messiaaah
Note: perfectoworldshipping {Prof. Platan x Elisio} | R – Giallo
Parole: 1725
Messiah.
{In order to stop the monster you have to become one.}
.
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C'è una linea molto sottile fra genialità e follia, un confine tanto difficile da raggiungere quanto facile da valicare.
Tu l'hai appena valicato.
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Il mondo urla il suo terrore, in tutta i media, è panico nelle città. Chi più
scettico, chi già in partenza per bunker nascosti chissà dove, ognuno nel
proprio cuore prova paura. Il tuo messaggio è stato conciso e violento, calmo
al punto da scatenare in tutti una viscerale inquietudine che ora sta
degenerando in scompiglio.
Dexio va avanti e indietro nello studio da più di un quarto d'ora; star fermo
per lui sarebbe impossibile. Sina, contrariamente, è seduta su una sedia in un
angolo, le mani poggiate sul viso. Fra le dita allargate si scorgono i suoi
occhi azzurri, brillano nella luce artificiale della notte le lacrime che
corrono giù per le guance.
Così giovani. E tu vorresti toglier loro il mondo sotto ai piedi.
«Luminopoli
è così bella.»
La mia frase li sbigottisce entrambi: il biondo si ferma fissandomi a bocca
aperta, la mora alza gli occhi su di me come se fossi impazzito.
Io invece non mi scompongo -non ne ho motivo- e torno a voltarmi verso la mia
bella città, verso il cielo nel quale non si scorgono le stelle, a causa della
luce troppo intensa della Torre Prisma. Quante volte l'ho salita tutta di
corsa, arrendendomi nemmeno a metà sull'infinita rampa di scale interna, che
gira attorno al cilindro dove ha luogo la palestra. E tu vorresti spazzarla
via.
«Sono appena tornato da Fractalopoli ed è così strano sentire di nuovo caldo.
Oh, e là la notte cala molto in fretta ed è piuttosto buia. Non c'è il tempo
alla sera di mettersi a guardare fuori perché si vedrebbe solo neve e il bosco,
che ...»
«Professore, chi se ne importa della vista notturna di Fractalopoli.»
La freddezza con cui Dexio parla mi è nuova e un po' mi pizzica proprio al
centro del petto. Il mio assistente non mi ha mai parlato con questo tono,
seppure mi abbia spesso interrotto dal mio divagare. Eppure quando mi volto ho
i suoi occhi grigi addosso e in essi, sebbene debba scavare un po', c'è una
grande rabbia che sta montando. Ah, capisco. La stai incanalando verso la
persona sbagliata.
«Dexio...» - è la voce di Sina che si alza timorosa, assieme al suo corpo, è la
sua mano che si allunga verso quella del ragazzo cingendo la sua pelle pallida
con la propria scura. Cioccolata su una distesa di vaniglia. Se fossero un
gelato, quei due avrebbero avuto un sapore delizioso assieme. Peccato che da
umani fossero troppo tonti per pensarci.
Ora però non ne avrebbero più avuto occasione. A causa tua.
«Non parlare così al...»
«Cosa dovrei fare? Il mondo è sull'orlo del baratro per colpa di quel pazzo di
Elisio e io dovrei preoccuparmi di cosa si vede alla sera qui invece che a
Fractalopoli? No, Sina, proprio no!»
È un macigno tirato sul mio cuore il dolore che c'è nella sua voce, oltre alla
rabbia, è uno squarcio che mi si apre nel petto vederlo tremare e correre via,
la porta dello studio che si chiude bruscamente e, più lontano, il rumore
dell'ascensore che si attiva, chiudendolo in una gabbia di metallo.
Sina si accarezza nervosamente un braccio con una mano, lo sguardo basso e
colmo di sofferenza puntato sulle scarpe. C'è la minaccia che pianga ancora, ma
non ho davvero il coraggio di avvicinarmi e stringerla. Non se sono stato io a
scatenar la rabbia di Dexio.
«Non ce l'ha con lei, prof. È solo...»
Con un cenno della mano la invito a far silenzio, perchè ho già capito, e di
parole superflue questa sera se ne son dette a sufficienza.
È quasi inutile sussurrarle di andare a casa, o di andare a cercarlo, e di
stare quanto più tempo possibile con lui di modo ... da non perdere il poco
tempo che ci resta. Il tempo che tu stai facendo scadere.
