Aaron
stava tirando il fiato. Aveva corso seguendo l'istinto, scegliendo
sempre le stanze meno anguste. Non si rendeva neanche più
conto di dove si potesse trovare. Forse era al primo piano, visto che
aveva salito delle scale secondarie. Cercava di tornare nell'atrio,
probabilmente. Sapeva solo che se non sarebbe riuscito a ritrovare
Davigh o Daniel sarebbe morto di sicuro. Percorse ancora qualche
stanza, finché non si ritrovò nella sala da
pranzo. La vista dei drappi neri non gli fece altro che mettere
più angoscia.
Sono
finito... probabilmente morirò tra poco... tanto vale
chiamare Chloe, farsi localizzare e venire ucciso.
pensò, preso dal terrore.
Appoggiò
una mano sul camino.
Dong.
Una
fitta improvvisa alla testa lo costrinse ad inginocchiarsi. Chiuse gli
occhi, per riaprirli poco dopo.
Una
quindicina d'incappucciati stavano, disposti in riga, davanti al camino
acceso. Un crocifisso rovesciato stava davanti al fuoco. Chloe era
legata a esso, capovolta.
-
Credi che funzionerà questa volta? Con le Abigail abbiamo
fatto un fiasco tremendo. - disse sottovoce un satanista ad un compagno.
-
Tentar non nuoce. Tanto faranno tutte la stessa fine. Dannata o meno,
Chloe dovrà morire. - .
Quello
che sembrava il capo della setta cominciò a parlare in
latino. Le parole furono incomprensibili per Aaron.
-
Lasciatemi stare, vi prego! - supplicò la bambina.
Un
incappucciato prese una frusta e diede una sferzata alla bambina, che
urlò di dolore.
-
Silenzio! Sei al cospetto del nostro Signore! - ordinò.
Il
capo-setta continuò la sua cantilena latina, mentre la
povera Chloe dava i primi segni di cedimento.
-
Smettetela, vi supplico! Ho il sangue al cervello... sto per svenire...
- proferì.
Un'altra
frustata, e la bambina urlò.
Il
capo alzò le mani e urlò le ultime frasi in
latino.
La
bambina urlò nuovamente, e svenne.
Il
fuoco si spense.
Vi
furono alcuni secondi di silenzio.
Poi,
un rintocco.
Dong.
Aaron
barcollò e cadde a terra.
Che
diavolo hanno fatto a Chloe? si chiese.
Uscì
dalla stanza, e, non curante, tornò sulle scale a
chiocciola. Entrò nella stanza dei sacrifici, e
toccò il camino.
Dong.
Cinque
satanisti tenevano a malapena ferma Chloe Morrell, che si agitava come
non mai.
-
Lasciatemi stare, stronzi! State maltrattando una fedele a Satana! -
urlò isterica.
-
Sei impazzita, Chloe? I servi di Satana non mangiano bambini! -
tuonò un incappucciato.
-
Mi stavo nutrendo, visto che non mi avete nutrito per settimane. NON
AVETE NUTRITO IL VOSTRO DIO PER SETTIMANE, FIGLI DI PUTTANA! - .
-
Mettetela sul tavolo, e legatele braccia e gambe. - ordinò
un satanista, affilando un coltello da macellaio.
La
bambina riuscì a colpire un satanista, mordendogli il
braccio. Un altro le diede una botta in testa, stordendola. Legarono
rapidamente la bambina al tavolo.
-
Uccidetemi pure! La vendetta di Satana si abbatterà su di
voi! Vi spazzerà via tutti! - urlò.
-
Principe degli omicidi, accogli questa bambina al tuo cospetto! -
proferì il satanista col coltello.
Poi,
affondò la lama nel petto della bambina. Questa ebbe delle
convulsioni per qualche minuto, finchè non si mosse
più.
-
Portala nei sotterranei. Chiama il capo e gli altri adepti. -
ordinò l'omicida.
Un
incappucciato cominciò a slegare il cadavere di Chloe.
-
Se lei era il Diavolo... non vogliamo averci niente a che fare. - .
Dong.
Aaron
stava tremando. Non credeva a ciò che aveva appena visto.
L'hanno
"satanizzata" e uccisa perchè il Diavolo si era reincarnato
in lei!
-
Abbiamo finito di farci gli affari altrui? - .
Il
ghost hunter si irrigidì.
Era
la voce di Chloe.
- Tu
sei... tu sei... - balbettò Aaron.
- Il
Diavolo? No... non lo sono. - .
-
Cosa sei allora? - .
-
Sono un esperimento, Aaron Turner. Un esperimento ben riuscito, direi.
- .
-
Che vuoi dire? - .
-
Sono il Suo angelo preferito, Aaron Turner. E se lo sono, è
grazie agli "Angeli di Lucifero". - .
Aaron
divenne ancora più rigido, sentendo i passi della bambina
sopraggiungere da dietro.
-
Perchè uccidi, Chloe? - .
- Ho
bisogno di sangue per vivere. Carne... e sangue. - .
-
Andrai avanti così in eterno? - .
-
No, Aaron. Non andrò avanti così in eterno.
Presto risorgerò, grazie alla carne e al sangue assimilati
nel tempo. - .
Aaron
abbassò la testa.
- Ho
sofferto abbastanza per stanotte. E ho sofferto per tutta la vita. So
di fare la cosa sbagliata... ma, ti prego, uccidimi, Chloe. - .
Il
giovane si preparò ad essere morso.
-
Guardami. - .
Il
ragazzo si voltò. Ora era faccia a faccia con Chloe. Sangue
fresco gocciolava dalla bocca della bambina, ed i capelli biondi erano
anch'essi lordi di sangue.
-
Non meriti di morire, Aaron Turner. In questa faccenda non ti sei mai
voluto immischiare. Hai anche cercato di dissuadere Daniel Reed
dall'aiutare Daveigh Carroll. - .
Aaron
guardò confuso la bambina.
-
Vuoi dire che non mi ucciderai? - .
La
bambina saltò addosso al ragazzo, mordendolo più
e più volte, finchè non stramazzò al
suolo sanguinante.
-
Perdonami, Aaron. Non mi avrai dato fastidio come gli altri... ma la
carne è sempre carne. Mi servi, e per questo ti ringrazio. -
.
Aaron
allungò il dito medio alla bambina.
-
Fott... i... ti... -sibilò.
Chloe
azzannò il dito, glielo staccò ed
affondò la mano nel petto del giovane, divorandone il cuore.
-
Addio, Aaron Turner. - .
Dong.
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