Nome: Penelope
Cognome: Cabey
Data di nascita:
01.08.1983
Stato civile:
Nubile
Indirizzo: 246 Old Marylebone Rd, London,
NW1 5QT, UK
Recapiti telefonici:
020 34567890 - 070
56783490
E-mail: penny.c@yahoo.com
Formazione:
-
2007 - Laurea in
interpretazione di conferenza, Università degli studi di
Firenze, Italy.
- 2002
- Laurea di specializzazione in interprete di Inglese e Francese,
University of Surrey, UK.
-
1999 - GCE voto: A, South Hampstead High School, London, UK.
Lingue straniere:
- Inglese: Madrelingua
- Italiano: Conoscenza ottima
- Francese: Conoscenza ottima
- Spagnolo: Conoscenza distinta
- Tedesco: Conoscenza scolastica
Esperienze lavorative:
- Traduzione dall'Inglese
all'Italiano di documentazione (patenti, libretti sanitari, ecc) per
conto di privati ed agenzie
- Traduzione
dall'Inglese all'Italiano e al Francese brochure e catalogo Agenzia
viaggi "Beach & Co"
- Traduzione
catalogo prodotti da Italiano a Inglese per la ditta Leut srl
- Interprete
da/in Italiano e Francese presso il Corso Master su Alimentazione e
Integrazione
<
Avanti il prossimo!>
Chi è il prossimo?
Lancio un'occhiata nella sala. Cinque persone si voltano verso di me.
Che sia io il prossimo?
< Avanti il
prossimo!>
Una graziosa donna minuta fa capolino dalla porta alla mia destra.
Sobbalzo.
< Ehm si, scusi, sono io...> Sussurro, alzandomi.
La segretaria mi
sorride con quello
che secondo lei è un sorriso cordiale, ma non ci ha
azzeccato
nemmeno lontanamente. Si sposta appena per farmi passare e chiude la
porta.
Mi avvicino alla
grande scrivania
di legno, dove è seduto un tale di cui non ricordo il nome.
Forse non ricordo nemmeno il mio, di nome.
Mi siedo.
Il mio primo, vero colloquio.
Inspira, espira.
Posso farcela.
Porgo il mio
curriculum all'uomo -
capelli e occhi neri, sulla cinquantina, corporatura media - e
mi
liscio la gonna, aspettando.
Cinque, dieci, quindici minuti. Quanto ci vuole?
< Signorina
Penelope Cabey,
giusto?> Sbotta all'improvviso il tipo di fronte a me, facendomi
trasalire. Alza gli occhi piccoli e vispi dal CV e li punta nei miei.
Vedi tu. C'è scritto a caratteri cubitali.
< Si, giusto>
Mi sento tremendamente osservata, porca trota. Ci sono almeno tre
telecamere nella sala.
Perchè ci sono le telecamere?!
Fingiti calma, Penny. Calma e sangue freddo. Nessun problema, nessun
prob...
< Mi saprebbe tradurre simultaneamente un notiziario?>
Un notiziario. Deglutisco. E se non capisco niente?
Abbasso lo sguardo per un nanosecondo, il tempo necessario per
controllare che le palpebre non si spalanchino più del
dovuto.
< In che lingua?>
< Italiano, Francese... le solite> Mi guarda come se
fosse ovvio.
Le solite. Certo. Come
se avesse parlato degli ingredienti per fare la pizza.
Annuisco, fingendomi indifferente e niente affatto spaventata. Lui
prende il telecomando e accende la tv. CNN, BBC, France
2. Traduco simultaneamente da inglese a italiano, americano e
francese. E viceversa.
Passo un'ora estenuante a parlare, parlare e ancora parlare.
Uhm. Forse vi chiederete perchè sono qui.
Beh.
Mi sono appena laureata. Ho venticinque anni. Mi sembra sia il caso che
cominci a lavorare seriamente.
Venerdì sera spulciavo i giornali alla ricerca di qualche
annuncio lavorativo, come traduttrice o interprete.
Poi ho trovato l'annuncio di questo signore. Jon Baum mi pare.
L'ultimo giorno per presentarsi era oggi.
Sull'annuncio c'era scritto 'Cercasi
urgentemente traduttrice per casa editrice. Richiesta un'ottima
conoscenza e
padronanza di Italiano, Francese, Americano e ovviamente
Inglese. Lauto compenso.'
Mi sono
detta 'Perchè no?' e sono venuta qui.
