Buona
lettura:
Sono
morto anch'io, madre. Ho lasciato che la vita mi vincesse, proprio
come te. E quanto ti ho odiato, madre, perchè avevi scelto
la morte
a me. Sono stato uno stupido. Oppresso dalla solitudine, ho dato ogni
colpa a te e a quel SangueSporco di uomo che hai amato. Eppure senza
di lui io non sarei mai esistito. Madre, la morte avviene
così
velocemente che nell'attimo eterno tra un sospiro e un addio mi
ritrovo qui a parlarti di me. Avevi quest'idea di vita per noi?
Sapevi che sarebbe finita così, madre? Uno strano sentimento
mi
avvolge e sento il bisogno di chiedere perdono. E questo è
tremendamente assurdo. Inizio a delirare.
Madre.
Non era questo mostro che volevi amare vero? Madre. L'amore
è
impuro! Madre. Io e te persi nell'oblio. Ma sempre qui, nel luogo
vago dei miei ultimi momenti, voglio aprirmi con te. Ammettere la mia
umanità fa più male dell'Avada Kedavra ricevuto.
Ma te lo devo,
madre, perchè ho reso nullo il tuo dolore. E ora soffro
anch'io.
Non
c'era spazio per il male nel mondo, eppure tutti lo covavano dentro.
Male non è solo un sentimento nocivo. Male è la
parte intrinseca di
ognuno di noi. Non una parte, ma LA parte. E nonostante tutti
cercavano di convincersi di essere persone normali, buone e gentili,
omettevano sempre gran parte dei loro pensieri. Perchè quei
pensieri
erano il male. L'ipocrisia delle persone mi ha sempre fatto sorridere
e rabbrividire allo stesso tempo, come si può non capire che
non
potrebbe mai esistere quel bene che tanto decantano se non ci fosse
il male? Cosa potrà mai risolvere l'amore se nessuno si
spinge tanto
oltre da far soffrire? E per loro io sono uno psicopatico mago
oscuro! Tutti questi uomini buoni si sono mai interessati alla vita
degli altri? A scavare dentro un tunnel sotterraneo di emozioni,
sensazioni, ricordi e vita? Ho sempre cercato di essere il meno falso
possibile. Per arrivare ai miei obiettivi, però, ho illuso
molta
gente e soggiogato altrettanta. Ammaliato i più deboli e
stregato i
più forti. Ma nessuno mai ha avuto il coraggio di fermarmi
per
chiedermi “perchè?”. Tutti hanno sempre
creduto alla storia,
assurda quanto tragica, del “bimbo nato da un sortilegio
d'amore
che non potrà mai amare!”. Quanta
falsità, quanto egoismo, quanto
male in una sola frase. Madre, non sarai stata una donna perfetta, ma
hai amato. Sono il frutto di un amore, malato, fissato, stupido,
meschino, sbagliato, ma l'amore c'è stato. Amavi quell'uomo.
Che io
poi ho deciso di vivere senza amore, beh, quella è tutta
un'altra
storia. Non ho avuto molti esempi d'amore nella mia vita. Ti ho
odiato con tutto il cuore, madre, perchè non hai resistito
alla
morte, perchè eri solo una vinta dalla vita, dalla paura,
dalla
tristezza, dal male. Allora, avrei dovuto odiare il male, avrei
dovuto odiare quelle sensazioni degradanti per l'uomo. Ma no. Io
volevo solo vincere. Vincere ed andare oltre. Vincere e vivere in un
connubio perfetto di cui non mi stancavo mai. Non è che io
non ho
potuto amare, io non volevo amare. Amare cosa poi? O chi? Invece di
giudicarmi inferiore a loro, di giudicarmi pessimo, cattivo,
malvagio, invece di essere spaventati da me, di farmi gioire per
tutto il disgusto che provano nei miei confronti, che sarà
sempre
meno di quello che provo io nei loro, si devono fermare a riflettere.
