Parte
terza
Akane sospirò,
frustrata. Aveva cercato per un’ora buona in ogni angolo
dell’istituto, trascinando per il codino un Ranma ancora
traumatizzato dalla vista delle fameliche bestiacce, eppure
della falsa Hinako non vi era alcuna traccia. Come aveva fatto a
dileguarsi così rapidamente?
-
Non ci capisco più niente: prima gli assurdi fotomontaggi di
Nabiki, adesso abbiamo un nuovo scambio di persona, che coinvolge
persino la professoressa
Hinako…
cosa sta succedendo oggi?!
-
Per me c’è dietro la stessa mano! -
ragionò il
fidanzato, ormai ripresosi. - Qualcuno si sta prendendo gioco di
noi…
ma gliela faremo pagare!
Akane
annuì debolmente, in realtà sovrappensiero. In
particolare, non riusciva a togliersi dalla mente l’immagine
delle
orecchie e della coda ramate del loro misterioso avversario.
-
Se non fosse impossibile, giurerei che siamo finiti dentro ad uno di
quegli antichi racconti popolari… sai, quelli dove le volpi
dispettose ingannano qualche persona ingenua e credulona.
Ranma
scosse le spalle.
-
Tsé, non dire sciocchezze! Queste cose non avvengono nella
realtà, cretina!
-
Cretino tu! - s’infervorò la fidanzata. -
Perché
allora non trovi un’altra spiegazione, visto che ti ritieni
tanto
esperto?!
-
Beh, è ovvio che… cioè,
insomma… - incespicò
sulle parole lui. - Comunque, mi sembra chiaro che c’è
sotto qualche
trucco!
Il
volto di Akane s’illuminò.
-
Se è così… forse conosco chi
è in grado di
svelarcelo!
-@@@-
La
vecchia, in equilibrio sul solito bastone, scosse il capo con fare
comprensivo.
-
Un misterioso mutaforma? Mi dispiace, futuro marito, ma non ho
proprio idea di come potrei aiutarvi.
Akane,
a quelle parole, non nascose un moto di delusione.
-
Ah… eppure credevo potessi darci qualche informazione utile,
dato
che sai di tutto.
-
In effetti, sorprendi anche me, Obaba. - osservò il ragazzo
con il codino.
- Ti ho sempre considerato un “mostro” infinito di
conoscenza… in tutti i sensi, dato il tuo aspetto.
-
Ranma! - la fidanzata lo richiamò con una gomitata.
L’anziana
amazzone non mostrò, sorprendentemente, di essersi offesa.
Tacque, senza battere ciglio.
Obaba
cercava di non darlo a vedere, ma ogni secondo che passava si sentiva
sempre più a disagio.
In
realtà la situazione le era chiara, ma questo i suoi
interlocutori non avrebbero dovuto scoprirlo. Aveva
commesso un errore molto grossolano, tuttavia ammetterlo sarebbe
stato ancora più disonorevole dello sbaglio stesso.
Semplicemente, quanto accaduto non era degno del valore di
un’amazzone di Joketsuzoku.
-
Cercherò tra i miei libri. - disse infine. - Forse uno di
essi
parla di queste volpi. Ma non posso garantirlo.
Quando
i suoi ospiti si furono accomiatati ed ebbero lasciato il Nekohanten,
la nipote uscì allo scoperto.
-
Aiya, bisnonna! Pelché non hai pelmesso a Shampoo di vedele
Lanma? Salemmo potuti uscile insieme!
-
Questo non è il momento, bambina. - la rimproverò
Obaba. - Ci sono cose più serie, ora.
Shampoo
fissò l’anziana parente con fare confuso.
L’altra
proseguì: - Ricordi la boccetta che sto cercando senza sosta
da ieri? Ebbene, l’ho trovata pochi minuti fa,
all’ingresso del
ristorante. Ma è vuota.
-
Oh! - accennò l’amazzone più giovane. -
Quella che
hai fatto mandale pel posta? Shampoo ha semple detto che non
è
bene fidalsi delle poste giapponesi.
