Hidden

di Ita rb
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Hidden
 
Desiderava il suo corpo, il suo calore. E lo faceva senza ritegno, con un’occhiata languida, impudica, nascosta dal fremito delle ciglia appena umide. Si diceva: Non lo scoprirà mai nessuno, resterà il nostro piccolo segreto. Così serrava i denti, contraeva le labbra in una smorfia astratta, si lasciava andare a un singhiozzo basso. Le spalle si alzavano appena, la fronte si corrugava di rimando.
Lui era subito lì – un battito d’ali di farfalla e un tornado dall’altro capo del mondo. I pugni stretti, le nocche sbiancate dalla frustrazione mal trattenuta. Non diceva una parola, non pronunciava una sola sillaba: lo guardava e basta. Aveva gli occhi fiammanti, l’odio nelle vene, l’acidità sulla punta della lingua.
E mentre il tempo scorreva a ritroso, mentre la presa del tipo alle sue spalle si faceva più salda, perfino la ragione sembrava vacillare; allora osservava il movimento di quelle labbra e scandiva ogni suono, ogni sottinteso: vi leggeva un Vattene e parafrasava con Resta qui, intravedeva un Mi fai schifo e immaginava di sentirsi dire Ti voglio. Perciò sorrideva, incassava, assaporava il sangue.
Un pugno dopo l’altro, le dita iniziavano ad arrossarsi per intero. Ma più queste pulsavano e più il cervello gli si annebbiava. In silenzio, rinchiuso nella calotta cranica, gridava: Non guardarmi in quel modo! Non guardarmi in quel modo! E lo detestava – sì, detestava essere provocato quando non poteva fare niente. Così, tra un ringhio e uno sputo, lo vedeva deglutire. E sbottava ancora, diceva: Frocio del cazzo, lo capisci o no che mi fai schifo? Poi vedeva il proprio riflesso nei suoi occhi assenti e s’indispettiva il doppio. Ringhiava: Vattene! Ma non lo lasciava andare e lo colpiva ancora: un pugno sulla guancia, una ginocchiata nello stomaco, mentre la risata dell’amico continuava a spronarlo. Infine si fermava. Il fiato corto e la testa che continuava a sbraitare: Basta, non guardarmi, ti prego!
 

Note: Perché le apparenze di una società omologata riescono solo a fare del male, perché la pochezza della gente non smette mai di raschiare il fondo del barile, perché l’amore deve nascondersi per sopravvivere lontano dallo sguardo di tutti. E a me non piace, non va giù. Questa è una flashfic senza pretese, uno dei miei sussurri importanti. 312 parole.




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