«Domani
è il mio compleanno. Chissà cosa mi hanno regalato i miei..»
riuscivo a pensare solo a questo alle undici e nove di sera mentre
aspettavo che diventassero le undici e undici per esprimere un
desiderio.
'It's
11:11 make a wish, make a wish, make a wish and say I hope you come
true.' La canzone del
mio idolo partì ed io espressi il mio solito desiderio.
Mi
addormentai sognando il regalo che avrei voluto ma che, ovviamente,
non avrei mai ricevuto.
***
'I
see you walk by, extra fly baby where you going can I roll?
Is it cool if I come with you baby?
Living beach life, feeling right
you're the hottest everybody knows
Burnin' up Burnin' up
Show em' what you got
Ya you got it, baby, let it show (oh,
oh)
Just turn it up, turn it up
Let me know whats up
Don't
just stand there girl I gotta know'
Penso
che dovrei cambiare la sveglia, sto iniziando a odiare questa
canzone; insomma, mi costringe a svegliarmi ogni mattina alle sei e
mezza!
«G,
svegliati che devi andare a
scuola.» mia madre non capirà
mai che se vuole chiamarmi col mio secondo nome deve dirlo completo,
cioè Genevieve.
Già
me l’ha messo come secondo nome perché mio padre l’ha supplicata
di chiamarmi Devonne -e gli sono molto grata per questo- sennò, mi
sarei chiama qualcosa come
Genevieve Abigail Charlotte O’Connor
menomale che, però, mio padre l’ha convinta ad assegnarmi solo due
nomi e mettermi per primo nome Devonne perché Genevieve era
antiquato - ed,
effettivamente, ha ragione!
«Mi
chiamo Devonne Genevieve, mamma. Non
'Gonchiami
Devonne Genevieve, mamma. mettermi per primo nome Devonne perché
Genevieve era antiqua'.»
sbuffai appena arrivai in cucina dove c’era, appunto, mia madre.
«È
anni che me lo ripeti, Genevieve. Non pensi di essere un po'
ripetitiva?»
«Sei
tu che mi chiami 'G' da, praticamente, quando sono nata, mamma. Qui
la ripetitiva sei tu, non io.»
Presi
una mela ed uscii di casa aspettandomi un’altra noiosissima
giornata, nonostante fosse il mio compleanno.
«Ehy
Dev, com'è essere quindicenni?» disse Martyne, la mia migliore
amica.
«Mart,
tu hai quasi sedici anni, dovresti saperlo com'è essere
quindicenni.»
«Ohw,
adesso sono triste; mi tratti sempre male, volevo solo sapere com'era
andata la tua prima giornata da quindicenne. E sì, so che sono
appena le 7:45.» mise un finto broncio. A quel punto mi avvicinai e
la abbracciai.
«Almeno
tu ti sei ricordata. Mia madre non mi ha neanche fatto gli auguri.
Magari neanche il regalo..» mi abbracciò di rimando ed entrammo a
scuola.
***
Appena
entrata in casa mi diressi in cucina per mangiare e subito dopo corsi
in camera ad ascoltare qualche canzone di Austin.
«Quindi
tu devi essere Devonne, giusto?» mi girai spaventata verso la voce e
rimasi sorpresa: il mio idolo era davanti a me.
«Mh
sì, cosa ci fa il mio idolo in casa mia, se posso saperlo?»
«Diciamo
che sono il tuo regalo di compleanno.»
Rimasi
sorpresa. A me, la persona che meno credeva ai desideri delle 11:11
nonostante continuasse ad esprimerli, si era appena avverato un
desiderio.
a per mangiare e subito dopo corsi
in camera ad ascoltare qualche canzone di Austin.
«Quindi
tu devi essere Devonne, giusto?» mi girai spaventata verso la voce e
rimasi sorpresa: il mio idolo era davanti a me.
«Mh
sì, cosa ci fa il mio idolo in casa mia, se posso saperlo?»
«Diciamo
che sono il tuo regalo di compleanno.»
Rimasi
sorpresa. A me, la persona che meno credeva ai desideri delle 11:11
nonostante continuasse ad esprimerli, si era appena avverato un
desiderio.
Ciao a tutti,
io sono Marianna e stranamente ho pubblicato una
one-shot che, tra parentesi, scrissi due anni fa ahahah.
Se volete dirmi che vi è piaciuta, se volete
dirmi che vi fa schifo, che volete un seguito o cose così recensite.
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