-
Penso che le cose siano andate diversamente. - disse gravemente
Obaba. - Gli strani fenomeni che mi ha raccontato il futuro marito mi
fanno pensare che qualcuno si sia impadronito del suo contenuto, ed
ora stia gettando la città in preda al caos.
-
Come? Dopo avele lubato un poco d’acqua?
-
Non è semplice acqua. Quella che avevo ordinato proveniva
dalla Kitsunenichuan.
- mormorò la vecchia, a voce più bassa. - Si
tratta di
una delle sorgenti maledette di Jusenkyo: per la precisione, la fonte
in cui, secondo la tragica leggenda, duemiladuecento anni or sono
annegò una giovane kitsune.
-
Una che?
-
Le kitsune sono le volpi giapponesi: creature sovrannaturali dai
grandi poteri magici, il principale dei quali consiste nel mutare
aspetto a loro piacimento.
-
Aiya! Questo vuol dile che…
-
Che chiunque venga a contatto dell’acqua incantata si
trasforma in
una kitsune, assumendo i suoi poteri…
Poteri
che avrebbero fatto molto comodo al villaggio amazzone. Sarebbe stato
facilissimo incastrare il futuro marito e convincerlo finalmente a
sposare Shampoo, magari sciogliendo l’altro fidanzamento nei
panni
di Soun Tendo, o perfino “scaricandolo” dopo aver
assunto le
sembianze di Akane. Ma Obaba tenne questi pensieri per sé,
preferendo mandare la nipote all’inseguimento.
-
Ora va’, bambina! Bisogna neutralizzare l’ignoto
ladro a
qualunque costo!
-
Subito, bisnonna!
Shampoo
corse fuori dal locale, salvo rientrare qualche secondo più
tardi per fronteggiare nuovamente l’interlocutrice.
-
Uhm… una domanda. Se fulfante cambia aspetto come vuole,
Shampoo
come fa a tlovallo?
-
Osservazione più che legittima. - annuì Obaba. -
Ma so
come risolvere questo problema. Ascoltami bene: per cominciare, ti
recherai immediatamente al più vicino negozio di animali
e…
-@@@-
Avevano
cercato in lungo e in largo per mezza Nerima, ma ancora non avevano
trovato il benché minimo indizio.
Akane
sbuffava continuamente, anche se non sembrava volerne sapere di
arrendersi.
Ranma
non era
altrettanto seccato, lui
riusciva a vedere il lato buono della medaglia: almeno, quel giorno,
avevano eluso le lezioni.
La
stanchezza, tuttavia, si faceva sentire per entrambi. Quando furono
sul punto di muovere i loro passi verso casa, i due fidanzati
scorsero però una figura ben nota. In effetti, era
impossibile
non scorgerla, visto quanto dava nell’occhio.
-
Quella è… Shampoo? - si domandò Akane.
La
ragazza era indubbiamente Shampoo. Ma il posto del consueto
completino cinese era preso da un abbigliamento ben strano, che
comprendeva un paio di pantaloni bianchi, dei tozzi stivali e una
giacchetta rossa.
Come se questo non fosse di per sé
sufficiente ad attirare l’attenzione dei numerosi passanti,
l’amazzone stava portando al guinzaglio un cane: meglio, era
il
bracchetto a trascinare lei, come se stesse fiutando una pista.
-
Ma cosa sta facendo? - la fissò perplesso Ranma.
-
Qui gatta ci cov… - Akane si interruppe, avvertendo la
tensione
del fidanzato, e decise di cambiare espressione.
- C’è
qualcosa di molto strano. Sembra assurdo, ma direi che Shampoo si
è
attrezzata per una caccia alla volpe.
-
Hai detto volpe? - scattò Ranma. - Un momento! Anche Obaba
aveva parlato di volpi, ma noi non gliene avevamo fatto alcun
cenno…
Quelle due cinesi ci stanno nascondendo qualcosa!
-
Presto, non dobbiamo perdere di vista Shampoo! - intimò
Akane.
I
due fidanzati tallonarono a distanza la cinesina, fino ad entrare nel
parco pubblico.
Qui,
il bracchetto seguì un sentiero, fino ad
arrestarsi e a puntare deciso in direzione di una coppietta poco
lontana.
