GIORNATA ADRENALINICA
Una giornata tersa e piacevolmente primaverile si affacciava sulla
città di Chicago, nonostante il lago fosse ancora ghiacciato
e il calendario ancora fermo a febbraio.
Alla caserma 51 ci si preparava ad un altro turno di lavoro, i vigili
del fuoco e i paramedici erano sempre pronti a scattare ad una
chiamata, ma nell'intermezzo fra un intervento ed un altro ci si
rilassava tutti nella sala comune.
Peter Mills, il nuovo candidato della caserma, si giostrava fra i
fornelli intento a preparare il pranzo, non sapeva se il fatto di
essere bravo in cucina fosse una fortuna o una sfortuna.
“Ehi Mills! Cosa cucini oggi di buono?” la voce
squillante di Hermann sovrastò il vociare degli altri.
“Pollo con ricetta alla Mills” rispose
semplicemente il giovane, continuando a cucinare.
“Una ricetta di famiglia Peter?” gli chiese Dowson
che si era avvicinata.
“Una ricetta di mia nonna, la inventò per mio
padre che odiava il pollo” rispose il ragazzo con un sorriso
timido.
“Non vedo l'ora di assaggiarlo allora”
“Dowson!” Shay chiamò l'amica e collega
e le mostrò un plico di fogli “Dobbiamo fare
l'inventario, muoviti!”
“Ok! Arrivo! Non mettere a tavola senza di me
Peter” Dowson fece l'occhialino a Peter prima di seguire Shay
verso l'ambulanza.
“ … e allora i miei suoceri mi hanno detto di
sgomberare il garage da quelle bevande energetiche. Ma non lo
farò, non riescono ancora a capire che la vendita di quelle
bottiglie rappresenta un business innovativo e di successo sicuro
...” Hermann era coinvolto in uno dei suoi soliti discorsi su
una delle sue secondarie attività ma Mouch, seduto
lì vicino sul divano, presumibilmente il suo interlocutore,
gli prestava ben poca attenzione.
“Ehi Cruz! Il problema alle scale è stato
risolto?” chiese Casey seduto al tavolo con il pc davanti.
“Sì tenente. È bastato un po' d'olio e
stringere qualche bullone, non si dovrebbe ripresentare”
intento a giocare a carte con Otis, poco più in
là di dove era seduto il tenente.
“Camion 81,
autopompa 51, ambulanza 61, ambulanza 55, squadra 3. Edificio in fiamme
fra la Jonas Street e la Old Street”
La chiamata risuonò all'interno della caserma e a quelle
parole ognuno dei vigili dei fuoco e dei paramedici lasciarono le loro
attività e scattarono verso il parco macchine.
Gli uomini indossarono le loro attrezzature mentre Shay mise in moto
l'ambulanza che uscì dalla caserma seguita a ruota dai
camion.
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Il comandante Boden fu il primo ad arrivare sul luogo, scese dalla sua
macchina e guardò di fronte a sé: l'edificio di
fronte a sé sprigionava fumo da ogni finestra ma il fuoco
sembrava essere solo agli ultimi piani; gli occhi e la mente di Boden
non impiegarono che qualche secondo per analizzare la situazione.
“Portate le manichette! Severide iniziate le
ricerche!” la sua voce profonda sovrastò presto il
rumore.
“Sì capo!”
“Mouch! Hermann! Cominciate a ventilare il tetto!”
anche Casey coordinò i suoi uomini prima di inoltrarsi
all'interno dell'edificio insieme alla squadra 7 “Mills con
me!”
I membri interpellati del camion si affrettarono a seguire gli ordini
del tenente e presto tutti si ritrovarono all'interno dell'edificio, in
compagnia del fuoco.
Boden, rimasto fuori,continuava a seguire la situazione, non perdeva di
vista l'incendio e le azioni dei suoi uomini; il fuoco è
imprevedibile, cambia sempre e loro dovevano cambiare strategia con lui.
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“VIGILI DEL FUOCO! RISPONDETE!” Severide apriva
ogni porta, controllava ogni stanza: sotto il letto, dentro gli armadi,
veloce ma meticoloso. Ad aiutarlo nella sua ricerca al suo fianco c'era
Capp. “Casey sta finendo il terzo! Noi saliamo al
quarto!” disse Severide al compagno indicandogli le scale.
Al quarto piano dell'edificio le fiamme erano molte alte, avevano
già inglobato tutto ma i due vigili del fuoco non esitarono
nemmeno un istante nel procedere.
“Cruz! Dirigi la scala al terzo piano, lato ovest!”
