così: a
cominciare da queste sue improvvise…
…”smanie matrimoniali”, oggi a cena ho
visto una
cosa che uhmmm…non mi è piaciuta
affatto…!...»…«Di che
parli?»…chiese il marito che realmente ignorava, e
Nadia
ponderò adeguatamente «Mmm…non
so…gente
apparire e scomparire in modo un po’ strano ed un
po’
troppo in concomitanza con l’argomento del matrimonio di
Federico. Destare troppo l’attenzione…
…voglio sperare che…non ci siano svolte da
fotoromanzo
all’orizzonte!»…e lui rise
«Ah, ma a chi ti
riferisci, a Flavia?!»…e Nadia dovette ammettere
«MAH.»…«Sì,
è vero, si impiccia
di tutto. Ma lo fa con qualsiasi argomento si stia trattando, da affari
personali fino alla crisi economica mondiale. Sì, ha le
gambette
di una gazzella quando arriva a servire i piatti, mentre quando deve
tornare in cucina sembra che a queste abbiano legato un piombo, ma
sinceramente l’indegna ipotesi di mio figlio interessato ad
una
cameriera…non si riesce ad allestire nella mia mente,
perdonami,
è più forte di
me!»…«…non so
qual è stato l’ultimo sventurato padre che ha
pronunciato
simili parole, in una
telenovela…»…«In una
telenovela, appunto cara: come puoi vedere io non sono esattamente il
tipo che viene scelto usualmente per parti in tv. Se ti sentissero i
miei colleghi del Dipartimento avrebbero di che ironizzare per
anni.»…«SARA’…!...
…ma te l’ho detto, i nostri figli sono dalle mille
facce e
dalle mille sorprese. Stai in guardia, Mimmo…!...
…
…l’ultima cosa che ci vorrebbe in questa casa
sarebbe un
grande, bello scandalo…!»…
…
…in quello stesso momento la delicata camerierina Flavia, in
camicia da notte, girava ancora per la casa assicurandosi che tutto
fosse in ordine. I mobili lucidi, i soprammobili al loro
posto…
…le porte chiuse…
…ignorando naturalmente che al di là di quella
dello
sgabuzzino c’era un ragazzo svenuto…
…
…nella casa erano penetrati silenzio e pace, scanditi
soltanto
dal solenne ticchettio degli orologi, e dai lievi passetti della
giovane che sussurrava un motivetto tanto piano che solo pareti e
mobili l’avrebbero udita, ma forse vi sarebbero stati cullati
per
la notte…
…camminò accanto alla stanza di
Federico…soffermandovisi qualche istante soltanto, per
donargli
uno sguardo un po’ incerto seguito da un qualcosa che forse
era
un sorriso, poi passò subito oltre…
…ignorando di nuovo qualcosa, e cioè che dalla
porta
socchiusa si intravide un lampo di luce rosa…
…
…fu
tempo di ritirarsi nella sua stanza, chiudersi la porta alle spalle
assicurandosi che il rumore fosse tenue come quella notte…
…e
raccogliere quel grazioso bicchierino con la composizione floreale che
teneva sul tavolinetto, e lasciare che quel profumo accompagnasse il
suo sospiro…
…con sguardo sognante al cielo…o meglio: al
soffitto. Poi
«…oop!»…
…per sbaglio fece cadere la sua agendina, che si
aprì in
corrispondenza del segnalibro rivelando un nome scritto con caratteri
colorati come la gioventù e dolci come una ragazza.
L’aveva scritto lei e sembrava un nome caro. Il nome era
“Federico”…
…
…«…ecco e qui chi si è visto
si è
visto: buonanotte al secchio questa è
un’automobile come
tante!»...Barbara trovò posto: sembrava una viuzza
un
po’ appartata, ma c’era appunto qualche altra auto
«Sì mamma, che problema ci dovrebbe essere, non
è
un’auto rubata!»…«Barbara
senti ma allora
Pierpaola quand’è che deve entra’ in
scena?! La
debbo chiamare, la chiamo
ades…»…«No!! Ti ho
detto: adesso no, noi andiamo avanti e ci facciamo trovare
già
sul balcone, che lei deve mescolare i filtri per avvolgere il manufatto
con l’energia delle tracc…cioè che,
raccoglie leee
vibrazioni psichiche che sss…scoppiettano attorno! Lei
arriva
fra qualche minuto e si mette…là! Fuori sotto al
portone,
vedete?!»…ed indicò l’in
parte coperto
palazzo tanto per rendere l’idea, mentre Bill osservava
«Acc…! Un po’ in bella mostra, eh! Se
passa qualcuno
pensa che siamo ladri!»…e Sabrina «Il
palo! Ci vuole
qualcuno che fa il palo!» «Eh dobbiamo
fa’ senza
palo, rega’! Mica possiamo mette cinquanta pali, è
una
piazza qui e può sbucare gente da qualsiasi parte! Tanto
è un attimo: lei arriva, intanto noi saliamo! Poi caliamo la
corda e lei ci lega il manufatto e noi lo tiriamo su, è
leggero
ma dobbiamo muoverlo con delicatezza perché zampilla energia
magica dappertutto! Intanto tu Billy che sei pratico magari rovisti un
po’ qua e là, computer, cellulare se intanto si
trova
qualcosa di utile poi da…asssSSSemblare, brrr, come mi piace
questa parlantina da piano d’azione! AssSSemblare con i dati
fornitici dalla nostra…wow, magica Pierpaola! Che figata, io
non
sto più nella pelle andiam…le
coperture!!!»…si ricordò e Sabrina e
Bill fecero
eco «Le coperture!»…
…così Barbara sfoderò tre mantelloni
neri col
cappuccio...«Tieni: Billy, questo
tuo!»…«Ok…»…«Sabri’…»…«Oddio
che brutto!! Che mi devo mette questo?! Oddio che brutto, sembro il
fantasma dell’opera!! No, ma una cosa più
femminile no?!
Una cosa più stile…Pierpaola no, che
c’ha uno stile
troppo figo?!»…e Barbara rispose divertita
«Te sei
matta, Sabri’: ‘e cose che se mette Pierpaola tutte
intrecciate se ce toccava ce stavamo fino a domani mattina e
infilarcele e intrippettarcele, intanto accontentati di queste, che
so’comode!»…«Sarà…a
me me
sembrano proprio spente, mamma mia che brutte, mannaggia, sembro una
portaiella, così!»…«Dai zia,
non essere
melodrammatica! Ci attiviamo per il bene comune ed il crollo
dell’impero della prostituzione
giovanile!»…«C’hai ragione te,
Billy, scusa
tua zia, è un po’…matta,
sarà che so’
ZITELLA!»…specificò adeguatamente zia
Sabrina,
dopodiché…
…a furia di
«Acc…!»…«Ahhh!»…«Non
c’è
spazio!»…«Infila
dai!»…«Pure il
cappuccio!»…«Mamma
mia non si respira con questi, sembro un boia!»…e
via
altre…
…
…tre buffe figure incappucciate, una alta (Barbara), una
medio-alta (Bill) ed una bassetta (Sabrina)…
…avanzarono simpaticamente nella notte cittadina!
