Spontaneità
Le sale del British Museum scorrono, e né Jedediah né Ottavio proferiscono parola.
Jed lo guarda. Ottavio ricambia. E poi continuano a correre.
« Che avevi detto all’idiota con l’armatura?»
Esordisce d’un tratto il cowboy.
« Ipnotici occhi blu, » risponde Ottavio. « Perché? »
Jedediah fa una smorfia, poi, ansimando, risponde a sua volta.
« No, nulla. »
La miniatura texana aspetta qualche altro istante, senza smettere di correre. Poi le parole gli escono come spontanee dalla bocca.
« È che anche io ho gli occhi blu, e… »
Si pente praticamente subito di aver detto una cosa del genere, e a dirla tutta non sa neanche perché sia accaduto. È successo e basta.
Silenzio, per un paio di secondi che sembrano durare secoli. Nell’immensità dei corridoi del British Museum, che agli occhi di due miniature in plastica alte non più di 5 cm dovevano sembrare davvero enormi. Ottavio però si volta verso di lui, spontaneo, e gli lancia un’occhiata fugace. Sembra pensieroso, ma poi riprende a guardare avanti a sé, e in maniera del tutto tranquilla – ed inaspettata – , gli risponde.
« Io dico che l'occhi tua so zaffiri splendenti che mandeno raggi caldi e seducenti. »
E dopo quelle parole, cala il silenzio, di nuovo. Probabilmente a sorprendere il texano sono state la spontaneità e la tranquillità utilizzate dal compagno romano, o forse il fatto che Jedediah non aveva mai pensato a come reagire ad un complimento, men che meno se a pronunciarlo è qualcuno che, purtroppo per lui, sembra risultare molto più di un amico.
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
questo succede se l'autrice si riguarda gli Aristogatti ed ha un debole per i crossover.
scusate, ma Jed e Octy mi hanno rubato il cuore e quando ho visto che su EFP non c'era nulla su di loro mi sono corrucciata e ho /dovuto/ scrivere qualcosa. Lentamente magari ci riprendo la mano.
Spero vi sia comunque piaciuta c:
|