Salutarla è forse il gesto peggiore, a metà fra un gesto e un appigliarsi
disperato. Potrebbe essere l'ultima volta. Chissà se anche lei, appena fuori di
qui, penserà lo stesso. Chissà se correrà impetuosa per Luminopoli alla ricerca
del compagno, chissà se il pericolo darà loro il coraggio di stringersi l'uno
all'altro e far incontrare le loro labbra come troppe volte li ho visti
desiderare di fare qui sotto ai miei occhi.
Ma tutta questa fretta è odiosa. Io ho sempre odiato la fretta.
Crolemburgo pullula di vesti arancioni. Scansarle tutte per me sarebbe un
problema, se non avessi al mio fianco sia Garchomp che Charizard. La prima
combatte furiosamente, stendendo i tuoi sottoposti con la coda, gli artigli e
lo stesso corpo poderoso, l'altro li tiene a distanza di sicurezza con possenti
colpi d'ala e l'ondeggiare minaccioso della coda infuocata.
Irrompere nel covo è come assistere in terza persona a ciò che sta facendo il
mio corpo. La piega tragica delle cose peggiora ulteriormente quando sono
obbligato dal cuore dolorante che ho nel petto a tornar me stesso, fragile e
innamorato, non appena i miei occhi incontrano i tuoi. Per una volta nella vita
sembri sorpreso, le labbra appena socchiuse e gli occhi lievemente spalancati.
Avrei l'impeto di gettarmi fra le tue braccia, se non fosse che in questo
momento tutto quello che vorrei fare è picchiarti.
A quanti giovani stai togliendo il futuro? E per cosa, poi, a che scopo? Il
male ci sarà sempre, e anche se fossimo molti meno l'invidia spingerebbe
chiunque contro l'altro pur di avere le stesse cose, pur di superarsi a
vicenda. Perchè spazzar via quanto di più bello esista, quando sei tu stesso
completamente devoto alla bellezza, con la mera utopia di far nascere un fiore
stupendo da terreno bruciato e sterile?
«Mi affilierò al Team Flare. Sono nei tuoi, Elisio.»
Il tuo nome mi ha sempre fatto così piacere, eppure in questo momento mi lascia
un amaro in bocca che mi da il voltastomaco. Pyroar si affaccia oltre la tua
gamba, dimena la coda silenzioso, evidentemente felice di vedermi dopo così
tanto tempo. Non te ne importa niente di lui e degli altri pokémon che hai
detto voler uccidere? Me ne hai parlato, Elisio, un giorno, non ho dimenticato.
"Serviranno sempre uomini malvagi. Meglio dunque liberarli dal giogo
facendoli sparire". Peccato che siano persone come me e te che a loro han
votato la vita, peccato che per un allenatore violento ce ne siano cento
amorevoli. Questo, però, tu non vuoi vederlo.
Ami il bello, ma ti ostini a voler vedere solo il brutto.
Allora eccomi. Non c'è modo per fermarti se non facendolo con le tue stesse
armi? Benissimo. Il Professore prenderà parte a questa guerra, Elisio. E ti
tradirà proprio nelle tue stesse schiere.
«Ho però una condizione che esigo venga accettata.» - smorzo subito il tuo
sorriso sollevato, è detestabile, in questo momento, l'espressione che hai
stampata in faccia. Come se non avessi aspettato altro che vedermi sano e salvo
al tuo fianco. Come se non capissi che preferirei morire piuttosto che
osservarti mentre ti uccidi da solo, e mentre stermini gli altri.
«Voglio dirigere personalmente l'attivazione dell'arma. E, come è ovvio, il
prelievo di energia dal Pokémon leggendario necessario per farla funzionare.»
«Ma certo, Platan. Ma certo, cielo, tutto quello che vuoi...»
Essere così servile non ti si addice, e vorrei urlare quando mi abbracci e mi
stringi tanto forte da farmi male. Sei sempre stato abituato a comandare eppure
da me ti faresti anche dare ordini. Sono così tanto, per te, Elisio. E sono
proprio io che dovrò darti il colpo di grazia.
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C'è una linea sottile tra la felicità di uno e dell'altro. È un confine un po'
indistinto e un po' etereo, fatto di sogni e speranze e ambizioni.
Oggi mi farò artefice della felicità del mondo intero in cambio della tua.
Spero che potrai perdonarmi, un giorno, se per salvarti devo pugnalarti alle
spalle. Tu mi hai dato possibilità di scelta, io ti sto imponendo la mia
volontà.
Eppure non posso lasciarti fare tutto questo. Nonostante io per primo ucciderei
per poterti veder sorridere, finalmente soddisfatto, anche se poco, del mondo
in cui viviamo, non posso permetterti di farlo con questi mezzi.