Separandosi ai
dovuti incroci…facendosi i dovuti cenni per alzarsi,
abbassarsi,
sgattaiolare, e di nuovo abbassarsi sotto le automobili, confondersi
dietro il buio vicoletto…
…e talvolta spiaccicarsi a terra tanto da appiattirsi e
sembrare
nient’altro che una vecchia coperta nera grezzamente buttata
a
terra…
…! C’era da segnalare il simpatico dettaglio delle
scarpe
che sbucavano da sotto i mantelli neri! Leopardate con tacchetto per il
fantasmone alto, Starry bianche a quadri blu per il fantasma
medio-alto, e stivali estivi chiari per il fantasmino
piccolo!
Quante se ne possono vedere se si aguzza l’occhio, nelle ore
silenziose di una notte d’estate…!
…in breve furono sotto il famigerato portone, e Barbara
«Via via!! Qui separati, metti che esce qualcuno! Tra le
piante,
dai!»…e si nascosero tra le piante ai lati, lei da
una
parte, figlio e sorella dall’altra. Quest’ultima
chiese
«Qua si mette, la
nostra?!»…«Sì,
Pierpaola passa qua e noi gli tiriamo la
corda!»…«Ce
l’hai la corda, Ba’?! L’hai presa prima
dalla
macchina?! ODDIO CHE LA DOVEVO PRENDERE IO?! ODDIO NON L’HO
PRESA
ME SO’ DIMENTICATA CHE NON E’ CHE CE
L’HAI
TE!?»…«SHHHHHHHH!!!!!!! Zitta
Sabri’, vuoi che
ci scoprono? Ce l’ho io, ce l’ho io guardala, non
la dovevi
prendere te, calmate, sei troppo agitata guarda che così non
lavori bene, eh! Stai calma, rilassata, fai come me! Io adesso lancio
la corda e appena si appende salgo, poi la tiro a voi e voi fate lo
stesso!»…«Ma poi quando li chiamiamo i
carabinieri,
Ba’?!»…«Dopo, dopo
Sabri’! Dopo che
abbiamo individuato Mattia! Cioè individuato no, proprio
dopo
che l’abbiamo preso, perché appena abbiamo la
traccia ci
risfiondiamo in macchina, per questo so’ stata tanto prudente
a
metterla lontana perché metti che qualcuno ci vede uscire!
Se la
piazzavamo qua e qualcuno ci beccava mentre, appena usciti, ci
rificcavamo dentro, era capace che chiamava lui la polizia e partiva un
inseguimento e ce manca solo quello, Sabri’! Così
è
più facile, prendiamo, usciamo, ci separiamo, via i mantelli
sparpagliati uno qua e uno là, uno dentro un cassonetto, e
poi
tranquilli in macchina come comuni
cittadini.»…«Brava. Brava,
Ba’! Hai pensato
proprio bene ‘sto piano, ‘n applauso per
Barbara!!»…«Coraggio zia, adesso ben
attenti a non
romperci il collo con questa corda.»…
…Barbara aveva estratto dalla borsetta leopardata una bella
cordona lunga con arpione, ma Sabrina volle agevolarle il lavoro
«Lascia Ba’, lascia Ba’, faccio io!! Vado
io per
prima, io faccio climbing, ti so fare il lancio giusto preciso come
dev’essere, lascia la corda, lascia la corda ci provo
io!»…«D’accordo
Sabri’, grazie: poi ce
la lanci!»…«Sì sì
sì sì,
faccio tutto io, te lascia la
corda!»…«Ok!»…«Coraggio!»…le
incitò Bill…
…
…la piccola fantasmina nera dagli stivali chiari e dai
ciuffetti
biondi che sbucavano dal cappuccio si trovò nel suo momento
di
gloria al centro della scena, con quella corda in mano sembrava essere
più padrona che mai della situazione: puntò verso
l’alto lo sguardo per ponderare la distanza, e poi strinse
con
sicurezza la corda per compiere il lancio
che…riuscì!!
Riuscì, la corda si arrotolò attorno ad un
pilastro e
l’arpione si aggrappò genialmente! Sabrina
cominciò
coraggiosamente la scalata…
…sotto gli occhi degli altri due, tesi affinché
andasse
tutto bene…
…sembrava aver preso con enorme serietà quella
missione…! A metà percorso, si voltò a
chiedere
«Arriva
qualcuno?»…«No!»…le
disse
Barbara, e lei
«Sicuro?»…«Sì, zia!
Tutto sotto controllo! Sei grande!»>…
…e la scalata continuò…
…ad un
certo punto qualcuno accese la luce e spalancò la finestra
e…!!! Furono istanti di tensione
«…porca
PUTTANA…»…mormorò Sabrina
quasi solo col
movimento delle labbra, e Bill e Barbara dovettero di scatto
infrattarsi tra le piante…
…per fortuna la scalatrice non era stata vista
perché
poco più su per un pelo…
…e non si fece intimorire…
…qualche istante di incertezza, ma poi per fortuna la
finestra
si richiuse e la luce si spense…ed i due complici poterono
riemergere «Dai zia, ci sei
quasi!!!»…«Daje…»…fece
lei…che grondava sudore…
…ma poi…
…ecco che «Sì!!
Dai!!»…come da
esclamazione di Bill, riuscì a scavalcare il balcone!!
«Ci
sono-ci sono!! Ci sono…
…!!...»…ribadì Sabrina,
cercando di moderare
i toni e non svegliare nessuno, e poi
«Ptsss…adesso tocca
a voi!!»…«Sì zia, siamo
pronti!»…«Vai tu prima, biscottino, io
poi vado per
ultima.»…«D’accordo,
mamma.»…
…turno per il ragazzo di tentare l’arrampicata
«Forza Billy…!!...»…lo
incitava la zia…
…
…anche lui si mostrò coraggioso e
determinato…«Dai, che ce la
fai!»…sempre
Sabrina, poi lui a metà si fermò e chiese
«C’è qualcuno dentro? In
stanza?!»…
…Sabrina si accinse ad osservare…ma poi rispose
subito
«No! Nessuno!»…ed il ragazzo dedusse
«Si vede
che Federico è
uscito.»…«Può
tornare?!»…«Ma può
tornare?!»…chiesero Sabrina e Barbara, ma lui,
mentre si
arrampicava «Non credo! Di solito le scorribande tra amici
per
infinocchiare la famiglia prendono quasi tutta la nottata! Finiscono
non prima delle due e mezza tre proprio che durino il tempo minimo!
Federico dorme principalmente di giorno!»…
…
…trascorsero secondi da batticuore…
…
…ma alla fine anche il secondo elemento fu alla meta!
