Qualcuno ha
guardato indietro al posto tuo…
Aveva intenzione di
ritrovare la sua amichetta, cancellare le foto
compromettenti dal suo cellulare e uscire di qui, ma probabilmente
morirà a
breve di fame, di sete, o di tutte e due. È già
svenuto, chissà se manca ancora
molto perché smetta completamente di respirare... Certo che
però è davvero un
peccato, la prima volta si è suicidato dopo la chiamata
della fidanzatina che
diceva di non voler essere guardata, ora invece che quella vuole essere
guardata, muore di fame e sete perché deve rimanere a
guardarla invece di
pensare a uscire di qui. Insomma vorrei che morisse in modo
più violento, non
per mano propria e magari a causa mia, non della ragazzina con la
vocetta
stridula.
Sachiko si avvicinò
al ragazzo e gli sollevò la testa prendendolo per i capelli.
-Vorrei divertirmi
ancora un po’, ti va di giocare Shige-nii?- gli mosse la
testa come se stesse
rispondendo di sì e resettò il tempo per andare
al punto che le interessava.
Il ragazzo si
trovava davanti le scale con la candela come previsto, lei gli si
avvicinò alle
spalle e gli toccò la schiena facendolo girare di scatto
prima che potesse
leggere il messaggio sulla candela.
-Ormai ti sei
voltato per guardare indietro.- canticchiò lo spettro
ridendo, il ragazzo
cercando di ignorarla andò verso la candela e vide che
effettivamente il
messaggio diceva di non guardare indietro.
-Mi hai fatto
voltare a posta, ora cosa mi dovrebbe succedere?- chiese infastidito
Morishige.
-Se avessi potuto
scegliere cosa fare, cosa avresti deciso fra queste tre cose: avresti
preferito
che qualcuno si voltasse al posto tuo, avresti fatto una foto dietro di
te
oppure avresti guardato tu stesso per cercare di scorgere qualcosa
nell’oscurità?- il ragazzo la fissò
confuso poi si voltò e cercò di andare
avanti.
-Ehi, Shige nii!
Vorresti rifiutare così il mio aiuto?- disse beffardo lo
spettro, sentendosi
chiamare in quel Morishige si voltò.
-Perché mi hai
chiamato in quel modo!? Sai dove si trova Mayu?- chiese quasi
supplicando.
-Diciamo che
scegliere la risposta giusta potrebbe aiutarti a trovare quello che
cerchi.-
disse la ragazza con un ghigno sinistro e compiaciuto stampato sul
volto.
-E se sbagliassi
risposta? Cosa mi accadrebbe?- chiese il ragazzo dubbioso, Sachiko a
quel punto
gli sorrise gentilmente.
-Semplicemente
morirai.- rispose mantenendo quel sorriso gentile che avrebbe fatto
sperare in
una risposta diversa.
-E perché dovrei
fidarmi?- chiese inacidito Morishige.
-Semplice, non hai
altra scelta, a parte girare a vuoto sperando di trovarla, ovviamente. Te la immagini quella
povera piccolina tutta
sola e spaventata in questo luogo tetro e pericoloso che a te invece
piace
tanto…- Morishige andò verso di lei le
tappò la bocca, funzionò nonostante si
trattasse di uno spettro.
-Va bene, va bene!
Ho capito! Quali erano le scelte?- tolta la mano di Morishige, Sachiko
cominciò
a ridere come una pazza isterica.
-Facciamo così, se
sbagli la prima volta ti darò una seconda
possibilità. Voglio divertirmi il più
a lungo possibile. Comunque le scelte erano, fai guardare indietro
qualcuno al posto
tuo, usi il cellulare per scattare una foto dietro di te o ti volti tu
per
guardare l’oscurità sperando di scorgere
qualcosa?- Morishige ci pensò per
qualche secondo.
-Non c’è nessuno
qui con me, chi dovrebbe guardare al mio posto?- domandò.
-Non devi pensare a
questo, è solo un indovinello, non devi fare realmente le
cose che ti dico, ma
rispondere e basta, ok?- spiegò pazientemente lo spettro.
-Allora penso che
farei guardare qualcuno al posto mio...- disse inespressivo mentre un
sorrisetto sadico comparse sul volto di Sachiko.
-È esattamente
quello che speravo. Tu preferisci cercare quel che ti interessa da solo
e
lasciare tutti gli altri in disparte però se gli altri ti
servono sei disposto
a sacrificarli, eh? Buona fortuna allora.- e così la
ragazzina in rosso si
dissolse lasciando proseguire Morishige.
