Sono troppi i soldati che giungono alle infermerie del campo intossicati da quelle diavolerie.
Le bombe a gas sono usate in modo massiccio, ormai…
E’ difficile, per noi “Crocerossine”, sopravvivere al gas… e far sopravvivere i combattenti.
Dobbiamo far qualcosa.
Dobbiamo salvarli. E salvarci.
Riunisco le mie colleghe.
Come fare per evitare di respirare il gas?
Coprirci le vie respiratorie!
Ma un fazzoletto non basta.
Ne servono di più.
E servirebbe una sostanza in grado di neutralizzare il gas nocivo.
Pensiamo. Ci confrontiamo.
E dopo ore… troviamo una soluzione.
Cominciamo a cucire, e realizziamo taschine di tessuto, che riempiamo con strati e strati di garze, che imbeviamo con ipoclorito di sodio.
Ne distribuiamo più che possiamo.
“Legatevele intorno al viso!” esclamiamo.
Ci ascoltano.
E noi facciamo lo stesso.
Abbiamo salvato molte vite, grazie alla nostra piccola, ma utile, invenzione.
Abbiamo permesso a centinaia, migliaia di soldati di ritornare dalle loro madri, mogli, figlie e figli.
Abbiamo fatto il nostro lavoro.
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N.d.A.: Questo racconto tratto da un fatto storico è stato scritto dalla sottoscritta in occasione di una manifestazione organizzata dal Limodoro di Robilante |