«Bravo, Billy!» disse Sabrina, e lui
«Mamma! Ora
manchi solo tu!»…e lei, dal basso
«Arrivo, tesorino
mio…!...
…acc, vediamo un po’…come ci mettiamo
qua! Ok!
Coraggio Barbara, dai er mejo che
puoi!»…parlò a se
stessa…«Arrivo eh belli, e poi non sarà
tanto
piacevole per voi, ve lo annuncio!!
Eheheh!»…scherzosa e
ottimista come sempre: e coraggiosa…poiché ben si
impegnò a rendere la sua scalata, inizialmente esitante,
sempre
più efficace…
…«Dai che ce la fai, dai che ce la fai, dai che ce
la
fai…»…faceva Sabrina, e chiedeva
«Ce la fai?
Te devo veni’ a aiuta’?!»…e
Barbara scherzava
«Eh beh! Sì magari,
grazie!»…ma era ovvio che
lo spontaneo altruismo di Sabrina non aveva tenuto conto che non vi era
modo di aiutarla a scalare se non reggerle la corda…
…«Ahia, il vestito…!! Mi tira tutto
dietro al
sedere!!»…dichiarò in ogni caso la
scalatrice, e la
sorella «Perché te sei messa tutta attillata! Io
t’avevo detto, mettete
comoda!»…«E lo so,
Sabri’! Non ce stava
tempo!»…«A proposito de
tempo, ma mo’ quella Pierpaola quando viene, non dovrebbe
essere
già qua?!» chiedeva Sabrina, e Bill, consultando
l’orologio «No, non è in particolare
ritardo,
considerata la durata di una pozione per rilevare le tracce
psichiche.»…
…
…Bill cominciò comunque a scrutare
l’interno della
stanza…
…
…dal buio, illuminato dalle timide luci notturne, si
distinguevano le forme dei mobili, del letto fatto, e del computer
visto da dietro…
…
…chissà dov’era finito
“Mattia”, che
poche ore prima era lì, su quel letto,
terrorizzato…?
…«…
…oooissa!...»…intanto, la scalatrice
era ormai
giunta quasi alla meta. Sua sorella chiedeva «Te
s’è
strappato? Eh? Te s’è strappato il
vestito?»…«No, oddio, per fortuna no!!
Oddio
perché hai sentito crack?! Non è che passa
qualcuno da
sotto e me vede con ‘n buco nel
sedere?!»…«No,
io chiedevo!»…«No, perché
abbi pazienza, se
me devo fa’ becca’ come ladra preferisco fallo cor
sedere
tutto intero!…
…ecco…fiuùùùùùùùùùùù!!»…
…anche Barbara fu scaricata sul balcone! Bill le corse
incontro
per vedere come stava «Tutt’intera tua madre,
biscottino!»…mentre si rialzava
«Ahhhhhhhhhhhh…! Mamma mia che faticata! A
Sabri’,
me devi porta’ con te una de ‘ste volte a
‘sta cosa
che fai, tua sorella comincia ad esse ‘n po’
arrugginita!
Ehehehe!!»…«Io te l’ho detto,
un sacco di
volte, se ci volevi venire! Eri te che me dicevi
no!»…«E mo’ te dico
sì!»...dopodiché aggiunse
«Andiamo andiamo
allora, coraggio, tutti dentro! Avete detto allora che non
c’è nessuno, no? Chiudete la porta a
chiave!!»…«Eh?!»…dubbiosa
Sabrina, e la
sorella spiegò «La porta, chiudere! Metti che
entra
qualcuno? Almeno è er ragazzo che è tornato, che
non ha
voluto sveglia’ nessuno ed è cascato dal sonno
dritto nel
letto! Eheheheh, prima però ha chiuso la porta a
chiave!»…e Bill che andava a chiudere
«Adesso la
cosa migliore è spargere un po’ di luccichini
soporiferi,
tanto quelli passano sotto le fessure delle porte, almeno
così
ci assicuriam-…!!...»…
…rimase in silenzio, paralizzato dalla visione di
qualcosa…
…«Che c’hai Billy tesoro di
mamma…?»…«Billy…»…accennavano
le tremanti voci di Barbara e Sabrina…
…ma ben presto cominciarono a capire
«…ih?!?!»…«…uhm!!!»
quando
videro l’alone rosa crescere rapidamente, dietro al
computer!!!...
…Bill restò attonito!...
…
…dalla porta lui poteva vederla: una figura seduta davanti
al
computer...
…il suo corpo ed il suo viso dalla parvenza femminili erano
avvolti nell’ombra…sembrava avere i capelli
lunghi…
…brillavano solo i petali rosa che la rivestivano, e che
costituivano le sue ali…stupende, simili a quelle di una
farfalla…
…il ragazzo restò senza parole…
…Sabrina «Billy che c’hai?! Che
è ‘sta
luce?!» e Barbara si precipitarono lì da lui
ma…
…non restarono meno sorprese
«…F-F…
…Federico ha una sorella?»…chiese
Sabrina con voce
tremante, seguita da Barbara «Oh mio
Dio.»…
…la
domanda sulla sorella rappresentò la speranza, fuggevole, di
riportare quella visione ad un fenomeno umano, ma in genere le sorelle
non assomigliano a farfalle e non luccicano di magia.
Sicché, da
fuggevole la speranza fuggì «Non è
umano…»…mormorò
Bill…
…
…l’essere destò il suo capo
reclinato…ed i
suoi occhi brillarono di luce…ora era luce ostile:
alzò
la sua mano…ed invocò un vortice di energia rosa
ma...!!!
Bill estrasse qualcosa, una piccola arma, e riuscì a
contrastarlo!!! «Oddio, ci
attacca!!!»…esclamò Sabrina
«E’
un’…entità!!!»
seguì Barbara, ed il
ragazzo ordinò «Spargete la magia del sonno!!!
Altrimenti
ci sentiranno ben
presto!!»…«Barbara!!!»…Sabrina
cercò conforto nella sorella e questa, nonostante il momento
di
pericolo, si fece trovare pronta: aprendo una boccetta contenente un
flusso magico simile ad un cielo stellato, e spargendolo in giro
affinché potesse, come annunciato, passare sotto la fessura
della porta!
…«Zia Sabrina, mamma!! E’ il nostro
momento!!»…esclamò il ragazzo
disfacendosi del
mantello scuro «Non ho idea di chi sia…ma dobbiamo
a tutti
i costi scoprirlo!!»…
…Sabrina
e Barbara si guardarono…la prima molto incerta,
l’altra
non di meno ma cosciente che quanto detto da Bill era vero. Si
disfecero anche loro della copertura, e…
…!!!
…ben
presto quella donna, o quell’entità dalle ali rosa
si
trovò di fronte non creature indifese, bensì
avversari
pronti a sfidare il mistero che la avvolgeva!
