a path to the cursing tree

di Vincibosco934
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Il respiro affannoso del bambino riempiva il confortevole silenzio del giardino.
Sgambettava felice e goffo, pestando con i piedi nudi l’erba umida e il terriccio farinoso, e rincorrendo  la libellula dalle ali vivaci che svolazzava a un palmo dal suo naso.
Stanco, l’inseguitore si fermò all’ombra del maestoso cedro che, come un guardiano, stanziava di fronte alla sua casa. Frammenti di luce filtravano tra le foglie del sempreverde, disegnando sul terreno un mosaico oro e verde.
Il bambino fissò incantato quel gioco di colori e, seguendone il motivo, notò infine uno strano oggetto dalla forma sferica proprio ai piedi della pianta. Si avvicinò curioso e afferrò la perla luminosa, rigirandosela con meraviglia tra le dita paffute.
Un’ombra serpeggio alle sue spalle, provocandogli un brivido che non seppe definire. Voltò appena il capo, incontrando con lo sguardo le pupille turchesi di un serpente dai lunghi e filiformi baffi blu.
I due si osservarono per un lungo istante e infine il piccolo d’uomo, compiendo una di quelle azioni sconsiderate e prive di senso tipiche dei bambini, si portò la perla alle labbra.
Lanciò un’ultima, fulminante occhiata di sfida al rettile, poi si mise la sfera in bocca e la ingoiò in un sol colpo, come una caramella.
Il serpente alzò il muso e lanciò un sibilo terrificante, carico di angoscia e di presagi di morte.
Un fulmine caricò dal cielo come una lancia divina e colpì il cedro, spaccandolo in due moncherini anneriti;  il bambino, indenne, cominciò a piangere.
E con le sue lacrime scese anche la pioggia, che lavò via tutto, compresi i ricordi.




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