Quando seppi la notizia piansi , piansi un fiume di lacrime . A nulla servirono le parole di mio padre per convincermi a non comportarmi così , a essere positiva , ma non potevo , non potevo separarmi dai miei amici , le mie uniche ancore di salvezza nella mia solitudine .
- Irene , non capisci ? Ormai Londra è un pericolo per te e i tuoi amici non ti proteggeranno per sempre e poi faresti correre dei rischi anche a loro - mi sussurrava all' orecchio mio padre Leopoldo .
Erano parole piene di senso a cui , a malincuore dovetti arrendermi : - Quando partiamo ?- ringhiai rabbiosa tra le lacrime , - fra 2 giorni aggiunse Leopoldo timidamente .
Troppo poco per salutare i miei amici ... Così uscì di casa come una furia e nonostante fosse ormai inverno inoltrato mi gettai nell' aria natalizia Londinese che un tempo mi rallegrava così tanto , ma che ora calava solo un velo pietoso sulle mie lacrime .
Corsi e corsi fino ad arrivare alla Sheckleton , il mio rifugio , dirigermi verso il nostro posto nell' angolo e lanciarmi su Scherlock e Lupin che seduti sulle poltrone mi aspettavano .
Appena fui tra le loro braccia e annusai il loro odore mi tranquillizzai un poco , almeno quanto bastava per raccontare tutto il mio dolore.
Alla fine del racconto Schelock parlò .....
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FINE PRIMO CAPITOLO
A PRESTOOOOO COMMENTATE IN TANTIIII
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