La storia di Farmington
Farmington era
un paesino di appena 150 abitanti, tutti prevalentemente contadini. Un
bar, un ristorante, un affittacamere, una chiesa, una piazza, l'ufficio dello sceriffo, un
negozio di generi alimentari. E campi coltivati. Prevalentemente campi
coltivati.
Ultimamente, però, la fama di Farmington, da tranquillissima
cittadina al confine con l'Idaho, aveva preso la nomea di essere
custode di molti misteri.
Quando Daveigh ed Ellen arrivarono in paese, questo era già
stato preso d'assalto dai giornalisti locali. La zona del ritrovamento
del cadavere, a ridosso di un boschetto, era stata resa off-limits
dalla polizia. La fotoreporter riuscì comunque a scattare una
foto al cadavere ricoperto dal telo bianco dei tecnici della Polizia
Scientifica.
La giornalista, invece, riuscì ad autoinvitarsi nella casa di un'anziana signora, ormai prossima a compiere ottant'anni.
- Mi racconti la storia di Farmington, tanto per cominciare. - invitò la giornalista, una volta accomodatasi nel salotto di casa.
- Beh, Farmington è stata colonizzata nel 1871, fondata nel 1878 da un certo G.W.Truax. Ma fu solo nel 1888 che fu ufficialmente costituita. Al culmine della popolarità di Farmington
(1900-1930) la città vantava una popolazione di poco meno di 500 persone. Poiché
la domanda di lavoro in agricoltura, nel corso degli anni è diminuita, la popolazione e le
imprese della città sono di conseguenza diminuiti ed hanno traslocato altrove. Oggi, Farmington ha una popolazione di circa 150 abitanti. - raccontò l'anziana.
- Prima mi aveva accennato di una leggenda, legata ad una villa situata
nelle vicinanze del luogo dove hanno ritrovato il corpo del bambino. -
rammentò Daveigh.
- Oh sì, Villa Floyd. - esclamò l'anziana donna. - Beh,
cara, devi sapere che i Floyd erano dei proprietari terrieri che si
stabilirono a Farmington intorno agli anni '20. Erano ricchi, e
decisero di costruire una villa immensa, circondata dai boschi che si
trovano qui intorno. La loro fontana creava giochi d'acqua
meravigliosi. - .
- E poi? Che successe? - domandò la ragazza.
- Ecco, con l'arrivo della guerra, i Floyd dovettero abbandonare la
villa, perchè richiamati alle armi. Uno dei due fratelli
proprietari, Michael, morì nelle Filippine, mentre l'altro,
Joseph, fu ucciso durante l'operazione Market Garden. - .
L'anziana bevve del caffè e riprese il racconto.
- I genitori di Michael e Joseph morirono di crepacuore poco dopo,
senza lasciare eredi. E fu così, che la villa rimase
abbandonata. Razziata dai ladri e distrutta dai vandali negli anni. E
proprio in quegli anni, che successe ciò che fece ulteriormente
declinare la fama e la popolazione di Farmington. - .
- Ovvero? - .
- Villa Floyd è un luogo isolato, nascosto dagli alberi. Un bel
nascondiglio, insomma. Intorno agli anni '80, cominciarono a radunarsi
dentro la villa sette sataniche. La setta più famosa, "Gli
Angeli di Lucifero", continuò le sue sedute spiritiche tra
quelle mura fino alla metà degli anni '90. - .
La vecchia, poi, sembrò indugiare.
- Tutto qui? Cosa facevano i membri di questa setta? - chiese Daveigh.
- All'inizio, si limitavano a compiere riti abbastanza silenziosi, a
dire la verità. Al massimo, ogni tanto risuonavano tamburi
durante eventi particolari, come la Notte di Valpurga, spaventando
chiunque li sentisse. - rispose l'anziana.
- Poi, un giorno, sparì un bambino. Poi un altro. Un altro. Ed
un altro ancora. La popolazione diede la colpa di queste sparizioni ai fanatici satanisti. Gli abitanti cominciarono a stufarsi. - .
Un momento di pausa, poi finì.
- Così, una notte, mentre i bastardi erano dentro, i cittadini
irruppero mentre svolgevano una seduta spiritica con una tavola Ouija. Uccisero tutti i membri.
Solo tre di loro riuscirono a fuggire, dandosi alla macchia. - .
La vecchia aspettò che Daveigh finisse la sua tazza di
caffè, poi, sorprendendo la ragazza, continuò il racconto.
- Ma l'incubo, purtroppo, se pensavamo fosse finito, non era che appena cominciato. - .
- Che vuol dire? - domandò la giornalista.
- La notte successiva all'assalto alla villa, i tre membri della setta superstiti
tornarono dentro l'edificio per recuperare le cose abbandonate durante
la fuga. Inspiegabilmente, furono ritrovati in condizioni simili a
quelle in cui hanno ritrovato il cadavere di quel bambino stamattina. -
.
- Pensa sia una coincidenza? - chiese Daveigh.
- No. Assolutamente. - rispose fermamente l'anziana. - Ricordi cosa ti
ho detto riguardo l'assalto dei cittadini di Farmington alla villa? - .
La ragazza riflettè.
- Stavano svolgendo una seduta spiritica. - ripetè.
- Esattamente. - confermò la vecchia. - Se si interrompe una
seduta spiritica, si rischia di liberare lo spirito con cui si è
in contatto. - .
- Lei crede che abbiano liberato uno spirito malvagio? - .
- Suppongo di sì. - .
- Cosa glielo fa pensare? - .
La vecchia si alzò e si mise di fronte alla finestra del soggiorno.
- Da quel giorno, gli abitanti sentono spesso una voce, di notte. - .
- Una voce? - ripetè Daveigh.
- La voce di una bambina. Proviene da quegli alberi. Da quella villa. - disse l'anziana.
- Ma non solo. C'è anche chi l'ha vista. Una bambina bionda,
vestita di bianco o di nero. Con la bocca sporca di sangue. - .
La vecchia condusse poi Daveigh all'uscita. Ellen l'aspettava davanti alla macchina.
- Dammi retta, ragazza. Più tornerai qui...più si
metterà in contatto con te. Ti tormenterà. Ti
spingerà ad andare da lei. - l'avvertì.
- Stia tranquilla. Non credo che tornerò da queste parti. Sono qui solo per lavoro. - la tranquillizzò Daveigh.
L'anziana tornò indietro.
- Non tornare, ragazza. Non tornare...e sarai salva. - disse, aprendo la porta di casa.
- Torna... e morirai. - .
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