Sometimes you sulk, sometimes you burn

di Cialy
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Beta: Fireflie
Disclaimer: I personaggi della storia appartengono ai rispettivi proprietari e creatori, che ne detengono i diritti. Nulla di ciò è scritto a scopo di lucro.
Note:
~ Titolo da Sulk dei Radiohead. ♥♥♥
~ Scritta per il challenge special #3 di It100, sul prompt 'who will I wake up with tomorrow?'.
~ Nessuna ambientazione particolare, sistematela pure dove volete durante la prima serie. *_*
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Sometimes you sulk, sometimes you burn


Uther riesce ad essere per te un’innumerevole quantità di persone diverse.

  A volte, è solo il re – severo e intransigente – e tu non puoi evitare di sentirti nuovamente una bambina capricciosa che ha paura di indispettirlo, a confronto. Altre volte, è il tuo tutore – amabile e protettivo come un padre – e tu pensi di essere fortunata, diventi sicura di te, non temi il futuro.

  Ci sono momenti, anche, in cui Uther appare semplicemente un uomo, ai tuoi occhi – un uomo con cui ritieni piacevole trascorrere le giornate e conversare, per cui perdi tempo nello scegliere gli abiti migliori e nel farti pettinare i capelli da Gwen finché non splendono. In simili occasioni, ti scopri a cercare il suo sguardo più spesso del solito e a rabbrividire appena le vostre mani, casualmente, si sfiorano.

  Quando una notte Uther ti bacia – cogliendoti di sorpresa con un’irruenza che non puoi attribuire a nient’altro se non al desiderio represso –, però, ogni tua precedente idea di lui svanisce – quasi non fosse mai esistita – e ti trovi davanti un’identità estranea: il tocco delle sue dita ti brucia la pelle del collo e riconosci calore nel modo in cui ti guarda, insieme a mille altre cose che non sai decifrare e non hai mai visto prima.

  Dura tutto troppo poco perché tu possa classificarlo e, mentre si allontana a grandi passi, senza aggiungere una singola parola, ciò che ti resta è unicamente confusione e incertezza.

  Ti domandi cosa accadrà l’indomani, al tuo risveglio. Ti domandi chi dovrai affrontare – il re, il padre o questo sconosciuto? – e quale ruolo dovrai interpretare.
Ma, ancora fissando lo spazio vuoto che si è lasciato dietro, le guance in fiamme e lo stomaco contratto, ti rispondi che in realtà preferisci non saperlo, perché, probabilmente, questa confusione è il massimo che puoi avere.





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