Un rumore di passi
svelti e singhiozzi disperati risuonava per il corridoio, i passi e i
singhiozzi di una diciasettenne che era riuscita da poco a seminare il
suo
aggressore e che non si sentiva ancora al sicuro, ma sarebbe stata
costretta
dalla stanchezza a fermarsi.
Non morirò
qua dentro, non ne ho alcuna intenzione, devo resistere ed
andare avanti.
Non posso credere a
quello che ho visto, non posso fidarmi di nessuno,
nemmeno dei miei compagni di classe, Fukuroi era l’unico su
cui potessi fare
affidamento... Perché? Se era sopravvissuto a quella creatura perché
Kizami gli ha dato il colpo
di grazia? Perché ha cercato di uccidere anche me?
Perché non mi sono mai
accorta che c’era qualcosa di strano in lui e
perché ho lasciato Fukuroi solo
con quello zombie? A scuola cercavo di sembrare una ragazza forte,
reagivo
anche con le mani a volte per richiamare i ragazzi, invece nel momento
in cui
serviva davvero qualcuno di forte non sono stata di alcun aiuto. Forse
è perché
sono una ragazza, se fossi stato un ragazzo avrei avuto la forza per
salvarlo e
per impedire a Kizami di disarmarmi, invece mi sono sentita
così impotente e
inutile…
La ragazza suo
malgrado si fermò davanti ad una scala, sopra un gradino
c’era una candela con
una nota.
“Qualunque
cosa tu faccia, non guardare dietro di te.”
P-perché? Chi
c’è dietro di me?
Si voltò, dietro di
lei c’era una figura, la ragazza indietreggiò
spaventata.
-Yamamoto?- chiese
la figura. Non era la voce di Kizami, ma quella di Morishige
però la ragazza
non era meno atterrita, in una mano il ragazzo
teneva un tagliacarte. Mitsuki cercò di
scappare, ma Morishige le afferrò
un braccio -Aspetta.- le disse, Mitsuki gli diede una manata per
liberarsi, ma
perse l’equilibrio e cadde a terra.
-Allontanati! Non
avvicinarti con quel tagliacarte!- urlò disperata poi si
tappò la bocca
agitatissima, temeva che quelle urla potessero attirare
l’attenzione del suo
inseguitore. Morishige prese il tagliacarte dalla parte della lama e
glielo
porse.
-Se ti spaventa
questo puoi tenerlo tu se vuoi, però aiutami a cercare la
mia amica. Ti prego,
non riesco a trovarla…- era una proposta strana, perlomeno
da parte sua. Quando
l’aveva incontrato per la prima volta non era particolarmente
interessato alla
compagnia, ansi alla prima occasione si era separato da lei e Fukuroi.
Sembrava
disperato, alla fine per quanto fosse inquietante il suo modo di non
reagire
davanti i cadaveri era pur sempre un ragazzo, forse non ce la faceva
più a
continuare da solo. Mitsuki accettò il tagliacarte e il
ragazzo la aiutò ad
alzarsi.
-Ok… allora
cercheremo quella ragazza insieme.- gli disse cercando di calmarsi, in
fondo
essere in due in un luogo simile poteva essere un vantaggio e lei aveva
il
taglia carte dalla parte del manico per ogni evenienza.
-Tranquilla, se
faccio qualcosa di strano puoi sempre usare il tagliacarte.- le disse
sorridendo. Era assurdo, non l’aveva mai visto sorride e che
senso aveva farlo
in quella situazione? La ragazza decise comunque di andare con lui
cercando di
non abbassare la guardia e non togliendo le mani dal tagliacarte
neanche per un
istante. -Dov’è Fukuroi?- chiese Morishige.
-P-per colpa mia
non è più qui, da nessuna parte…-
rispose Mitsuki cercando di asciugare
inutilmente le lacrime che continuavano a scendere -Mi ha detto di
scappare e
io sono scappata mentre lui è morto!-
-Oh… mi dispiace…
però penso che in fondo si sia sacrificato volentieri per la
persona a cui
teneva di più.- disse Morishige.
-Eh?!- esclamò
confusa la ragazza.
-La mia amica è
molto importante per me, è un po’ come una sorella
minore e penso che potrei
sacrificarmi volentieri per lei.- cominciò a dire il ragazzo.
