The Angel Of Pain
"The
smile when you tore me apart
You took my heart
Deceived me right from the start
You showed me dreams
I wished they would turn into real
You broke your promise
And made me realize
It was all just a lie...."
Angels - Within Temptation
Sto correndo, più veloce che posso. Non posso fermarmi,
è questione di vita o di morte… devo andarmene da
questo luogo, trovare un posto al sicuro….
I miei piedi sono
nudi, urtano contro le pietre e contro il terreno…
sanguinano, fanno male, ma non posso diminuire il ritmo della mia
corsa….
I miei abiti sono
quelli di una popolana, e in questo momento non sono niente
più di una semplice ragazza… una semplice ragazza
indifesa, e in preda al terrore. Un enorme drago rosso torreggia sopra
di me, pronto ad incendiare tutto ciò che gli capita a
tiro… fuoco dappertutto, sulle tende, tra le poche piante
che ci sono… quasi miracolosamente riesco a sfuggire alle
fiamme, sporca di polvere e accaldata.
Mi rendo conto che
dovrei essere da tutt’altra parte, forse a combattere, a
cercare di contrastare il drago, ma la paura nel corpo di quella
popolana così uguale al mio mi impedisce di fare altro che
non sia scappare.
Vedo la gente
attorno a me morire tra le fiamme emesse dal drago, ma io continuo a
correre, perché sono sicura che troverò la
salvezza da qualche parte… ci dev’essere una via
di fuga… ma non potrò mantenere questo ritmo
ancora per molto… ben presto le fiammate del drago rosso
raggiungeranno anche me….
E poi,
è come se fossi davanti ad un miraggio. Una foresta, viva,
è davanti a me. In questa landa desolata, io vedo una
foresta. Come un portale per un altro mondo, una via
d’uscita, una scappatoia. Una foresta rigogliosa, dove tutti
sono in armonia con la natura e dove regna eterna la pace.
Corro ancora
più veloce. I piedi protestano, il sangue esce copioso dalle
ferite, posso vederlo, a terra, mischiarsi con la polvere, ma non
rallento.
Scorgo due figure
dentro la foresta. Sono belle come angeli, e sembrano appartenere ad un
altro mondo… non quello della guerra, questo dove mi trovo
io… sembrano appartenere alla foresta…
chissà se mi lasceranno entrare…. Io, sporca e
ferita, sarò degna di entrare in quel mondo fatato?
Sono sempre
più vicina, e riesco a riconoscere le due figure.
Ci sei tu, Eragon,
e sorridi. Sorridi verso di me, ma tieni per mano l’altra
figura, l’altro angelo. Arya.
La foresta ci
inonda di luce, e all’improvviso sento la paura dissolversi.
Non sono
più quella popolana. Sono tornata me stessa, tranne per il
modo in cui sono vestita. Sono io, Nasuada. Forse non mi riconoscete,
forse per questo non mi farete entrare….
Mi avvicino sempre
di più, la luce colpisce i miei occhi, mi ingloba. Mi sento
protetta, le ferite fanno meno male ora.
E tu, Eragon,
lasci la mano di Arya. Ti avvicini a me.
Sei vicinissimo, e
non riesco a capire cosa tu voglia fare. Poggi una mano sul mio petto,
e mormori qualche parola nell’antica lingua….
Una strana
sensazione mi pervade. Cosa stai cercando di fare, Eragon? Stai
cercando di incantarmi? È come se una strana forza stesse
cercando qualcosa dentro di me… non sento dolore….
Poi, la forza
svanisce. E io sorrido. Tu sorridi, e questo sembra essere il momento
più bello della mia vita. Sei bellissimo, e ora lo
so… so che sarai tu l’angelo che mi
salverà, che mi farà entrare nella
foresta….
Ad un tratto,
tutto cambia. La luce non mi avvolge più, ritorno
nell’ombra.
Ora ad essere
illuminati siete solo te ed Arya… ma la luce si concentra
tutta su qualcosa che tieni in mano, chiuso nel tuo pugno.