Credevo avessero parlato di case editrici.
Non vedo perchè farmi tradurre simultaneamente un
notiziario.
Il tizio si schiarisce la gola, congiungendo le mani: < Well,
Miss Cabey...>
Ti prego, non dire "le faremo sapere". Ti prego. Ti prego.
< Lei è la prima persona abbastanza qualificata
presentatasi finora...>
Abbastanza qualificata? Mi
sono fatta il culo biquadratico per imparare queste lingue, le parlo
meglio della mia madrelingua e sto finferlo mi viene a dire che sono abbastanza qualificata! Tzè.
Sai che ti dico...
< ... anzi, devo dire.. molto
qualificata.> Hmm. Ecco
perchè la nonna diceva sempre Prima di parlare conta
fino
a cinque.
< Vede, l'annuncio sul giornale era fittizio. In
realtà,
stiamo cercando un'interprete. Non un'interprete per le solite
sciocchezzuole. Un'interprete disposta a viaggiare e a stare davanti
alle telecamere, davanti a persone importanti! Da quello che ho visto
lei si destreggia bene, in questo campo. E ho notato che
è piuttosto a suo agio anche avendo notato le
telecamere
alla mia sinistra. Quindi, vediamo di giungere al sodo. Il contratto
è a tempo indeterminato, quindi ci riserviamo la
possibilità di rimuoverla dal suo incarico in qualsiasi
momento.
Non sarà facile, Miss Cabey. Le chiediamo la massima
riservatezza, la massima pazienza, e soprattutto la massima
professionalità.> Conclude guardandomi negli
occhi.
Telecamere?
Riservatezza?
Incarico difficile?
Dovrò mica fare da interprete al presidente degli Stati
Uniti?
< Ehm.. io non
ho capito
esattamente di cosa si tratta, ma le assicuro di possedere tutti i
requisiti che ha menzionato.> Ribatto, cercando di sorridere in
modo
convincente e professionale, della serie 'Puoi pure propormi di fare da
agente a Bin Laden in missione speciale con la CIA, non mi scompongo'.
Il tizio, Jon, si fa
una risatina,
mentre si accende una sigaretta. < In effetti
avevo preferito non scendere ancora nei dettagli, ma sarebbe stato come
proporle un lavoro a scatola chiusa. Da quello che ha detto,
però, devo dedurre che non è tanto spaventata, ma
al
contrario è propensa ad
accettare il lavoro, o sbaglio?>
< No, non sbaglia> Rispondo con un sorriso, e bevo un
sorso d'acqua dal bicchiere di fronte a me.
< Perfetto. Allora, Penelope. Lei sarà l'interprete
di Orlando Bloom>
Per poco non gli sputo tutto in faccia.
Tossisco, con gli occhi pieni di lacrime.
Bevo un altro sorso. Cerco di digerire la notizia.
Orlando Bloom.
L'Omo.
Cazzo.
< Dalla sua reazione devo dedurre che conosce Mr Bloom>
Sorride Jon, dandomi una lieve pacca sulla spalla.
< Dire che lo conosco è poco. Sono sempre stata una
sua
grande fan. Ogni premiere, ogni apparizione, ogni premiazione... lo
seguo dai tempi di Calcium Kid e Ned Kelly.. Dio, la sua
interprete. Posso spararmi un momento?> Chiedo con un sorriso a
trentadue denti.
L'uomo scoppia a ridere, poi conclude, alzandosi: < Si
divertirà molto, Miss Cabey. Orlando è un
giovanotto
simpatico, per niente gonfiato o cose così. Peccato sia
fidanzato, al momento, mi ci sarei giocato la testa su un possibile
flirt con lei. Non è molto diversa dalle precedenti
fidanzate,
compresa quella attuale.>
Ok.
Rewind.
Mi dice che potrei avere una storia con Orlando. Forse è
convinto che questa cosa mi sia indifferente, che sia una cosa scontata
a
cui non dovrei nemmeno credere.
E' pazzo.
Mi ha paragonato alla Cozzwor.. Bosworth, volevo dire. E alla
Kerr.
Cioè.
Non mi sembra di essere esattamente una piantana da soggiorno.
Ok, non avrò queste tette. Non avrò il culo di
Jennifer Lopez. Ma paragonarmi a quel criceto, no.
Non per dire, ma sono molto più bella.
Che
stronzo.