…«Forze
del fuoco.» invocò Barbara «Forze della terra.»
invocò Sabrina «Forze del vento.»
invocò Bill…
…e gli elementi
invocati rivelarono la loro splendente essenza da battaglia! Una
fiammata regalò a Barbara la sua arma: una lama dorata a
mezzaluna, elegante e barocca, dai prolungamenti che la rendevano
simile ad uno strumento musicale, una specie di cornamusa, ma su questi
non si potevano appoggiare le labbra poiché sgorgava fuoco.
La
durezza della roccia avvolse invece i guanti e gli stivali di Sabrina,
che ora avrebbero potuto sferrare fendenti schiaccianti! Bill era
aiutato da una coppia di ventagli circolari taglienti:
piccoli…ma altrettanto insidiosi!
…
…l’essere, dal lampo nei suoi occhi,
sembrò
stupefatto nel trovarsi davanti quella reazione: pur restando seduta
sullo sgabello, di fronte al computer spento, intensificò la
forza del suo vortice ma Bill incrociò i ventagli e
caricò una raffica di vento per contrastarla proprio mentre
Barbara si attivava «Gorgo
infernale!!!»…scattando
in avanti e “tagliando” il vento di suo figlio con
la sua
stessa arma, che liberò fiamme dai suoi prolungamenti
mescolandole al vortice e generando una tromba di fuoco, che
centrò in pieno la creatura che gemette con voce distorta,
quasi
da farla sembrare uscita dal computer di fronte al quale sedeva, un
prolungamento elettronico irreale e distorto quanto bello, e misterioso
ma…
…Sabrina non si fece
attendere ed approfittò del momento di debolezza
dell’avversaria per centrarla con un destro, e poi un calcio
ed
un altro con giravolta, elegantemente rifilati, che spinsero via lo
sgabello intimando alla creatura di sorreggersi con le sue stesse ali:
e volò!!!...
…«Billy!!! Ma
Federico non sa niente
di…?!»…«Non lo so,
mamma, mi sembra impossibile!!!»…«Chi
è
questa, e da dove viene?!?!»…furono le parole dei
tre, nel
ritrovarsi con mille improvvisi interrogativi nella testa, che si
esprimevano nel già caotico scenario di quella stanza
giovanile
così presto bruciacchiata dal fuoco, e squassata da vento,
volo
e spintoni che tra oggetti, libri, cavi e vetri crearono
devastazione…
…
…la
donna-entità guardò gli avversari con un
luccichio di
rabbia, caricò tra le sue mani una sfera di petali rosa e la
scagliò contro di loro ma Sabrina la disintegrò
con un
pugno «…ssstronza donnetta rifatta e
riprogettaTA!!!»…poi un’altra ma Bill
cercò
di evitarla per avvicinarsi e colpirla coi ventagli: non fu facile
perché volò
«AAAAHHHH!!!!»…in tutta la
stanza!! Con grido delle due donne in aggiunta, buttando giù
quanto più possibile, ma Bill non si fece intimorire e
insistette di nuovo tentando di colpirla: Barbara si unì
sfruttando la lama stavolta non come lanciafiamme ma come arma diretta
e tagliente, Sabrina cercò di disporsi dall’altro
lato per
formare un triangolo «C’ha tutte le tette di
fuori?! Le
vedete, c’ha tutto il seno di fuori!!! Questa stronza, lo
vedete
che luccica!!!»…e a Barbara venne da ridere
nonostante il
momento di difficoltà «Certe cose le noti solo te,
Sabri’!!»…
…mentre Bill si
voltò perché sentì e poi vide dei
sassetti che
qualcuno stava tirando da sotto il balcone…
…ma non vi fu tempo…
…la creatura alata si
strinse a sé e…spalancò le sue ali,
liberando una
pioggia di petali laser dalle sue ali…!!!...
…«Agh!!!»…Bill
riuscì appena in tempo
ad innalzare una barriera di vento…
…che fu seguita a
ruota da un rinforzamento di fuoco da parte di Barbara e
dall’innalzarsi di una montagnetta di roccia, da parte di
Sabrina…
…
…il colpo fece
sospirare appenato il ragazzo che sentiva di non riuscire a far reggere
a lungo la barriera magica ma poi…qualcuno arrivò
dal
balcone!! E stavolta non un semplice sassolino, ma un uccello bianco:
un corvo bianco fregiato d’oro che
«CRAAAA!!!»…
…deciso,
spalancò il becco e scagliò un bolide luminoso
contro la
misteriosa nemica, facendole perdere il controllo
dell’attacco
«Cos’era?!?! Mica
sarà…»…esclamò
Barbara, stupefatta
«Mica
sarà…?!»…accennò
Sabrina,
ma poi lo riconobbe «E’
Max!!»…«CRAAA,
sono venuto al momento giusto!»…parlò
il simpatico
corvo con voce corvosa, e Sabrina e Barbara esclamarono
«PIERPAOLA!!!»…
…«Vado
io!! Vado io ad avvisarla, voi tenetela a
bada!!»…esclamò Bill alludendo prima a
Pierpaola
poi alla nemica, e scavalcò la scrivania ribaltata per
arrivare
al balcone, sporgendosi «PIERPAOLA!!!»…
…«Ehi, ragazzo!!!»…
…
…fu la spiccia,
complice e mondana esclamazione di quella...fantastica star della
notte: alta e slanciata quanto i suoi lunghi e brillanti orecchini,
calorosa come pochi tanto che anche due sottili bretelline sarebbero
state di troppo per quel suo top nero e argento scintillante…
…«Ma che
succede, si combatte?! Max ha visto uscire...un MEZZO MONDO da
là dove state, dardi, zampilli, sembrava capodanno!! Ma che
avete combinato?!»…
…occhi castani
e cinquanta anni passati, ma ancora in forma e con una marcia in
più, dettata dai suoi capelli “grintosi”
e
cortissimi…
…«Sì, si combatte, Pierpaola!!!
E’ successo
un imprevisto, purtroppo, noi non l’avevamo
calcolato!!!»…«Di sicuro è
colpa di quel
capolavoro che c’hai come madre! O’, ma possibile
che dove
mettete piede voi…l’ago della bilancia non regge
mezzo
minuto e scoppia un casino bestiale?!»…affermava
con
bonaria ironia, includendosi forse implicitamente nella
classificazione, cosa che evidenziò Bill, nonostante il
momento,
con un sorriso complice «Dove passiamo TUTTI NOI, cara
collega!»…«C’hai ragione,
bello…!»…«Hai il
manufatto?!»…
…e
Pierpaola sfoderò l’oggetto mettendolo in bella
mostra:
dalla forma contorta, sembrava molto antico e brillava di un alone
violaceo «Ci servirà, ma prima
c’è un
problema!! Siamo stati attaccati, c’è una cosa
dentro, una
tizia!!»…«Ma è amica di
quell’amico
tuo, l’avete beccato a letto con la fidanzata?! AH NO
E’
GAY, tua madre me l’ha
detto!!»…«NON
C’E’ TEMPO PURTROPPO ORA!!...per parlare, ma non
può
essere la fidanzata, gestisce magie
ignote!!»…«Oh
cacchio!!»…«Eh, “o
cacchio”!!»…«Allora
aspetta-spetta che vengo
ad aiutarvi!! Vi vengo a dare una
mano!!»…«…e-eh?! Vuoi
salire?!»…«Salgo!! Posso,
Bill?!»…«Sì, ecco la corda
Pierpaola!! Ce la
fai?! Con tutto il manufatto, attenta che ho sentito che è
fragile!!»…«Tu passa la corda!
