La terra dovrebbe tremare

di Revengel
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Dopo che te ne sei andato è tutto cambiato. 
Il mondo gira al contrario, le stelle emanano oscurità e la notte è diventata il nuovo giorno.
Mi sento un cieco trascinato da una folla accalcante.
Dove mi stanno portando?
Cosa troverò quando mi fermerò?
Di certo non troverò te.
I treni partono, ma non tornano, e se accade il miracolo non avviene, perché di corpi non ce ne sono.
Vorrei urlare ma non posso perché se impazzisco io impazziscono tutti.
Non posso essere egoista nemmeno questa volta.
La terra dovrebbe tremare perché tu non ci sei più.
La morte mi sembra l'unica liberazione.
Voglio morire, ma, ancora, non posso.
Le bombe esplodono, i corpi cadono e le anime volano.
La testa mi scoppia.
Voglio un motivo per andare avanti.
Posso dire solo addio, e mai arrivederci.
Gli amici vanno e i nemici tornano al loro posto, cancellando altri amici.
Che gioco contorto è mai questo?
Madri piangono figli.
Sorelle piangono fratelli.
Mogli piangono mariti.
Ed io?
Io posso piangere solo la polvere.
Voglio un corpo a cui dire addio, perché se non posso dirti arrivederci, voglio almeno salutarti per un ultima volta come si deve. 
Non voglio il vento, voglio te.
Sogno ogni notte gli occhi di chi avrei dovuto proteggere e che invece è morto.
Ma ciò che fa più male è che chi è vivo crede ancora in me.
Dovrebbero odiarmi!
Invece non ho nemmeno la soddisfazione di sentirmi odiato.
Non c'è più un posto da chiamare casa.
Non ci sono più persone da chiamare amici.
Non c'è più la famiglia.
Tu non ci sei più, e tu eri tutto questo.
Dov'è il sole quando serve?
Dov'è la luce?
Dov'è la speranza?
Rivoglio la mia casa, rivoglio te.




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