-M-ma per Fukuroi
non ero come una sorella minore!- Sono io
a dare ordini nel consiglio studentesco e mi comporto in modo molto
aggressivo
a volte, non penso che qualcuno potrebbe mai considerarmi come una
sorella
minore.
-Beh… se per lui
non eri come una sorella minore forse gli piacevi più di
quanto pensassi…- in una
situazione di pericolo si può dare il
peggio o il meglio di sé, se uno si sacrifica per
un’altra persona non
significa per forza che ne sia innamorato, giusto? Però in
effetti Fukuroi è
sempre stato molto gentile e disponibile con me… -In
effetti non credo che
ti si possa considerare come sorella minore, sarebbe più
facile considerarti
come sorella maggiore, beh… sai io sono figlio unico e non
mi dispiacerebbe
averne una…- a quel punto per Mitsuki c’era
qualcosa di chiaro come il sole. Questa
è la peggiore messa in scena che
abbia mai visto…
-Tu non sei il
ragazzo che ho incontrato prima!- disse Mitsuki puntandogli contro il
tagliacarte mentre Morishige la guardava sorpreso -Il ragazzo di prima
non mi
avrebbe supplicato di accompagnarlo, non era socievole, non mi avrebbe
detto
spontaneamente cosa rappresentava la sua amica per lui e soprattutto
non mi
avrebbe detto che sembravo una sorella maggiore e di volerne una. Io e
Fukuroi
ci siamo dovuti impegnare per farlo parlare tranquillamente e rompere
il
ghiaccio, chi sei tu in realtà?- dichiarò la
ragazza con mano tremante e
Morishige le sorrise in modo maligno.
-Brava, a
differenza di Morishige l’hai capito velocemente. Ops
peccato, non ero ancora
arrivata alla parte in cui mi cadevi di sopra…- lei lo
guardò perplessa, il
ragazzo si stese a terra e la fece cadere sopra di lui -Ecco,
così va meglio.-
disse il ragazzo e dopo un primo momento di confusione, Mitsuki cominciò ad
agitarsi e cercare di colpirlo
con il tagliacarte, ma lui le teneva fermo il braccio.
-Mollami! Mollami!-
urlò Mitsuki agitatissima, così il ragazzo prese
la forma dello spettro di una
bambina vestita di rosso con i capelli lunghi e neri.
-Ti senti più a tuo
agio col mio vero corpo?- disse Sachiko sorridendo maliziosamente.
In che modo secondo
quella bambina dovrei trovare Mayu? Ah… non mi
resta che proseguire e sperare di trovare qualcosa…
-AAAAAHHH!- il
ragazzo saltò in aria sentendo quell’urlo.
…Ma io
questa voce l’ho già sentita?
-Brutta
gerontofila, lesbica e pervertita! Alla tua età dovresti
giocare con le bambole
non provarci con le diciassettenni!- urlò la stessa voce. M-ma che cosa sto ascoltando?
-Alla mia età?
Guarda che in realtà sono qui da moolto prima che tu
nascessi e ho sempre
l’aspetto di una bambina, è normale che sia
frustrata ah ah ah!- rispose
un'altra voce. Una ragazza si diresse correndo verso Morishige e ci si
scontrò.
-Y-Yamamoto? Dov’è
Fukuroi?- domandò il ragazzo riconoscendo Mitsuki.
-No! Non di nuovo!
Stavolta non ti seguo nemmeno se mi dai una pistola!- gli
urlò contro la
ragazza, Morishige tentò di prenderle una mano per evitare
che andasse via.
-Calmati, sembri
impazzita. Mi vuoi spiegare cosa è successo?- chiese
Morishige, ma lei gli
graffiò il collo con il taglia carte poi si rese conto di
ciò che aveva fatto e
indietreggiò spaventata.
-S-scusa, ma non
posso fidarmi di qualcuno che si dimostra così calmo nei
confronti di un
cadavere, hai anche le mani sporche di sangue. Cosa ci hai fatto con
quelle
mani, eh? Quanti corpi hai setacciato?!- la ragazza si voltò
e scappò
velocemente. Morishige si portò una mano al collo,
fortunatamente sembrava solo
una ferita superficiale.
Che diamine?! Ma va
all’inferno Yamamoto! Questa scuola è un posto
pericoloso, pieno di voragini e scale, correndo in questo modo finirai
per
cadere e romperti l’osso del collo, ah ah, spero ti succeda
proprio questo. Mi
piacerebbe molto esserci quando ti accadrà…
Il ragazzo prese il
cellulare in mano e corse dietro a Mitsuki, lei lo notò e
cercò di correre più
veloce, lui fece lo stesso.