Sì è
fragile ma è ok, lo metto in borsa così ce la
svanghiamo!! Dai Bill reggimi la corda, che
arrivo!»…«La
reggo!»…
…e la
determinata Pierpaola non si lasciò intimorire, riavvolse il
manufatto in una sacca e lo infilò nella sua bella, costosa
borsa di marca dopodiché si sgranchì
fulmineamente, e si
aggrappò alla corda…
…Bill si preoccupò di sorreggerla, affermando
«Non
dovrebbe esserci pericolo, abbiamo addormentato il palazzo con
luccichini ovunque!! Solo attenzione che non passi
nessuno!»…«Se passa qualcuno lo miro e
gli lancio un
dardo addormentante così, a bruciapelo, oggi mi sento
proprio…!»…
…ottimista,
sicura di sé, tranquilla anche nel pericolo
e…”pronta a fare qualsiasi cosa”, quello
sembrava
intendere, mentre…
…!!! Bill
vedeva bagliori rosa dietro di sé «Mamma!!!
Zia!!!»…«Siamo qui,
biscottino!!!»…udì la madre da dentro,
e Sabrina lo
raggiunse «Bill tranquillo per il momento! E’ mezza
rintontita, Max ci sta dando una mano e…UH?!?!
Pierpa’!!!»…«Ciao bella, come
ti
butta?!»…salutò Pierpaola nel mezzo
della scalata
«Smaltisco un po’, non ti
pare?!»…e Sabrina si
affacciò per gridarle «MA SE SEI GIA’
SECCA COME UNO
STECCO, fammi la cortesia!! Piuttosto ce la fai?! L’hai
portato
il manufatto?!»…e Bill «Sì,
l’ha
portato, ce l’ha in
borsa.»…«L’HO
PORTATO ‘STO CAVOLO DI
MANUFATTO!!!»…ribadì
comunque Pierpaola all’ennesima volta che riceveva quella
domanda
«MA PIUTTOSTO VOI CHE CAVOLO DI UN CASPITA AVETE
COMBINATO?!»…e Sabrina «Non lo so,
è arrivata
una con le tette che gli luccicano e all’improvviso non
abbiamo
capito più niente, e ci ha attaccati!! Stiamo dentro, stiamo
a
combattere ALL’ULTIMO
SANGUE!!»…«Allora
mo’ arrivo pure
io!!»…«C’è pure
Barbara!!»…specificò Sabrina, e
Pierpaola «Eh
lo so!!»…
…secondi concitati…
…
…Barbara non dava
tregua alla creatura facendo appello a sorprendenti agilità
ed
eleganza: nella sua arma dorata si specchiavano i riflessi rosa emanati
dall’avversaria. A dare man forte alla nostra eroina, il
corvo
bianco di Pierpaola con i suoi dardi «Ah…acc!!
Max!
Dobbiamo illuminarle il viso! Dobbiamo scoprire chi è, se
non lo
mostra di sicuro ha qualcosa da
nascondere!»…«Non
è facile, Barbara!»…rispose il corvo
«I
nostri poteri l’avrebbero già fatto, ma
l’avvolge
un’ombra più fitta del normale, certamente di
natura
magica!»…«…
…non dobbiamo abbassare la
guardia!»…ribatté la donna…
…e dopo che
l’ennesimo petalo laser l’ebbe sfiorato i capelli,
cercò qualcosa nella stanza che poteva
aiutarla…lo
trovò! Il computer, seppur a terra e probabilmente rotto!
«Coprimi Max! Ora metterò a dura prova il suo bel
cuoricino: vediamo se la tempra femminile riesce a reggere
al…getto più “hard” dei
messaggi di Facebook
che si scrivono la notte!!»…definendo
quell’arma con
tono minaccioso, ed anche il corvo ebbe un sobbalzo
«A-AHIII!!!
Sta solo attenta a non colpire
meee!!!»…«Tranquillo!...
…tutt’al più
farà di te un vero maschio!»…e con
scioltezza,
compì un bel balzo all’indietro accovacciandosi
oltre la
scrivania capovolta ed il computer: la creatura sfoderò i
suoi
artigli rosa fosforescente, e si preparò a lacerare
ma…il
corvo si frappose fra lei e Barbara, sfidandola «Ehi, vedi se
mi
prendi, Barbie-farfalla!!»…
…i due cominciarono a
giocare ad “acchiapparella volante”
nell’angusta
stanza, mentre Barbara caricava il suo colpo soffiando nella sua arma,
che emanò fuoco e fiamme fino ad avvolgere il
display…
…comparve la scritta
di “Facebook”, ma si trattava di un prodigio: la
spina era
sfilata ed i cavi danneggiati! E poi il logo era leggermente
diverso…di solito non nasceva dal fuoco…
…Barbara di scatto
avvicinò la tastiera, ridendo fra sé
«Eh eh, questo
è il mio campo, conosco questo mondo come le mie tasche ma
adesso è giunto il tempo di…inoltrare una nuova
“richiesta d’amicizia”! Tocca a te bella,
benvenuta
nel mondo delle donne con le palle! Questo è
il…»…e scandì il suggestivo
nome
dell’attacco «Fire-Face-Night-Book!!!»…e
d’improvviso un’enorme mano infuocata
sbucò dal
pavimento frantumandolo, ed innalzando trionfalmente il display!...
…la nemica stava
ancora tentando di colpire Max, ma il corvo comprese di doversi
scansare «Io sono un bravo fattorino…e la mia
padrona mi
aspetta fresco di buon mattino sicché devo
scappareEEE!!!!!!»…
…svolazzando dopo un
ultimo dardo scagliato, quando ormai l’insidiosa avversaria
non
poteva più difendersi dal…
…!!! Micidiale
vortice di frasi dalle lettere infuocate che il display
eruttò e
che la colpì appieno, suscitandole un gemito straziante
«Sì!!!»…esclamò
Barbara…
…mentre Max era
sollevato dal non essere stato colpito «…auhf,
auhf…! Io debbo andare a dormire presto per fare il mio
lavoro,
questo mondo non fa per me!»…
…quando Sabrina
afferrò il braccio di Pierpaola per aiutarla a salire,
esclamò colpita in positivo «CHE BORSA TI SEI
COMPRATA?!?!»…«EH!!! CHE TI
CREDI?!»…ribatté l’altra
orgogliosa della sua
borsa e contenta che fosse stata notata «Fighi pure gli
orecchini, addosso a me però non ce li
vedrei!»…«Zia, neanche è
salita ed il
problema è la borsa, gli
orecchini…!»…scherzò Bill,
ma Pierpaola ben
presto li raggiunse con uno scatto niente male «Et
voilà!
