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Quello che pretendevi da me.
-eheh dicevi che non ti importava più di questa roba,
principe Ludwig-
La risatina dolce e cattiva di Lisette fece arrossire
Willhelm. Ancora avvolto dalle candide braccia sottili dell’amica, restava
zitto, finché un rumore sciolse quell’attimo silenzioso.
Lisette aveva rubato dell’oro e tutto quel rumore era
dovuto alla caduta degli oggetti caduti dal suo mantello.
-sempre la solita-
Il principe si allontanò lasciandoli.
…
La sera stessa Lisette nella sua stanza, ripensò a quel
momento.
“Che sciocca sono stata”.
Ripensò al fatto che ormai qualsiasi cosa facesse, lei per
Will era solo e soltanto l’amichetta d’infanzia.
Che triste consolazione.
Si spogliò dei suoi indumenti restando completamente nuda,
poi si infilò nella stanzetta dove stava un’enorme tinozza, una vasca da bagno.
La ragazza con enorme piacere vi si immerse e si lasciò
cullare dalla schiuma che riempiva il suo corpo grazioso.
Si sciacquò, e si rivestì con calma.
D’un tratto sentì degli strani rumori.
Ancora mezza bagnata impugnò la sua arma preferita, un
fucile.
-chi è là!-
Si accorse che era soltanto il vento della sera che
sbatteva contro la finestrella della stanza.
Sospirando tranquilla appoggiò il fucile al muro.
Avvicinandosi al letto si accorse che c’era un foglio
accanto al comodino.
Prendendolo in mano e leggendolo si sentì presa per i
fondelli.
Indossa questo, ragazza. Starai d’incanto eheh.
Amalberga.
-che donna scema-
Con indosso solamente una camicia da notte bianca si
coricò.
Dovette purtroppo usufruire soltanto di quella poiché era
l’unico indumento in quella stanza.
-ehhh che gente strana-
commentò prima di socchiudere lentamente gli occhi.
Nel suo sogno le immagini erano confuse, quasi soffocate.
D’un tratto le immagini si fecero nitide, c’era Will, c’era il Principe e…lei li
inseguiva senza sosta. “Ridammi Will!”
In quel sogno però qualcosa cambiò tutto d’un tratto, Will
le si avvicinò in maniera veloce e decisa afferrandola per le spalle e facendole
cadere il fucile dalle mani.
-io credo in te Lisette, tu…- la guardava negli occhi,
dalla sua statura più alta rispetto a quella della ragazza. Lisette per un
attimo tremò, non riusciva a staccare gli occhi dal viso del ragazzo e da quelle
labbra così…così calde…si muovevano appena, e lei le voleva. Si le voleva solo
per sé.
“Perché Will è mio…è solo mio”.
Sussurrò nel sonno senza accorgersene.
Mentre il fucile cadeva al suolo, le braccia di Will
raggiungevano la schiena della ragazza stringendola contro il proprio petto, e
affondando una mano tra i suoi capelli sbarazzini.
-W-Wil…c-cosa…- arrossì la ragazza.
Lui non la lasciò finire, le sue mani vagarono lentamente
dalla schiena ai suoi fianchi snelli.
-voglio darti…quello che volevi e hai sempre voluto da me-
le sorrise un po’ malizioso ma anche dolce.
Quelle parole fecero arrossire la ragazza la quale non
riusciva a proferir parola. Solo confuse sillabe riuscì a pronunciare, e muoveva
leggermente il suo corpo come per volersi staccare dalla presa ma al contempo
stesso far capire al suo “aggressore” quanto le arrecasse piacere quella stessa
presa.
-i-io…-
-che c’è Lisette- si avvicinò alla guancia della ragazza e
con le labbra attaccate ad essa sussurrò –non vuoi?-
Una mano di Will accarezzò lentamente uno dei fianchi della
ragazza facendola tremare.
Will sorrise –hey! Cappuccetto rosso non mi dire che hai
paura- lo disse in modo dolce e gentile.