Trovandosi
a debita distanza per non farsi vedere, non riuscivano a distinguere
le due figure: eppure, tanto Akane che Ranma avvertirono un brivido
dietro la schiena, come se fossero sul punto di scoprire qualcosa di
spiacevole.
Aggirando
Shampoo, e nascostisi dietro un albero, furono finalmente abbastanza
vicini da identificare i due pedinati.
All’inattesa
rivelazione, rimasero entrambi a bocca aperta per un paio di minuti.
-@@@-
Quella
mattina, aveva rischiato grosso. Nabiki lo sapeva bene, come sapeva
che non era il caso di sfidare ulteriormente la sorte:
cos’avrebbe
fatto se, durante una trasformazione, avesse assunto permanentemente
l’aspetto di una volpe?
Tutte
considerazioni ragionevoli, che non facevano una grinza, e che si era
ripetuta più volte mentre faceva ritorno nella sua classe.
Non
aveva fatto in tempo, tuttavia, a varcare la porta dell’aula,
che
ne era uscito uno smanioso Tatewaki Kuno. Il compagno si era mosso
proprio alla sua ricerca, impaziente di dare attuazione a una certa
trattativa.
Nabiki,
da parte sua, aveva annuito sorridente.
Al
diavolo ogni prudenza, non poteva certo mandare all’aria l’affare
del secolo.
*Questo
è il giorno più felice della mia vita!*
sospirò
trasognante il senpai, tra le copiose lacrime di commozione. *Mi
è
costato un patrimonio, ma alfine Nabiki Tendo è riuscita a
procurarmi l’appuntamento che agognavo da così
tanto tempo.*
Accanto
all’adolescente in tenuta da kendoka, Akane gli teneva
affettuosamente il braccio, mentre con l’altra mano gustava
un
delizioso cono gelato.
Stavano percorrendo il “viale dell’amore”
e, a dispetto della fredda stagione, nella testa di Kuno gli alberi
erano in fiore e gli uccellini parevano cantare la loro
felicità.
-
Dolce Akane Tendo, è tutto così perfetto. - disse
Tatewaki. - Tuttavia, c’è qualcosa che mi
sfugge… dov’è
finita l’avvenente ragazza col codino?
La
falsa Akane si staccò dall’abbraccio e
indicò lesta
verso l’alto.
-
Guarda, senpai! Un asino che vola!
Kuno
si voltò, mentre l’accompagnatrice assumeva le
sembianze di
Ranma ragazza.
-
Che sciocchina che sei, Akane. Non è possibile vedere gli
asini che volano… oggi il cielo è troppo
nuvoloso! - spiegò
pieno di comprensione. - Oh,
ragazza
col codino, eccoti qua! Dove ti trovavi?
-
Eh, eh, eh! Giocavo a nascondino. - improvvisò quella.
-
Birichina come sempre… ma ora non vedo più Akane
Tendo!
-
Osserva, senpai! Il cielo si è rischiarato!
-
Oh! Forse sarò in grado di avvistare il bizzarro somaro
alato,
questa volta! - Tatewaki alzò nuovamente lo sguardo.
Nabiki
si ritrasformò in un baleno, prima che Kuno tornasse a
guardarla.
-
Akane! - esclamò lui, pieno di gioia.
La
secondogenita di casa Tendo sospirò, stanca ma felice.
*Tutte
queste trasformazioni sono sfiancanti, ma quest’appuntamento
“a
tre” mi sta rendendo una fortuna!*
Istintivamente,
infilò la mano libera nella tasca della divisa scolastica.
La
misteriosa sfera stava ancora al suo posto.
Non
capiva ancora come, ma Nabiki avvertiva che era legata in
qualche modo ai suoi nuovi poteri.
Il
suo istinto pratico le raccomandava di non perderla di vista.
E
l’istinto di Nabiki non sbagliava mai.
-@@@-
-
Finalmente il “signor Volpe” è a portata
di mano! - Ranma
scrocchiò le nocche.
-
Non essere impulsivo. - lo ammonì Akane. - Dobbiamo essere
sicuri che non ci sfugga di nuovo, per questo bisogna coglierlo di
sorpresa. Attaccheremo insieme al mio tre. Uno…
due…
-
Aaaah! Che cavolo fai, cane pulcioso?!