-Smettila di
seguirmi!- urlò la ragazza, ma il ragazzo
continuò imperterrito.
Aspetta un
secondo… Inseguendola potrei morire! Se continuo ad
accelerare e perdo l’equilibrio potrei essere io a rompermi
l’osso del collo…
lo spettro ha detto che facendo la scelta sbagliata sarei potuto
morire… e se
la scelta sbagliata fosse inseguire Yamamoto? Meglio fermarsi, non
posso morire
ora e lasciare sola Mayu.
Morishige si fermò,
ma Mitsuki non facendoci caso gli corse incontro e lo stese con un
calcio sullo
stomaco.
-Come ti salta in
mente di inseguirmi?! Io ho un tagliacarte e tu invece
cos’hai? Un innocuo
cellulare?- disse la ragazza continuando a pestarlo
mentre Morishige si copriva il viso con
braccia e mani e stava zitto. -Perché continui a coprirti la
faccia? Hai paura
che ti rompa gli occhiali? Sei stato tu a volere tutto questo quando
hai deciso
di seguirmi! Ma io non morirò così facilmente!-
Mitsuki scoprì con la forza il
viso di Morishige, lui stava piangendo, ma tentò
freneticamente di asciugarsi
una volta scoperto. -C-che, che cosa sto facendo? Sto davvero
picchiando un
ragazzo disarmato…?- disse Mitsuki, venne da piangere anche
a lei, abbracciò Morishige,
ma continuò a puntargli contro il tagliacarte,
così per sicurezza… -S-scusa,
anche se sto continuando a minacciarti, non volevo farti veramente
farti del
male! F-forse ho esagerato!- singhiozzando il ragazzo
ricambiò l’abbraccio poi
si staccarono e cercarono di ricomporsi. Morishige non avrebbe mai
voluto farsi
vedere in quel modo, da piccolo gli era capitato di essere colpito e di
mettersi a piangere e già si vergognava al tempo, ma aveva
sedici anni ormai,
non doveva più farsi pestare e piangere, soprattutto da una
ragazza. Era
arrossato in viso e come se non fosse abbastanza imbarazzante era anche
dolorante in tutto il resto del corpo, in particolare
l’addome e le braccia che
la ragazza lo aveva ripetutamente colpito. Mitsuki cercò di
asciugargli le
lacrime, ma lui la respinse bruscamente e si asciugò da solo.
-Ora che hai finito
di percuotermi ti comporti come la studentessa matura che fa parte del
consiglio studentesco!?- le chiese lui infastidito.
-S-scusa, credo sia
colpa di questo posto, normalmente non mi comporterei mai
così. Insomma a volte
mi è capitato di mollare qualche sberla, soprattutto quando
ero più piccola...
ma non avevo mai ridotto qualcuno in questo modo.-
Io scatto foto ai cadaveri solo per mantenere la sanità
mentale in
questo posto, ma lei picchia le persone anche fuori di qui a quanto
pare… -Perché
ho tirato fuori questa forza solo
ora invece di farlo prima?! Ero io che a scuola faceva la parte di
quella
sicura e indistruttibile… Forse sono brava a prendermela
solo con le persone
deboli mentre nel momento del bisogno, quando dovrei veramente aiutare
qualcuno
i-io scappo!- Persone deboli…?
-Sei scappata
lasciando che Fukuroi venisse ucciso da qualcuno?- domandò
Morishige e tremando
Mitsuki annuì -Mi dispiace, lui si era comportato in modo
molto gentile con
me... comunque se Fukuroi è stato aggredito e ucciso non
credo che avresti
potuto fare molto per salvarlo, non devi sentirti in colpa…-
disse Morishige
sinceramente dispiaciuto, ma anche spaventato. Se qualcuno aveva
veramente
ucciso Fukuroi chi gli avrebbe impedito di fare lo stesso con Mayu?
-Forse mi ha fatto
scappare perchè era innamorato di me…
è davvero meschino sfruttare il debole
che una persona ha per te per salvarsi la pelle, eh?- disse Mitsuki con
lo
sguardo perso nel vuoto.
-Forse era
innamorato di te? E come fai a dirlo? Mi sembra che tu stia solo
cercando scuse
per incolparti.- è davvero la tua
coscienza che ti spinge a darti la colpa e sfogarti con me di questo o
vuoi
solamente che io riesca a convincerti che non è colpa tua?
