Autunno.

di Teddy_bear
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Prologue}

 

1993 – settembre

 

Quando Autumn Miller vede Tate Langdon, per la prima volta, sta prendendo dal suo armadietto il libro di scienze. Il ragazzo dista a tre armadietti dal suo, dodici piastrelle del pavimento: ha delle cuffie gigantesche sulle orecchie, lo sguardo perso in un foglio di carta che sembra riportare l'orario ed ha un'aria stanca, come se non dormisse di notte, da un po' di notti.

Due ragazzi passano ridendo come dei cretini, così li definisce Autumn nella sua testa, e prendono dentro Tate, facendolo andare a sbattere leggermente contro l'armadietto; uno borbotta “scusa, amico”, l'altro ride e basta, poi se ne vanno.

L'espressione di Tate cambia, si trasforma, poi fa un respiro profondo.

Autumn, invece, ha dimenticato come si respira.

 

1993 – ottobre

 

Quando Autumn Miller vede Tate Langdon, per la seconda volta, è in biblioteca. Fa fatica a riconoscerlo: si è tinto i capelli di un biondo sbarazzino e appariscente, non passa inosservato, lei sorride lo stesso, perché lo trova comunque bello. Il ragazzo prende posto al tavolo davanti al suo, dopo aver scelto un libro sugli uccelli, inizia a leggerlo.

Autumn crede che Il ritratto di Dorian Grey ed il protagonista di quel romanzo, siano meno affascinanti del ragazzo che le siede di fronte.

 

1993 – novembre

 

Quando Tate Langdon vede Autumn Miller, per la prima volta, è finito in detenzione: ha insultato il professore Smith ma, d'altronde, odia quell'insegnante ed odia matematica. Tanto. Troppo. Borbotta qualcosa, mentre prende posto negli ultimi banchi, poi tira fuori le sue cuffie, e la voce di Kurt Cobain lo tranquillizza. D'un tratto poi si sente osservato, e si gira, nota una ragazza sulla sua sinistra, dista da lui due banchi, gli sorride. Lui aggrotta le sopracciglia, ma non si toglie le cuffie, e lei continua a sorridergli.

Forse le cuffie potrebbe togliersele.

 

 

1993 - dicembre

 

Quando Tate Langdon parla con Autumn Miller, per la prima volta, lei è intenta ad impacchettare un regalo di Natale, ed è così impacciata nel farlo, che lui si ritrova a sorridere, chiedendole se vuole una mano. Autumn annuisce piano, gli passa il libro poliziesco in questione ed alla fine riescono a ricoprirlo decentemente con la carta regalo.

“Non dovresti impacchettarli a casa?” le chiede, mettendo poi il fiocco.

“Già, dovrei”.

Autumn gli sorride ancora, mentre poi alza le spalle, facendogli capire molte cose.

Una di queste è che lei è molto bella.

 

1994 – gennaio

 

Quando Tate Langdon ed Autumn Miller diventano amici, scoprono il vero significato del tenere ad un'altra persona. Tate per lei sente un senso di protezione forte e potente, gli ricorda un fiore, da innaffiare, curare. Autumn per lui prova molto di più: purtroppo si è innamorata. E Tate non è un fiore, Tate è neve e ghiaccio, e devi stare attenta a non morire di congelamento.

 

1994 – febbraio

 

Tate Langdon ed Autumn Miller scoprono rispettivamente i segreti l'uno dell'altra.

Stanno camminando per una stradina isolata che Tate ama particolarmente, lui non le dice niente, tira solo fuori una bustina, con dentro delle pastiglie, che la ragazza riconosce al volo.

“Da quanto tempo?” gli chiede.

“Da pochi mesi prima di conoscerti.” le risponde.

A quel punto nemmeno lei dice nulla, alza la manica del suo maglione.

“Da quanto tempo?” le chiede.

“Oramai non me lo ricordo più.” gli risponde.

 

1994 – marzo

 

Tate Langdon ed Autumn Miller si sono aiutati molto. In un mese lui ha smesso con le pastiglie, iniziando a fare altetica per sfogarsi, è bravo, Autumn glielo dice sempre. Lei, invece, non sta meglio, non ce la fa più, a dire il vero; ma a Tate questo non lo vuole ancora dire.

Piuttosto gli dice ciò che prova per lui, seppur lui non possa corrispondere, perché non si sente pronto per farlo.

 

1994 – aprile

 

Tate Langdon è solo. Ha appena scoperto cosa vuol dire sentirsi solo, a dire il vero. Tre giorni fa è morta Autumn, si ricorda ogni secondo i loro discorsi su quanto odiavano il mondo. Tate lo odia ancora, un po' di più di prima però.

Poi si alza, e si prepara per la nobile guerra: sa cosa sta per fare ed infatti poi lo fa.

 

Mi avete portato via l'unico dono che avevo ricevuto.

 

2010 – settembre

 

“Allora, Tate... Quando sono iniziate queste fantasie? Due anni fa... Due anni fa, quando?” gli domanda il dottor Harmon, mentre scrive su un taccuino.

“Due anni fa ed iniziano tutte nello stesso modo.” risponde il ragazzo, giocherella con il filo che pende dai suoi jeans.

 

Il resto è storia.

Angolo autrice:
okaaaay, vediamo un po' come spiegare questa storia: ho sempre pensato che Violet non "ricambiava" Tate nel modo in cui avrebbe dovuto farlo, non l'ha amato con dedizione completa, ecco. Così ho pensato, e se ci fosse stata qualcuna che l'aveva amato davvero? Qualcuna che abbia sofferto per lui? Qualcuna che è persa per lui?
In questa storia vedrete un triangolo amoroso struggente, doloroso e non saprete davvero chi soffre di più.
E mi direte voi chi vedreste meglio di fianco a Tate, ovvio. Sempre se come storia vi piace :). 
Prima che voi vogliate uccidermi, sappiate che AMO ALLA FOLLIA Tate e Violet assieme, shippo la Parmiga come se non ci fosse un domani, eccetera eccetera. Ma volevo mostrarvi solo questa prospettiva.
Amatemi od odiatemi, ma ditemi cosa ne pensate, pleaseee :3.
A voi la parola, recensite in tanti :D siete la mia serenità.

Bacioni x.

 





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