Beloved

di queenjane
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  • Uffa – sbuffo, ritrovandomi le dita piena di salsa, mentre Andrè ride divertito, osservando che la mostarda si mangia, mica…
  • Taci è una tecnica per lucidare la lama, l’ho letta nei vecchi manuali di armi e  voglio provare-  Nelle trovate più disparate mi trovo a mio agio e .. Curiosità.  Tranne che fino ad ora ho impiastricciato le mani  e la lama, appunto, ne sillabo i nomi, debole, medio, forte, una delle prime nozioni apprese, credo, insieme al fatto di chiamarmi Oscar ed essere l’erede di mio padre, per le cariche militari e i titoli, che non devo essere da meno di nessuno, superiore a tutti, un forte che deve proteggere i deboli.
Almeno così dice San Paolo, in un passo della lettera agli Efesini, “State ergo succincti lumbos vestros in veritate et induti loricam iustitiae”, cioè “Siate dunque cinti ai fianchi con la verità e rivestiti con la corazza della giustizia”traduco, tra me, se non erro era tra gli insegnamenti rivolti ai giovani cavalieri e mi piace pensarmi così, come un Bayard senza paura, oppure come uno dei chevaliers di Re Artù, alla tavola rotonda, nel mitico regno di Camelot, dentro il fantastico castello di Tintagel… Andrè sostiene che ho una fantasia inesauribile, ma che dire, mi piace sognare e lo stordisco in queste idee, lui ha un anno più di me ed è “il tuo compagno di giochi, pugni e crescita”, definizione molto azzeccata coniata da una delle mie sorelle.Vero, anche se ogni tanto mi fa sentire idiota dall’alto dei suoi quattordici anni, li ha compiuti da poco, io ne faccio tredici a dicembre.. .Però non mi torna, è più alto e massiccio di me, una vaga peluria sul mento e la voce più profonda..
  • Aspetta Oscar, tieni una altra pezza-
  • Merci- continuo e finalmente è scintillante.
  • Dai Oscar, tirati in piedi- Mi prende una mano e mi aiuta a rialzarmi, per l’ennesima volta comparo i palmi, il polso appoggiato contro il suo, la pelle fresca e morbida.
Silenzio, intento.
Si ode solo lo zirlare di un merlo ed il profumo fumoso delle rose a grandi corolle, i colori intensi e perfetti. A un tratto, mi sento le guance in fiamme e tolgo la mano, mi stringe appena la punta delle dita, con delicatezza, e mi lascia subito andare.
 
 
  • Diana   e Atteone, che mito .. Ovidio nelle sue Metamorfosi ha molta fantasia-
  • Il giovane Atteone, durante una battuta di caccia, si imbatté casualmente nella grotta in cui Diana e le sue compagne facevano il bagno. Non appena si accorse della sua presenza, la dèa, adirata per l’oltraggio subito, gli spruzzò dell’acqua sul viso trasformandolo in un cervo, impedendogli così di andare a raccontare ciò che aveva visto. Il cacciatore scappando giunse ad una fonte dove, specchiatosi nell’acqua, si accorse del suo nuovo aspetto. Nel frattempo egli era inseguito dai suoi stessi cani che, catturatolo, lo sbranarono- Riassume Andrè, mentre mi scosto una ciocca dei miei biondi capelli dal viso, ho caldo e mi sento sempre addosso l’odore della mostarda.
  • Andrè, io faccio un bagno, vieni- Mi tolgo gli stivali e arrotolo i pantaloni fino al ginocchio, entrando nel laghetto, stormire del vento, i  nostri cavalli impastoiati e Andrè che sbarra gli occhi, buttando il libro che stavamo studiando per terra.
  • Dai vieni ..
  • Oscar.. – In tono strano e si alza in piedi, noto che si porta le mani all’inguine e mi dà le spalle, si dirige verso i margini della radura, ma cosa vuole.. che diamine fa?
Mi libero della camicia e dei pantaloni e.. ti chiamo ma non vieni, dove sei? Boh..

Un ragazzo che osservava, tra le foglie, ossa e tendini e muscoli pronti allo scatto, alla resa, un nome, una vocazione.
Una Driade, una innocente ninfa dei boschi, composta d’aria e bronzo e diamanti, spietata come una condanna che si bagnava nelle acque chiare e sorgive, un mito che tornava a vivere.. si sentiva un idiota, grande, goffo e grosso, accanto a quell’armonia e..
Languore.
Delicatezza.
Vertigine.
OSCAR.
Rosa Rosarum, meraviglia del creato…
 




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