Schiudi la mano,
lentamente, e mi lasci vedere cosa stringevi in pugno. E allora capisco.
Realizzo,
improvvisamente, che la tua mano, la stessa con cui hai toccato il mio
petto, è sporca di sangue. Il mio sangue. E
l’oggetto sul tuo palmo… non è altro
che il mio cuore.
Poso la mia mano
proprio lì, dove dovrei sentire il mio cuore battere.
Non sento niente.
Non
c’è sangue sulla mia mano, non mi hai lasciato
nessuna ferita.
Ma comunque non
sento niente.
Tu ritorni al
fianco di Arya, il tuo palmo ancora proteso verso di me a mostrarmi il
mio cuore. Le prendi la mano. Sorridete, come se non ci fosse niente di
innaturale in ciò che è appena successo.
Dolore. Una fitta
di dolore mi trapassa il petto. Ed è così che ci
si sente, quando ci manca qualcosa. Hai rubato il mio cuore, e mi hai
gettata di nuovo nell’ombra. Mi hai negato la salvezza.
Non vedi le
lacrime che scorrono lungo le mie guance? Come può una
creatura essere così bella e, allo stesso tempo,
così crudele?
Il dolore
è fortissimo. Mi costringe a cadere in ginocchio davanti a
voi, le mani sul mio petto… come se questo potesse salvarmi.
So che sto per
morire. Come può vivere una persona, se il suo cuore non
batte?
Perché
resti lì, fermo, Eragon? Non mi riconosci? Non sono solo la
regina dei Varden… sono io, Nasuada, la tua
amica….
Perché
mi lasci qui, mentre tu, invece, entrerai nella foresta?
Perché non accorri, pronto a curarmi, a liberarmi da questo
dolore? Perché tu, angelo mio, lasci che io muoia?
Perché?
Mi guardi ancora,
ma non alzi una mano per aiutarmi. Nascondi di nuovo il mio cuore,
richiudendo la mano… la mia vista si annebbia, mentre la
luce avvolge sempre di più te ed Arya… forse sono
morta, e voi siete davvero angeli… vi vedo voltarvi, darmi
le spalle, ignorarmi, per proseguire nella foresta….
Poi la luce
scompare. La foresta scompare. Ritorno nell’ombra. Cerco, con
le ultime forze, di sdraiarmi… distesa sulla schiena, non
posso far altro che aspettare che il mio destino si compia.
E vedo
l’enorme drago rosso avvicinarsi sempre di
più… lo vedo, dal basso, aprire le sue
fauci… vedo una fiammata uscire….
Apro gli occhi,
spaventata.
Mi alzo, seduta,
sul letto. Porto le mani al petto, e sento il mio cuore battere,
più forte che mai. Ma non sono tranquilla, anzi.
Sto piangendo,
tanto da far scorrere le lacrime copiose sulle mie guance. Non mi era
mai successo, prima… ma il sogno era così
reale….
Perché
qualcosa di vero, in quel prodotto del mio inconscio,
c’è.
Hai preso il mio
cuore, Eragon, e non mi hai lasciato via di scampo. L’hai
preso, forse inconsciamente, e hai lasciato un vuoto dentro di me, un
vuoto che non posso colmare da sola. Ogni volta che ti vedo, tu mi
sorridi, ma preferirei che non lo facessi.
Potrei illudermi,
prima o poi, e credere che tu abbia intenzione di colmare quel vuoto.
Quante volte sono stata sul punto di farlo!
Ma prima che
potessi farlo, c’è sempre stato un attimo, una
frazione di secondo in cui la tua attenzione si è spostata
su Arya. E ti vedevo. Completamente catturato da lei, da ogni suo modo
di fare, tanto che i tuoi sorrisi e le tue parole per me perdevano
improvvisamente significato.
E ho capito. La
verità è dolorosa, ma non posso fare niente per
cambiarla.
È il
mio destino. È come nel sogno.
Dovrò
per sempre essere gettata
nell’oscurità… e allora
vivrò per sempre nell’ombra….
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