Lisette arrossì e indispettita replicò –Paura? Io? mai!-
Will si riprese dal riso e guardandola in modo penetrante
le diede una carezza.
Lisette non resisteva più e lo abbracciò in maniera
possessiva.
-sei solo mio…mio non del principe vero?-
Lui le diede dolci carezze alla testa e con l’altra mano
sfiorò le sue parti più femminili che stavano poco più sotto.
D’un tratto la scena acquisì maggior velocità, si
ritrovarono distesi su di un letto, mentre Will la riempiva di baci sul collo.
-voglio sentire il tuo sapore ti prego!- urlò d’un tratto
Lisette nella foga.
E in quel momento finalmente le labbra del ragazzo
raggiunsero quelle morbide di Lisette, sfiorando con dolcezza la sua lingua per
poi assaporarne sempre più in fretta il sapore.
Lisette si sentiva gemere e morire. Impazziva e si sentiva
felice come non mai. Da quanto tempo sognava tutto ciò? Da quante notti
desiderava che quel ragazzo le mostrasse quel suo lato maschile? Lo aveva atteso
da così tanto tempo, troppo tempo.
-Lisette io…-
…
-ahn!- Lisette aprì gli occhi di scatto. Sospirò piano.
E accorgendosi di ciò che era successo si portò un indice
alle labbra e con rabbia si mangiucchiò l’unghia del suo stesso dito.
Le era successo di nuovo.
Aveva sognato di farlo…di fare l’amore con Will.
“dannata me dannata me!!!!”
Diede un pugno al letto. Non solo per la rabbia, ma anche
per lo sconforto. Ormai erano frequenti notti come quelle. Notti nell’attesa di
poter condividere anima e corpo con l’uomo che ormai amava. Amava? Non sapeva se
fosse amore, ma molto probabilmente lo era. Desiderava più di ogni altra cosa
stargli vicino e…al solo pensare che lui potesse assumere atteggiamenti cosi
maschili con lei…era…
Cercò di riprendersi poiché brividi la invasero, quelle
immagini la facevano eccitare troppo e la cosa non le piaceva.
“Quel bamboccio di Will non sarebbe mai capace di fare cose
simili…”
In maniera imbronciata prese con le mani il lenzuolo e si
voltò verso la finestra.
Stava seduta sul letto. La luce della luna si rifletteva
nei suoi begli occhi.
Lisette guardava quello spettacolo fuori dalla finestra,
cercando di non pensare ad altro.
Tornò poi a guardare davanti a sé, e con un ultimo sospiro,
guardando il lenzuolo, decise di coricarsi nuovamente.
“Dopotutto…io…”
-non pretendo niente da lui…-
Detto ciò socchiuse nuovamente le palpebre in attesa che il
sonno le tornasse.
…
-uhn…-
Lisette socchiuse gli occhi. Sentì nuovamente dei rumori.
Nuovamente si voltò verso la finestra.
“ma questa finestraccia maledetta…”
Tirò via le lenzuola e si avvicinò alla finestra, però vide
che il rumore non era cessato.
Con cautela si avvicinò al muro accanto alla porta dove
stava il suo fucile.
Si protese verso esso sbadigliando un pochino.
D’un tratto sentì la porta aprirsi e allora con una mossa
veloce tentò di prendere il fucile.
Ma la sagoma dietro di lei fu più veloce ad afferrarla da
dietro e Lisette non poté afferrare l’arma.
Non riconobbe subito chi diamine poteva essere.
Però…si sentì tremare. Quella presa così…così maschile e
così possessiva.
Chi cavolo poteva essere?!
Era tutto buio.
-schhh-
sussurrò la stessa persona.
Lisette tentò di divincolarsi e non appena riuscì
leggermente a voltarsi, il rossore delle sue guance salì a livelli vertiginosi.
Quella voce…
Mai e poi mai si sarebbe aspettata di essere in una
situazione simile.