Farò il possibile per fermarti. Per Sina, Dexio, Serena e Calem, per Shana,
Tierno e Trovato. Per tutti i pokémon, quelli vecchi e quelli ancora nelle
uova, per tutti gli abitanti di Kalos, sia per il lavoratore diligente con la
mano sempre tesa verso gli altri, sia verso il maledetto che picchia sua
moglie, inveendo contro il suo corpo già martoriato.
Ma soprattutto, Elisio, lo farò per te.
Sarò messia, per quanto non vada bene questo termine con un uomo tanto
peccatore quanto me.
Sarò mostro, per quanto preferirei essere il tuo angelo, per poter fermare
quello che sta divorando te.
__
«Professore, Professore! Dexio, corri, dammi una mano! Oh, Arceus, c'è anche
Elisio...»
Macerie. Il luogo è invaso dalle macerie. Crolemburgo adesso potrà vantarsi
dell'enorme buco aperto in mezzo alla città, ottima sostituzione ai monoliti
che prima facevano la loro bella comparsa al centro del piccolo villaggio.
Il mondo si appresta a ridere, a gioire, milioni di persone di staranno ora
abbracciando pur senza conoscersi nell'euforia della notizia, centinaia di
amanti si staranno gettando sulle labbra dell'altro, celebrando la gioia di un
futuro a cui si sono aggrappati con le unghie e con i denti. Kalos potrà tirare
un sospiro di sollievo, potrà avere una nuova possibilità, puntualmente
sprecata. Gli uomini hanno sempre avuto il brutto vizio di non imparare mai dal
passato.
Eppure c'è ancora qualcuno, lì nella città dei Menhir, che deve versare le sue
lacrime. Ci sono ancora due paia di mani, uno vaniglia e l'altro cioccolata,
che si ostinano a scavare, aiutati dai Pokémon, nel vano tentativo di liberare
quel polso su cui è stretto un cinturino marrone, e quella mano guantata che al
medio indossa, fiera, una pietrachiave spaccata in tanti minuscoli frammenti.
Ma non c'è motivo per i due giovani di ostinarsi, non c'è bisogno che piangano
nel dolore. Perchè Augustine ed Elisio non han fallito, le loro felicità si sono
incontrate, alla fine, anche se non c'è stato molto tempo per gioirne.
E tutto quello che c'è da vedere e da celebrare, invece, e nella stretta ormai
senza vita delle loro dita congiunte.
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{Post Scriptum:
Questa fanfiction mi è venuta abbastanza di getto e quasi di colpo, nel bel
mezzo di una crisi esistenziale. Il risultato, pertanto, è incerto, e non posso
che esortare voi lettori a darmi cosa ne pensate di questa storia che mi
convince, ma non fino in fondo.
Come al solito è ispirata da un'immagine: Questa.
Purtroppo, al momento non riesco a ritorvarne la fonte, ma prometto di aggiungerla immediatamente nel caso ci riuscissi. Ad ogni modo, è stata trovata su Pixiv.
Edit - Potete trovare l'artista a questo indirizzo : http://www.pixiv.net/member.php?id=8028841
Ed ora, qualche piccola precisazione finale:
☼
Il Garchomp di Platan, quello che non appare nel videogioco ma nell'anime come
suo partner, è femmina. Oltre al fatto che non ha il taglio sulla pinna,
Pokémon Central Wiki, solitamente molto attendibile, la lista come femmina.
☼
La storia è incentrata in un momento un po' strano fra l'annuncio sull'Holovox
delle intenzioni di Elisio e l'arrivo di Calem e Serena che tentano di fermare
il Boss del Team Flare. Le informazioni che Platan sa ma che si scoprono più
avanti nella storyline, pertanto, sono frutto delle confessioni del rosso. Nel
mio headcanon personale, infatti, Elisio si sarebbe più volte aperto a lui,
anche se non in maniera troppo espansiva, nel tentativo di fargli capire il
proprio punto di vista e soprattutto di trarlo dalla propria parte.
☼
Sina e Dexio sono shippabili. E io li shippo con molta decisione.
Citiamo inoltre questa bellissima immagine segnalatami da Persej Combe -bravissima scrittice e artista-, che si adatta molto bene alla fanfiction.
L'artista originale è Teriyaki.
Trovo infine divertente che questa storia abbia l'esatto, preciso numero di parole di Masochism. Giuro di non averlo fatto apposta!
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