Sono veramente così immuni dal fascino del male? O
semplicemente
vogliono continuare a vivere? Hanno paura di me o della morte?
Perchè
in quel caso non sono diversi da me!
Morire
per gli altri gli fa onore, certo, ma nessuno morirebbe per qualcuno
che non conosce, nessuno alzerebbe il proprio culo dalla sedia per
far sedere uno sconosciuto. E, madre, questo è male.
Ma
ora sono così ridotto al nulla che tutto ciò che
ho fatto prima mi
sembra semplicemente un errore. Potevo giocarmele meglio queste
carte. Potevo vivermela meglio questa vita. Potevo gestirmelo meglio
questo destino.
Vuoi
sapere, madre, chi è veramente Voldemort? Voldemort
è ciò che
restava di Tom Orvoloson Riddle nel momento in cui mi hai partorito.
Tom Orvoloson Riddle non è mai esistito. Io non mi ci sono
mai
sentito. Sai cosa ho sempre pensato di essere? Voldemort ti
sconvolgerà.
Mi
sentivo un po' come un cane randagio alla costante quanto spasmodica
ricerca d'amore. Attratto da un dolce sorriso ma restio a lasciarmi
sfiorare. Rimaneva difficile lasciarmi andare dopo anni di assoluta
solitudine, incerto sul sapore della felicità ma curioso
della
consistenza. E dopo essere stato abbandonato risultava più
difficile
fidarsi. E dopo essere stato rifiutato risultava più
difficile
accettarsi. Come un cane randagio percorrevo di fretta e spaventato i
temporali della vita. Sempre solo e forte della mia solitudine,
continuavo imperterrito la mia ricerca. Forse un giorno avrei trovato
una mano delicata che avesse avuto la voglia e il coraggio di
addomesticarmi. Ho sempre sperato in questo. Continuavo a sognare
l'amore di notte e a sputargli di giorno, disilluso da un qualcosa
che non sarebbe mai arrivato. Ho dovuto lottare contro il mio istinto
di sopravvivenza per capire che l'amore non sempre arriva, che si
può
vivere da soli, che la corazza esterna è tanto forte da
farmi vivere
la notte buia sempre da solo. E sì che cedevo anch'io. E
sì che
speravo anch'io. E sì che amavo anch'io. E sì che
volevo essere
amato anch'io.
Voldemort
amava! Voldemort odiava! E la linea che separa l'amore e l'odio,
dentro di me, non è mai esistita.
Mi
ritrovo a vagare in un nulla stratosferico ricco di immagini veloci
di momenti vissuti. Il mio sguardo è sempre lo stesso: il
ragazzo
perfetto che pensava solo a studiare. Avrebbero voluto un semplice e
bigotto Tom Orvoloson Riddle? Solo perchè non ammettono
qualcosa che
non sia semplice e bigotto come loro.
Non
mi sto pentendo di nulla e non avrei motivo di farlo. Nessun sguardo
ha mai calamitato la mia attenzione al punto da farmi desistere dai
miei progetti. Nessuna abbraccio mi ha mai stretto il cuore al punto
da non farmi agire. Nessun bacio mi ha mai irretito i sensi al punto
da farmi dimenticare i miei obiettivi. Sarebbe potuto andare
diversamente. Sarebbe stato facile per chiunque. Nessuno si sarebbe
preoccupato di me. Ma in fondo nessuno si è mai preoccupato
di me.
Mi hanno accusato di egocentrismo. Mi hanno accusato di odio. Mi
hanno accusato di oscurità e io ho sempre accettato a
braccia aperta
queste attenzione. Era l'odio di cui mi abbeveravo, perchè
l'amore
era troppo per me. Chi avrebbe mai amato un ragazzo solo e
antipatico?
