io e lei

di ALFE1998
(/viewuser.php?uid=835588)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Era un freddo autunno, ero solo in quella strada su una collina, una strada rovinata con intorno peschi rinsecchiti dal freddo. Quasi malinconico.
Ero li in direzione per la mia nuova scuola... Che schifo, dover cominciare una nuova vita, sperando che nessuno sapesse cosa accadde mesi fa.
Era nuvoloso, con forti raffiche di vento, sentivo i miei passi che battevano sull'asfalto rovinato, il mio cuore che palpitava come una batteria di una canzone rock, palpitava sulla speranza che tutto vada bene, il mio respiro affannato per la salita... Sono una pippa.
Mi mancava il mio luogo di nascita.
Mi sentivo disperso, triste, isolato dal mondo intero e sopratutto... solo... Finchè non vidi lei. Una ragazza sola.
Era di spalle a me, vedevo i suoi bellissimi lunghi capelli ricci volteggiare dal vento, era bassa... probabilmente arrivava al mio mento, nonchè io sia cosi alto.
Indossava la mia stessa divisa scolastica... soltanto che era femminile. Le sue mani stavano sul suo cuore come se volesse calore da qualcuno.
Le sue gambe tremavano, forse per il vento forte e dalla brezza ghiacciata.
Ad un certo punto la sentii sussurrare:
-Sono sola, sola da quando sono nata. Gli amici che avevo se ne sono andati... E adesso non ho più nessuno...-
Era triste... Quasi quanto me. Mi faceva pietà, non potevo vederla in quello stato, cosi mi decisi di parlargli.
-La vita continua ed è imprevedibile, chi te lo può dire?- gli andati accanto a lei e gli sorrisi.
-Probabilmente tutto cambierà, avrai molti amici e amiche e sarai felice- le dissi.
Lei arrossì, ma vidi un piccolo sorriso dalle sue piccole e delicate labbra.
Finalmente aprì gli occhi... Aveva due occhi bellissimi castani, come i suoi capelli che continuavano a volteggiare mentre mi guardava stupita, che uno sconosciuto l'avesse consolata.
Il suo viso non era truccato, solo un po di matita sui occhi.
-Dai andiamo- gli dissi, cominciando ad incamminarmi.
-Si...- mi rincorse e si mise a camminare al mio fianco, diretti verso quella scuola, quel carcere dove troveremo sicuramente pazzi come sempre.
-Io mi chiamo Joseph, ma puoi chiamarmi Jo, tu invece?- per poco non arrossai...
-Mi chiamo Claire. Piacere- con un sorriso a 32 denti da far impazzire tutti, era felice finalmente
-Il piacere è tutto mio- le sorrisi anche io.
Forse qualcosa stava cambiando... Speravo che continuasse cosi.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3196290