El tiempo que no se perdiò

di comme par miracle
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  Il tempo che non si perse
 
Non si contano le illusioni
Né le comprensioni amare,
non v’è misura per contare
ciò che non potrebbe accaderci,
ciò che ronzò come calabrone
senza che noi ci accorgessimo
di ciò che stavamo perdendo.
 
Perdere fino a perder la vita
È vivere la vita e la morte
E non son cose passeggere
Bensì costanti evidenti
La continuità del vuoto,
il silenzio in cui tutto cade
e alla fine anche noi cadiamo.
 
 
Conto da tutta una vita, i giorni che mancano alle vacanze, gli anni che passano, i minuti e le ore.
Conto, faccio elenchi, scrivo liste su liste per dimenticarle sotto il letto, conto fino all’infinito, conto al contrario.
I numeri scivolano via dalle mie labbra e le dita tengono il conto e vado avanti, sempre.
Conto i giorni che mancano alla fine del liceo, conto i giorni che mancano al college.
Ricordo di aver contato i secondi che mia madre ha impiegato per chiudere gli occhi e morire.
I numeri –precisi, sicuri-non sbagliano mai.
Stimo con scale da uno a 10 il mio corpo, il mio carattere e i miei amici, verifico e segno tutto a mente.
Ricordo il numero preciso di parole che mi ha detto la prima volta.
Conto le ore che mancano alla fine della lezione e conto i giorni che mancano alla luna piena.
 
I numeri mi hanno salvato la vita, mi fanno andare avanti.
Mentre te, non conti, non fai liste, ne grafici.
Hai perso tutto e da quel momento hai smesso di contare, non conti le illusioni che ti hanno ingannato, non conti le parole amare che ti hanno riversato addosso semplicemente, vai avanti senza vedere i numeri.
Conto e conto da tutta una vita ma non ho contato i secondi che ci sono voluti al toccarsi delle nostre labbra e ti odio per questo. Odio il fatto che con te non riesco a tenere il conto.
Non riesco a tenere il conto dei “ti amo” sussurrati, il conto dei baci sulla bocca, sul naso, sulle spalle e sul mio cuore.
Le liste che scrivo vendono abbandonate, e i grafici che disegno e cerco di seguire vengono distrutti da te.
Non riesco a creare niente, nessun grafico riesce a catalogare il colore dei tuoi occhi, o il numero delle tue ciglia o il sapore dei tuoi baci. Senza accorgermene ho abbandonato i numeri e le liste, lasciati a marcire in qualche angolo del mio cervello.
 
Ora il mio scopo e quello di non perdere niente, neanche un secondo, di te. Assimilo tutto come un grande albero e tu sei il mio nutrimento. Continuo ad osservarti, mentre dormi, mentre combatti e mentre mi sorridi.
Non mi perdo niente. Ogni tuo singolo aspetto, ogni tua sfaccettatura è in me e lo sarà per sempre.
Ho abbandonato i numeri per una nuova unità di misura – Te-. 


buon giorno a tutti.
Ecco qualcosa di dolce per tutti voi.
fatemi sapere cosa ne pensate e vi informo che stoscrivendo una nuova sterek,
mooolto lunga e ho bisogno di qualcuno che mi dia una mano.
se siete interessati contattatemi :).
bye bye

* l'immagine è un quadro di
jelena todorovic 
 




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