The Rise Of Manfr
The rise of Manfredi
ovvero
Come
tutta la classe potè finalmente ucciderlo senza essere
processata per omicidio premeditato ed associazione a delinquere
finalizzata all'uccisione di Manfredi.
Tanto tempo fa, in una
terra lontana, sperduta nel mondo, chiamata Marche, vi fu una guerra dai
connotati terribili: La Guerra di Montarice.
I principali luoghi
dove si svolsero queste accese ed assurdi battaglie furono:
-
Porto Recanati, in particolar modo il quartiere di Montarice, dove
capeggiava il Lider Maximiximo; colui che, secondo i modestissimi
pareri dell’epoca, era il più grande
scrittore italiano di tutti i tempi, nonché unico fervente
leader comunista del
circondario: Francesco Camilletti, per gli amici Frenz o Camilletto.
Egli, in
onore delle sue virtù con il gentil sesso, aveva assunto il nome
di battaglia
di Frenz(one). La sua ladership era sostenuta da due altrettanto loschi
individui:
Simone Papecchi("Papocchio, c’ho la figa ma so' finocchio", come
lo sfotteva il
Lider Maximiximo), capo della polizia militare, denominata FICA (Fatti
I Cazzi
Altrui) per ficcanasare sulle vite private dei suoi cittadini
fregandosene
della privacy, e per il suo settore femminile, costituito
prevalentemente da donne
dell’Est Europa; Chiara Spinzelli, donna dedita al lavoro ed allo
studio, cose
per le quali il Lider Maximiximo era negato, dato che passava le
giornate a
scrivere deliri al pc o a giocare a Life Is Strange; Francesco De Luca,
capo del
settore femminile dell’esercito, in virtù delle sue
amicizie su Facebook(gli
unici amici maschi che ha sono i compagni di scuola);
- Loreto, dove
vivevano: Maria Laura Hermione Jeane Katniss Andreini Granger, una potterhead
fanatica che viveva in una copia del bosco dove si sono tenuti gli Hunger Games,
in un castello che era tale e quale ad Hogwarts; Matteo Bonfigli, proprietario
dell’acqua di tutta la regione*, nonché strozzino e puttaniere nonostante fosse sposato.
- Recanati, dove viveva
la minaccia più grande del pianeta, ancor più grande dell’ISIS: Manfredi Esposito,
Presidente della “Confederazione Olando-Germano-Belga”, Primo Cavaliere
d’Olanda, Primo Principe della Baviera e Difensore del Belgio**. Egli voleva
dominare il mondo, ridimensionarlo e renderlo come quei tre Stati che tanto
amava. Nel suo tetro maniero, teneva imprigionate due donne chiave: Olga Filipova,
eroina ucraina, leader del Movimento delle Badanti dell’Est, che fu sconfitta
da Manfredi nella battaglia di Acquaviva; Mara Dritti, nota cantante di fama
mondiale che si era rifiutata di dare la propria vagina depilata(cit. Giuseppe
Simone) al leader della Confederazione.
Ma, bando alle ciance,
iniziamo il racconto di queste battaglie tanto improbabili quanto assurde.
Tutto iniziò
una fredda notte di ottobre. Porto Recanati stava sfilando in processione per
l’anniversario della morte di Che Guevara. Il Lider Maximiximo aveva recato una
corona di alloro sulla statua del Comandante eretta nella piazza del paese.
Ad un tratto, colpi di cannone, spari ed urla si alzarono dal quartiere
di Montarice, seguite da una voce inconfondibile, che si propagò per tutta la
campagna, fino a giungere alle orecchie del giovane comunista e dei terrorizzati
concittadini:
Gli Olandesi, un giorno, domineranno il mondo!
Camilletto capì tutto.
Manfredi stava attaccando il paese per riportarlo sotto il controllo
recanatese.
Prese subito il comando dell’esercito("A Risiko vinco sempre",
ammise), e riuscì, con arguti stratagemmi, a fermare le forze manfrediane e
attestare la testa di ponte sull’A14.
La guerra ormai era aperta.
Indi per cui, i due eserciti,
sapendo che da soli non potevano vincere (Manfredi voleva che i suoi caccia
avessero la forma di un mulino a vento, e di guerra non capiva un cazzo;
Camilletto aveva conoscenze belliche risalenti alla seconda guerra mondiale, oltre
che un fiuto infallibile per le disfatte).