Casey aveva trovato una persona al terzo piano e la stava facendo
evacuare, il tempo di lasciarlo nelle mani di Otis che avrebbe
continuato le ricerche accanto a Severide ma la radio
gracchiò.
“Severide!
Casey! Il fumo sta diventando nero. Non avete altro tempo”
la voce del comandante risuonò dall'altra parte.
“Siamo al quarto capo capo! È l'ultimo
piano!” la risposta di Severide non tardò ad
arrivare e nemmeno quella di Casey.
“Il terzo è libero capo! Raggiungo Severide e
usciamo! Mills vai con Otis!” il tenente lasciò il
giovane ad aiutare l'inquilino a salire sulla scala e si
allontanò verso il piano superiore.
“SEVERIDE!”
Kelly sentì il suo amico chiamarlo ma non fece in tempo a
rispondergli che lo spostamento d'aria di un esplosione lo
buttò giù. Ben presto si cominciò a
sentire il suono incessante dei segnalatori d'emergenza che ognuno dei
vigili del fuoco portava con sé.
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All'esterno, l'esplosione congelò tutti sul posto, Casey,
Severide e Capp erano ancora dentro.
“Casey! Severide! Capp! Rispondete! Casey! Severide! Capp!
Rispondete!” Boden cominciò a chiamare alla radio
i suoi uomini ma non ricevette risposta da nessuno di loro.
“Hermann! Otis! Mills!” gli interpellati non ebbero
bisogno di altri ordini sapevano già cosa fare, si mossero
appena venne pronunciato il loro nome. “Cruz! Mouch! Tenete
pronta la scala”
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“TENENTE!” Hermann si trovò davanti
Casey che trascinava Severide svenuto e lo aiutò subito.
“Mills! Tu e Hermann portatelo fuori”
ordinò veloce Matt “Otis con me! C'è
ancora Capp dentro” Casey non perse tempo perché
il loro tempo stava per finire.
“Tenente! L'ho trovato!” Otis urlò per
attirare l'attenzione di Casey.
Capp era sotto un tavolo che in parte l'aveva in parte protetto dal
crollo del soffitto. Il vigile del fuoco cominciò a spostare
i calcinacci, poco dopo con l'arrivo del tenente tirarono fuori Capp e
se ne andarono il più velocemente possibile.
Evacuarono l'edificio attraverso la scala del camion che Cruz aveva
posizionato al di fuori di una finestra del quarto piano, sopra la
scala Mouch aiutò i due a far salire Capp sulla scala,
quando furono tutti sopra, Cruz li portò giù,
lontano dal fuoco.
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“Ambulanza 61
dirigiti al Policlinico Universitario. Il Chicago Med non accetta altri
pazienti” la radio dell'ambulanza
gracchiò nuove istruzioni che Shay non gradì
molto.
“Il Policlinico si trova a 20 minuti, il Chicago Med
è più vicino!” rispose irritata la
donna mentre correva fra le strade della città.
“Il Chicago
Med ha già altri infortunati gravi, il Policlinico ha
accettato la vostra chiamata. Dirigiti lì ambulanza
61!”
“SHAY CORRI!” la voce secca di Dowson zitti le
successive repliche della compagna mentre si affaccendava attorno a
Capp.
Lo aveva intubato a causa del fumo che aveva inalato, una flebo di
fisiologica pendeva al suo braccio, non c'erano ustioni gravi, la tuta
l'aveva protetto ma un evidente taglio alla testa perdeva copiosamente
sangue nonostante i numerosi strati di garza che vi erano stati
applicati.
Appena Gabriela sentì l'ambulanza fermarsi, si
preparò a spingere la barella fuori dall'ambulanza.
“Cosa abbiamo?” un medico dai capelli rossi fu la
prima cosa che vide Dowson quando le porte si aprirono.
“Ferita profonda alla testa, scala Glasgow 6. Intubato
durante il tragitto ...” Dowson continuava a insufflare
ossigeno mentre il medico e le infermiere spingevano la barella.
“Sala emergenza 1, dottor Morris!”
Medici e infermiere trasferirono il paziente dalla barella al letto e
da quel momento Shay e Dowson dovettero farsi parte, ora devano
lasciare il compito al personale del Policlinico.
“Iniziamo con emogas, emocromo e radiografia per il
braccio” ordinò Morris mentre verificava la
reattività pupillare e chiese altri informazioni ai
paramedici “Avete detto che gli è crollato il
soffitto in testa?”
“Serve una mano capo?” Gates entrò dalla
parte laterale della sala emergenza e osservò l'infortunato
davanti a sé.
“Alla buon'ora Tony! Alla tua età non dovresti
fare più tardi la sera” scherzò con lui
Archie ma fu presto interrotto da un infermiera.