Il
bracchetto era partito improvvisamente a spron battuto, trascinando
con sé Shampoo, per poi arrestarsi ai piedi
dell’albero dove
si stavano nascondendo i due fidanzati, e quindi alzare la zampina:
sempre ai piedi, ma di Ranma.
-
Maledetto cagnaccio, questa me la paghi!
-
Ranma, sei uno stupido!! Abbassa la voce, così ci sentono
tutti!
-
Perché tu invece stai bisbigliando, vero?!
-
Aiya! Shampoo è sbigottita! Volete dilmi cosa ci fate voi
due
qua?
-
Questo siamo noi che dovremmo chiederlo a te!
Kuno
e la compagna, ovviamente, avvertirono il frastuono e si voltarono in
direzione del trio.
-
Che cosa?! Ci sono due Akane Tendo! - esclamò colpito il
senpai, per poi fissare quella falsa. - Ma allora forse non
vorrai…
-
Accidenti, sono stata scoperta! - Nabiki perse il controllo della
trasformazione, tornando all’istante se stessa ma assumendo,
nel
frattempo, le orecchie e la coda di volpe.
-
Che delusione, sei solo Nabiki. - commentò Kuno. - E io che
stavo per offrire alle due Akane un secondo cono gelato!
-
Nabiki?! Ora si spiega tutto! - la chiamò in causa Akane.
- Ti
sei trasformata in me e ti sei scattata quelle foto vergognose da
sola, e giusto per soldi… come sei potuta arrivare a tanto?!
-
esclamò indignata.
-
La colpa è dello spilito della volpe che l’ha
posseduta! -
spiegò Shampoo.
Ranma
si lanciò contro la media delle Tendo. - Spirito o non
spirito, questa volta non avrò riguardo nemmeno per te!
La
sua offensiva fu tuttavia arrestata dal volto minaccioso di Soun, che
gli si parò davanti.
-
Coooome?! Non vorrai forse fare del male alla mia bambina, veeeeero?!
-
Aaaaah! Perdonami, Tendo! Non volevo, giuro che non volevo! -
gesticolò terrorizzato il ragazzo.
-
Ci sei cascato, ci sei cascato! - lo canzonò Nabiki,
riprendendo il proprio aspetto e rovesciando un secchio
d’acqua
addosso al disgraziato.
-
Maledetta! - ringhiò Ranma-chan. - Pensi
forse di potermi fermare trasformandomi in ragazza?
-
Io no. Sarà lui a farlo…
-
Giocavi di nuovo a nascondino, eh? Tana per la ragazza col codino! -
esclamò Kuno, cingendo il petto della sua adorata.
-
Levami le mani di dosso, idiota!
-
Non ho ancora capito molto bene come stanno le cose, ma secondo me
è
stata piuttosto mia sorella a possedere lo spirito della
volpe… -
commentò Akane.
-
Ah, gualdate! - fece Shampoo. - Nabiki Tendo ha applofittato della
confusione pel scappale!
-
Lei può aspettare. In quanto a te… - Akane la
fissò
in cagnesco. - Sarebbe ora di spiegarci qualcosa, penso.
-
Akane ha ragione! - rincarò la ragazza con la treccia. - Da
quand’è che Nabiki ha questi poteri?
-
Basta parlare, dobbiamo riprendere il nostro appuntamento! -
osservò
Kuno, abbracciando insieme Akane e Ranma-chan.
-
Sparisci, tu!
Dopo
che Tatewaki Kuno fu mandato in orbita, la cinesina raccontò
ogni cosa.
-
Così, dobbiamo fermare Nabiki prima che perda il controllo
dei
suoi poteri. - constatò Akane, una volta che Shampoo ebbe
terminato di esporre. - Ma immagino che bagnare mia sorella con
l’acqua calda non sarà affatto semplice!
Shampoo
annuì severamente.
-
La bisnonna ha spiegato a Shampoo che esiste un altlo metodo, pel
neutlalizzale gli effetti della fonte Kitsunenichuan.
Dovlemo impadlonilci della “sfela della stella”: la
Hoshi
no Tama…
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