Madame…! Monsieur…! Vi chiedo di introdurmi alla
battaglia!»…«Con immenso
piacere!»…affermò Sabrina e la prese
per un
braccio, mentre Bill la prese per l’altro dicendo
«Ti
presentiamo una nemica pericolosissima, che non abbiamo mai visto una
volta nella vita, e che chissà perché vuole
ammazzarci
tutti!»…«Ah, grande!» fu il
commento di
lei…
…
…e la nemica,
dopo il colpo ricevuto, sembrò indignarsi ancor
più
pericolosamente e prepararsi a piombare su Barbara coi suoi artigli
taglienti «OH MAMMA!!!»…
…lei
provò a scappare ma le si era impigliata la caviglia nei
cavi
del computer…niente paura, rinforzi!
«Ohp-Ohp-Ohp-Ohp!
Attenzione!!»…esordì Pierpaola, Bill
sfregò
i ventagli respingendo la creatura con un bolide di vento, Sabrina
colpì a terra con un pugno innalzando una roccia
dall’estremità tagliente, che troncò di
netto i
cavi liberando Barbara «Grazie!!!
Fiùùù,
meno male che siete arrivati!»…«Servizio
puntuale!»…esclamò Pierpaola, e Barbara
fu lieta
«Dajeee!!! Pierpa’, ma come
sei…?!»…”salita in
così breve
tempo” avrebbe voluto dire, ma Pierpaola, sua amica da tanto
tempo come si evidenziava già in poche parole dal tono,
ribatté «Segreti del mestiere! Ne parliamo al
primo
momento libero: dunque…lei?! Il
problema?!»…alludendo alla nemica
«Affermativo!» precisò Sabrina che
sembrava aver
acquistato spirito con l’arrivo dell’alleata, la
quale
disse «La sistemiamo in un batter d’occhi e ce famo
dare i
documenti su chi è e chi non è, e poi partiamo
alla
ricerca psichica!»…sicché Bill
aggiornò la
madre «Pierpaola ha portato il nostro gioiellino rilevatore:
con
quello saremo in grado di rintracciare
Mattia!»…«M’avete stupito,
o’! Dicevo
prima a Bill: in cinque minuti qua o’…che
rivoluzione!»…«Lo so, Pierpa’!
Semo stupiti
quanto te, non credere!»…scherzò
Barbara, ma
poi…
…l’essere emise
un nuovo ruggito «Si rialza!!! Attenzione, si
rialza!!!»…precisò Sabrina, e Pierpaola
scattò in avanti «Si rialza: la affronto io! Forze dei fulmini!!»…invocando
il suo “elettrizzante” elemento da battaglia, e
sfoderando
la sua incredibile sciabola cosparsa di brillanti sfrigolanti, e dal
cui manico pendeva una coda di perle e catenine luminose!
«’ndo sta il fattorino
mio?!!»…«Qui,
padrona!!» rispose Max «Ecco, ho bisogno de te,
damme
‘na mano, va!»…e Sabrina «Ma
te la diamo noi
tutti una mano: vero
ragazzi?!»…«Sì!»…coro
degli
altri e…
…!!! La battaglia
riprese con Pierpaola che guidò l’attacco,
impegnandosi in
un duello contro la doppia lama in cui era mutato l’altro
braccio
della creatura! Anche la nostra nuova alleata dimostrò
un’agilità senza pari, ed una potenza magica
veramente
pazzesca, liberando in parallelo ai suoi colpi prodigiose scariche di
fulmini!! La stanza di Federico stava diventando un autentico tempio
degli elementi, non si fecero attendere Barbara con le sue lingue di
fuoco, e Sabrina che colpì con due pugni la terra, generando
la
fuoriuscita di lunghe formazioni rocciose da pavimento e pareti, mirate
ad ostacolare i movimenti della creatura…
…
…«Vedi se
ce la fai! Vedi se pari! Vedi se non
prendi…questo!!!»…si impegnava
Pierpaola…la
sua lama contro quella della nemica: Bill le si fece vicino
«Ti
aiuto io, collega!»…
…impegnando
l’altra mano della creatura, cioè quella
artigliata, a
parare i suoi colpi taglienti con i ventagli! Il ragazzo aveva notevole
forza…l’essere sembrò restare provato,
ed ora
l’assalto combinato non le permetteva più di
volare…
…«ADESSO,
RAGAZZI!!!»…invocò Pierpaola: fulmini,
vento, terra
e fuoco si concentrarono e duellarono contro il micidiale getto di
energia rosata che la creatura sferrò congiungendo la punta
delle sue ali, realizzando rifrazioni colorate viola-rosate stupende e
pericolose…
…
…e proprio mentre le forze
lottavano, la guerriera dei fulmini sembrò fare
un’espressione perplessa «Cos’hai,
Pierpaola?!»…e costei rispose «Niente
è
che…
…il manufatto!!! Emana una
forza pazzesca, lo sento, mi strabborda dalla
borsa!!!»…«EH?!?!»…collettivo
«Questo vuol dire
che…?!»…accennò
Barbara, e Pierpaola «Che il bersaglio è...VICINO,
niente,
che dire, STA QUI!!»...
