Mr Fabrice

di MissSweetHoney95
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Capitolo 2B

Fabrizio 

 


Ho appena assistito a uno scontro fra la mia ragazza e Matilde che poteva finire con lo scoppio di una terza guerra mondiale. Per fortuna, sono riuscito ad evitare che accadesse sul serio. Finalmente, posso passare un po' di tempo con Matilde o almeno credo. Lo appena invitata alla sala tv, per parlarle e per chiederle ancora scusa, per l'atteggiamento della mia ragazza.

Volevo passare un attimo dalla mia camera per darmi una pettinata ai capelli, ma ho sentito la voce di Valeria che litigava con qualcuno al cellulare. Non sta passando una serata tranquilla, a quanto pare! Per questo, sono contento di averla fuori dalle scatole per un po' di tempo. Stasera non ho neanche voglia di dormire in camera mia, vicino a lei. 

Come vorrei che ci fosse la ragazza della foto, vicino a me. Non so se è ancora viva o se vive ancora in Italia. Magari, la sua famiglia è andata in crisi; magari, sono andati a vivere in Germania o comunque, fuori dall'Italia. Stasera però, non ho voglia di pensare a quella sconosciuta. Voglio godermi la compagnia di Matilde. Voglio vivere il momento, come se fosse il mio ultimo momento di vita. Certo, non facendo diventare la cosa un funerale. Questo mai. 

Arrivo in sala tv e vedo che Matilde è già seduta sul divano comodo e mi accorgo che è abbastanza impaziente perchè mi sta aspettando. 

"Muoviti cretino!", mi dice il cervello e quindi, vado subito da lei

<< Ti chiedo scusa per il ritardo. Mi stavi aspettando? >> chiedo un po' imbarazzato. 

<< No, stavo solo fissando il pavimento >>, mi risponde lei scherzando.

<< Ti chiedo scusa. Dovevo passare in camera a pettinarmi, ma poi ho sentito che c'erà Valeria che litigava al cellullare con qualcuno. Probabilmente con suo padre >>, mi metto a spiegarle. 

<< Perchè mi hai invitata qui? >> mi domanda lei sorridendo. 

<< Volevo mandarti le scuse da parte della mia ragazza >>, rispondo.

Sono seduto vicino a lei e sento una parte in particolare del mio corpo, che sta impazzendo per lei. Il mio pene comincia a dare i numeri e sta diventando sempre più duro. Non posso farmela, non adesso. Non sarebbe sensato se me la facessi, dopo averla vista solo un giorno della mia vita. Sembrerei un maniaco. 

Mi sento talmente imbarazzato, che finisco per mettermi le mani davanti alla zona delicata, con tanto di Matilde che mi guarda stranamente.

<< Che ti succede? Mi sembri... teso! >> mi dice.

<< No, stai tranquilla. Va tutto bene! >> commento.

Non ce la faccio e allora, la bacio sulla bocca. Poco dopo, non capisco più niente. Lei sembra quasi sconvolta e imbarazzata. Non quanto me. Lo baciata davvero? Ancora non ci posso credere. 

<< Fallo di nuovo. Ti prego! >> mi dice lei. 

<< No, questa volta, voglio che sia tu a baciarmi >>, rispondo io. 

La serata andò avanti a baci tra noi due. Verso mezzanotte, accompagno Matilde in camera sua. Non voglio lasciarla! Non voglio tornare da Valeria, che mi starà sicuramente aspettando da tempo. Questa serata, sembra che sia passata velocemente. Domani, voglio stare ancora in sua compagnia, ma vuol dire che dovrò di nuovo, lasciare sola Valeria. Penso di essermi innamorato di Matilde.

<< Vuoi fermarti ancora dieci minuti? >> mi invita Matilde gentilmente.

" Dille di sì! " mi dicono gli ormoni. 

<< No, forse è meglio se torno in  camera mia. Valeria mi starà aspettando da un secolo >>, commento sorridendo. 

<< Peccato. Mi hai fatto passare una serata magnifica >>, mi dice. 

<< Il merito è solo tuo che sei ballissima. Senti, domani possiamo fare un giro fuori da questo albergo, se vuoi? >> chiedo, invitandola con gentilezza.

<< Va bene, a domani allora. Buonanotte amore! >> mi dice lei. 

 
*******************
 

Sono tornato in camera mia. Valeria è già sdraiata sul letto e mi stava aspettando a quanto pare. 

<< Ti sei divertita stasera? >> le domando, sapendo già la risposta.

<< No, lo stesso non posso dire di te. Hai passato la serata insieme a quella "Matilde" >>, mi dice Valeria con un'aria arrabbiata.

<< Senti, domani cosa ne pensi di andare dal parrucchiere? >> le chiedo.

<< Basta che paghi tu >>, mi dice lei. 

<< Certo che pago io, ormai sono il tuo bancomat >>, dico rassegnato.

<< Va bene.

Domani mattina chiamerò Valeria con il telefono del hotel. Le dico che domani accompagnerò Valeria dal parrucchiere e che tornerò a prenderla una volta che avrò lasciato Valeria. Che testolina malvagia! Non sapevo di essere così diabolico. 

 

   
 




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