Sotto la luna.

di Lady Atena
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Un peso sulla schiena.
“Robert”.
Robert ridacchiò, piegò il capo all'indietro aderendo maggiormente alla schiena di Jude e sorrise.
“Mi aspettavi?”.
Jude sospirò, alzando il capo verso il cielo notturno; nuvole azzurrine coprivano le stelle accentuando il chiarore della luna.
“Susan?” domandò.
Robert si mise accanto a lui, poggiò i gomiti sulla ringhiera del balcone e scrollò le spalle.
“Con Exton. Non voleva saperne di dormire”.
Sorrise, guardando il cielo stellato.
“Ha giocato tutto il giorno con gli scacchi del set”.
Jude voltò il capo, socchiuse gli occhi chiari e sospirò stringendo le labbra.
“Tu adori la tua famiglia, vero?”.
Robert si girò, poggiando la schiena contro la ringhiera, aggrottò la fronte oscillando il capo.
“Beh, certo”, disse, “anche tu vuoi bene al tuo reggimento di figli, no?”.
Jude sorrise, annuì.
“Certo”, assicurò, “non mi riferivo a quello”.
Robert lo indicò, rise e piegò la testa.
“Ti prego, non dirlo”.
Jude aggrottò la fronte, ticchettò sulla ringhiera e storse il labbro.
“Cosa?”.
Robert si voltò, gli prese la mano intrecciandola con la propria e lo guardò.
“Non tirare fuori frasi tipo ‘allora perché lo facciamo’, Jude”, disse, “è troppo da film”.
Jude arrossì, gli strinse la mano e sorrise.
“Stiamo ancora girando?” domandò.
Robert poggiò le loro mani sulla ringhiera, la fievole luce della luna illuminava il balcone e lui sorrise.
“Stiamo sempre girando, Jude”, rispose, “il trucco è un altro”.
Jude abbassò il capo, si umettò le labbra e socchiuse gli occhi.
“Avanti”.
Robert gli fece l'occhiolino.
“È improvvisare le battute, e non permettere alla regia di tagliarle dalla pellicola”.
Jude rise, spostò lo sguardo sulle loro mani intrecciate illuminate dalla luna e rialzò la testa.
“E come si fa?” domandò.
Robert sogghignò, si sporse verso di lui.
“Il camerino di Susan è libero”, sussurrò, “e tu verrai con me”.

 




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