« La verità è che ci sentiamo in dovere di riempire le pause con inutili balbettii » spiegava con una serietà quasi fuori luogo un Toshimasa che non era totalmente ubriaco solo per un pelo ad una squinzietta rimorchiata in un locale di dubbia fama. La ragazza lo ascoltava o forse fingeva solo di ascoltarlo seguendo invece la linea delicata ma certamente virile della sua mandibola, del suo collo, i movimenti concitati di quelle mani curate.
« La verità » proseguì Toshiya « è che starai veramente bene con una persona solo quando potrai chiudere quella cazzo di bocca e condividere il silenzio »
La ragazza lo guardò e rise « allora perchè non la chiudi adesso? »
Anche Toshiya rise poi disse « devo andare tesoro. E' stato un piacere » e, barcollando, si diresse verso casa. Verso le uniche due persone con cui, cazzo, poteva davvero condividere il silenzio. |