Note alla storia: prima
parte di un racconto ispirato dalla
canzone dei Mecano ‘una rosa è una
rosa’. La dedico a Kaos3003 in quanto è
stata lei con il suo racconto ‘Una menzogna ed un
credo’ ispirata a questa
canzone a farmela conoscere, e anche perché adoro
ciò che scrive :D
la seconda parte la
pubblico stanotte.
Ovviamente la dedico anche
a Severus per il suo compleanno,
auguri mio adorato professore!
La pianta di rose
Prima parte
Il
genere Rosa
appartiene alla famiglia delle Rosacae.
I fiori sono solitari e riuniti in infiorescenze a
corimbo e sono
ermafroditi o unisessuali per aborto di un sesso. Il numero dei petali
nella
rosa varia a seconda della specie ma anche se si tratta di specie
coltivate o
selvatiche.
Harry non aveva mai messo
tanta attenzione e cura in
nient’altro prima di allora, e la cosa stupì lui
prima di tutto e lasciò
interdetti i suoi migliori amici.
Tutto era iniziato pochi
mesi prima, quando aveva chiesto a
Neville di supervisionare il suo lavoro, il giovane Longbottom si era
incuriosito parecchio ma era felice del nuovo hobby del compagno di
stanza.
Harry aveva acquistato i
semi di una specie particolare, la
rosa Noisette. Si era recato in biblioteca parecchie volte alla ricerca
di
testi sulla cura delle piante, e ciò che non aveva trovato
tra i libri della
scuola se l’era procurato per corrispondenza. La coltivazione
cominciò a
settembre. Neville lo aiutò soprattutto nella fase iniziale;
mettere i semi nei
vasi, l’annaffiatura, la concimazione. Gli spiegò
come evitare che i gambi
appena nati si piegassero, aggiungendo una semplice stecca di legno
legata ad
essi come sostegno. Harry sembrava estremamente felice e rilassato solo
quando
si prendeva cura delle tre piantine, e Neville lo trovò
confortante visto tutto
quello che l’amico stava passando.
All’inizio
tenne le
piante in dormitorio ma man mano che i giorni passarono, fu costretto a
cercare
un altro spazio dove tenerle a una temperatura adatta, corretta con un
incantesimo quando necessario, e dove arrivasse la luce del sole.
Il perché di
questa nuova passione rimase un mistero per
tutti, almeno per qualche tempo.
Durante
l'annaffiatura, i fiori delle rose non devono essere bagnati
così come le
foglie perché si favorirebbe l'insorgenza di malattie.
Subito dopo natale al
rientro dalle vacanze Harry era ancora
più taciturno. Aveva sorriso anche lui per le battute che
Ron e Seamus gli
avevano fatto in quei mesi riguardo all’attenzione estrema
che riservava alle
sue piantine, aveva riso anche per la poco velata allusione di Dean sul
fatto
che il suo fosse un comportamento poco maschile,
battuta alla quale Neville reagì parecchio male sentendosi
colpito anche lui,
visto quanto tempo passava nelle serre per la stessa ragione di Harry.
Intorno
al primo gennaio, Harry decise di dare un aiutino alle sue piante di
modo che
fiorissero più rapidamente. Sapeva che non era corretto
forzare la natura, ma
lui aveva fretta, e il tempo che aveva a disposizione stava per scadere.
Si
adatta a qualunque
tipo di terreno purché lavorato in profondità,
ben concimato. Le piante vengono
collocate a dimora in autunno o alla fine dell'inverno nelle zone con
forti
geli, la concimazione si effettua all'inizio della ripresa vegetativa,
incorporando nel terreno letame maturo.
Quando la mattina del nove
gennaio Neville entrò tra i primi
nell’aula di pozioni, rimase sconvolto e realmente confuso.
Harry
entrò nell’aula poco dopo, il volto
inespressivo. Neville si riscosse e prese posto in attesa che arrivasse
il
professore. Nessun altro pareva essersi accorto del vaso di terra cotta
con la
piccola pianta di rose posta ai piedi della cattedra, e anche se
l’avessero
notata, non era la prima volta che venivano usate delle piante per le
pozioni.
Harry aveva preso posto vicino a Ron come al solito e nascondeva bene
il suo
nervosismo.
Quando il professor Snape
entrò, osservò rapidamente i suoi
studenti e cominciò subito a parlare della lezione del
giorno. Chiese a tutti
di portargli le pergamene con i compiti che aveva assegnato
l’ultima volta e si
accomodò al suo posto. Mentre i ragazzi sfilavano davanti a
lui per ciò che
aveva richiesto, finalmente vide la pianta. Neville osservò
attentamente il suo
volto e poi quello di Harry, che adesso pareva veramente teso. Snape
alzò un
sopracciglio senza distogliere lo sguardo dal vaso circondato da un
nastro
rosso, e dal piccolo biglietto chiuso in una bustina che vi era
attaccato.
Dopo qualche secondo in
cui pareva essersi isolato dal
mondo, si schiarì la voce e cominciò a dare le
istruzioni per la pozione di
quel giorno, senza badare più alla pianta.
Neville notò
che le spalle di Harry parevano essersi
rilassate, e si concentrò infine su ciò che
dovevano fare.
Tutti si misero al lavoro,
e sicuro di non essere più
osservato dai suoi studenti prese il biglietto e lo aprì.
Neville che era seduto in
seconda fila non aveva perso il
movimento del professore e di sicuro nemmeno Harry. Snape lesse
rapidamente,
gli occhi neri coperti dalle ciglia non lasciavano trapelare nulla. Una
volta
letto, ripose il biglietto nella tasca e puntò il suo
sguardo su Harry. Neville
vide che il compagno era arrossito
furiosamente, forse non si aspettava che l’altro capisse che
era stato lui a mandargli
quel regalo, o forse aveva scritto chiaramente la sua
identità e ora si
vergognava. Neville non riusciva davvero a comprendere per quale
ragione Harry
avesse deciso di dare al professore una delle piante che aveva
coltivato con un
amore quasi febbrile, forse un giorno glielo avrebbe chiesto.
Al termine della lezione
tutti uscirono rapidamente, Neville
fu più lento degli altri e anche Harry a quanto pareva ci
stava davvero
mettendo una vita a riporre il libro, le piume e le pergamene
all’interno del
suo zaino. Harry si accorse di essere osservato e vide Neville che gli
sorrideva timidamente. A quel punto si rese conto che lui aveva capito
tutto, e
si imbarazzò di nuovo. Neville uscì insieme agli
ultimi studenti rimasti,
lanciando un’ ultima occhiata alla cattedra, dove il
professore stava
apparentemente correggendo i loro scritti.
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