…in effetti, il
ragazzo misterioso era rimasto nello sgabuzzino privo di
sensi…ed ora il suo corpo brillava della stessa luce
violacea
che avvolgeva la borsa di Pierpaola…
…«COSA?! Allora
è tornato!!!»…esclamò Bill,
e Pierpaola
«Per forza, non potrebbe essere altrimenti, la reazione
è
diretta e…assolutamente totale, non è questione
di
oggetti sfiorati, ragazzi, quello è il
BERSAGLIO!!!»…«E’ in casa,
Bill!!! Mattia
è in casa!!!»…esclamò
Barbara, e Sabrina
«Oddio no speriamo che non sia al letto col tuo amico!!! Sai
che
bello ripescarlo lì!!!»…«No
zia!!! Federico
è fuori, non ricordi?! Altrimenti starebbe qui è
quest…ERA questo, il letto!!!»…
…alludendo al letto ormai
confuso tra le forze elementali, e probabilmente
infuocato-elettrizzato-sventolato-terrificato…«E’
IN
STANZA, PIERPAOLA?!»…chiese Bill con successivo
spavento
di Sabrina «ODDIO ERA IN STANZA!»…e
Barbara
«NASCOSTO DA QUALCHE
PARTE?!»…«No!!!»…esclamò
Pierpaola, spiegando «E’ vicinissimo, ma non
è in
stanza altrimenti darebbe segnale pulsante!!! E’ in qualche
stanza qui vicino, è
VICINISSIMO!!!»…«Posso
andare a prenderlo?!» chiese allora Bill incerto di poter o
meno
lasciare l’assalto collettivo, e gli risposero Pierpaola
«Sì, ragazzo, è meglio che ci vai!! Ho
sentito che
è un ragazzino,
dovesse…beccarsi…qualcosa di tutto
questo!!!»…poi Barbara «Sì,
Bill,
vai!!!»…e Sabrina «Vai Billy!!! Qui ci
pensiamo
noi!!!»…e ancora Pierpaola «Aprimi la
borsa, prendi
l’oggetto!!! Qua la reggiamo anche in
tre!!»…«Ok!! Grazie
Pierpaola!»…
…ed in fretta,
il giovane aprì la borsa di Pierpaola e raccolse il
manufatto,
dissociandosi poi agilmente dall’assalto e sfondando con un
calcio la porta chiusa…
…il ragazzo dormiente
evidentemente sentiva dell’energia attraversarlo, si
aggrappò agli abiti attorno al collo…
…Bill si
lanciò in corsa tra i bui corridoi! Affidandosi
all’oggetto affinché gli indicasse quali strade
imboccare…non c’era tempo da perdere…
…il ragazzo sentiva
forse che quelle scariche gli irrigidivano il corpo, sicché
anche nel sonno spinse con la mano la porta dello
sgabuzzino…finendo per aprirla di poco…
…Bill corse e la
oltrepassò ma poi si fermò di scatto! Aveva
sentito
l’oggetto emettere una pulsazione…
…sicché si volse…
…e cautamente tornò indietro verso quella porta
socchiusa…
…
…sebbene tante cose non
quadrassero, non esitò a spalancarla! E lo trovò
a terra
«…!!! Mattia!!!»…stupefatto
di trovarlo
lì, si chinò per soccorrerlo…mentre un
vortice
viola si innalzava e si dissolveva, annullando il sortilegio ormai
compiuto del manufatto…
…intanto la misteriosa
entità non aveva intenzione di cedere:
intensificò il suo
getto con rabbia…e nonostante la loro più che
dignitosa
resistenza, Pierpaola affermò «…non
va!»…«Come?!» «Cosa,
perché?!» fecero Barbara e Sabrina. «Non
si arresta,
tocca preparare un
diversivo!»…«Pierpaola, la tua
specialità!!»…suggerì il
corvo, e Pierpaola
ipotizzò «…vediamo se può
essere
efficace.»...«Che cosa pensi di fare?! Sferrargli
un
attacco di tipo diverso?!» domandò Sabrina, e
Pierpaola
ammise con un lieve sorriso a metà tra il timido e
l’orgoglioso «…perché io
ballo.»…
…lasciando
sorpresa Sabrina, e compiaciuta Barbara che doveva saperlo, e fece
cenno alla sorella di prepararsi a qualcosa di degno e di efficace!...
…«Mattia!!!
Mattia…svegliati!!»…Bill
scuoteva quel ragazzino biondo che non si svegliava, sprofondato in un
sonno che sembrava molto profondo. Bill fece presto a ricordare
«…i luccichini
soporiferi…»…
…
…e forte non
solo di forza fisica, ma anche dell’istintivo affetto, e
compassione che gli aveva suscitato quel ragazzo, se lo
caricò
sulle spalle «…
…ma Dio mio,
come è potuto succedere, cosa mai ci facevi qui…
…?»…sentendolo del tutto abbandonato
nei
movimenti…prestando dunque attenzione a non fargli alcun
male…
…inoltre, si
accorse che aveva sudato molto…e ne capì la
causa,
sebbene fosse paradossale «…Dio, ma sei zuppo,
cos…? Ma questi abiti…
…?! Ma tengono
caldo neanche fosse inverno, questi…maledetti abiti per
quelle
sceneggiate!!!...
…
…vieni, andiamo. Via di qui!»…
…Max e Sabrina
tennero testa alla creatura, mentre Barbara e Pierpaola rimisero in
piedi la scrivania «Così va bene,
Pierpa’?! Ce la
fai?!»…
…e
questa…che sembrava divertirsi per
quell’assurdo...rivelò «A
Ba’…!...
…t’assicuro che era l’ultimo posto e
l’ultima
situazione in cui pensavo avrei ballato! Però...quasi quasi
me
intriga, ‘sta cosa!»…«Lascia
che oggi, bella
mia, è un giorno un po’
speciale!»…
…«O’, avete fatto voi?! Che qui non
è che si
resiste a lungo!!»…esclamò Sabrina, ma
Barbara la
rassicurò «Pronti!!! Siamo pronti, via di
lì!!!»…«E che
facciamo?!» chiese sempre
la sorella, e Barbara
«Ora…!»…ma poi
spiegò Pierpaola, montando sulla scrivania
«Concentrate
gli attacchi su di me!!! Li vedete questi
orecchini?!»…e
scosse il capo, provocandone lo sciolto ed arioso movimento
«La
danza li “penetrerà” e
l’energia scaturita
sarà inimmaginabile!!! Concentrate i vostri poteri su di
me!!!»…«’mmmazza!!!»…fu
il
commento di Sabrina…
…«Svelti svelti!!! Che mo’ la becchiamo
in
pieno!!!» esclamò Barbara, riferita alla creatura
in
procinto di attaccare di nuovo…«Ok,
Ba’!! Facciamo
come ha detto lei!! Max!! Ci
sei?!!»…«CRA!!!
Sì, sono
qui!»…«Forza!»…esclamò
Barbara
mentre si avvicinava allo stereo, che per fortuna avevano trovato
lì! «Il cd?!» si accertò
Pierpaola, e Barbara
«Tutto già dentro, tutto già a
posto!!»…sicché Sabrina
«Siamo sicuri che
funziona, ‘sta cosa?!»…
…ormai le
ali dell’essere erano già brillanti
un’altra
volta…mancavano pochi secondi all’assalto ed i
nostri
erano in teoria del tutto indifesi…«Fate partire
la
canzone!! Forza!!!» esclamò Pierpaola…
…Barbara schiacciò il pulsante convinta!...
…
…e partì la canzone.