“Saturazione scesa a 71!”
“Aumentate l'ossigeno”
Morris e Gates si divisero i compiti nel tentativo di stabilizzare il
paziente così da poterlo trasferire, la ferita alla testa
avrebbe richiesto l'intervento di un chirurgo.
Nel frattempo Shay e Dowson erano uscite dalle sala emergenza e mentre
Gabriela era rimasta ad osservare l'operato dei medici, Shay si era
allontanata alla ricerca di un telefono, doveva avere notizie di
Severide.
“Ha finito signorina con quel telefono?” il tono
scorbutico dell'addetto all'accettazione s'intromise nella telefonata
di Shay.
“Grazie Kendra, ti devo un favore” Leslie chiuse la
telefonata sollevata, Kelly era stato portato al Chicago Med con solo
qualche graffio, non lo avrebbero trattenuto a lungo.
“Perchè quando c'è da telefonare non
usate i vostri nuovi cellulari superveloci e con il tocco?
Cos'è si sono dimenticati di mettere l'antenna?”
Frank continuò a borbottare come suo solito mentre
trafficava con le carte al bancone.
Shay era sul punto di ribattere all'uomo quando fu interrotta da una
dottoressa bruna e con gli occhiali.
“Non prendertela. Lui fa sempre così. Ignoralo e
basta” Daria Wayde aveva intuito che il paramedico sembrava
battagliera e non avrebbe preso bene i commenti di Frank, e le
sembrò il caso di intervenire per evitare uno scontro
all'accettazione. “Talvolta è irritante. No, mi
correggo, lo è sempre ma è l'unico che riesce a
gestire questo caos”
Shay si dimenticò presto dell'addetto irriverente e
prestò attenzione alla donna, ma con la coda dell'occhio
catturò un movimento, stavano spostando Capp. Daria se ne
accorse e la tranquilizzò.
“È un tuo collega?”
“Sì” rispose Shay non distogliendo lo
sguardo dal gruppetto che si stava avvicinando.
“Non ti preoccupare. Se ne sono occupati i migliori medici
del pronto soccorso, tra cui il capo di questa baracca, e di sopra
c'è il dottor Dubenko, un chirurgo eccellente”
Daria sorrise rassicurante alla donna bionda che era tornata a
guardarla. “Ora scusami ma devo tornare al lavoro”
Shay non fece in tempo a risponderle che la dottoressa era
già sparita mentre Dowson le si era avvicinata.
“Shay. Hai avuto notizie di Severide?”
“Sì. Ho parlato con Kendra. Kelly sta bene, solo
qualche graffio e contusione. Ho sentito anche gli altri, Casey
è al Chicago Med, il resto della squadra 7 sta invece
arrivando qui”
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Tutta la squadra dei vigili del fuoco era riunita nella sala d'aspetto
dell'ospedale, e attendeva notizie da chiunque uscisse dalle porte di
fronte a loro. Quando uscì un'infermiera Boden la
fermò cercando notizie su Capp ma lei, ben abituata a
trattare con gente in ansia e in attesa, non si sbilanciò
nel dare informazioni.
Dopo una lunga attesa uscì il medico chirurgo che
aveva condotto l'operazione.
“L'operazione è andata bene, il vostro amico se la
caverà. Ora verrà spostato in reparto ma per il
momento lo terremo ancora in coma farmacologico, per precauzione.
L'operazione alla testa è stata delicata e il decorso
post-operatorio sarà lungo ma alla fine non
risentirà di effetti e tornerà come nuovo. Se non
insorgono complicazioni, avrete presto il vostro collega di nuovo con
voi.” Lucien Dubenko fu meravigliato di trovarsi di fronte
così tante persone, non gli capitava spesso di operare
persone con così tante persone che tenevano a lui e dare
loro buone notizie sulla salute del loro amico fu davvero piacevole.
L'intera caserma tirò un sospiro di sollievo, sarebbe stata
dura senza Severide e Capp, ma se la sarebbero cavata.
Note Autore:
Fin
dall'inizio di questa serie ho sperato in un accenno
anche minimo ad una serie storica, come E.R., che mi ha accompagnato
per più della metà della mia vita a conti fatti
XD Ed è così che
mi ha stuzzicato l'idea di un crossover fra loro.
Qui il link del capitolo su E.R.:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3144356&i=1
Come linea temporale, ci troviamo in un momento imprecisato della prima
stagione, con Mills ancora come candidato, e così al
Policlinico, dove ovviamente ci saranno state delle variazioni di
personale dalla fine ufficiale della serie TV.
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