< Tutto a posto, vero, Miss?>
Rispondo con una sorta di grugnito, e lo seguo fino alla porta.
< Allora, Pen, posso chiamarla Pen? - faccio spallucce, mi
chiami come gli pare - giovedì ci sarà un
incontro con Mr Bloom. Si
faccia trovare pronta per le cinque, la passerà a prendere
il mio
autista. Se riesco vengo anch'io per tranquillizzarla. E' stato un vero
piacere conoscerla. A giovedì.>
Mi stringe la mano, tira un ultima boccata dalla Marlboro e mi congeda.
Nella sala d'attesa incrocio lo sguardo di diverse ragazze, che
attendono un lavoro che non avranno mai.
Mi sento un po' uno schifo, in effetti. Faccio un sorriso di
circostanza e fuggo via da quell'edificio.
Va bene.
Giovedì
è il giorno decisivo.
Sorge un problema. Piccolo dettaglio.
Che mi metto?
Guardo la mia figura riflessa allo specchio del bar sotto l'edificio, e
mi impongo mentalmente di non indossare mai più un tailleur
pantalone con una temperatura esterna di trentacinque gradi
centigradi.
Mhmm.. niente jeans, niente abiti.. camicia. Una camicia, la
manica corta quasi a palloncino, quella bianca, quasi panna, di
seta. E una gonna, al ginocchio, viola, quella che m'è
costata
un occhio della testa. Mh, si, può andare.
< Risponde
la segreteria telefonica di Veronica Benson; al momento sono occupata,
mi sembra ovvio, per cui lascia un messaggio, altrimenti riaggancia e
stammi bene. Aspetta il bip, eh. - BIP ->
< Very, so che sei lì. Alza subito la cornetta e
stammi a
sentire perchè sarò l'interprete di ORLANDO
BLOOM!> Mi
tappo immediatamente la bocca, e l'unico mio desiderio è
quello
di sotterrarmi, quando mi rendo conto di aver alzato di qualche ottava
la voce già squillante di suo. Senza tener conto che
c'è
gente, al bar. Mi guardo intorno a controllare che nessuno abbia
effettivamente capito
quello
che ho detto. Fortunatamente sono in un angolino abbastanza isolato:
nelle immediate vicinanze - cioè, a portata d'orecchio - ci
sono
solo due vecchietti che sorseggiano un the e un tizio in giacca e
cravatta che sembra tanto occupato a leggere un fascicolo dall'aria
davvero noiosa.
< COSA?! Penny, hai le allucinazioni? Ti senti bene? Non ti
è ancora passata del tutto, la febbre, vero? Oh, stai delirando!>
Veronica urla nella cornetta e mi fa saltare sullo sgabello, tanto che
sono costretta ad aggrapparmi al bancone per non cadere.
< Ma che delirando e delirando! Non era una casa editrice, era
un
tizio che cercava un'interprete per Or..enzio! Ahhh, ma ci
credi?!>
< Ma tu sei una fottuta CULONA! Devi presentarmelo,
assolutamente!>
< Se sopravvivo al primo incontro..>
< Quando?>
< Giovedì.>
< Oddio.>
< Già.>
< Tre giorni.>
< Lo so.>
< Io sono bloccata da mia madre, dannazione! Torno sabato sera,
magari possiamo uscire. Però mi chiami appena finito
l'incontro,
capito?!>
< Sì, sì. Sempre se sopravvivo,
s'intende.>
< Ah, ma va là, sta zitta! Madò, che
gnocco.>
Mi lascio sfuggire una risata abbastanza isterica, certo che
è gnocco. Peccato sia pure fidanzato. Oh, basta. Professionalità,
Penny.
< Tesoro, devo scappare. Ti chiamo giovedì!
Bacio!> Riattacco e prendo un bel respiro profondo.
Posso farcela.
continua...
Nota:
Non so praticamente nulla sul mondo delle interpreti, per cui perdonate
ogni cosa fuori luogo o totalmente assurda. Non credo che i personaggi
famosi abbiano interpreti personali, ma a me serviva così e
quindi ho adattato.
La ragazza nel blend
è
Alessandra Ambrosio, una degli "angeli" di Victoria's Secret. Ho scelto
lei perchè era l'unica che si avvicinava di più
all'idea
che mi ero fatta di Penny. Ovviamente Orlando non mi appartiene, non ho nessunissima intenzione di offenderlo, eccetera eccetera. Spero che la storia vi piaccia! Baci, Sarè. |