Ah ah, quanto
possono essere ipocrite le persone… io stesso apparentemente
cerco di essere
gentile mentre in realtà penso queste cose e prima volevo
addirittura che tu
facessi una brutta fine…
-Mi ha messo questo
dubbio lo spettro di una bambina che aveva preso le tue sembianze e ci
ha
provato con me prima.- disse Mitsuki mentre Morishige si era distratto
un
secondo.
-Cosa?!- esclamò
perplesso.
-Mi ha messo il
dubbio che Fukuroi si fosse innamorato di me una bambina
che…- cominciò a dire
Mitsuki per poi essere interrotta.
-Non è questo il
punto. Anche se lui si fosse innamorato di te e se ti avesse detto di
scappare
per questo, ormai è morto e tu sei viva, penso che dovresti
fare tutto il
necessario per restalo in caso contrario lui ti avrebbe lasciato
scappare
inutilmente...- la ragazza sembrò rasserenarsi un
po’.
-Vorresti che lei
continuasse a vivere serenamente se una cosa simile accadesse a te e
alla tua
fidanzata?- chiese Mitsuki al ragazzo che arrossì.
-F-fidanzata?! Ti
riferisci a Suzumoto? Lei non è la mia fidanzata…
è più come una specie di
sorellina… comunque credo di sì.- Voglio
trovare Mayu e sono molto preoccupato per lei, ma nei fatti non so cosa
sarei
disposto a fare se si trovasse in pericolo. Sarei davvero
d’aiuto? Non sono né
un tipo impavido né particolarmente di buon cuore in
fondo…
Mitsuki cominciò ad
osservarlo dubbiosa, anche la ragazzina in rosso le aveva detto che
Suzumoto
era per lui come una sorella minore, come faceva a saperlo? E se
Morishige
fosse ancora il fantasma in rosso? No, non poteva essere, quando aveva
rincontrato il ragazzo aveva chiaramente visto lo spettro alle sue
spalle, ma…
le regole della logica non valgono mica col soprannaturale e comunque
il ragazzo
poteva essere un complice. Ah! Mi scoppia
la testa cercando di pensare in questo posto, lasciamo perdere!
Andrà come deve
andare. Pensò continuando a stringere quel
tagliacarte insicura della
situazione. Comunque Mitsuki era un po’ incuriosita da questo
pensare a
Suzumoto come ad una sorellina, forse avevano qualcosa in comune ed
anche a lui
piaceva preoccuparsi per gli altri ed attegiarsi in modo maturo con
loro…
-In che senso per
te è come una sorellina? La aiuti spesso? Lei si comporta in
modo infantile e
tu devi farci attenzione? Fa delle cose stupide e la devi correggere o
cose
così?- Morishige la guardò un po’
irritato.
-Hey, n-non… ehm…
non sono proprio affari tuoi!- poi si zittì e si
girò dall’altro lato.
-Sono sola ormai e
fin quando non troverai Suzumoto lo sarai anche tu. Parlare un
po’ potrebbe
essere un buon modo per rimanere sani di mente…-
sospirò malinconica Mitsuki. Parlare?
Io ho altri metodi per mantenere la
calma, ma non credo che ti piacerebbero…
pensò il ragazzo guardando il
cellulare però si avvicinò a Mitsuki.
-Ecco… lei è molto
ingenua, troppo gentile e si spaventa facilmente quindi non me la sento
di
lasciarla da sola e comunque anche se cercassi di ignorarla mi verrebbe
dietro…- Ma così la
faccio sembrare un
peso…
-Ma lei non è un peso per me!
Io di solito non mi sento a mio agio con gli altri compagni di classe,
ma mi
piace stare con lei. Mi fa sentire allegro… Non nel senso
che è stupida ed è
divertente quello che dice... e nemmeno nel senso che mi fa sentire
intelligente perché dice cose stupide, lei non è
stupida! È solamente serena
indipendentemente da quello che le accade e fa sentire molto sereno
anche me.- A me sembra che gli
piaccia… o è un caso di
complesso della sorella mancato? No, vabbè…
sarà la prima alternativa. Perché
devo pensare male per forza…
-In fondo è una
ragazza piccola di statura, ma che illumina la stanza con la sua
personalità.-
disse la ragazza riferendosi al modo in cui lui aveva descritto
Suzumoto quando
si erano scontrati… incontrati la prima volta... -A
proposito… che modo di
descrivere una persona sarebbe questo? Se tu non avessi avuto la sua
foto da
mostrarmi, come avrei dovuto sapere come era fatta e in caso
riconoscerla se
l’avevo già vista?- Morishige sembrava un
po’ offeso inizialmente. Bene, a
quanto pare si è ripresa… In realtà
però ha ragione, la descrizione non va bene. Lei in questo
momento non può
essere sorridente come al solito. Dove può essersi cacciata?