Lei in camicetta da notte bianca, trasparente per giunta,
afferrata da dietro da niente meno che…quel bamboccio di Will. Il quale la
teneva stretta tra le sue braccia da dietro e le aveva sussurrato di stare
zitta.
Fortuna per lui che era buio e non poteva vederla
arrossire, altrimenti Lisette giurò che si sarebbe nascosta a vita per la
vergogna.
Ripresasi da quello shock, e tentando di apparire la solita
fredda e razionale Lisette sussurrò –che cavolo combini…Will?-
-nulla, sono venuto a trovarti e a ringraziarti- disse in
modo dolce e gentile e staccò la presa arrossendo leggermente.
“il solito” la ragazza lo guardò.
-bhe ma ti sembra il caso di venire come un ladro in piena
notte in camera mia solo per dirmi grazie? Grazie per cosa poi?-
Will si portò una mano dietro la nuca –bhe perché ho capito
che tu tieni a me e perché non sei più una nostra nemica e quindi ne sono
contento-.
Lisette spalancò leggermente gli occhi, poi abbassò il
viso.
“era solo per questo allora…”
-ah, figurati, ormai i miei dissapori col principe sono
risolti-
Lisette continuava a guardare in basso di lato.
La luce in quel momento fece nuovamente capolino da dietro
le nuvole illuminando per degli intensi attimi la stanza.
Il corpo della fanciulla venne illuminato dalla stessa.
Proprio davanti agli occhi di Will.
Il quale non smise un secondo di guardarla, di guardare
quel corpo sottile e snello, che con quella camicia da notte era terribilmente
attraente.
Lisette alzò per una frazione di secondo lo sguardo.
Frazione che gli risultò fatale. Gli occhi intensi del ragazzo intenti ad
osservarla la fecero sentire a disagio.
Egli poi come ripresosi da un attimo di trance, si voltò
lentamente.
Lisette lo osservò voltarsi e quasi con uno sguardo
supplicante voleva urlargli di stare li con lei, di non abbandonarla. Era
dopotutto la prima volta che le capitava un’occasione così ghiotta. In cuor suo
come donna…desiderava essere amata, fisicamente. Che male c’era? Non c’era
niente di cui doversi vergognare no?
Anche se si trattava di un bamboccio come Will!
Eppure si trattenne dall’urlare e si morse le labbra
abbassando il capo voltandosi anch’ella.
Will aveva appoggiato una mano sulla maniglia e si
apprestava ad uscire.
Lisette a stento tratteneva le lacrime.
Poi d’un tratto fu come se tutto si fermasse.
La ragazza si ritrovò sdraiata sul suo stesso letto.
-sono qui per darti quello che pretendevi da me…- sussurrò
il ragazzo all’orecchio della fanciulla.
Ancora leggermente sconvolta a quello che era successo.
Egli la teneva ferma per le braccia e la guardava con
sguardo così diverso dai soliti.
Lisette era arrossita e fremeva visibilmente eccitata.
-W-will…non…-
Lui le chiuse le labbra baciandola con passione.
Ella ricambiò subito, non appena sentì la fugace lingua del
ragazzo sfiorare la sua.
Le braccia della ragazza, liberate per un attimo,
abbracciarono il corpo del ragazzo avvicinandolo al corpo della stessa.
La mano di Will passava delicata sul corpo di Lisette
cibandosi dei leggeri gemiti che uscivano dalle labbra della fanciulla.
-Will…ti voglio tanto!- non poté non dire la ragazza con
occhi lucidi.
Ella lo continuò a baciare, egli però la trattò con
delicatezza, aveva paura di farle male.
Lisette lo guardò preoccupata.
-Lisette io…non vorrei ferirti o farti del male-
la ragazza in un attacco d’ira e di rabbia prese il ragazzo
per il colletto e gli urlò arrabbiata con le lacrime agli occhi –se vuoi saperlo
pezzo d’idiota mi stai ferendo comportandoti così! Vuoi o no capirlo che è
quello che ho sempre desiderato?! Io…-
ma non riuscì a proferì altre parole, le lacrime rigavano
il suo viso e lei si sentiva in tremendo imbarazzo. Con le mani si coprì la
faccia.