Ho
diviso la mia anima in pezzi pronti a salvarmi dall'oblio e ora
eccomi qui a navigare nell'esistenza stessa di una vita che non ho
più, ucciso dal contenitore della mia anima. Ucciso dal mio
incanto.
Io ho che ho violato l'essenza della vita, ucciso proprio da essa.
Eppure “ucciso” è solo un eufemismo. Ho
messo fine alla mia vita
uccidendo parte della mia anima. Io che dovevo vivere per sempre. Io
che avevo abbandonato quel pezzo proprio per vivere in eterno.
Hai
presente quel momento di quiete disturbato da una semplice nuvola? In
questo istante la quiete della mio ultimo sospiro è
disturbata da
questo costante ricordo. Hai presente quando all'orizzonte brilla un
tramonto roseo, ultimo testimone di una calda e monotona giornata,
offuscato dalla nebbia, perfida, che cancella la linea immaginaria
che divide sogno e realtà, l'immensità del mare
il blu del cielo..?
Ecco, madre, cosa l'amore che non mi hai donato ha causato dentro di
me. Quella nuvola nasconde la luna, ma le stelle, madre, oh.. le
stelle continuano a splendere lo stesso, timide, forse, ma presenti.
E la morte ha eliminato te dalla mia vita ma io ho continuato ad
esistere lo stesso, madre. Non per te. Ma per me, osservatore
spaventato dallo scorrere del tempo. Mille albe e mille tramonti
hanno tormentato il mio animo, unico segno del tuo passaggio.
Voldemort,
il mago oscuro più potente di tutti i tempi, il male in
persona, gli
occhi rossi del demonio... Tom Orvoloson Riddle, il ragazzo che fece
tutte le scelte sbagliate.
Ridi,
madre, perchè nessuno ha individuato il mio essere eppure io
ho
individuato tutti loro.
Sii
felice, madre, perchè non ho mai rinnegato me stesso per
innalzare
il cuore di un altro.
Lasciati
andare, madre, perchè tuo figlio è morto,
abbandonando il corpo
martoriato come un qualunque essere umano e l'oscurità di
cui tutti
mi accusavano e di cui tutti avevano paura ora non è altro
che la
loro unica colpa.
Hanno
provato a salvare chiunque, nessuno ha mai provato ad amarmi. E forse
è meglio così... le uniche tre persone che mi
hanno amato, sono
morte soffrendo. Ti capisco madre. Ti perdono madre perchè
in fondo
sei stata più forte tu che io. Spero solo che anche tu, con
il tuo
cuore dolce che chiedeva solo un po' d'amore, adesso stai
volteggiando nel niente che circonda le anime sole.
L'amore
fa schifo.
Pensieri
e Parole:
Si,
mi rendo conto di aver scritto soltanto delle cretinate obbrobriose,
che se non avessi scritto Voldemort nessuno avrebbe capito. Eppure
non riuscivo a togliermi dalla testa ciò che Voldemort
avrebbe
pensato non appena avesse capito di star per morire. Certo qui
è già
morto, ma di solito i fantasmi esistono in universi paralleli quando
hanno ancora qualcosa da fare e sarebbe bello se Tom, in fondo,
avesse capito che la madre non aveva nessuna colpa!!!
Troppo
OOC. Troppo inutile. Troppo delirio in quattro pagine. Ma mi rende
quieta questa storia come nessun'altra, delle mie, ha mai fatto.
Perchè ho bisogno di sapere che chiunque può
perdonare, che nessuno
è meno meschino, che l'amore non fa schifo. E per rendermene
conto
avevo bisogno di capovolgere queste mie aspettative. Magari anche voi
ora la pensate come me. Non so!
Fatemi
sapere. Non ho mai maneggiato la figura di Voldemort, so di essermi
addentrata in acque pericolose, ma non posso imparare se non provo ;)
Con
tre persone intendevo Merope, Silente e lui stesso.
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Vivogliotroppobene
Sempre
vostra Nia <3
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