Perchè non posso essere solo me stessa?

di SofiFlo
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[Questa parte del diciottesimo episodio è una delle mie preferite, nonostante mi renda sempre molto triste. Cerco di descrivere quel che Regina prova in quei momenti, ma il tutto è basato su come immagino che mi sentirei io (e su come mi sento quando lo vedo) . Buona lettura • Sofia --- Campagna di promozione sociale - Messaggio NoProfit. Dona l' 8% del tuo tempo alla causa pro recensioni; renderai felici centinaia di scrittori (Chiunque voglia aderire al messaggio può copia-incollarlo dove meglio crede).] Nel momento in cui, infuriata, si era girata, aveva sentito la magia avvolgersi attorno alle sue gambe, bloccare quel movimento naturale che è camminare, e sollevarla, voltando nuovamente il suo viso in direzione di sua madre. Cora era così abituata alla magia che neanche si rendeva conto di quanto stesse ferendo la figlia. E la ragazza, combattendo con le lacrime che volevano uscire, prese il coraggio di chiedere "Perché non posso essere solo me stessa?" . Perché, perché, perché... perché la libertà è sempre piú simile ad una bella fiaba che alla realtà? Perché sua madre non accettava il fatto che la figlia avesse ambizioni diverse dalle sue? Regina promise obbedienza, quando le cinghie del cavallo si avvolsero attorno al suo ventre e al suo petto, impedendole di fare altrimenti, rendendo materiale il dolore di un paio di polmoni vuoti, ai quali viene impedito di respirare, che aveva sempre caratterizzato la sua vita.




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