Will si avvicinò al suo viso, e con la lingua a poco a poco
entrò in contatto con la pelle del viso della ragazza asciugandole le lacrime.
La fanciulla fremette a quel tocco.
-anch’io ti voglio tanto…Lisette- sorrise un po’ malizioso
stavolta.
La ragazza si sentì in imbarazzo nuovamente, ma si fidava
ciecamente.
Si lasciò guidare lentamente sotto di lui, fino a quando la
sua camicetta venne tolta, così come i vestiti del ragazzo che a poco a poco
vennero sparsi sul letto.
I loro sguardi così seri e innamorati si osservarono
un’ultima volta prima di poté finalmente divenir una cosa sola.
Il viso della fanciulla gemette stringendosi al corpo del
ragazzo il quale la teneva stretta a sé come quasi a proteggerla.
Un ultimo bacio, un’ultima carezza, ed entrambi, con le
dita intrecciate quasi per la paura di potersi perdere a vicenda, si distesero
uno di fianco all’altra.
Lisette cercò il calore del petto dell’amato, e finì per
addormentarsi tra le sue braccia.
…
Il mattino seguente.
Lisette appena sveglia si stropicciò gli occhi e vide che
accanto a lei Will non c’era. Però lo vide intento a vestirsi un po’ alla
svelta.
-come mai tanta fretta?-domandò lei dolce.
Will sospirò e purtroppo disse –devo andare dal Principe,
ieri sera era venuto da me a dirmi di farmi trovare all’alba da lui perché aveva
qualcosa da comunicarmi.-
Lisette si arrabbiò e rimase offesa –sempre lui prima di me
eh?-
Will le si avvicinò e le schioccò un bacetto sulla guancia.
-no perché da lui ci vado ora, mentre con te sono rimasto
tutta notte o sbaglio?- le sorrise.
La fanciulla non poté obbiettare ma arrossì soltanto.
-stai tranquilla…cercherò di farti sapere subito cosa vuole
da me, spero non…-
-non?- assunse interrogativa la ragazza.
-Willhelm!- una voce urlò da fuori le stanze.
-aiuto devo andare!- Will uscì fuori di corsa.
Lisette lo vide andar via così…però non poté non restare
seduta avvicinando le ginocchia al suo petto, ripensando alla meravigliosa notte
passata.
…
Poco dopo si udirono delle urla.
In qualche modo Lisette si vestì in fretta e vide accanto a
sé un bigliettino.
Lisette scusami ma il principe è impazzito vuole di
nuovo andare in giro per i regni e mi vuole portare con sé! Sappi però che ti
adoro e appena torno vorrei…si…ecco insomma…sposarti! Però non so quando
accadrà! Aiuto! ti amo.
Lisette strinse il biglietto tra le dita lo mise in una
delle sue tasche e aprendo la finestra della sua stanza scese nel balconcino più
sotto e urlò –dove diavolo stai andando principe Ludwig! Ti inseguirò e mi
vendicherò!-
Will guardò Lisette; ella ricambiò lo sguardo.
Dorothea arrivò in quell’istante addosso al principe. Il
quale la spedì via con una sonora piedata.
Will sorrise a Lisette senza farsi vedere dal Principe e
con un sorriso meraviglioso, rivolto specialmente alla fanciulla del suo cuore,
disse –si ricomincia!-
Lisette sorrise anch’ella.
“ti amo, stupido di un Willhelm” -aspettatemi!- urlò la
fanciulla inseguendoli.
Insomma in qualche modo anche Will e Lisette vissero,
per il momento, felici e contenti.
Commento: ecco sono rimasta un po' delusa che questa coppia non sia stata tratta
neppure un po' nell'ultimo volume di Ludwig e cosi ci ho scritto questa breve
oneshot ^^!Io amo questa coppia e spero che se la Yuki riprenderà in mano
Ludwig le conceda un po' più di spazio! W WillxLisette!!!!!
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