L’ho praticamente
cercata da per tutto! Si sarà nascosta sotto qualche banco
terrorizzata? Starà
continuando a spostarsi? Mayu, ti prego resta ferma in un posto in cui
ti senti
più al sicuro e aspettami, non possiamo continuare in questo
modo, di questo
passo non ti troverò mai… ah, ah… che
sto facendo? Cerco di mandarle un
messaggio telepatico? Sto perdendo completamente la testa…
Poi il ragazzo
notò una cosa rosa che gli era passata più volte
davanti al volto. Mitsuki gli
gesticolava davanti agli occhi con la mano, come se stesse cercando di
svegliarlo da una specie di trans.
-Va tutto bene, mi
sono solo distratto.- rispose allontanando la mano della ragazza. -Di
cosa
stavamo parlando?- chiese.
-Uhm… del fatto che
non sai fare gli identikit e
del perché
ti piace Suzumoto. Comunque non credo che potrei mai sentirmi serena
con una
persona ingenua, troppo gentile e che si spaventa facilmente, potrebbe
anche
farmi sentire in ansia però... nonostante questo mi sono
sempre interessata
volentieri ai problemi dei miei compagni più fifoni o
ingenui. Chissà come
staranno tutti? …Forse li dovrei cercare?- Perché
guardi me, cosa vuoi che ti dica? Se è vero che ti interessi
volentieri ai
problemi degli altri perché non li vai a cercare?
Cos’è accaduto quando tu e
Fukuroi avete inseguito la tua amica? Lei sembrava impazzita quando
l’avete
trovata, ha forse fatto qualcosa che ti fa avere paura delle condizioni
in cui
potresti trovare gli altri? Potrebbe avere a che fare con la morte di
Fukuroi,
ma non sono sicuro che una ragazzina terrorizzata sia capace di
uccidere un
ragazzo a mani nude… Ah, forse dovrei chiedere queste cose
direttamente a
Yamamoto, ma temo che possa impazzire di nuovo, vorrei evitare
sinceramente…
-Forse loro potrebbero cavarsela anche senza di me e potremmo trovare
un modo
per scappare di qui separatamente, ma… c-ci sarà
veramente un modo per scappare
di qui?!- Singhiozza, in questo posto le
persone sono molto più fragili, se continua così
potrebbe…
-Calmati, non siamo
finiti qui accidentalmente in seguito ad un rito andato male. A parte
alcuni
membri della mia classe e altri della tua ho incontrato due ragazzine
di una
scuola media. Quante probabilità ci sono che tre gruppi di
persone compiano un
rituale e tutte e tre falliscano? Credo che chiunque abbia messo questo
rito su
internet l’abbia provato e sia riuscito a tornare, non si
posso prevedere gli
effetti di un rito sul piano teorico, non si tratta di scienza quindi
non ci
sono calcoli che si possano fare per capire che parole dire e in che
quantità e
anche se chi ha messo il rito non l’ha provato direttamente,
ma ne ha solo sentito
parlare. Deve averlo provato comunque qualcuno che è
riuscito a tornare,
altrimenti chi avrebbe sparso la voce? Ci deve essere qualcosa da fare
per
tornare indietro, forse c’è un punto della scuola
da cui è possibile tornare
nel mondo esterno o forse qualcosa da poter fare con i pezzi di carta.
La mia
capo classe che è venuta qui è ossessionata
dall’occulto, potrebbe avere
qualche idea su come risolvere la situazione.- Non
sembra essersi
calmata, forse impazzirà di nuovo…
-E se servissero
tutti i pezzi di carta per tornare a casa? Cosa dovrei fare? Tornare
indietro e
cercare i frammenti di Fukuroi e Emi?! Immagino che frugherai tu sui
loro
cadaveri!-
disse la ragazza con tono minaccioso.
-Prima di
preoccuparsi dei frammenti dobbiamo essere certi che siano questi a
poterci far
tornare a casa, inoltre non sappiamo se servono tutti, potrebbero
bastarne
anche due. È inutile preoccuparsi prima del tempo e comunque
in caso ok, sarò
io a controllare i loro cadaveri, basta che la smetti di urlare e ti
calmi, va
bene?- Comunque avevo ragione, è
successo
qualcosa alla sua amica.
