Royal Blood

di Bu12
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Bene e male

Elizabeth stava scrivendo energicamente sulla tastiera della macchina da scrivere, ormai arrugginita e vecchia. Ma come poteva separarsene? Apparteneva a suo nonno, che adesso giaceva in pace dentro una scatola di legno sotto terra.
A Elizabeth non erano mai piaciute le tombe, non perché si consideravano sinonimo di morte, ma perché impedivano la libertà. Perché non spargere le sue polveri in un posto che lui amava?
Elizabeth si accorse che aveva smesso di scrivere contro il suo volere, e si allontanò dai pensieri macabri.
Spostò lo sguardo sui suoi capelli, che le ricadevano in onde dorate sulle spalle. Iniziò a lisciarli con le mani, sentendo tra le dita delle ciocche morbide e setose. 
Mentre si stava di nuovo perdendo nei suoi pensieri, Elizabeth sentì un rumore che la distrasse. Si ripeté ancora e capì che proveniva dalla finestra, era un sassolino lanciato da qualcuno fuori dal castello, ma Elizabeth non aveva neanche bisogno di accertarsi chi fosse. 
Quei capelli color cioccolato tagliati corti, ma non troppo; occhi verdi e delle labbra perfette e sorridenti. Peter.
Elizabeth corse alla porta della sua camera e uscì, proseguì verso un corridoio con una passerella rossa e scese le scale, fino a raggiungere il salone centrale.
«Elizabeth! Vieni immediatamente qui!» una mano le afferò un braccio e la ragazza inciampò nel suo sontuoso vestito color crema, cadendo addosso alla donna dietro di lei.
«Madre, non potete fermarmi. Sono tre settimane che non lo vedo! Avete promesso...» Elizabeth fu bruscamente interrotta.
«Innanzi tutto, togliti di dosso.» 
Elizabeth si alzò goffamente da sopra sua madre.
«Lo so cosa ti ho promesso, che ogni due settimane lo avresti visto. Questa è la terza settimana ma non sei potuta andare da lui per allestire i preparativi del tuo compleanno, e sottolineo "il tuo". Dovrai aspettare ancora una settimana.» 
Quello sguardo fermo, impassibile e deciso. Elizabeth lo detestava.
«Madre, io vi voglio bene ma... devo vederlo» supplicò.
Quello sguardo, improvvisamente si addolcì. Possibile che avesse compreso il desisderio di Elizabeth?
«Va bene, ma entro il pranzo dell'una in punto dovrai essere a casa.»
«Promesso.»





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