le avventure di Pappardella

di storie a caso
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Finalmente la nave attraccò. Il Pireo! Stava albeggiando ed il porto di Atene accolse il vascello e tutti i suoi occupanti abbracciandoli con il suo dolce profumo di mare. Appena scesi, guidati da Lucignolo, si diressero a casa di Pino, che si trovava in Odòs Singrou, un’ampia strada che da Atene porta al Pireo. Che traffico, che confusione! Le automobili e i camion sfrecciavano sull’asfalto, strombazzando a più non posso. Anche se Parmacotto, a causa della sua grassezza urtava quasi tutti i passanti che gli capitavano sotto tiro, anche  se Pappardella faceva gincana fra le gambe di grandi e piccini, scacazzando ad ogni piè sospinto, anche se Lucignolo frustava con la sua coda chiunque gli passasse vicino e anche se Costoletta belava a più non posso, la cosa singolare era che nessuno faceva caso a quelle quattro bestie che vagavano incustodite per la strada. Ma cosa volete farci, questa è Atene!
Finalmente arrivarono a destinazione; Pappardella, salito sulla testa di Lucignolo, suonò il campanello. La porta si aprì, era Marco: -Lucignolo!- esclamò- Filemou! Che ci fai qui! Ma prego, entrate, entrate pure!-.
Entrarono: li accolse la mamma di Marco, una donna molto bella e, anche se non era molto giovane, aveva ancora i lineamenti di una bambina. Era molto gentile e, cosa molto bizzarra, aveva i capelli di uno strano colore: erano turchesi.
-Buongiorno!- disse la donna-Lucignolo! Come sei fatto grande! Cosa possiamo fare per te?-.
Lucignolo le spiegò accuratamente la situazione, e , mentre i suoi amici si erano diretti in massa verso la cucina, le disse anche che non sapeva che pesci prendere.
-Non temere, caro, ho io la soluzione. Ma intanto vai anche tu a mangiare qualcosa, poi faremo un bel giro della città. Vi accompagnerò io stessa, così non daremo troppo nell’occhio.-
Si misero tutti a tavole e ,dopo un ricco pasto, uscirono e si diressero all’Acropoli.
-Guardate, il Partenone, dedicato alla dea Athena Parthenos!- esclamò la madre di Pino, -Ecco la Loggia delle Cariatidi!- proseguì. I nostri eroi erano impressionati dalla maestosità di quei monumenti, chi più, chi meno… Parmacotto, per esempio, era più interessato ad un torsolo di mela abbandonato a terra da uno svogliato turista che alla bellezza di quelle “antiche pietre”.

Lucignolo, invece, mostrò un po’ di commozione, quasi un velo di rimpianto, forse pensava ad un passato che noi non conosciamo…




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