-H-hai ragione, mi
dispiace, non volevo insultarti, sul serio è
che…- Riesce a riflettere
normalmente nonostante la situazione… è veramente
incredibile, forse mi inquieta tanto solo a causa delle cose che sono
successe,
se ci fossimo incontrati a scuola mi avrebbe colpito in modo molto
positivo.
Forse farei meglio a fidarmi e a spiegargli anche il motivo per cui
l’ho
aggredito…
-Ehm… perché mi
stai sorridendo?- domandò Morishige sentendosi a disagio.
-Nessun motivo in
particolare, tranquillo. Comunque scusa se ti ho graffiato col
tagliacarte
prima, ma non volevo fidarmi di nessuno perché Fukuroi
è stato ucciso da un mio
compagno di classe di cui mi fidavo molto, lui ha cercato di uccidere
anche me
e mi ha inseguita per un po’. Sai, tu sei un ragazzo molto
sospetto con la tua
tendenza a stare da solo e la tua calma nei confronti dei cadaveri,
però in
fondo non sei pericoloso e puoi essere anche simpatico. Però
prima quando mi
hai inseguita eri davvero molto strano… ma volevi solamente
capire cosa avevo,
vero?- Morishige annuì evitando il suo sguardo. Nonostante scatti foto ai cadaveri non significa
che io sia una persona
pericolosa, dopo tutto mi sono sentito triste scoprendo che un ragazzo
che si
era comportato in modo gentile con me è morto e inizialmente
quando ho visto
Yamamoto da sola mi sono preoccupato sul serio... Significa che sono un
normale
essere umano, no? Una volta tornato a casa con Mayu dovrei potermi
comportarmi
normalmente...
-Non ti eri mai
accorta che quel tipo fosse capace di uccidere? Forse si è
comportato così
semplicemente influenzato da questo posto, per esempio prima anche tu
stavi
cercando di uccidermi…- chiese Morishige, Mitsuki si sentì raggelare solo
ripensando a Kizami e a tutto quello che le
era accaduto.
-No, lui non è
impazzito, era perfettamente lucido! Lui è veramente un
sadico senza scrupoli!
Si fingeva gentile e ci riusciva anche molto bene, ha ingannato tutti
quanti!-
disse con un tono estremamente acido. Questo fece tornare in mente al
ragazzo
il piccolo e ingenuo Mochida, lo aveva visto col telefono davanti a un
cadavere, probabilmente lo aveva anche sentito scattare la foto, ma non
sembrava comunque sospettare di nulla. Non
serve essere maestri della finzione per ingannare certi
individui… Comunque, un
altro assassino oltre allo
zombie di cui parlava Mitsuki, e Mayu tutta sola chissà
dove. Non va bene, non
va per niente bene!
-Ehi, stai bene?-
chiese Mitsuki toccandogli
la spalla,
Morishige la allontanò.
-Yamamoto, io ora
dovrei andare a cercare Mayu, scusami.- disse Morishige.
-No, scusami tu.
Devi essere molto preoccupato…- però la ragazza
era spaventata all’idea di
rimanere nuovamente da sola armata di un misero tagliacarte ed era
anche
preoccupata per Morishige, se non era riuscito a difendersi da lei,
quanto
sarebbe potuto durare con Kizami e una specie di zombie? -A-aspetta! -
disse la
ragazza afferrandolo per la manica. -Ti aiuterò a cercarla,
anche se ti piace
fare le cose per conto tuo, in due avremo molte più
possibilità.- Vuoi accompagnarmi
solo per recitare la
parte che avevi a scuola, la ragazza forte e sicura, vero? Solo
perché sei un
membro del consiglio studentesco credi di poterti comportare atteggiare
a
persona matura nei miei confronti… Ti sentirai
più sicura credendo di doverti occupare
di me? In ogni caso se ti senti meglio comportandoti
in questo modo credo che te lo lascerò
fare… In
fondo era abbastanza contento che Mitsuki si fosse ripresa.
-Va bene, andiamo…-
disse Morishige ma si sentirono dei passi e la ragazza
sbiancò.
-Pensavi di avermi
seminato Mitsuki? Sei in compagnia vedo, non ci presenti?- dalla
reazione di
Mitsuki Morishige capì abbastanza in fretta chi fosse quel
ragazzo.
