Virginian

di Triz
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Please, don't go
Prompt: Novecento, per favore, non andare.
Note: La flash è una Reverse!AU.

Nascendo e vivendo sul Virginian, Tim Tooney aveva imparato che, come nel mondo della terraferma, sulla nave salivano e scendevano migliaia di strani individui.
Un degno rappresentante di questa categoria fu Danny Boodmann T. D. Lemon Novecento, un concentrato di bizzarria su gambe già a partire dal nome, così lungo che Tim si limitò a chiamarlo Novecento.
Tim lo conobbe l'anno in cui l'Atlantic Jazz Band ebbe bisogno di un pianista e Novecento fu l'unico a presentarsi per il posto: era perennemente con la testa per aria, di questo se ne accorsero tutti già dopo mezz'ora, ma finché suonava come Dio comandava nessuno ebbe di che preoccuparsene.
Ma mentre Tim non aveva mai conosciuto il mondo al di fuori del Virginian, Novecento era uno di quelli che non riusciva a stare fermo: Tooney rimaneva puntualmente incantato dai racconti dei suoi numerosi viaggi, con la bocca aperta come uno scemo mentre Novecento raccontava dei posti che aveva visto e della gente che aveva incontrato. Dal canto suo, il pianista gli aveva già detto che anche il Virginian non era che una dimora temporanea prima di ripartire per chissà dove, ma non riprese più l'argomento fino a sei anni dopo, quando Tim lo vide chiudere la valigia con le sue cose.
«Vuoi andartene per forza?».
«E tu, sei sicuro di voler rimanere qui?».
Tim non rispose e non accompagnò Novecento fino alla scaletta, nonostante la richiesta del pianista: rimase con gli occhi piantati nella sua schiena a sperare che nel mezzo della scaletta Novecento ci ripensasse, che si voltasse e che facesse ritorno sulla nave, dove Tim lo avrebbe riaccolto a braccia aperte.
Tutto questo, però, non avvenne: Tim vide Novecento scendere l'ultimo gradino con un sospiro e, dopo di allora, di lui non seppe più nulla.

 
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