La corsa agli alleati
partì immediatamente.
Camilletto riuscì a
portare dalla sua parte:
Maria Laura eccetera
eccetera, forte di un esercito di tributi addestrati e armati di tutto punto,
ovvero dei boy scout con archi, frecce, asce ed altre armi bianche;
Simone John Gaetano
Satana Badiale, abbreviato in "Badialo l'Animalo"***, Supremo Leader della (in)Donesia Osimana, vecchio
amico del Lider Maximiximo. Lui, che tanto odiava quel paese(Osimo, ndr), ora l’aveva
conquistato ed iniziato alla secolare tradizione videoludica, oltre a quella
dell’ozio;
Camilla "Verme
Solitario"**** Mataloni, comandante di un esercito di scolte(scout femminili)
ridotte ad esseri primitivi, dopo essersi perse nei meandri più oscuri della vegetazione che ricopre il Monte Conero;
Giorgia
Pepetti, Enrico Tacchini, Pietro Piccinini e Edoardo
Noci, capi del movimento dei contadini separatisti di
Montoro “Mondoro Gabidale”*****. Camilletto aveva
già promesso loro l’autonomia in
caso di vittoria della guerra, ma la spinta interventista venne da
Tacchini e Piccinini, il primo perché era sempre nervoso ed il
secondo perché, come il
Lider Maximiximo, aveva come idolo
Robbie Keane.
Manfredi, invece,
poteva contare su:
Matteo Bonfigli,
che con le sue forniture d’acqua alla Confederazione si stava arricchendo
sempre di più, causando carestie in tutto il circondario;
Simone
Principe, capo della "Gang di Sant’Agostino"(dal quartiere dove
si riunisce con i suoi ragazzi), padrone dello spaccio delle
prevendite del circondario(è PR nella realtà) e dei
gelati della Gelateria Castellana(essendo un assiduo frequentatore del
suddetto luogo). Manfredi gli aveva
promesso la nomina di Capo PR della Confederazione, così il
teppista mise in moto i
suoi motociclisti in modo da essere disponibili a combattere per il
capo della Confederazione;
Michael
Sciancari, abbreviato in Scianca, forte delle sue mazze ferrate e dei suoi
picchiatori in camicia nera e maglietta verde-bianca(gli ultras del Castelfidardo), che,
appena sentì la frase “Combattiamo i comunisti”, accettò l'offerta a occhi chiusi.
Dei mercenari, inoltre,
appoggiarono le varie cause:
GianMarco(detto Jamal) Chimenti, bassista dallo swish letale, che si offrì a Manfredi come stratega.
Il suo socio invece,
Lorenzo Montuori, sarebbe invece diventato
condottiero dell’esercito filo-olandese.
Rachele "Bikers"
Rossini sposò invece la causa comunista, compiendo azioni di
sabotaggio con la sua Lambretta rossa degli Anni Cinquanta.
Simone
"Smitch" O'Brian, padrone di un selvaggio esercito di
leprechauni castello-irlandesi, dediti a rompere il cazzo alla gente parlando
in dialetto fidarnense stile Matteo Montesi. Egli sposò la causa comunista, essendo l'unico della classe ad
aver visto la sua terra natia.
All’inizio,
Badiale inviò Melissa Ballddassinni in Bellarrdinnelli(non si sa
mai quali siano le doppie e quali non del suo cognome e quello del suo
fidanzato) come spia
nella macchina bellica filo-olandese. Sapeva che il buon Manfredi aveva
un debole
per le bionde e per la crema di limone(ovvero il limoncello), e una
sera si fece spifferare i suoi
diabolici piani: avrebbe distrutto il bosco di Maria Laura, unito Porto
Recanati a Recanati, conquistato la Donesia, rinchiuso gli avversari
nel
temibile carcere delle Crocette(frazione di Castelfidardo), controllato
da uno stronzo e da un
chitarrista(Daniele Recanatelli e Andrea Ronco in ordine), e
festeggiato con un mega concertone in
cui sarebbero state messe solo le musiche sconosciute che ascolta
lui.