-Corri!- urlò
Mitsuki tirandolo per il braccio e Kizami cominciò a
inseguirli.
Cosa dovrei fare? Quel
ragazzo vuole Yamamoto non me! Forse se la
spingessi verso di lui… No, non posso! Non sono un assassino
e Mayu non mi
perdonerebbe mai qualcosa di simile, non potrei più
guardarla negli occhi se lo
facessi… E poi Yamamoto è una specie…
un’amica? Mi ha picchiato e tagliato il
collo, ma è comunque una specie di amica…
credo…
Arrivarono in un
corridoio più largo con due uscite sui lati opposti, Kizami
inciampò così i due
riuscirono ad allontanarsi un po’.
-Va da quella
parte, io andrò dall’altra. Tranquillo, Kizami
inseguirà sicuramente me!- disse
la ragazza per poi dirigersi dalla parte opposta rispetto a Morishige,
non
voleva sentirsi in colpa per la morte di qualcuno stavolta. La ragazza
arrivò
in un vicolo ceco.
Calma, questo
è il momento di dimostrare la tua
forza, Mitsuki. Appena sarà qui io lo
colpirò
al collo col tagliacarte poi andrò a cercare Morishige,
troveremo Tohko,
Suzumoto, gli altri e usciremo di qui…
P-perché non
arriva? Io non sento rumore di passi… Oh no! L-lui non ha
inseguito me, ha inseguito… No! Non di nuovo, ti prego!
Dopo diversi minuti
Kizami arrivò, si diresse verso Mitsuki e le
mostrò un cellulare che non era il
suo, Mitsuki inizialmente non capì poi vide che conteneva
molte foto di
cadaveri mutilati e scorrendo la galleria trovò anche quello
di Morishige…
-Aveva collezionato
molte foto di cadaveri, ma alla fine nella galleria ci è
finito anche lui,
divertente, non pensi?- disse divertito Kizami. Mitsuki si
scagliò contro di
lui e lo colpì all’occhio col tagliacarte, non lo
bucò, ma rimase incastrato
nell’orbita, il ragazzo le diete una manata sul petto per
togliersela di dosso,
faceva male, ma lei non si mosse e fece leva con la sua arma impropria
fino a
togliere il bulbo. Kizami indietreggiò dolorante e lei gli
tagliò la gola con
tutta la forza che aveva.
-Ah ah.- rise lei
quando il ragazzo cadde a terra morto -Avevo ragione! Non posso fidarmi
di
nessuno! Morite tutti quanti, ma io andrò avanti da sola e
vivrò!- ma
improvvisamente la ragazza cominciò a sputare sangue.
-N-no…- si toccò il petto
e ci trovò un pugnale conficcato, quella di Kizami era una
coltellata, non una
manata… -N-no… non può
essere… io devo… devo sopravvivere…- e
crollò a terra
col sangue che gli usciva dal petto e dalla bocca e le lacrime dagli
occhi.
Morishige si
svegliò dolorante e in preda al panico con una fastidiosa e
stridula risata
nelle orecchie, si voltò e scoprì che a ridere
era la ragazzina in rosso della
domanda inziale.
-S-s-sei… ah ah ah…
stato picchiato da una ragazza ah ah ah.-
Note:
-credo che il
cadavere da cui è ossessionato Morishige in book of shadows
sia quello di Mayu,
date le condizioni, ma è una teoria.
-nonostante Mayu
muoia in modo diverso in book of shadows nel primo capitolo si vede il
suo
cadavere come era in blood covered… problemi temporali
legati alla scuola
credo. Comunque è davanti al cadavere che Morishige incontra
Satoshi e Yuka nel
primo gioco.
-Fukuroi in book of
shadows non viene ucciso da Yoshikazu(e forse nemmeno in blood
covered…)
-ad un certo punto
del gioco Morishige si trova davanti ad una candela con una nota e deve
scegliere se girarsi o no, se si gira gli accade qualcosa di analogo a
ciò che
ho fatto accadere all’inizio della storia a Mitsuki solo con
Sachiko nei panni
di Mitsuki.
-per prendere le
sembianze di Mitsuki nel gioco Sachiko deve prendere il corpo della
ragazza.
-Morishige per
descrivere Mayu dice cose del tipo: è piccola di statura e
la sua personalità
può illuminare una stanza o che è generalmente
allegra… non è esattamente la
descrizione ideale per un identik... ma va beh...
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