La ragazza drago VI_Il ritorno delle viverne

di sono_una_fanvergente_efp_
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Era una notte senza luna.
Tutto era avvolto da un manto scuro che rendeva indistinta ogni cosa.
In quel buio il lago di Albano era un piatto specchio d'acqua, invisibile a meno che non ci si avvicinasse.
Nella riva, osservando attentamente, si potevano scorgere i ruderi mezzi bruciati di una villa.
Una villa che, sebbene pochi lo ricordassero, aveva segnato il destino del mondo.
Perché un tempo, splendente e intoccabile quella era stata la dimora dei Draconiani, nonché l'unico luogo dove ancora sopravviveva l'essenza dell'Albero del Mondo.
Erano passati tre lunghi anni da quando, quella fatidica notte, la casa era andata distrutta dalle fiamme provocate dal potere di Eltanin, ma sebbene fosse fatiscente e ricoperta da ogni specie di piante, qualcosa di quella notte era rimasto.
Silenzioso, pulsante di vita, giaceva un embrione.
Un embrione di viverna che in quegli anni non aveva fatto altro che crescere e crescere fino a dar vita al discendente di quella stirpe maledetta e distruttrice.
Nelle profondità dei sotterranei della vecchia villa, qualcuno, o qualcosa stava per nascere.
L'embrione ebbe l'ennesimo spasmo.
La membrana, che col tempo si era inspessita, si gonfiava e rilassava al ritmo del respiro affannoso di quella creatura.
In alcuni punti, dove gli arti spigolosi delle viverna toccavano la membrana, lo strato traslucido ed elastico si tirava a tal punto che minacciava di rompersi.
Ad un tratto la pressione esercitata dall'essere aumentò e dopo vari tentativi riuscì a crearsi un varco nella pellicola.
Per prima cosa uscì il muso, con una chiostra di denti bianchissimi e affilati, poi tutta la testa.
Con le zanne iniziò a rompere la membrana per far passare anche il resto del corpo.
Prima le zampe anteriori, poi il corpo con le nere ali membranose ripiegate lungo i fianchi da serpente e infine le zampe posteriori assieme alla lunga coda squamosa.
Il nuovo nato spalancò le piccole ali ed un'accecante luce bianca l'avvolse completamente.
Quando la luce si spense e i contorni si fecero più definiti, al posto del cucciolo era comparsa un'enorme e possente viverna.
Le ali spalancate e il corpo lungo e sinuoso.
Spalancò le fauci ed un unico, straziante ruggito squarciò la notte.
Poi con un balzo salì verso l'alto e uscì dalla villa con un'esplosione.
La terra tremò non appena toccò la superficie brulla che circondava il lago, dopodiché si librò in volo in quell'oscura notte, con un ruggito grottesco.
Erano tornate.
Le viverne erano tornate!

Tre ragazzi nelle loro rispettive camere, si svegliarono di soprassalto, la fronte imperlata di sudore e il cuore che batteva a mille.
“E' solo un sogno.” si ripetevano “Solo un orrendo incubo.”
Pian piano riuscirono a far rallentare il loro battito cardiaco e il senso di angoscia e terrore che li attanagliava il petto, scemarono mentre cadevano nell'incoscienza.
Poi lentamente si riaddormentarono.



Salve a tutti:) sono nuova su EFP e questa è la prima storia che pubblico su questo sito. Mi chiamo Anna ma voi potete chiamarmi Eltanin e sarà proprio così che mi firmerò. Spero che questo prologo vi piaccia, i capitoli saranno molto più lunghi e dettagliati:) fatemi sapere che ne pensate.
Baci Eltanin:*





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