Udite
queste cose, la coalizione anti-manfrediana si mise in moto.
Simone Papecchi
mise a segno una retata di rivoltosi, gettandoli sul fiume Potenza dopo avergli
fatto sentire un discorso politico di Manfredi;
Francesco De Luca approfittò del
debole per la vagina dei fascisti di Scianca per farli ripiegare verso la zona
del Pininpero(nota discoteca locale, frequentata sovente da Principe);
Principe conquistò l'altura di Montorso a suon di Martin Garrix, cacciando
Smitch ed i suoi leprechauni, benchè il padrone stesso fosse di animo tunz tunz;
L’esercito
di Manfredi arrivò ad un metro dalla casa di Camilletto, che
impaurito ripiegò al Castello Svevo(castello costruito da
Federico II di Svevia per contrastare le armate turche dirette alla
Basilica di Loreto);
Maria Laura, col supporto delle scolte di Camilla, cacciò i filo-olandesi da
Loreto nella battaglia di Villa Musone(frazione di Loreto, Recanati e Castelfidardo), dopo che questi avevano appiccato un
fuoco al margine recanatese della foresta. Così facendo, mise
mano in una riserva idrica di Bonfigli, spegnendo l’incendio e dando il resto
agli Alleati;
Badiale, forte dei suoi nerds, arrivò alla periferia di Recanati,
occupando Fontenoce(frazione di Recanati) ed Acquaviva(frazione di Castelfidardo).
GianMarco, intanto, metteva piede in casa Camilletti, ed appena
vide il poster dei Rammstein appeso nella camera del Lider Maximiximo, capì di aver commesso un enorme cazzata a mettersi
con Manfredi.
Portò
alcuni soldati dalla sua parte, e si unì a Camilletto, che gli
affidò il contingente di contadini di Montoro.
Forte
dell’appoggio dello stratega, il comunista si riprese casa sua, ricacciando i
manfrediani fino a Chiarino(località di Recanati).
Maria Laura arrivò con un contingente di tributi a
Porto Recanati, mentre un altro venne spedito ad annientare Sciancari ed i suoi
ultras nella battaglia di Cerretano(frazione di Castelfidardo).
Camilletto,
con abile acume politico, poi,
firmò il trattato Lindemann-Tiesto(dai nomi del cantante dei
Rammstein Till Lindemann e DJ Tiesto) a Montorso con Principi,
garantendogli
l’utilizzo delle discoteche del litorale marchigiano.
Manfredi ormai era da
solo. I suoi soldati vennero annientati a Chiarino, e qualche giorno dopo cadde
prigioniero nelle mani di Badiale, che era sotto casa sua da mesi ma aspettava
l’ordine di Camilletto per agire. Bonfigli intanto aveva alzato bandiera bianca
e promesso a Camilletto che avrebbe offerto gli alcolici per tutta la serata
dei festeggiamenti.
Mara ed Olga vennero liberate, e la prima tornò a spaccare
i timpani della gente.
La sera della vittoria, un Manfredi distrutto e
trasandato, sotto tortura dei leprechauni di Smitch, insieme a uno Sciancari
convertitosi al comunismo, assistettero per giorni ai live di Rammstein,
Stratovarius, Tiesto, Garrix, Guetta, Ghost B.C. e Russkaya nel carcere delle
Crocette.
Si concludeva così, il delirio del signor Manfredi.
* Il suddetto, nella realtà, ha una piscina. Per questo ricopre il ruolo di padrone dell'acqua della regione.
** Manfredi ama
visceralmente la Germania, l'Olanda e il Belgio, e vorrebbe che tutte
le nazioni del mondo fossero come questi tre Stati. Non scherzo.
*** Soprannome affibbiatogli dopo essersi ubriacato ad una festa.
**** Dalla prima alla quinta ora mangia sempre.
***** Gli
abitanti di Montoro(e non solo) pronunciano G al posto di C (dicono: G
di ginghiale) e D al posto di T(Dicono: D di dorre).
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Ciao ragazzi!
Scrissi questo
piccolo delirio come sfogo, brutalizzando il suddetto Manfredi in una
storia, non potendolo fare nella realtà, insieme ai miei
compagni di classe.
Per chiarimenti non esitate a chiedere ;)
Alla prossima,
Frenz
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