…Ballabile e sfiziosamente sudafricana, quanto insolita in
quel
contesto e a quell’ora…
…lasciò stupefatta la creatura…
…e fu
l’ideale per innescare la danza del ventre di Pierpaola!!! In
piedi sulla scrivania!!! «Maaamma miaaaa!!!! CHE CORAGGIO CHE
HA!!!!!!!» esclamò Sabrina che sembrò
estasiata da
quella manifestazione di “sfrontatezza” da parte
dell’amica «Te l’avevo detto io:
Pierpaola è
‘na maga!»…affermò Barbara, e
Sabrina era
rimasta stupefatta «Sì tu me l’avevi
detto ma io non
pensavo che ce…l’avrebbe fatta a farlo
adess-…!!»…«Ragazze scusate
non vorrei
interrompervi, sono più che felice che mi apprezziate ma se
qui
nun ce diamo una smossa coi poteri quell’invidiosa CE FRIGGE
A
TUTTE!!!»…e Barbara e Sabrina sobbalzarono, con
quest’ultima che fece «Oopps!!! L’avevamo
dimenticato!!!»…
…«Per la
terra!!!»…Sabrina…«Et
voilà per il
fuoco!!!»…Barbara…«Cra!!!
Cra!!!
Per…l’onore dei corvi
fattorini!!!»…Max…
…«…PER IL
VENTO!!!»…Bill tornò
a sorpresa e caricò la magia dai
ventagli…«BILLY!!!»…esclamarono
Barbara e
Sabrina, e quest’ultima chiese «Hai trovato
Mattia?!»…
…
…i quattro
elementi, compreso l’onore dei corvi fattorini…si
concentrarono in getti magici diretti agli orecchini di Pierpaola, che
brillanti per la forza dei fulmini…sembravano divenuti
lampade
da discoteca!!! La creatura indietreggiò come avvertendo che
c’era pericolo…«Che fa scappa?! Ha
paura?!»…domandò Sabrina…
…
…!!! Ma la canzone
prese il ritmo, e allora non vi fu più altro da fare: il
potere
magico…rimbalzò scosso, saltellante,
vorticoso…e
danzante assieme alla sua fenomenale star, scatenandosi in tutta la
stanza con una forza sovraumana…e nel disordine
più
completo…
…creando giochi di
luce mai visti prima, che costrinsero i quattro spettatori a pararsi
gli occhi per resistere a quel carnevale estivo che avrebbe consumato
chiunque fosse rimasto lì inerme: per
l’entità
misteriosa si metteva male, nonostante il suo viso non si riuscisse a
svelare neanche grazie a tutto quel prodigio accecante…
…
…!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Colpita in pieno da tutte le direzioni, emise un grido
straziato!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ma non
restò
immobile….«Uhm?!»…stupore per
Sabrina,
nonché per gli altri…
…
…manifestando una
comunque notevole resistenza alle scariche, riuscì a
sottrarsi a
quell’attacco potentissimo, lanciandosi contro la finestra
e...
…spalancando le sue
ali rosa e luminose nel buio cielo cittadino «Che fa,
è
scappata?!»…esclamò Pierpaola fermando
di colpo la
danza, e Barbara «Sì!!! E’ uscita!!!
E’ uscita
dalla finestra!!!»…«Presto,
andiamo!!!»
ordinò Pierpaola…
…e i quattro più il corvo corsero sul
balcone…
…
…Barbara e Bill
provarono a liberare fuoco e vento…ma la creatura era
già
lontana: la videro solcare la notte…
…e volare via…
…
…sotto ai loro piedi e nella stanza erano rimasti petali
rosa…
…alcuni di
questi volarono sotto al balcone, mossi da un venticello quasi
assente…
…
…ed i guerrieri
non poterono fare parola, poiché non sapevano…
…soltanto
guardare il cielo, e quello che in pochi istanti fu un puntino rosa e
poi qualcosa di più incerto di una stella…
…
…la
prima a parlare fu Sabrina, senza staccare gli occhi dal panorama di
palazzi «Regà! Secondo voi: che era,
onestamente?»…
…
…«Non lo possiamo
sapere.»…rispose Pierpaola,
col tono di una persona saggia, persa nelle riflessioni
«Esatto,
è come dici tu.»…continuò
Bill, molto serio,
aggiungendo «Non possiamo saperlo…
…
…quella creatura è un
“mistero”. E ora lo
è l’esperienza che abbiamo affrontato.
Finché non
scopriremo la verità.»…
…«Fff…scoprire la
verità…»…Sabrina si
ripeté con
curiosità e solennità quelle parole…
…«Chissà come mai era
qui…»…disse Barbara, seguitando
«…assomigliava ad un
sogno.»…«Ma un
sogno non è stato.»…precisò
decisa
Pierpaola, affermando «Rega’, io ho ballato per
davvero,
nun me lo so’ immaginato. Un sogno non è
stato…»…
…«Un sogno non è
stato…»…«…non
è stato un
sogno…»…si ripeterono molto piano Bill
e
Sabrina…
…mentre Max faceva
«Cra…!»…
…
…ed
altri petali cadevano, sotto di loro…perdendosi
nell’aria…
…
…poi Bill stette per parlare «…!
Io…»…ma lo precedettero Barbara
«Hai trovato
Mattia, poi?!»…Pierpaola «Eh allora poi,
il ragazzo
che cercavamo?!»…e Sabrina
«L’hai trovato,
Billy?!»…«Sì!»…
…
…il ragazzo tornò dentro…
…i
compagni lo seguirono nel corridoio. L’aveva adagiato fuori
dalla
stanza affinché restasse illeso dalla battaglia…
…ora lo prese di nuovo in braccio…
…e
lo mostrò ai compagni «…è
Mattia.»…
…”Mattia”, di cui il buio e le timide
luci
mostravano appena la linea di un corpo disteso…e di un viso
da
ragazzo…
…Bill
parlava quasi invitasse implicitamente gli altri a non giudicarlo per
“quello che aveva fatto”…ma ad avere
compassione
della sua età, alla quale segue necessariamente
incoscienza…
…gli
altri erano colpiti…Sabrina sfiorava il muro alla ricerca
dell’interruttore che trovò
«…posso accendere
la luce?»…ma Barbara la fermò
«No. No,
è meglio non rischiare.»…mentre Bill
suggerì
«Lo portiamo fuori.»…e la madre, che
nonostante la
battaglia parlava con fermezza e tranquillità
«Sì,
Billy, andiamo.»…e poi spiegò a
Pierpaola
«Abbiamo lasciato la macchina poco distante da qua, pensavamo
di
uscire separatamente tanto da non creare
sospetto.»…ma
Pierpaola «E perché? No, va beh, non
c’è
tempo, ma non c’è neanche bisogno: vado avanti io,
tanto
abbiamo addormentato il palazzo! Vi faccio cenno adesso in strada
tratto per tratto, così…
…»…ed indicò
“Mattia”…«…lo
portiamo subito in
macchina.»…Sabrina introdusse «Noi
pensavamo di
andare ai carab…»…«Ne
parliamo dopo: adesso
andiamo!»…fece Pierpaola
«Sì…»…sussurrò
Bill, e
«D’accordo.»…obbedì
Barbara…
…«Cra…»…in
ultimo…
…Pierpaola si avviò per prima, sgattaiolando come
un
felino nel buio corridoio…
…Bill fece cenno agli altri col capo di seguirla…
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