E'
solo un gioco.
1.
"E'
solo
un gioco." gli
veniva ripetuto quasi ogni giorno: erano solo scherzi innocenti di
ragazzi come lui che volevano divertirsi,perchè prendersela se le
cicatrici sul suo corpo bruciavano,ed i lividi pulsavano?
Scherzavano,non
c'era bisogno di prendersela se,prima o poi,sarebbe finito in
ospedale come vittima dell'ennesimo atto di bullismo. Non doveva
arrabbiarsi,se ogni giorno il solo pensiero di recarsi a scuola lo
faceva tremare dalla paura e dalla rabbia,perchè temeva di dover
sentire ancora una volta i loro corpi violenti sulla sua pelle.
Digrignò i denti e colpì la parete davanti a lui,gemendo per il
dolore fisico che non avrebbe mai potuto lenire quello che provava
dentro sè,nell'animo. Il debole Tsugiharu Souta non si sarebbe mai
nemmeno lontanamente sognato di prendere il coraggio,qualità che non
possedeva,e fare della sua forza fisica la via d'uscita dall'assurda
situazione in cui lo avevano invischiato i suoi compagni più
grandi,un giro di risse e spaccio in cui era stato coinvolto con la
semplice scusa di un debito che aveva in sospeso,da anni,con un di
loro. Era diventato il loro fattorino,il ragazzo perbene di cui
nessuno avrebbe mai sospettato e che,per questo,passava da ognuno dei
loro clienti e recapitava personalmente le sostane che loro stessi
richiedevano. Se non portava a termine il compito,c'erano
complicanze,o si rifiutava,tutto si concludeva in una rissa dove lui
ne usciva sempre sconfitto,poichè non era abbastanza forte da
abbandonare il suo ruolo di vittima,ed i rispettivi genitori di
ognuno di loro conoscevano una versione distorta di quella storia,che
li portava a credere che si trattasse delle più classiche dinamiche
del bullismo,anzichè qualcosa di più grosso. Dopotutto,l'unica
persona a cui avrebbe potuto raccontare la verità -suo nonno materno
Kazama Hida- era scomparso già molti anni prima,perciò con chi
poteva sperare di parlarne? Sospirò,pensando alle storie avventurose
che gli raccontava l'uomo quando era ancora un bambino,riguardo ad un
presunto mondo parallelo definito 'Digiworld' ed alle avventure che
avrebbe vissuto un gruppo di ragazzi prescelti per salvare sia quel
mondo che la Terra da nemici comuni,assieme a creature chiamate
'Digimon',originarie del mondo digitale. Amava quelle storie da
bambino,ed aveva sognato spesso di essere un Prescelto anche
lui,immaginando un Digimon che chiamò Dorumon. Suo nonno aveva reso
la stori ancor più emozionante dall'aggiunta,nel gruppo dei
Prescelti,di un ragazzino che altri non era se non un suo
avo,chiamato Iori Hida.
Quando
sugli schermi giapponesi era apparsa per la prima volta la saga di
Digimon,aveva capito che in realtà Kazama si ispirava ad una serie
di cartoni animati,e che niente in ciò che raccontava era
effettivamente accaduto. La sua sicurezza di essere speciale era
crollata assieme a quelle magnifiche storie. Iori Hida era solo un
assurdo omonimo.
L'esponente
fama in crescita della saga lo aveva portato a ricevere in regalo,da
una fonte anonima,un gioco online a realtà aumentata basato proprio
sui Digimon,in cui il biondo si era subito sentito a suo
agio,assumendo,assieme al suo Dorumon,il ruolo di leader della sua
piccola gilda virtuale di altri ragazzi che,come lui,avevano ricevuto
quel gioco da una fonte anonima. Non esisteva nessuna notizia su
internet riguardo a 'Digital World ONLINE',nessuna guida
reperibile,solo un anonima custodia blu con dentro il Cd d'avvio.
Nonostante ogni cosa presagisse che quel gioco fosse,in
realtà,qualcosa di potenzialmente desideroso,il ragazzo aveva
desiderato più volte di poter scappare,nascondersi e crearsi una
nuova identità,ma tutto ciò che poteva fare era rinchiudersi nel
suo piccolo mondo fatto di mostri virtuali,dove lui era acclamato
come un eroe,e sognava di esserlo veramente,almeno finchè non veniva
richiamato al suo compito di fattorino. Cercò d'ignorare la rabbia
crescente,come un fiume in piena i cui argini erano già stati
corrosi e vicini al punto di rottura,posando le braccia sul letto e
dandosi la spinta decisiva per alzarsi in posizione eretta,od almeno
tentare di farlo,nonostante lividi dell'ultima scarica di botte
ricevute appena poche ore prima che tornasse a casa pulsavano
violentemente,rendendo la semplice camminata verso l'unico tavolo
della stanza un movimento particolarmente doloroso e dilaniante
rispetto al solito.
Accese
il personal computer e ne attese l'avviamento,lasciando che la mente
continuasse a vagare per pensieri che avrebbe dovuto,invece,ignorare.
Pensò a quanto sarebbe stato bello poter lasciare da parte la sua
vita,dimenticare persino la sua identità ed il suo nome,in favore di
un altro,magari quello di Taheiji,l'Avatar che utilizzava all'interno
di DwOnline.
Sarebbe
stato un eroe,il leader di persone che lo amavano e credevano in lui.
Sarebbe
stato bello.
Sospirò,cliccando
sull'icona del gioco e posandosi sugl'occhi gli occhiali per la
realtà aumentata. «Sarebbe bello poter essere davvero lì con tutti
loro.» si riferì ai compagni della sua gilda,una in particolare.
«Vivere una vita fantastica in un mondo virtuale...» Continuò a
sussurrare,accennando un sorriso e realizzando che,così,avrebbe
evitato persino di dover continuare a fare il fattorino per quei
ragazzi più grandi che lo comandavano. Ma,per quanto si fosse reso
conto di desiderare veramente ciò che stava pensando,sapeva che era
pressochè irrealizzabile. Digiworld non esisteva veramente,era solo
finzione,e lui non poteva restare eternamente intrappolato in un
mondo digitale
Subito
dopo aver cliccato il tasto che lo catapultò nella realtà
aumentata,notò quasi subito un segno rosso accanto alla sua casella
di posta. Fece scorrere il menù ed aprì una lettera che gli apparve
quasi subito strana.
Congratulazione
Tsugiharu Souta, diceva
la lettera. Sei
stato scelto dal sistema casuale di DWO come possessore della Charm
of Leadership,il potere cardinale dei Digiholder. Iniziò
a suonargli tutto come qualcosa di veramente insolito,poichè era
certo di non aver mai sentito,all'interno del gioco,di qualche
fantomatico 'Digiholder'. Cercò freneticamente la schermata di
Log-Out. Da
adesso in poi sarai un gradino superiore ai Tamers ed ai
Digidestined. Benvenuto nel vero Digiworld. Grazie per aver giocato a
DWO.
Apparve
una schermata di caricamento,e tutto venne inghiottito da una luce
improvvisa.
Nel
mondo reale,del ragazzo rimase solo un computer ormai inutilizzabile
e degli occhiali per la realtà aumentata. Il cd del gioco era
sparito,e così lui.
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